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Old 24-08-2009, 10:17   #21
Ja]{|e
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Processo Dell'Utri

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15 Giugno 2009
Processo d'appello Dell'Utri


http://www.youtube.com/watch?v=FiFVYazFLOQ

Ho voluto avviare l'iniziativa "Li seguiamo per te" per poter informare e tenere aggiornati i cittadini riguardo a tutti quei processi sui quali altrimenti sarebbe calata la spessa cortina del silenzio mediatico. Ho iniziato con il processo al governatore della Campania, Antonio Bassolino, al quale si è aggiunto quello al corrotto David Mills e al suo - in assenza di lodo - corruttore Silvio Berlusconi. Ora ne aggiungo un terzo: il processo d'appello a Marcello Dell'Utri ripreso il 15 maggio 2009. Quello a Dell'Utri e' un processo capace di spiegare, se non ha gia' spiegato con la condanna in primo grado, larga parte della genesi di Forza Italia, oggi Pdl, e dell'ascesa nel panorama nazionale di un corruttore oggi Presidente del Consiglio.

Processi come questi non ne vedremo più: la legge sulle intercettazioni ed il bavaglio all’informazione, che questa legge comporta, hanno messo la parola fine alla possibilità di risalire a qualsiasi reato, se non per circostanze fortuite. I media non ne parlavano già prima, ora avranno persino un buon motivo per continuare a non farlo. In aula a Palermo venerdì scorso, durante la seconda udienza d’appello, tolti i giudici, c’erano solo tre cittadini in aula, uno di questi era il nostro inviato. Da oggi con questo video qualche migliaia di cittadini in più verrà a conoscenza di questo processo, che già entro l’estate potrebbe portare ad una sentenza d'appello.

Riporto di seguito il testo del video e la parte finale della sentenza (consulta il testo integrale) a carico del senatore Marcello Dell’Utri così come la si legge nelle 1771 pagine di documenti ufficiali del processo di primo grado risalente all’11 dicembre 2004. Una condanna che lascia ben pochi dubbi sulla gravità dei reati di cui quest’uomo è accusato e della complicità prestata, oltre che della consapevolezza riguardo ai fatti, da parte dell’ambiente che lo circondava.

[da pagina 1761 secondo capoverso]

Gli elementi probatori emersi dall’indagine dibattimentale espletata

hanno consentito di fare luce:

sulla posizione assunta da Marcello Dell’Utri nei confronti di esponenti

di “cosa nostra”, sui contatti diretti e personali con alcuni di essi (Bontate,

Teresi, oltre a Mangano e Cinà),

sul ruolo ricoperto dallo stesso

nell’attività di costante mediazione, con il coordinamento di Cinà Gaetano,

tra quel sodalizio criminoso, il più pericoloso e sanguinario nel panorama

delle organizzazioni criminali operanti al mondo, e gli ambienti

imprenditoriali e finanziari milanesi con particolare riguardo al gruppo

FININVEST;

sulla funzione di “garanzia” svolta nei confronti di Silvio Berlusconi, il

quale temeva che i suoi familiari fossero oggetto di sequestri di persona,

adoperandosi per l’assunzione di Vittorio Mangano presso la villa di

Arcore dello stesso Berlusconi, quale “responsabile” (o “fattore” o

“soprastante” che dir si voglia) e non come mero “stalliere”, pur

conoscendo lo spessore delinquenziale dello stesso Mangano sin dai tempi

di Palermo (ed, anzi, proprio per tale sua “qualità”), ottenendo l’avallo

compiaciuto di Stefano Bontate e Teresi Girolamo, all’epoca due degli

“uomini d’onore” più importanti di “cosa nostra” a Palermo;

sugli ulteriori rapporti dell’imputato con “cosa nostra”, favoriti, in alcuni

casi, dalla fattiva opera di intermediazione di Cinà Gaetano, protrattisi per

circa un trentennio nel corso del quale Marcello Dell’Utri ha continuato

l’amichevole relazione sia con il Cinà che con il Mangano, nel frattempo

assurto alla guida dell’importante mandamento palermitano di Porta

Nuova, palesando allo stesso una disponibilità non meramente fittizia,

incontrandolo ripetutamente nel corso del tempo, consentendo, anche

grazie a Cinà, che “cosa nostra” percepisse lauti guadagni a titolo estorsivo

dall’azienda milanese facente capo a Silvio Berlusconi, intervenendo nei

momenti di crisi tra l’organizzazione mafiosa ed il gruppo FININVEST

(come nella vicenda relativa agli attentati ai magazzini della Standa di

Catania e dintorni), chiedendo al Mangano ed ottenendo favori dallo stesso

(come nella “vicenda Garraffa”) e promettendo appoggio in campo politico

e giudiziario.

