Milan Clan - Stagione 2008/09 - Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate!

[lucio68]

Becks-Milan, colpo di fulmine


© LaPresse
La cosa più importante resta la visita di giovedì (in compagnia di Carlo Ancelotti) a Stefano Borgonovo, con tanto di maglia regalata all'ex bomber, che lotta con coraggio contro la Sla, perchè venga messa all'asta e finanzi la ricerca contro la terribile malattia, ma nella testa di David Beckham rimane un altro pensiero, quello di trasformare la sua breve esperienza al Milan in un'avventura a lungo termine.

Lo Spice Boy dovrebbe infatti rientrare fra due mesi negli Stati Uniti, per onorare il contratto coi Galaxy, ma si intravede nell'ambiente rossonero la voglia, reciproca, di trattenere il giocatore (che si sta dannando per imparare in fretta l'italiano) in Italia.

L'ostacolo è di natura burocratica, Becks si può liberare a Los Angeles solo al termine della terza stagione in Mls, cioè il prossimo gennaio, ma è certo è che in via Turati non si lascerà nulla di intentato per tenersi stretta quella che Galliani ha definito "Molto più di una figurina".

[lucio68]

Milan vince classifica degli spettatori per club
22.01.2009 12.47 di Antonio Vitiello articolo letto 1602 volte
Fonte: LaRepubblica

Al termine del girone d'andata comanda Milano, nella classifica degli spettatori, Milan e Inter staccano nettamente tutte le altre città. E il Milan stacca pure i cugini dell'Inter, effetto Ronaldinho prima e Beckham dopo: il club di Silvio Berlusconi supera quota 60.000 a San Siro (esattamente 60.067), lasciando il gruppo Mourinho a 51.637. Bene le due romane: la Roma è terza, la Lazio quinta grazie anche alla nuova campagna abbonamenti. Il Napoli si avvicina a quota 40.000 ma è stato penalizzato dalla chiusura delle curve A e B. Ottimo risultato anche quello della Juventus, che ha uno stadio piccolo. Calato invece il Torino, soffrono anche Udinese e Cagliari.

Ecco la classifica degli spettatori per club: Milan 60.067; Inter 51.637; Roma 41.225; Napoli 38.658; Lazio 36.407; Fiorentina 30.631; Genoa 25.254; Sampdoria 24.642; Palermo 23.844; Juventus 22.251; Bologna 20.909; Catania 17.955; Torino 17.173; Udinese 15.049; Torino 17.173; Udinese 15.049; Atalanta 13.785, Lecce 12.881; Cagliari 12.300; Reggina 12.091; Chievo 12.001; Siena 10.630. Complessivamente quest'anno la media-partita è stata di 24.825 spettatori.

Vale a dire 2.395 in più (a partita, ovviamente) rispetto alla passata stagione (22.430) e addirittura 5.633 in più (19.120) rispetto alla stagione 2006-2007, quella del dopo-Calciopoli, quando gli spettatori crollarono in serie A ma salirono in B (dov'era stata relegata la Juventus). Il dato di 24.825 spettatori è buono, conferma un trend in crescita: qualche migliaio di tifosi è stato perso con le trasferte vietate, ma piano piano stiamo risalendo su posizioni più europee.

[k|o]

Calcio, Kaka': "Non mi spiace l'interessamento del Real"
Indice Ultim'ora
MILANO - "Non mi spiace l'interessamento dei grandi club come Real Madrid o Chelsea". Queste le parole, riportate da 'As', di Ricardo Kaka', intercettato da un giornalista del quotidiano spagnolo sotto le sua abitazione a Milano. Il brasiliano, apparso infastidito dall'ennesima violazione della privacy, ha poi ammesso: "Non posso dire niente adesso - ha spiegato Kaka' -. Ogni giorno mi assegnano una squadra diversa. Ho bisogno di stare tranquillo".

[Quincy_it]

Originariamente inviato da bronzodiriace

Ragatzu di che nazionalità è?

Sardu è. Ahio!

