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#1 |
Registered User
Iscritto dal: Mar 2007
Messaggi: 1239
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Italiani all'estero: è giusto farli votare?
Già, non me ne vogliano gli italiani all'estero di questo forum, ma mi chiedo da sempre se sia giusto dare la possibilità a cittadini che sono andati via dal paese e che non producono più ricchezza per l'Italia di votare e decidere la linea politica del governo nazionale.
Tutto questo me lo chiedo aldilà dei presunti brogli/irregolarità che avvengono nelle votazioni all'estero. Voi che ne pensate? A corredo del thread, posto un articolo de Osservatorio sulla legalità Italiani all'estero : il ministero sulle presunte irregolarita' nel voto Fonte: http://www.osservatoriosullalegalita...1/0505voto.htm Il ministero degli esteri nega irregolarita' nel voto degli Italiani all'estero, in particolare la compravendita di voti paventata da alcune testate. Nega inoltre che in alcune Sedi non siano stati inoltrati i plichi elettorali agli aventi diritto, in particolare, in Costarica, "contrariamente a dichiarazioni apparse sulla stampa", tutte le schede sono state regolarmente inviate, e molte sono già state restituite all’Ambasciata. Ammessi invece "alcuni limitati disguidi nella confezione dei plichi elettorali, da considerare peraltro fisiologici, data la complessita' dell’esercizio ed il rilevante numero di connazionali ad esso interessati". In particolare, nella Circoscrizione di Mosca non era stato inserito lo stampato contenente la lista dei candidati, inviato quindi a stretto giro di posta. In Germania, invece, nella Circoscrizione di Colonia, numerosi plichi destinati ad elettori minori di 25 anni contenevano anche la scheda per il voto al Senato. In questo caso, potrà porsi rimedio in sede di pre-scrutinio da parte dell’Ufficio Centrale per la Circoscrizione Estero, che disponendo dei numeri di registro elettorale provvederà allo stralcio delle schede per il Senato che risultassero votate da tale categoria di elettori. Quanto all’episodio registrato a Buenos Aires del rinvenimento di circa 120.000 buste in bianco eccedenti il fabbisogno stimato, il ministero precisa che "si tratta di semplici buste, e non di schede elettorali, come da alcuni sostenuto. E’ stato accertato al riguardo che il vettore postale incaricato dell’imbustamento e successiva distribuzione dei plichi aveva ritenuto prudente predisporre di propria iniziativa delle consistenti scorte di buste. Venuto a conoscenza dell’esistenza di tale stock supplementare di buste, il Consolato Generale in Buenos Aires, d’intesa con l’Ambasciata, ha determinato di provvedere alla distruzione immediata, avvenuta il 22 marzo, di gran parte del materiale di cancelleria in eccesso". Relativamente alle "persistenti illazioni su una presunta compravendita di schede in alcuni Paesi, il Ministero e i dipendenti Consolati possono evidentemente agire solo in presenza di circostanziate segnalazioni. E’ il caso di Colonia, ove il Consolato ha convocato, per acquisire la loro versione dei fatti, i due connazionali i cui nominativi sono stati citati da un quotidiano in un servizio su asseriti brogli in Germania. E’ ovvio che qualora risultassero confermati elementi di rilievo penale, sarà dovere dell’Ufficio consolare presentare una precisa denuncia alla Autorità giudiziaria competente, come è dovere di ogni cittadino elettore o cronista presentare denuncia all’autorità giudiziaria qualora in possesso di elementi che abbiano valenza penale". |
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#2 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Padova
Messaggi: 11757
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imho dopo 10 anni che uno non risiede più non dovrebbe aver più diritto al voto.