Queste condotte sono rimaste pienamente ed inconfutabilmente provate

da fatti, episodi, testimonianze, intercettazioni telefoniche ed ambientali di

conversazioni tra lo stesso Dell’Utri e Silvio Berlusconi, Vittorio

Mangano, Gaetano Cinà ed anche da dichiarazioni di collaboratori di

giustizia; la pluralità dell’attività posta in essere, per la rilevanza causale

espressa, ha costituito un concreto, volontario, consapevole, specifico e

prezioso contributo al mantenimento, consolidamento e rafforzamento di

“cosa nostra” alla quale è stata, tra l’altro, offerta l’opportunità, sempre con

la mediazione di Marcello Dell’Utri, di entrare in contatto con importanti

ambienti dell’economia e della finanza, così agevolandola nel

perseguimento dei suoi fini illeciti, sia meramente economici che, lato

sensu, politici.

Non c’è dubbio alcuno, alla luce delle considerazioni che precedono e di

tutto quanto oggetto di analisi nei singoli capitoli ai quali si rinvia, che le

condotte tenute dai prevenuti si sussumono nelle fattispecie previste e

sanzionate dagli artt. 416 e 416 bis c.p. delle quali ricorrono tutti gli

elementi costitutivi.

Ma ricorrono, anche, le contestate aggravanti di cui ai commi 4° e 6°

dell’art. 416 bis c.p.

Ed invero, la sussistenza di tali aggravanti va ritenuta qualora il reato de

quo sia contestato agli appartenenti ad una “famiglia” aderente a “cosa

nostra” od al concorrente esterno, in quanto l’esperienza storica e

giudiziaria consentono di ritenere il carattere armato di detta

organizzazione criminale (Cass. 14.12.99, D’Ambrogio, CP 01,845) e la

sua prerogativa di operare nel campo economico utilizzando ed investendo

i profitti di delitti che tipicamente pone in essere in esecuzione del divisato

programma criminoso (Cass. 28.1.00, Oliveti, CED 215908, CP 01, 844).

TRATTAMENTO SANZIONATORIO

Per quanto attiene alla determinazione della pena, tenuti presenti i

parametri ed i criteri direttivi di cui all’art. 133 c.p., le condotte di Gaetano

Cinà, consapevoli e reiterate nel tempo, devono essere sanzionate con una

pena che il Collegio ritiene congruo quantificare in anni sette di reclusione,

in considerazione della continuità del suo apporto a “cosa nostra”, alla

quale è stato organico nei termini sopra evidenziati, dell’importante

risultato, economico e non, conseguito dall’organizzazione, grazie alla sua

costante disponibilità, consistita nel coltivare il suo rapporto di amicizia

con Marcello Dell’Utri anche in una dimensione illecita e funzionale alle

richieste ed esigenze degli uomini d’onore della “famiglia” di riferimento e

dei capi del sodalizio.

(pena così determinata:, anni sei, mesi sei di reclusione per il reato di cui

all’art. 416 bis c.p. aggravato, aumentata di mesi sei di reclusione ex art. 81

c.p.

Per quanto attiene a Marcello Dell’Utri, la pena deve essere ancora più

severa e deve essere determinata in anni nove di reclusione, dovendosi

negativamente apprezzare la circostanza che l’imputato ha voluto

mantenere vivo per circa trent’anni il suo rapporto con l’organizzazione

mafiosa (sopravvissuto anche alle stragi del 1992 e 1993, quando i

tradizionali referenti, non più affidabili, venivano raggiunti dalla

“vendetta” di “cosa nostra”) e ciò nonostante il mutare della coscienza

sociale di fronte al fenomeno mafioso nel suo complesso e pur avendo, a

motivo delle sue condizioni personali, sociali, culturali ed economiche,

tutte le possibilità concrete per distaccarsene e per rifiutare ogni

qualsivoglia richiesta da parte dei soggetti intranei o vicini a “cosa nostra”.

Si ricordi, sotto questo profilo, anche l’indubitabile vantaggio di essersi

allontanato dalla Sicilia fin dagli anni giovanili e di avere impiantato

altrove tutta la sua attività professionale.

Ancora, deve essere negativamente apprezzata la già sottolineata

importanza del suo consapevole contributo a “cosa nostra”, reiteratamente

prestato con diverse modalità, a seconda delle esigenze del momento ed in

relazione ai singoli episodi esaminati nei precedenti capitoli.

Inoltre, il Collegio ritiene assai grave la condotta tenuta dall’imputato nel

corso del processo, avuto riguardo al tentativo di inquinamento delle prove

a suo carico, così come risulta dimostrato dalla disamina della vicenda

“Cirfeta-Chiofalo”, come pure la circostanza che egli, contando sulla sua

amicizia con Vittorio Mangano, gli abbia chiesto favori in relazione alla

sua attività imprenditoriale, come emerge dall’analisi della vicenda

“Garraffa”.