[k|o]

MILANO, 23 gennaio 2009 - Che cosa fa David Beckham all’una di notte con un libro? Facile, studia l’italiano. Invece di utilizzare il tempo in aereo per giocare con il computer, il centrocampista inglese cerca di approfondire le sue conoscenze linguistiche. Un piccolo segnale di quanto gli piaccia l’esperienza al Milan.
EVOLUZIONI - Beckham è un professionista che cura ogni dettaglio, questa è una verità riconosciuta ovunque, ma in questi mesi italiani sta mettendo anche un po’ di cuore. E il futuro è la classica lotta fra ragione e sentimento: da una parte i 200 milioni di dollari in cinque anni dei Galaxy, dall’altra la possibilità di tornare stabilmente nella nazionale inglese. Da una parte il caldo incantevole della California, i lussi di Hollywood e il piacere di giocare in un campionato facile, dall’altra il clima di Milano, abbastanza inglese, e quelle tensioni da grande squadra che Beckham ha scoperto di amare ancora. Per questo quello che lui ha sempre definito impossibile. cioè che si fermi a Milano, comincia a diventare probabile. Anche se di mezzo ci sono molti milioni.
TEMPO - Beckham ha firmato con i Galaxy un contratto che può sciogliere alla fine della terza stagione, cioè il prossimo ottobre, e quindi potrebbe essere libero per il mercato di gennaio 2010. Ma gennaio 2010 forse è già tardi per lui, visto che l’obiettivo che lo ha portato a chiedere di venire in prestito al Milan è il Mondiale in programma nel giugno successivo. Beckham è già tornato sotto osservazione: Capello ha mandato Franco Baldini a vedere Milan-Fiorentina e dopo la partita l’inviato del c.t. inglese ha parlato con il centrocampista. Allo staff del Milan non ha chiesto informazioni, ma tutti pensano che Capello chiamerà presto Beckham se continuerà a giocare. E Ancelotti non pare intenzionato a lasciarlo in panchina.
AFFARI - Beckham è un professionista e ha sempre detto di voler rispettare il contratto, ma rescinderlo potrebbe essere un’idea anche per i Galaxy, che hanno investito molti soldi e speravano in un effetto prorompente sul calcio americano. Il fatto è che Beckham è un giocatore lineare e tatticamente esemplare: non è abbastanza spettacolare per eccitare quelli che non amano particolarmente il soccer. Il suo viaggio è stato molto produttivo anche per il suo sponsor Armani, che ha aumentato il giro d’affari negli Usa del 35-40 per cento, ma l’interesse popolare e dei media è stato appunto legato più al suo aspetto glamour che al valore tecnico. E Beckham è tornato in Europa per ritrovare le sue radici. Quelle di Manchester, quelle che lo hanno portato alla Champions League e alla fascia di capitano dell’Inghilterra.
EMOZIONI - Il desiderio di restare in Italia aumenta: chi lo conosce dice che Beckham è rimasto veramente impressionato dall’accoglienza che ha ricevuto al Milan e dai salti che le partite vere contro Roma e Fiorentina hanno fatto fare al suo cuore calcistico. Per questo, pare che la situazione si stia evolvendo e che qualche breccia si stia aprendo nelle sue sicurezze di gentiluomo fedele ai contratti. Certo, per restare oltre marzo dovrebbe rinunciare a un sacco di soldi e il Milan dovrebbe essere disposto a tenerlo spendendo più dei centomila euro al mese che gli corrisponde ora. Ma se ci fosse in ballo lo scudetto....
ASPETTATIVE - Intanto, Beckham ha dimostrato di essere ancora un giocatore vero e la sua utilità con Gattuso fuori gioco fino a fine stagione è evidente. «L’innamoramento con Beckham c’è già», aveva detto Galliani pochi giorni dopo il suo arrivo. «Però i contratti vanno rispettati». Eppure, l’impressione è che la passione sia troppa per consumarsi e soprattutto sia in continua crescita. Nessuno ne fa mistero

[lucasheva]

in effetti sta colpendo anche i più scettici per la sua professionalità. del resto lo stesso è accaduto anche in tutte le sue precedenti esperienze calcistiche. anche l'incontro di ieri con borgonovo è un'ulteriore dimostrazione che la caratura della persona vada ben al di là dell'immagine che emerge dalle sole copertine patinate

[*andr3a*]

'orno!

