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realme GT7: un "flaghsip killer" concreto! La recensione
realme GT7: un "flaghsip killer" concreto! La recensione
Abbiamo provato l'ultimo smartphone di realme, il nuovo GT7. Si tratta di un device che si colloca in una fascia di mercato delicata, ovvero quella che possiamo definire medio-alta. La specifica che salta all'occhio è senza dubbio la sua batteria da 7.000 mAh e un design elegante e premium. Ma come funziona nel quotidiano? E soprattutto è davvero un Flagship Killer? Ve lo diciamo nella nostra recensione completa.
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Old 27-01-2022, 16:31   #1
Redazione di Hardware Upg
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Link alla notizia: https://edge9.hwupgrade.it/news/clou...ce_104323.html

Un servizio che combina elementi delle offerte IaaS e PaaS di OVHcloud, nato per superare le perplessità dei clienti su alcuni aspetti del cloud e garantire una migliore interoperabilità tra il cloud pubblico e le infrastrutture on-prem dei clienti stessi

Click sul link per visualizzare la notizia.
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Old 27-01-2022, 16:37   #2
Saturn
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Un servizio che combina elementi delle offerte IaaS e PaaS di OVHcloud, nato per superare le perplessità dei clienti su alcuni aspetti del cloud e garantire una migliore interoperabilità tra il cloud pubblico e le infrastrutture on-prem dei clienti stessi
Perplessità si ! Soprattutto del loro. Che con l'incendio dell'anno scorso, chi si era dimostrato paranoicamente prudente con la ridondanza si è salvato in qualche modo, ma molti altri hanno irrimediabilmente perso tutto.

Io ancora non mi capacito di quanto è successo...e di quanto sangue e sudore sia costato a molti sistemisti !

Le proposte non sono malvagie ad ogni modo...ma il problema, anche a voler ridar loro una chance è che molti clienti chiedono quando proponi il cloud a chi ti affiderai...e ormai questo nome è ben noto...

Ultima modifica di Saturn : 27-01-2022 alle 16:39.
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Old 27-01-2022, 18:06   #3
Tasslehoff
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Perplessità si ! Soprattutto del loro. Che con l'incendio dell'anno scorso, chi si era dimostrato paranoicamente prudente con la ridondanza si è salvato in qualche modo, ma molti altri hanno irrimediabilmente perso tutto.

Io ancora non mi capacito di quanto è successo...e di quanto sangue e sudore sia costato a molti sistemisti !

Le proposte non sono malvagie ad ogni modo...ma il problema, anche a voler ridar loro una chance è che molti clienti chiedono quando proponi il cloud a chi ti affiderai...e ormai questo nome è ben noto...
Mi permetto di obbiettare su una cosa, chi si è salvato dal disastro di OVH non ha dimostrato di essere prudente o paranoico, ha dimostrato di essere competente e conoscere il suo lavoro.
Sono gli altri che si sono messi a starnazzare che hanno dimostrato di essere incompetenti, e con questo intendo sia quanti non avevano uno straccio di backup ed erano convinti di averlo (senza aver mai nemmeno letto il contratto che avevano sottoscritto o immaginando che con un vps da 25 €/anno avessero diritto anche una fettina di tagliata fine fine ), ma anche quelli che hanno pensato "ho spuntato l'opzione di backup, sono in una botte di ferro" e quindi non l'hanno mai testato o non si sono mai posti il problema di farne altre copie e su altra infrastruttura (intendo di altro provider) nel tipico atteggiamento stupido da manager che valuta il mondo solo in ottica quantitativa ed economica ignorando la complessità delle architetture e dei servizi.

Riguardo al servizio in se io ci vedo "more of the same", non so cosa ci sia dietro ma se devo tirare a indovinare ci sarà il solito Openstack rinfrescato con loghi di OVH e qualche customizzazione.
Poi francamente mi fa ridere tutto questo starnazzare di termini manageriali (CapEx OpEX, prematurata la supercazzola o scherziamo?), e secondo loro le offerte che facevano fin'ora (es gli ottimi server in affitto con vmware, infinitamente più convenienti di qualsiasi proposta "cloud") cos'erano se non costi operativi puri?