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mac user = hai soldi da buttare; linux user = hai tempo da buttare; windows user = hai soldi e tempo da buttare ![]() |
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#3 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2003
Messaggi: 369
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Il voto all'estero in generale, e sopratutto così come l'ha voluto Tremaglia è una cazzata sesquipedale:
- costa tantissimo - non garantisce un minimo di regolarità - fa ridere (seggi in antartide... ![]() - dà parità di voto a chi all'italia non paga nemmeno le tasse Per me dovrebbero poter votare quelli che vivono in italia e all'italia pagano le tasse, non in base alla nazionalità. |
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#4 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2003
Messaggi: 1660
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![]() E qui, come tutte le questioni in cui la burocrazia la fa da padrona, il diritto di voto è gestito MALISSIMO... Appena compiuti i 18 anni ho fatto un paio di volte lo scrutatore... Poi manco ci ho riprovato perché mi ha fatto troppo schifo... Una volta in un "Seggio Speciale", ovvero un ospedale (famoso anche per ospitare qualche paziente di ex manicomi)... E se considero chi aveva il diritto di voto... E in che condizioni si trovava... Mi vien voglia di votare... ![]() |
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#5 |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 535
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Per come è strutturato il voto degli italiani all'estero, noi non scegliamo il governo nazionale, perchè i nostri voti eleggono dei rappresentanti , ma non entrano nel conteggio dei premi di maggioranza.
Quanto alla rappresentività degli italiani all'estero, il problema è che un conto sono quelli come me che hanno famiglia amici in Italia, sono cresciuti in Italia, e sono all'estero per lavoro e quelli invece che avevano un nonno emigrante in argentina 60 anni fa e non parlano neppure italiano |
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#6 | ||
Registered User
Iscritto dal: Mar 2007
Messaggi: 1239
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Ti sembrano pochi? possono praticamente ribaltare la maggioranza parlamentare ottenuta in ambito nazionale. Quote:
Se le risposte sono no, non vedo perché tu debba avere diritto di votare per il governo nazionale, anche se sei italiano. |
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#7 |
Bannato
Iscritto dal: Sep 2002
Città: LA CITTA' PLURI-CAMPIONE D'ITALIA!
Messaggi: 5903
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#8 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Napoli
Messaggi: 432
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Io penso che si dovrebbe fare come negli USA.. i cittadini all'estero hanno diritto di voto, ma non esiste una circoscrizione estero, i loro voti sono conteggiati nello stato e nella circoscrizione in cui hanno avuto l'ultima residenza (o dove hanno risieduto i loro genitori se non hanno ma vissuto negli USA). In questo modo questi voti si mischiano con quelli della massa dei residenti locali e non sono più così determinanti, inoltre non ci sarebbero più figure ridicole come quella del senador Pallaro, potrebbero votare gli stessi partiti e gli stessi candidati che si presentano nella circoscrizione dove avevano risieduto prima di emigrare.
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La media degli italiani è un ragazzo di seconda media, è a loro che devo parlare. (Berlusconi, 10.12.04) |
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#9 | ||
Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 535
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Lavoro anche per l'Italia, quindi parte della ricchezza che produco finisce anche in Italia. Scendendo regolarmente in Italia pago varie tasse all'Italia, che paga qualunque consumatore. Pago l'irpef all'italia? No Neppure tu che sei studente |
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#10 | |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 535
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#11 |
Utente sospeso
Iscritto dal: Oct 2007
Messaggi: 17064
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quoto anche io, e poi non vedo cosa possa fregare all'italiano residente all'estero del governo in italia; se governano male o bene a lui non entra niente in tasca. o sbaglio?
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Traverser l'hémisphère à cheval sur la lumière, tu deviens mon héliport... Parcourir l'univers tout au long des tes paupières... Revenir avant l'aurore... (cit.) |
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#12 | |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 535
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A parte il mio caso, lavorndo anche per il mercato italiano le scelte economiche del governo influiscono direttamente sul mio lavoro In secondo luogo, per tutta una serie di materie come previdenza, sanità, permessi di soggiorno, visa, ecc., sono direttamente influenzato dalle scelte che fa il governo con gli accordi che stipula con i paesi esteri |
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#13 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Napoli
Messaggi: 432
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Seguendo questo ragionamento, allora bisognerebbe dare il diritto di voto a tutti gli stranieri regolarmente residenti in Italia e che pagano le tasse e contribuiscono alla ricchezza italiana. Perchè non possono votare? perchè esiste una cosa chiamata cittadinanza. Quindi se usiamo come riferimento la residenza, non votano gli italiani all'estero ma votano gli stranieri in Italia, se usiamo la cittadinanza, votano gli italiani all'estero e non votano gli stranieri in Italia. E' molto semplice.