A me Beckham non dispiacerebbe, pur essendo in uno stato di forma non ottimale era quello che si dannava di più a centrocampo nelle ultime due partite. Certo se dobbiamo spendere cifre troppo alte meglio dei giovani, ma se si riuscisse a portarlo per non troppi soldi a me non dispiacerebbe.

[k|o]

nn me ne po fregare un razzo , ma l'img che condiva l'articolo era
tra l'altro nn so chi sia, cmq è un troione dentro il grande fratello

Sembra la ragazza della porta accanto, ma è una pornostar: Leonia coccia ha interpretato il film a luci rosse "La sfortuna mi fa capo", in vendita in tutta Italia.

[k|o]

Originariamente inviato da lucasheva

in effetti sta colpendo anche i più scettici per la sua professionalità. del resto lo stesso è accaduto anche in tutte le sue precedenti esperienze calcistiche. anche l'incontro di ieri con borgonovo è un'ulteriore dimostrazione che la caratura della persona vada ben al di là dell'immagine che emerge dalle sole copertine patinate

Originariamente inviato da *andr3a*

'orno!

A me Beckham non dispiacerebbe, pur essendo in uno stato di forma non ottimale era quello che si dannava di più a centrocampo nelle ultime due partite. Certo se dobbiamo spendere cifre troppo alte meglio dei giovani, ma se si riuscisse a portarlo per non troppi soldi a me non dispiacerebbe.

siamo seri,a 35 anni. ringrazimo beckam e lasciamolo andare via, c'è un fottio di gente che deve giocare, da flamini ad antonini, ad ambro.
basti pensare come potrebbe essere con antonini e zambrotta dietro, e jankulo sulla linea di centrocampo.
ne guadagnamo parecchio imho.
poi il prossimo anno a rientri gourcuff, ed abate...
nn siamo così messi male da trattanere lo spaiceboii
e poi c'è strasser

[lucio68]

Originariamente inviato da *andr3a*

'orno!

A me Beckham non dispiacerebbe, pur essendo in uno stato di forma non ottimale era quello che si dannava di più a centrocampo nelle ultime due partite. Certo se dobbiamo spendere cifre troppo alte meglio dei giovani, ma se si riuscisse a portarlo per non troppi soldi a me non dispiacerebbe.

A me è piaciuto molto l'atteggiamento che ha tenuto in campo. Non ha mai dato l'idea di volersi risparmiare, non ha tirato indietro la gamba nei contrasti, si è sacrificato molto in copertura e ha provato a fare quello che da sempre gli riesce meglio: lanci e cross pennellati.
E giocando arriva piano piano anche l'intesa con i compagni.
Se poi segnasse anche un gol...

[*andr3a*]

Originariamente inviato da lucio68

A me è piaciuto molto l'atteggiamento che ha tenuto in campo. Non ha mai dato l'idea di volersi risparmiare, non ha tirato indietro la gamba nei contrasti, si è sacrificato molto in copertura e ha provato a fare quello che da sempre gli riesce meglio: lanci e cross pennellati.
E giocando arriva piano piano anche l'intesa con i compagni.
Se poi segnasse anche un gol...

E poi, tatticamente, uno così diligente al milan era da parecchio che non lo vedevo: non si risparmia in sortite offensive, ma appena si crea un buco a centrocampo o in difesa era subito pronto a buttarsi a coprire gli spazi, a me è piaciuto. L'unico problema è che costerebbe troppo imho.