Infine, si connota negativamente la sua disponibilità verso

l’organizzazione mafiosa attinente al campo della politica, in un periodo

storico in cui “cosa nostra” aveva dimostrato la sua efferatezza criminale

attraverso la commissione di stragi gravissime, espressioni di un disegno

eversivo contro lo Stato, e, inoltre, quando la sua figura di uomo pubblico

e le responsabilità connesse agli incarichi istituzionali assunti, avrebbero

dovuto imporgli ancora maggiore accortezza e rigore morale, inducendolo

ad evitare ogni contaminazione con quell’ambiente mafioso le cui

dinamiche egli conosceva assai bene per tutta la storia pregressa legata

all’esercizio delle sue attività manageriali di alto livello.

(pena così determinata: anni otto e mesi sei di reclusione per il reato

aggravato di cui all’art. 416 bis c.p., elevata di mesi sei di reclusione per

art. 81 c.p.).

I due imputati vanno condannati, altresì, al pagamento in solido delle

spese processuali ed il Cinà Gaetano anche a quelle del suo

mantenimento in carcere durante la custodia cautelare, nonchè entrambi

vanno dichiarati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici ed in stato di

interdizione legale durante l’esecuzione della pena.

Alla condanna consegue per legge e, in ogni caso, anche in relazione

all’intrinseca pericolosità desunta dalle considerazioni che precedono,

l’applicazione a ciascuno degli imputati della misura di sicurezza della

libertà vigilata per la durata di anni due (tenuta presente la gravità dei reati

contestati), da eseguirsi dopo che la pena è stata scontata o è altrimenti

estinta.

Infine, entrambi gli imputati vanno condannati in solido:

al risarcimento dei danni, da liquidarsi in separata sede, in favore delle

costituite parti civili, Provincia Regionale di Palermo e Comune di

Palermo, rigettando le richieste di pagamento di provvisionali

immediatamente esecutive;

al pagamento delle spese processuali sostenute dalle medesime parti

civili che si liquidano in complessivi euro ventimila per il Comune di

Palermo ed euro cinquantamila per la Provincia di Palermo, somme

comprensive di onorari e spese.

In considerazione della particolare complessità della stesura della

motivazione, dovuta alla gravità delle imputazioni ed alla notevolissima

mole degli atti processuali acquisiti, si indica in novanta giorni il termine

per il deposito della sentenza.

DICHIARA

DELL’UTRI MARCELLO e CINA’ GAETANO colpevoli dei reati loro

rispettivamente contestati e, ritenuta la continuazione tra gli stessi,

CONDANNA

DELL’UTRI MARCELLO alla pena di anni nove di reclusione e CINA’

GAETANO alla pena di anni sette di reclusione ed entrambi, in solido, al

pagamento delle spese processuali, nonché il CINA’ anche a quelle del

proprio mantenimento in carcere durante la custodia cautelare.

Visti gli artt. 28, 29,32 e 417 c.p.,

DICHIARA

Entrambi gli imputati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici, nonché in

stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena.

APPLICA

A ciascuno degli imputati la misura di sicurezza della libertà vigilata per

la durata di anni due, da eseguirsi a pena espiata.

Visti gli artt. 539 e 541 c.p.p.,

CONDANNA

Entrambi gli imputati in solido al risarcimento dei danni in favore delle

costituite parti civili, Provincia Regionale di Palermo e Comune di

Palermo, da liquidarsi in separato giudizio, rigettando le richieste di

pagamento di provvisionali immediatamente esecutive.

Condanna, infine, gli imputati in solido al pagamento delle spese

sostenute dalle medesime parti civili che liquida in complessivi euro

ventimila per il Comune di Palermo ed euro cinquantamila per la Provincia

Regionale di Palermo, somme comprensive di onorari e spese.
Quote:
22 Giugno 2009
Processo Dell'Utri: Sicilia in ostaggio


http://www.youtube.com/watch?v=N-tIUUZzHu4

Venerdi 19 giugno si e' svolta la terza udienza del processo d’appello a Marcello Dell'Utri per concorso esterno in associazione mafiosa. Il processo di primo grado, lo ricordo, si e' concluso con la sentenza dell'11 dicembre 2004 e la condanna del senatore a nove anni di reclusione e a due anni di libertà vigilata, oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e il risarcimento dei danni alle parti civili.

Marcello Dell’Utri è il fondatore di Forza Italia, partito nato nel 1994 per colmare il vuoto lasciato dalla Democrazia Cristiana, e divenuta la prima forza politica dell’isola grazie agli accordi con gli uomini di Cosa Nostra.