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La media degli italiani è un ragazzo di seconda media, è a loro che devo parlare. (Berlusconi, 10.12.04) |
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#14 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
Città: milano
Messaggi: 14058
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Se è giusto far votare gli italiani all'estero?
Si, ma solo quelli che hanno la cittadinanza italiana (niente doppia cittadinanza) mediante voto con corrispondenza, voti da inserire nella circoscrizione dell'ultima residenza in cui si è vissuti. L'attuale sistema (votato da tutti) mi sembra un pasticcio (oltre ad essere oneroso sul piano politico, vedi Pallaro). ![]() |
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#15 | |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 535
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#16 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
Città: milano
Messaggi: 14058
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#17 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2003
Messaggi: 369
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Comunque stiamo a filosofeggiare sul nulla: è inutile votare per corrispondenza o dove non si può garantire la regolarità. Spendere cifre astronomiche per far votare quello che si trova in antartide o quell'altro che ha il fatello del bisnonno italiano e decide se votare berlusconi in base al gradimento dell'edizione numero 45634 del grandefratello che ha intercettato dal canada con la parabola... ![]() Che poi finiscono tutti col votare DeGregorio, l'uomo che dovrebbe andare da Barabaradurso come uomo con più menti del mondo, giusto perchè ha un network tv estero che strombeggia la sua panza 24h al giorno... Ma fatemi il piacere! Ultima modifica di greasedman : 05-04-2008 alle 11:01. |
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#18 | |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 535
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lui non paga nulla, meno di me. ergo se volete proporre un riedizione del "no taxation without representation" trasformandolo in "representation only after taxation" avete molta gente a cui togliere il voto. forse cominciando da voi stessi ![]() ![]() ![]() |
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#19 | |||||
Registered User
Iscritto dal: Mar 2007
Messaggi: 1239
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Contribuisci in pratica ad esportare capitali italiani all'estero. Quando scendi in Italia, paghi soltanto l'IVA sul biglietto di ritorno e sui beni consumati in Italia. Tutto qui. Inoltre, resta il fatto che tu, vivendo all'estero, sei ormai lontano dai problemi e dalla quotidianità italiana. Non so in Francia, ma in Italia esistono anche gli studenti lavoratori, anche se saltuari. In ogni caso, sono residente in Italia 365 giorni all'anno e ogni mio acquisto contribuisce ad aumentare il prodotto interno lordo, anche se questo in realtà non è davvero un indice di ricchezza. Quote:
Ovvio che la condizione economica non può essere determinante per chi ha acquisito il diritto al voto per nascita ed è residente in Italia. Rileggi meglio il mio post: http://www.hwupgrade.it/forum/showpo...55&postcount=6 La logica non lascia dubbi a fraintendimenti. "Se le risposo sono no" significa che se tutte e tre sono false allora non hai diritto al voto. Quote:
Se rispondono a queste tre condizioni, non è certo il colore della pelle a distinguerli da un italiano. Ultima modifica di dasdsasderterowaa : 05-04-2008 alle 11:49. |
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#20 | |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 535
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Il voto si basa sul principio di cittadinanza, e io sono cittadino italiano. C'è poco da discutere. Adesso è possibile votare dall'estero, ma anche prima della legge Tremaglia i cittadini italiani residenti all'estero avevano diritto di voto, ed avevano fino agli anni '90 diritto a una riduzione fino al 75% delle spese di viaggio per recarsi presso il comune a cui erano registrati per esercitare il proprio diritto. Diritto costituzionale garantito a tutti i cittadini. Senza fare distinzione da massaie su chi paga cosa. E se usi questo principio sii almeno coerente con te stesso. Chi non lavora non partecipa alla creazione di ricchezza del paese, c'è poco da girare intorno al fatto che i tuoi pagano la tarsu o l'ICI |
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