[Ramingo^^]

Spagna, agguato a Kakà

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Un inviato di As aspetta il rossonero sotto casa che prima perde la pazienza poi concede: "Non mi dispiace sapere che grandi club come Real Madrid o Chelsea siano interessati a me"
L'inviato di As parla con Kakà sotto la casa del brasiliano. www.as.com
MILANO, 23 gennaio 2009 - "Non mi dispiace sapere che grandi club come Real Madrid o Chelsea siano interessati a me". Lo ha ammesso Kakà al giornalista del quotidiano sportivo spagnolo As che lo ha intercettato sotto casa provocando inizialmente la reazione infastadita del brasiliano. "Questo non esiste, a casa mia no...State invadendo la mia intimità e quella di mia moglie. A Milanello potete venire, ma qui no", ha esclamato il fuoriclasse rossonero.
CASA BLANCA - As, sia nell'edizione in edicola sia in quella online, ha precisato che Kakà è stato "bloccato", alla guida della sua auto, "alle 17.30 (di ieri n.d.r.) mentre il sole stava tramontando in questo quartiere esclusivo del centro di Milano, dove il giocatore vive in un attico". Nell'immagine proposta sul quotidiano, a Kakà viene consegnata la copia di As di lunedì, la cui prima pagina è tutta dedicata al brasiliano per spiegare che è ancora possibile il suo arrivo alla "Casa Blanca" nella prossima stagione, dopo l'elezione del nuovo presidente.
TRANQUILLITA' - "Nei giorni scorsi non ho voluto fare commenti - ha dichiarato Kakà ad As - perché avverto una grande pressione, e la situazione è troppo calda. Invece io preferisco stare tranquillo. Un giorno mi danno al Real Madrid, e quello dopo al Chelsea". L'inviato del quotidiano ha concluso il suo articolo, sottolineando la promessa di Kakà: un'intervista esclusiva tra due settimane "quanto tutto si sarà calmato".
gasport

[nickdc]

E BASTA CON STE NOTIZIE SU KAKA', BASTAAAAAAAAAAAAAAAA HO LA NAUSEA...NON POSTATELE PER FAVORE!!!!!!! TANTO SONO TUTTE BALLE!!!!!


Buongiorno

[FraNzSkO_27]

Originariamente inviato da k|o

nn me ne po fregare un razzo , ma l'img che condiva l'articolo era
tra l'altro nn so chi sia, cmq è un troione dentro il grande fratello

Sembra la ragazza della porta accanto, ma è una pornostar: Leonia coccia ha interpretato il film a luci rosse "La sfortuna mi fa capo", in vendita in tutta Italia.

quale immagine?
link link link

voglio quel film

[markus_81]

Milan, Nesta è quasi pronto:























"In campo tra un mese"


Il difensore è rientrato a Milano dopo oltre due mesi passati a Miami per curare la protusione discale alla schiena.

Si avvicina il rientro di Alessandro Nesta. Il difensore milanista sta bene ed è rientrato a Milano dopo oltre due mesi passati a Miami, dove si era recato per curarsi la protusione discale alla schiena. Entro dieci giorni potrebbe tornare a giocare.

Il difensore si era bloccato pochi giorni prima del raduno estivo, a metà luglio. La diagnosi parlava di "protrusione discale". In poche parole un'ernia del disco, operabile nelle persone "normali" ma non in un atleta. Se Nesta infatti finisse sotto i ferri non riuscirebbe a tornare sui suoi livelli: da qui la decisione di curarlo con terapie alternative in Florida.

Il rossonero assicura che non gli hanno dato fastidio le voci su possibile rischio fine carriera. "Questo rischio c'è stato, e non so se ci sarà ancora. Su questo non ho nessun problema, mi danno fastidio altre cose...".

"Ho avuto male per molto tempo, ma adesso l'ho presa più seriamente, ho visto che c'è la possibilità di venirne fuori, ho fatto lavori pesanti e la schiena ha risposto bene. Adesso mi manca il campo, sarà quello l'ultimo test".

Quando in campo? "Penso presto, massimo un mese, ma ho bisogno di lavorare fisicamente. Sono otto mesi che non gioco, vediamo come reagisce il fisico. A Miami ho fatto esercizio per diminuire l'ernia e rafforzare la zona lombare, sono contento del lavoro svolto".









in un mese fa in tempo a rinfortunarsi 3 volte

[HYPERR]

Originariamente inviato da nickdc

E BASTA CON STE NOTIZIE SU KAKA', BASTAAAAAAAAAAAAAAAA HO LA NAUSEA...NON POSTATELE PER FAVORE!!!!!!! TANTO SONO TUTTE BALLE!!!!!