Nel testo della sentenza di condanna del signor Dell’Utri si legge:

"Vi è la prova che Dell’Utri aveva promesso alla mafia precisi vantaggi in campo politico e, di contro, vi è la prova che la mafia, in esecuzione di quella promessa, si era vieppiù orientata a votare per Forza Italia nella prima competizione elettorale utile e, ancora dopo, si era impegnata a sostenere elettoralmente l’imputato in occasione della sua candidatura al Parlamento Europeo nelle fila dello stesso partito, mentre aveva grossi problemi da risolvere con la giustizia perchè era in corso il dibattimento di questo processo penale."

L’accordo tra uomini d’onore viene rispettato: dal 1994 il primo partito in Sicilia, senza rivali, sarà Forza Italia. I risultati delle elezioni regionali in Sicilia, del 1996, 2001, 2006 e 2008, dove Forza Italia è stata sempre il primo partito, ne sono una prova:

- anno 1996, 456.127 voti, 17,1%, 17 seggi,
- anno 2001, 628.028, 25,1%, 20 seggi,
- anno 2006, 471.634 voti, 19,2% con 17 seggi,
- anno 2008, il serpente cambia pelle, ma non veleno, si chiama Popolo delle libertà e fagocita Alleanza Nazionale, raggiungendo i 900.149 voti, 33,42% dei votanti e 34 seggi.

Un patto col diavolo onorato dal Presidente del Consiglio da ben tredici anni, un patto di sangue che tiene la Sicilia in ostaggio da quel 16 giugno 1996.

Testo dell'intervento

Venerdì 19 giugno 2009, un cordiale saluto dal tribunale di Palermo, udienza del processo d'appello per il senatore berlusconiano Marcello Dell'Utri, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa, oggi doveva essere la giornata dell'acquisizione di 2 intercettazioni in cui Dell'Utri viene nominato da alcuni indagati per mafia come figura delle istituzioni, da non nominare da un lato, e come assegnatore di appalti dall'altro, il pm Antonino Gatto, come richiesto dai giudici, ha depositato i verbali con le trascrizioni dei colloqui telefonici oggetto del capo di imputazione, mentre ci vorrà ancora qualche giorno per l'acquisizione delle bobine con le conversazioni.
Le difese hanno chiesto il rinvio dell'udienza per poter esaminare i verbali ed eventualmente chiedere ai giudici di respingere l'acquisizione con le loro motivazioni sulla loro eventuale inutilità. Saranno poi i giudici, con ordinanza attesa presumibilmente per venerdì prossimo, a stabilire se quelle intercettazioni sono necessarie ai fini del processo.
Ora un'intervista al difensore di Marcello Dell'Utri.


Avv. G.Di Peri: Bè oggi è stata un'udienza di routine perché il procuratore generale ha reiterato una richiesta che aveva già formulato all'udienza scorsa e che gli era già stata rigettata. L'ha integrata con del materiale cartaceo noi abbiamo chiesto termine per poter esaminare questo materiale.

Inviato Idv: si trattava di due colloqui no?
Avv. G.Di Peri: si tratta di due conversazioni telefoniche intercettate nell'ambito di due diversi procedimenti che riguarderebbero,secondo la prospettazione dell'accusa, anche il senatore Dell'Utri. Le dirò che noi riteniamo assolutamente insufficienti e anche un po' insignificanti queste conversazioni, però esprimeremo le nostre valutazioni quando compiutamente avremo potuto vedere gli atti.

Inviato Idv: prossima udienza?
Avv. G.Di Peri: prossima udienza è fra una settimana. Il presidente dà una forte accelerazione, com'è giusto che sia, a questo processo.
Quote:
29 Giugno 2009
Processo Dell'Utri: intercettazioni irrilevanti


http://www.youtube.com/watch?v=j2bnE0TIX68

Terza udienza del processo d’appello a Marcello Dell’Utri. Di questo processo non troverete traccia nei Tg e nella stampa. Non ne sentirete parlare per bocca dei politicanti. C’è un codice d’onore, oramai condiviso, tra i partiti: non accusarsi a vicenda di malaffare, ognuno si tiene il suo senza denunciare l’altro. Inutile attaccarsi a vicenda, quando non puoi avere alcun vincitore!

La terza via, tra la denuncia ed il silenzio, è la “questione etica” a cui i partiti hanno rinunciato poichè non fa parte dei cromosomi della politica. Io non ci rinuncio.

La gravità dei reati, per cui è stato condannato in primo grado il senatore del Pdl, allora Forza Italia, avrebbe squassato qualsiasi partito. Come è possibile che ciò non sia avvenuto nel caso Dell'Utri? Perchè l’informazione istituzionale non ne ha parlato?

L’opposizione governativa tace mentre Italia dei Valori è stata oscurata, e la Rete rimane l’unica alternativa per continuare ad informarsi su trame di Stato. Svegliatevi.
[da pagina 782-783 del testo della sentenza primo grado]

Il P.M. ha ricordato che sulla vicenda sono state espletate indagini

nell’ambito del procedimento penale 6031/94 R.G.N.R. in cui

Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi sono stati indagati in ordine al

reato di concorso in riciclaggio continuato con Bontate Stefano, Teresi

Girolamo ed ignoti, commesso in Palermo, Milano ed altrove dal

1980-1981 in poi.