Tiro a indovinare ma a occhio e croce sembra una operazione per aumentare i margini, vendendo le stesse risorse di prima a prezzi infinitamente pompati e ingiustificati in pieno stile cloud (scegliete voi AWS, Google o Azure).
Della serie, con quello che prima spendevi per un server fisico su cui far girare 20 vm ora ci paghi (se va bene) un paio di stupide instance con 8GB di ram, 4 vCPU e 250GB di storage.
__________________
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Old 27-01-2022, 21:18   #4
giovanni69
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Sempre acute le tue analisi Tasslehoff.
Grazie.
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Old 28-01-2022, 07:29   #5
Saturn
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Mi permetto di obbiettare su una cosa, chi si è salvato dal disastro di OVH non ha dimostrato di essere prudente o paranoico, ha dimostrato di essere competente e conoscere il suo lavoro.
Sono gli altri che si sono messi a starnazzare che hanno dimostrato di essere incompetenti, e con questo intendo sia quanti non avevano uno straccio di backup ed erano convinti di averlo (senza aver mai nemmeno letto il contratto che avevano sottoscritto o immaginando che con un vps da 25 €/anno avessero diritto anche una fettina di tagliata fine fine ), ma anche quelli che hanno pensato "ho spuntato l'opzione di backup, sono in una botte di ferro" e quindi non l'hanno mai testato o non si sono mai posti il problema di farne altre copie e su altra infrastruttura (intendo di altro provider) nel tipico atteggiamento stupido da manager che valuta il mondo solo in ottica quantitativa ed economica ignorando la complessità delle architetture e dei servizi.
Indubbiamente i costi erano quello che erano (bassi, paragonati ad altra concorrenza). Concordo sull'analisi, in effetti è più preciso parlare "di saper fare il proprio lavoro" anzichè di paranoie, quando si parla di ridondanza e sicurezza dei dati, soprattutto quando gestisci quelli di altri...detto questo...torno a ripetere...che un datacenter "bruci così di gusto" - non è propriamente "normale". Ci si sarebbe aspettati misure di contenimento adeguate per gli incendi e soprattutto materiali diversi (se non ricordo male il problema di fondo per cui è bruciato)...pareva il reattore numero 4 di Chernobyl di notte ! (con tutto il rispetto per quella tragedia).
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Old 28-01-2022, 09:46   #6
mgiammarco
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Indubbiamente i costi erano quello che erano (bassi, paragonati ad altra concorrenza). Concordo sull'analisi, in effetti è più preciso parlare "di saper fare il proprio lavoro" anzichè di paranoie, quando si parla di ridondanza e sicurezza dei dati, soprattutto quando gestisci quelli di altri...detto questo...torno a ripetere...che un datacenter "bruci così di gusto" - non è propriamente "normale". Ci si sarebbe aspettati misure di contenimento adeguate per gli incendi e soprattutto materiali diversi (se non ricordo male il problema di fondo per cui è bruciato)...pareva il reattore numero 4 di Chernobyl di notte ! (con tutto il rispetto per quella tragedia).
Concordo con l'analisi. Un datacenter certificato non brucia così. E questo causa anche danni di immagine a tutti. Io non ho mai messo niente su ovh perché non aveva passato i miei controlli base di qualità sulle loro vps windows, e quindi non ho perso niente. Però ora quando vado da un cliente e dico che i dati saranno al sicuro su un datacenter Tier X (3, 4, etc.) che non può prendere fuoco loro mi rispondono: "si anche quello di ovh era certificato e si è incenerito...". E a quel punto cosa puoi rispondere?
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Old 28-01-2022, 10:38   #7
giovanni69
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Ma allora il problema di valutazione non sono i datacenter e come vengono gestiti ma chi/come/perchè fornisce queste 'certificazioni'. Se è solo un bollino in più da regalare al reparto marketing per segmentare il prodotto e fare la brochure più accattivante, tanto vale....
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Old 28-01-2022, 10:56   #8
Saturn
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Mi ricordo la storia dei tre porcellini...e ci azzecca benissimo...