Buongiorno

Quoto e te l'appoggio con fermezza!

[Boostern]

'ommo

[Ramingo^^]

Originariamente inviato da nickdc

E BASTA CON STE NOTIZIE SU KAKA', BASTAAAAAAAAAAAAAAAA HO LA NAUSEA...NON POSTATELE PER FAVORE!!!!!!! TANTO SONO TUTTE BALLE!!!!!


Buongiorno

Non bisogna censurare nulla...ogni notizia del milan (buona o brutta) va postata...imho

[teogros]

Originariamente inviato da *andr3a*

'orno!

A me Beckham non dispiacerebbe, pur essendo in uno stato di forma non ottimale era quello che si dannava di più a centrocampo nelle ultime due partite. Certo se dobbiamo spendere cifre troppo alte meglio dei giovani, ma se si riuscisse a portarlo per non troppi soldi a me non dispiacerebbe.

Neanche a me. E' un professionista impeccabile e ha i piedi fatati, non vedo motivo per mandarlo via, se ci fossero le condizioni favorevoli per tenerlo con noi!

[Ramingo^^]

IL PRESIDENTE su Kakà, Beckham, Ronaldinho...

23.01.2009 10.44 di Milannews Redazione articolo letto 108 volte

Fonte: Intervista a QN

"Averlo tenuto è come vincere una Champions. Il Milan e Ricardo hanno già detto no una volta agli spagnoli, non vedo ragioni per cambiare atteggiamento e la prova di attaccamento data in questi giorni dal giocatore è eloquente. Nei prossimi anni non chiederà alcun aumento"


Presidente, è sempre convinto di aver fatto bene a rinunciare a 120 milioni per tenere Kakà?
"Convinto? Di più. Felice. E’ come se avessimo vinto un’altra Champions League. Sono più che mai orgoglioso del Milan perché credo davvero che sia l’unica squadra al mondo nella quale possono succedere cose come queste".


I soldi nel calcio non sono tutto, i valori morali hanno ancora importanza, sembra un’inversione di tendenza straordinaria: dentro il pallone c’è ancora il cuore.

"Le confesso un segreto. Quando Ricky mi ha comunicato la sua decisione definitiva di rimanere al Milan, sa a cosa ho pensato? A mio padre. Alle tante domeniche allo stadio con lui, sugli spalti, in curva, a tifare Milan. Un Milan, in quegli anni, neppure troppo forte. All’entusiasmo sincero con il quale lui sosteneva i colori della nostra squadra, anche quando si perdeva. Quell’entusiasmo che mi ha trasmesso. L’entusiasmo sincero di ogni tifoso, che non fa calcoli, che crede – da sportivo – nei colori della sua squadra. Ecco, ho pensato che mio padre sarebbe stato orgoglioso di questo Milan, di una squadra nella quale crescono campioni come Kakà".


Ma hanno ancora un senso le bandiere nel calcio di oggi...

"Senza le bandiere non c’è il calcio. Neanche nei suoi aspetti commerciali, che sono indispensabili nel calcio moderno, ma che non potranno mai essere tutto. Il calcio, lo sport in genere, è prima di tutto passione disinteressata. Non potrebbe esistere, senza i tifosi. E i tifosi amano una bandiera. Sono fiero che la bandiera del Milan sia diventata anche l’emblema di un modo di intendere lo sport".


Come l’ha presa lo Sceicco? Vi siete sentiti?
"Il nuovo proprietario del Manchester City sta facendo un ottimo lavoro per costruire una squadra competitiva, in grado di giocare un ruolo di primo piano nella Premier League in Inghilterra ed anche a livello europeo. Sta investendo con generosità, con lungimiranza, con competenza. Farà del Manchester City, che è una squadra poco conosciuta in Italia ma dalle tradizioni molto solide, uno dei protagonisti del calcio europeo dei prossimi anni. Gli auguro di riuscirci, perché lo merita. Ma lui sa benissimo che io sono l’azionista del Milan. Abbiamo lasciato libero Kakà di decidere del suo futuro, come è costume della nostra società, ma non posso che essere felice della sua decisione. Al mio posto, credo che lo sceicco avrebbe fatto la stessa cosa. I rapporti che ci legano sono eccellenti".