L’input alle indagini era stato fornito da alcune dichiarazioni rese

da Rapisarda Filippo Alberto, il 5 maggio 1987, al giudice istruttore

del Tribunale di Milano, aventi ad oggetto il reinvestimento di

notevoli flussi di denaro di origine illecita nelle società del gruppo

facente capo a Silvio Berlusconi.

In quella occasione, il Rapisarda aveva riferito di avere

incontrato, nel 1978 in Piazza Castello a Milano, il Bontate ed il

Teresi e di avere appreso da quest’ultimo che stava per entrare in

società con Silvio Berlusconi in una azienda televisiva per la quale

occorrevano 10 miliardi.

Al riguardo, gli aveva chiesto, tra il serio ed il faceto, il suo

parere sulla “bontà” dell’affare.

Lo stesso Rapisarda era tornato sull’argomento, il 7 novembre ed

il 12 dicembre 1997, nel corso di spontanee dichiarazioni rese alla

Procura della Repubblica presso il locale Tribunale, riferendo che, nel

1980-1981, Marcello dell’Utri aveva chiesto ed ottenuto dal Bontate e

dal Teresi un finanziamento di 20 miliardi da utilizzare per l’acquisto

di “pacchetti-film”.

Nel corso delle indagini erano state, anche, acquisite le

dichiarazioni, aventi ad oggetto avvenuti contatti tra Dell’Utri,

Bontate e Teresi in relazione alla nascita delle televisioni del gruppo

FININVEST, rese dai collaboratori di giustizia Pennino Gioacchino.
Quote:
18 Luglio 2009
Processo Dell'Utri: la lettera Ciancimino


http://www.youtube.com/watch?v=NICpp20OX9M

Domani 19 luglio del 1992 e' la data tristemente nota per la strage di via D'Amelio in cui persero la vita Paolo Borsellino, gli agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L'unico sopravvissuto è Antonino Vullo.
Ora le indagini per le stragi di Palermo, dei giudici Falcone e Borsellino, ma anche per gli attentati di Milano e Firenze, sono state riaperte. In questi giorni è spuntato un documento di Massimo Ciancimino, figlio del boss Vito Ciancimino morto nel 2002 che dovrebbe confermare l’ipotesi di una «trattativa» che vedeva sul piatto da una parte la consegna del boss mafioso Totò Riina allo Stato, cosa effettivamente avvenuta, in cambio dell'abolizione del carcere duro. Oggi la mafia non ha bisogno di stragi eclatanti, né di omicidi eccellenti, si limita a qualche assassinio nelle amministrazioni locali. Le stragi di Stato non ne vediamo da quegli anni ’90 e costarono l'arresto ed il carcere ai vertici del clan dei Corleonesi.
Il motivo ritengo sia semplice, non penso ad accordi tra Stato e criminalità oggi, né ad armistizi prolungati per una ragione: un accordo o una tregua si stipulano tra entità completamente distinte. Nel nuovo millennio queste due entità non sono “distinte” si sono anzi mescolate inestricabilmente in un gioco di potere ed infiltrazioni che hanno reso le stragi un mezzo superato e non più necessario e per cui si paga un prezzo troppo alto: Corleonesi docent..

Pubblico l’udienza del processo d’appello a Marcello Dell’Utri che oggi rappresenta l’esempio di come la mafia e le relazioni mafiose siano fortemente compenetrate con i poteri delle istituzioni.

Di seguito il testo del servizio del nostro inviato:

"Venerdì 10 luglio 2009, un cordiale saluto dal tribunale di Palermo, udienza del processo d'appello per il senatore berlusconiano Marcello Dell'Utri, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa, già condannato a 9 anni in primo grado, oggi era attesa la requisitoria del procuratore generale Antonino Gatto, ma una lettera ritrovata qualche giorno fa tra le carte dimenticate relativa al processo contro Massimo Ciancimino, il figlio dell'ex sindaco di Palermo Vito, ha ha indotto lo stesso procuratore a chiederne l'acquisizione agli atti....