Uno con la casa costruita in paglia
Uno con la casa costruita in legno
Uno con la casa costruita in mattoni

Al lupo ha resistito solo quella in mattoni ovviamente.

Ci siamo capiti...
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Old 28-01-2022, 11:02   #9
giovanni69
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E se il certificatore ha dato l'OK alla casa in paglia ed in legno perchè i parametri lo consentono?....
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Old 29-01-2022, 08:13   #10
floss72
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Ormai il cloud è PAAS

La posizione di Tasslehof è condivisibile dalla visione del sysad ma chi non può riscrivere codice o reingegnerizzare i workload passa a public cloud o roba del genere perché il costo di personale esperto ,che ti farebbe risparmiare con un tuo cluster , sta salendo sempre più

Rassegniamoci…avremo sempre più sysad che in realtà sono tecnici esperti di pdl e di client…e quindi non esperti

Per questo si manager piace il cloud fatto da altri

PS io non sono un sysad pronto ad essere smentito
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Old 31-01-2022, 22:31   #11
Tasslehoff
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La posizione di Tasslehof è condivisibile dalla visione del sysad ma chi non può riscrivere codice o reingegnerizzare i workload passa a public cloud o roba del genere perché il costo di personale esperto ,che ti farebbe risparmiare con un tuo cluster , sta salendo sempre più

Rassegniamoci…avremo sempre più sysad che in realtà sono tecnici esperti di pdl e di client…e quindi non esperti

Per questo si manager piace il cloud fatto da altri

PS io non sono un sysad pronto ad essere smentito
Se con sysadmin ti riferisci a chi semplicemente si occupa di installare server/vm/instance e manutenerle probabilemente hai ragione (sebbene ci sia talmente tanto da fare anche su questo versante che credo ce ne sia a sufficienza per almeno 3-4 o 5 generazioni di sysadmin, non hai idea delle porcate che veda nel mio lavoro e francamente mi vien da dire che "ce n'è per tutti" anche solo per sanare l'esistente ).

Se invece allarghiamo un po' il perimetro e consideriamo quello che veramente dovrebbe fare un sysadmin (progettazione, configurazione, monitoraggio, hardening, sicurezza e gestione infrastrutturale) lasciami dire che il lavoro del sysadmin non è affatto in declino, anzi l'opposto.

Considera che anche tutto quello che metti online su architetture "serverless" deve essere manutenuto, monitorato, backuppato, gestito.
Questo ora è il lavoro di sysadmin di alto profilo (vogliamo usare il parolone tanto di moda, abusato, anzi usato a sproposito "devops"? Usiamolo) e questo ci sarà sempre e comunque anche in architetture di questo genere perchè il 99,9% degli sviluppatori non va oltre al commit su git, il resto (pipelines, container/pod, monitoraggio, backup, hardening) è vuoto cosmico se lasciato in mano ai dev.

Prendi il caso specifico di OVH, come ho detto non so nello specifico cosa usi il loro nuovo servizio, ma sono pronto a scommettere che sia Openstack, secondo te un dev (con le pressioni che ha sui tempi di rilascio) può occuparsi anche dell'infrastruttura? Non esiste.
E OVH (salvo nel caso dei servizi managed, che costeranno un occhio della testa e saranno inaccessibili nel 99,9% dei casi) offre appunto gli strumenti e le risorse per creare l'infrastruttura, poi su quella va costruito tutto e non esiste niente di "automagico", occorre qualcuno che conosca reti, storage, monitoraggio, gestione sistemi, logging, analisi degli stessi, problem solving, etc etc etc...

Quello che dici sui manager e sui loro "desiderata" è verissimo, loro sognano un mondo in cui tutto è a consumo e basta pigiare una checkbox e pagare e qualcuno fa il lavoro.
Ma questo è qualcosa che esiste solo nella loro testa, perchè gli scenari non sono mai riconducibili a quei pochi casi previsti dalle procedure proposte dai provider, serve sempre customizzazione, dettaglio, progettazione, insomma qualcuno che ci metta la testa.
Questa idea del prodotto preconfezionato che va bene a tutti è sempre esistita e non ha mai funzionato.
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Ultima modifica di Tasslehoff : 01-02-2022 alle 13:56.
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