Quando ha cominciato a capire che sarebbe stato meglio per tutti dire no alle offerte del City?
"Il mio cuore e il mio istinto l’hanno sempre saputo. E l’atteggiamento dei tifosi ha fatto il resto. Ho capito che ogni milanista provava le mie stesse emozioni, il mio stesso affetto per Ricky, il mio stesso desiderio di non privare la squadra di un giocatore come lui. Ma il Milan non trattiene nessuno contro la sua volontà. Non lo fece due anni fa con Shevcenko, sia pure con grandissimo rammarico. Come ho detto nei giorno scorsi, se Kakà avesse ritenuto che il suo avvenire, economico e professionale, potesse realizzarsi a Manchester, avremmo rispettato la sua decisione. Ma siamo tutti felici che non sia andata così".


Non le sembra che certe valutazioni dei giocatori siano esagerate in un momento di grave crisi come questo?

"Un grande giocatore è anche un investimento di immagine che dà grandi ritorni. Credo che ogni squadra, ogni presidente, faccia le sue valutazioni. Certo, il Milan non spenderebbe mai quelle somme, e non pagherebbe neppure quegli ingaggi. E mi rendo anche conto che, di fronte alla difficoltà del momento, i cittadini possano essere turbati sentendo parlare di certe cifre".


Cosa l’ha emozionata di più nel comportamento del giocatore?
"Ricky ha dimostrato quello che ho sempre pensato. Il Milan, il nostro Milan, è il più grande club del mondo. Lo è non solo e non tanto perché ha vinto più titoli internazionali di qualsiasi altro club, ma perché è una comunità nella quale si sta perchè si crede in un progetto comune. Un progetto del quale sono protagonisti i giocatori, i tecnici, la dirigenza e i tifosi. Non dimentico mai che senza il loro formidabile apporto il Milan non potrebbe essere diventato il Milan che è".


La fede può avere aiutato il giocatore a decidere e contribuisce secondo lei a farne una persona straordinaria, particolare nel mondo del calcio?
"Kakà è un ragazzo straordinario per tanti motivi: non è solo uno dei più grandi giocatori del mondo, è una persona gentile, colta, educata, di una spiritualità profonda e sincera. Vive la sua fede religiosa con molta serietà. E certamente la fede è qualcosa che, nel mondo del calcio come in ogni altro mondo, ispira comportamenti limpidi e coerenti.
Detto tutto questo, però, mi pare necessario aggiungere una considerazione: il calcio è la metafora della vita, è uno splendido gioco, è una passione, un simbolo, ma è pur sempre un gioco. La religione è una cosa troppo importante per coinvolgerla in queste situazioni".


Teme che il padre di Kakà possa tornare a battere cassa?
"Quello che rende straordinaria la scelta di Kakà è proprio il fatto che sapeva benissimo che il Milan non avrebbe potuto ritoccare il suo ingaggio. I bilanci non lo permettono e in più un incremento per Kakà avrebbe imposto di incrementare tutti gli altri stipendi nella stessa misura. Kakà lo sa e ha deciso di restare con noi impegnandosi a non richiedere nessun aumento contrattuale nei prossimi anni".


Se dovesse tornare alla carica il Real?

"Kakà e il Milan hanno già risposto al Real Madrid in passato. Non vedo alcuna ragione per cambiare questo atteggiamento. E poi la prova di attaccamento ai colori rossoneri data in questi giorni mi sembra eloquente…".


I tifosi del Milan ora la ringraziano, ma a volte sembrano incontentabili...
"Non mi lamenterò mai dell’attaccamento dei tifosi alla squadra e ai giocatori. Senza di loro il Milan non esisterebbe. E poi il più tifoso di tutti credo si chiami proprio Silvio Berlusconi".


Il concetto del Milan squadra-famiglia resta quindi un punto fermo. Direte no a tutte le eventuali offerte per i giocatori più importanti, Pato sembra nel mirino di tutti...