Nel testo scritto a mano, incompleto perché redatto su un foglio in parte strappato, Gatto ha detto che "si dimostra la continuità dei rapporti intercorsi fra l’imputato Dell’Utri e Cosa Nostra siciliana”. Perciò ha chiesto alla corte presieduta da Claudio Dall’Acqua, la possibilità di sentire lo stesso Massimo Ciancimino.
Negli interrogatori del 30 giugn o e del 1° luglio scorsi, Ciancimino ha dichiarato che la lettera fu ritirata da lui personalmente da Pino Lipari nel villino di San Vito Lo Capo alla presenza di Bernardo Provenzano dicendo che era indirizzata a Marcello Dell’Utri.
Quella lettera Ciancimino l'avrebbe consegnata al padre in carcere affinché gli fornisse “il proprio parere per farla avere ad una terza persona che non nomina” dice Gatto in aula.
Nel documento, definito dallo stesso Massimo Ciancimino "più grande di me" c'era scritto di uccidere un figlio di Berlusconi. Fra le righe si legge che “… quanto alla posizione politica intendo portare il mio contributo (che non sarà di poco) perché questo triste evento non ne abbia a verificarsi. Sono convinto che questo evento onorevole Berlusconi vorrà mettere a disposizione le sue reti televisive”.
La Corte in merito all’acquisizione di questa lettera si esprimerà il 17 settembre prossimo, data della prima udienza dopo la pausa estiva, e allo stesso tempo, giornata dedicata alla requisitoria."
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Old 24-08-2009, 10:20   #22
dantes76
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Old 24-08-2009, 10:32   #23
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Ma la gente, il popolo, il "curriculum" di Dell'Utri nemmeno lo conosce. Manco sanno chi sia. Tenuti nell'ignoranza...
A che ci siamo..

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19 Agosto 2009
Un conflitto di interessi singolare


http://www.youtube.com/watch?v=d-CPEGjiMQc

Il presidente del Consiglio sputa nel piatto dove mangia e dichiara che "vorrebbe passare alla storia come uomo che ha sconfitto la mafia". Ma questo, oltre ad essere un chiaro e singolare conflitto di interessi, e' anche una presa per i fondelli degli italiani e dei veri eroi della lotta alla mafia, uomini del calibro di Falcone e Borsellino.

Come intende sconfiggere la mafia Silvio Berlusconi allevandola in casa? Prendendone il controllo dall’interno? Invitando alle sue solite cene private i vari Provenzano, Riina, De Stefano? I padrini di Cosa Nostra non li può comprare a buon prezzo come Bossi o Fini, se ci stringi un patto (di sangue) viene stralciata la clausola di risoluzione del contratto!

E poi, con quali voti pensa di fare la differenza politicamente nel Paese, il Cavalier nostrano, se non con quella dei sodali malavitosi?

Non è per caso lui che ha ospitato un assassino di Cosa Nostra in casa propria sotto le mentite spoglie di uno stalliere?

Non è per caso il suo partito un ottimo vivaio - nel presente Dell’Utri e, nel passato, Cuffaro - per uomini con forti relazioni con la criminalità organizzata?

Non è per caso proprio lui ad aver favorito con le leggi gli affari e l’incolumità dei criminali, attraverso la depenalizzazione dei reati finanziari, la contrazione dei tempi di prescrizione, l’eliminazione delle intercettazioni, il condono fiscale?

Non è per caso proprio il CDM da lui presieduto che ha deciso di non sciogliere il comune di Fondi per infiltrazioni della ‘Ndrangheta, dopo 17 arresti e più di 500 cartelle di atti giudiziari testimonianza della collusione tra la giunta Pdl e criminali organizzati?

Non è per caso lui che trattò, come ci dice la sentenza di primo grado che ha condannato a nove anni Marcello Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa, con i padrini delle cosche accordi e favori economici per le sue aziende, oltre la nascita di Forza Italia?

Presidente del Consiglio, come ho scritto appena due giorni fa, il suo è il governo del “favoreggiamento alla mafia” e passerà alla storia per aver rafforzato economicamente e fatto penetrare fin nei più alti ranghi delle istituzioni il flagello della criminalità organizzata.

Riporto per non dimenticare uno stralcio della sentenza che riguarda Marcello Dell’Utri e che non leggerete mai sui giornali (leggi il testo integrale). Stampatelo e diffondetelo tra i vostri amici e conoscenti perché la menzogna si combatte con l’informazione.

"Vi è la prova che Dell’Utri aveva promesso alla mafia precisi vantaggi in campo politico e, di contro, vi è la prova che la mafia, in esecuzione di quella promessa, si era vieppiù orientata a votare per Forza Italia nella prima competizione elettorale utile e, ancora dopo, si era impegnata a sostenere elettoralmente l’imputato in occasione della sua candidatura al Parlamento Europeo nelle fila dello stesso partito, mentre aveva grossi problemi da risolvere con la giustizia perchè era in corso il dibattimento di questo processo penale."

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Old 24-08-2009, 10:33   #24
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il giochetto è il solito comissione antimafia con votazione della maggioranza compatta (+ udc) per demolire i colllaboratori di giustizia e alcuni magistrati e per gettare la solita confusione con mandanti occulti che ovviamente sono distantissimi dal mondo politico, santificazione dei molti parlamentari indagati ecc

e magari colpo finale con la missione di dissinescare o cancellare il Concorso esterno in associazione mafiosa
__________________
Sono contrario al matrimonio dei preti: se fanno figli, siamo finiti. (cit)
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Old 24-08-2009, 10:39   #25
dantes76
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il giochetto è il solito comissione antimafia con votazione della maggioranza compatta (+ udc) per demolire i colllaboratori di giustizia e alcuni magistrati e per gettare la solita confusione con mandanti occulti che ovviamente sono distantissimi dal mondo politico, santificazione dei molti parlamentari indagati ecc
si chiama: Antimafia delle Leggi

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e magari colpo finale con la missione di dissinescare o cancellare il Concorso esterno in associazione mafiosa
infatti, la mafia verra' sconfitta entro pochi mesi, e ne sara' data notizia sulle reti di sua emittenza.. dopo di che , via le leggi contro la mafia.. tanto e' stata sconfitta...
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Old 24-08-2009, 18:09   #26
dario fgx
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Io non trovo thread in cui si parli di questa VERGOGNA
...cut...
l'ennesima prova che in Italia puoi dire e fare tutto ed il contrario di tutto senza che nessuno faccia rimostranze.

che dire siamo alle solite
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Old 24-08-2009, 21:14   #27
cocis
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l'apoteosi dellla giustizia italiana ..
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Old 24-08-2009, 22:18   #28
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Passaggio obbligato!

Era naturale, basta ricordare la lettera del boss Pietro Aglieri dal carcere, o lo striscione della curva del Palermo nel 2005, giusto per non andare troppo indietro (anche se temo proprio che chi vota per certa gente sia o totalmente privo di memoria storico-politica o, peggio, TIFA per il nano come un ultra' per la propria squadra).

Prima ha iniziato quel delinquente di Berlusconi a spalar merda su Tangentopoli, inculcando nella mente dei piu' la panzana pantagruelica della sua innocenza e della persecuzione comunista; ora quest'altro assassino sposta ancora piu' in la' il limite, anzi lo abbatte del tutto facendo del revisionismo sull'Antimafia!

Per il futuro prossimo mi aspetto, in ordine cronologico:

1) la mafia e' sconfitta, dunque non esiste piu';

2) la mafia non e' mai esistita, e' solamente un modo d'essere dei Siciliani, dei meridionali, degli Italiani; l'abbiamo esportata in tutto il Mondo, producendo ricchezza;

3) la Mafia e' una risorsa economica per il Paese, soprattutto con la crisi che c'e', ci fara' costruire il Ponte sullo Stretto: muove capitali, da' lavoro, ecc... (tanto le tasse sono il demonio, perche' le hanno inventate Prodi e Visco!)
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S’i’ fosse fuoco, arderei ‘l mondo;
s’i’ fosse vento, lo tempestarei,
s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei;
s’i’ fosse Dio, mandereil’ en profondo.
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Old 24-08-2009, 23:45   #29
ciuketto
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il problema è che alla gente non gliene fotte nulla.
c'è poco da fare.
chi si interessa, come noi, gli viene il magone a leggere, agli altri , cioe le masse, cioe il 95 % degli italiani, se ne fottono bellamente.

"che me ne fotte se dell'utri o come si chiama è un mafioso, ho la mia vita a cui pensare io!"

e quindi tutto rimane così com'è.
come sta succednedo da anni a questa parte, del resto.
E una domanda che mi pongo ultimamente..e noi che cazzo facciamo per cambiare tutto questo?
Ci facciamo venire il magone o l'acido?
Mi pare un pò pochino.
Ps:mi metto in mezzo pure io chiaramente.
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Old 25-08-2009, 00:01   #30
sid_yanar
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provo schifo per questa gente e per chi con il suo voto li ha legittimati nel corso degli anni
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Old 25-08-2009, 00:16   #31
Thunderx
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non riesco a capacitarmi come il potere mediatico in mano all'attuale maggioranza riesca a nascondere tutto ciò.....ma forse il fatto di avere mafiosi algoverno non interessa, perchè si opera "per il bene dell'italia!"
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Old 25-08-2009, 01:25   #32
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Era naturale, basta ricordare la lettera del boss Pietro Aglieri dal carcere, o lo striscione della curva del Palermo nel 2005, giusto per non andare troppo indietro (anche se temo proprio che chi vota per certa gente sia o totalmente privo di memoria storico-politica o, peggio, TIFA per il nano come un ultra' per la propria squadra).

Prima ha iniziato quel delinquente di Berlusconi a spalar merda su Tangentopoli, inculcando nella mente dei piu' la panzana pantagruelica della sua innocenza e della persecuzione comunista; ora quest'altro assassino sposta ancora piu' in la' il limite, anzi lo abbatte del tutto facendo del revisionismo sull'Antimafia!