"Abbiamo investito su Pato per il futuro. Stiamo facendolo crescere in questa logica, e mi pare che il ragazzo stia dando risultati che confermano le straordinarie aspettative su di lui. Cederlo sarebbe ormai contro ogni logica. Vogliamo mantenere il Milan ai livelli di eccellenza che ne hanno fatto il club più titolato al mondo. Vogliamo continuare a vincere, a cominciare dal campionato in corso. Il che non è possibile se si cedono i giocatori migliori. Ricordo che i più grandi fuoriclasse che hanno giocato nel mio Milan, da Van Basten a Baresi, a Savicevic, a Leonardo, a Maldini, hanno concluso la loro carriera in rossonero".


Ha pensato al povero Galliani che senza questi soldi avrà meno liquidità per il mercato?
"Il vero fuoriclasse del Milan, al di là dei calciatori e di uno straordinario tecnico come Carlo Ancelotti, si chiama proprio Adriano Galliani. Se non ci fosse lui, con la sua competenza, il suo equilibrio, la sua passione e la sua dedizione assoluta, il Milan non avrebbe vinto quello che ha vinto in questi anni. Da tifoso non lo ringrazierò mai abbastanza. A lui comunque non abbiamo mai fatto mancare la liquidità necessaria per le operazioni di mercato più importanti. Non è un caso il fatto che oggi giochino insieme nel Milan tre palloni d’oro. Credo sia un record di tutti i tempi".


Che ne dice di tenere Beckham oltre i due mesi concordati? Le piace l’idea?
"A chi non piacerebbe avere in squadra un giocatore come Beckham? Non soltanto ha una classe straordinaria, ma sta dimostrando una professionalità e un impegno che smentiscono, in modo clamoroso, tutti coloro che lo hanno definito un calciatore solo “mediatico”. Però Beckham è legato da un contratto ai Galaxy: i patti si devono rispettare".


Qualcuno si lamenta per il rendimento di Ronaldinho...
"Ronaldinho è un autentico fuoriclasse capace, persino nelle giornate peggiori, di fare cose con la palla fra i piedi che rasentano la magia. Si è inserito perfettamente nella squadra, della quale oggi è un elemento fondamentale. Ma a questo proposito non posso evitare una considerazione. Nel Milan sono venuti a giocare alcuni fra i migliori giocatori del mondo, da Ronaldinho a Pato, da Sheva a Beckham, e su ognuno ho ascoltato critiche pregiudiziali. Ronaldinho e Shevcenko sarebbero stati giocatori finiti, Pato una speranza solo eventuale, Beckham una rockstar più che un calciatore. Ognuno di loro ha puntualmente smentito queste critiche e sta dimostrando con i fatti, ogni giorno, in allenamento e in campo, di essere un grande campione".


Dopo questa scossa psicologica-morale, il Milan può rilanciarsi per lo scudetto?
"Lo scudetto continua ad essere il nostro obbiettivo. Siamo consapevoli del valore dei nostri avversari e questo rende la sfida più entusiasmante".


L’Inter ha un organico straordinario, ma sembra sempre destinata alle polemiche. Le piace Mourinho?
"Mourinho è un ottimo tecnico e l’Inter è una compagine fortissima. Ciò che conta è che Milano abbia due grandi squadre, protagoniste a livello internazionale. Quando a San Siro vedo la raccolta delle targhe che ricordano i successi internazionali dell’Inter e del Milan, credo che ogni sportivo milanese possa essere orgoglioso della propria città".


Infine una curiosità, con tutte le reti di famiglia Lei nei momenti particolari affida sempre a Aldo Biscardi le sue parole, lo considera un portafortuna oppure questa trasmissione ha sempre un fascino particolare?
"Semplicemente, questo dimostra che non esistono reti “di famiglia”. Le tv Mediaset non sono mai state e non saranno mai al mio servizio, men che meno nello sport. E poi io voglio bene a Biscardi che è un bravo professionista e da tantissimi anni si sa far amare da tantissimi tifosi innamorati del calcio come lui".