Per il futuro prossimo mi aspetto, in ordine cronologico:

1) la mafia e' sconfitta, dunque non esiste piu';

2) la mafia non e' mai esistita, e' solamente un modo d'essere dei Siciliani, dei meridionali, degli Italiani; l'abbiamo esportata in tutto il Mondo, producendo ricchezza;

3) la Mafia e' una risorsa economica per il Paese, soprattutto con la crisi che c'e', ci fara' costruire il Ponte sullo Stretto: muove capitali, da' lavoro, ecc... (tanto le tasse sono il demonio, perche' le hanno inventate Prodi e Visco!)
Ma rinfreschiamo la memoria: http://www.youtube.com/watch?v=Gd1eZMxKtaU

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non riesco a capacitarmi come il potere mediatico in mano all'attuale maggioranza riesca a nascondere tutto ciò.....ma forse il fatto di avere mafiosi algoverno non interessa, perchè si opera "per il bene dell'italia!"
Eh, ne ho sentiti tanti - soprattutto professionisti - parlare così...
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Old 25-08-2009, 01:55   #33
StefAno Giammarco
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Prima ha iniziato quel delinquente di Berlusconi...; ora quest'altro assassino...
Questo non è consentito, spero avrai letto il regolamento. Se non l'hai fatto ti invito, intanto che sconti una sospensione di 7 giorni, ad approfittarne per leggerlo. Magari anche i 3d in evidenza in testa alla sezione.
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Old 25-08-2009, 02:00   #34
StefAno Giammarco
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Già che mi trovo, Edmond vedi di non innescare polemiche personali tantopiù con color che son sospesi.
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Old 25-08-2009, 09:05   #35
dario fgx
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3) la Mafia e' una risorsa economica per il Paese, soprattutto con la crisi che c'e', ci fara' costruire il Ponte sullo Stretto: muove capitali, da' lavoro, ecc... (tanto le tasse sono il demonio, perche' le hanno inventate Prodi e Visco!)
gia che ci siamo, in tema di ponti, avete visto il tg3 pomeridano ieri?
c'era un servizio riguardante un ponte autostradale trapani palermo (credo)

in pratica i pilastri che sorreggono questo enorme cavalcavia alla base si stanno sgretolando e dentro ci sono calcinacci al posto del cemento, il ferro è completamente fuori sede.
Chissà chi l'avrà eretta questa magnifica opera!

io vorrei mettere molti dei personaggi sopra citati su questo ponte assieme ad un battaglione di soldati a passo di marcia e guardare mentre il ponte si sgretola a causa dei battimenti, magari il tutto con telecamere a mò di reality show!
Al poste di Piazzale Loreto 45 famo Ponte autostradale 09!

Allora prima di morire a causa delle stessa merda che hanno contribuito a diffondere, non potranno continuare a negare l'esistenza della mafia.

Quanto sarebbe bello questo nostro paese se fossimo un popolo più lungimirante!
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Ultima modifica di dario fgx : 25-08-2009 alle 09:08.
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Old 25-08-2009, 10:31   #36
Ja]{|e
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gia che ci siamo, in tema di ponti, avete visto il tg3 pomeridano ieri?
c'era un servizio riguardante un ponte autostradale trapani palermo (credo)

in pratica i pilastri che sorreggono questo enorme cavalcavia alla base si stanno sgretolando e dentro ci sono calcinacci al posto del cemento, il ferro è completamente fuori sede.
Chissà chi l'avrà eretta questa magnifica opera!
Questo?

http://www.youtube.com/watch?v=SHdjtSf00nU

Se ne sono accorti ora quelli del TG3?

Io sono costretta a passarci sopra ogni giorno
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Old 25-08-2009, 11:14   #37
dario fgx
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Questo?

http://www.youtube.com/watch?v=SHdjtSf00nU

Se ne sono accorti ora quelli del TG3?

Io sono costretta a passarci sopra ogni giorno
mi spiace.

non so davvero cosa dire.
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Old 25-08-2009, 11:57   #38
ciuketto
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E una domanda che mi pongo ultimamente..e noi che cazzo facciamo per cambiare tutto questo?
Ci facciamo venire il magone o l'acido?
Mi pare un pò pochino.
Ps:mi metto in mezzo pure io chiaramente.
Riuppo.
Visto che non ha risposto nessuno.
Giusto per capire se siamo bravi solo a parlare.
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Old 25-08-2009, 12:52   #39
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Riuppo.
Visto che non ha risposto nessuno.
Giusto per capire se siamo bravi solo a parlare.
Più di partecipare alle manifestazioni in piazza non so

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Old 25-08-2009, 13:02   #40
dario fgx
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E una domanda che mi pongo ultimamente..e noi che cazzo facciamo per cambiare tutto questo?
Ci facciamo venire il magone o l'acido?
Mi pare un pò pochino.
Ps:mi metto in mezzo pure io chiaramente.
questa domanda assilla anche me da diverso tempo, e non trovo risposta alcuna!

io riesco ad immaginare una sola soluzione...purtroppo...
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