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Iscritto dal: Jul 2000
Città: La città più brutta della Toscana: Prato
Messaggi: 6711
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Miracolo a Sant'Anna
Spike Lee: la mia Stazzema
Il regista parla del suo film "Miracolo di Sant'Anna" racconta la strage del 12 agosto 1944 da parte delle SS di Reder Spike Lee: la mia Stazzema Il regista parla del suo film Una immagine del film di Spike Lee "Miracolo a Sant'Anna" NEW YORK - Con "Miracolo a Sant'Anna", il regista americano Spike Lee ha realizzato in Italia uno dei suoi film più forti e potenti, raccontando con orrore e sgomento l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema, e con una commozione venata di rabbia la sorte tragica di un battaglione di "Buffalo Soldiers" sul fronte toscano. Si tratta dei soldati afroamericani che diedero un contributo determinante per la liberazione del nostro Paese e dunque per arrivare alla vittoria finale sul nazifascismo. Ma non si tratta degli unici elementi di valore di una pellicola dalla fattura impeccabile (ottima la partecipazione degli attori italiani, tra i quali spiccano Pierfrancesco Favino, Omero Antonutti, Valentina Cervi, Luigi Lo Cascio e Sergio Albelli), che ha tra i tanti meriti quello di offrire molti piani di lettura: Miracolo a Sant'Anna, basato sull'omonimo romanzo di James McBride, è un film sulla mostruosa assurdità della guerra, sull'ambiguità della natura umana e sulla fragilità delle passioni e degli ideali. Il film inizia con un colpo di scena da thriller, ma nel raccontare con toni da realismo magico la storia di un'amicizia tra un bambino toscano e un soldato afroamericano, Spike Lee sembra aver assimilato la lezione della "Notte di San Lorenzo" dei fratelli Taviani (oltre alla presenza di Antonutti e Massimo Sarchielli, c'è il racconto di una realtà partigiana e contadina, e del caos brutale dei combattimenti), riuscendo a evitare ogni stereotipo e immagine da cartolina. Miracolo a Sant'Anna, che uscirà in Italia il 3 ottobre distribuito da 01 dopo il debutto al Festival di Toronto, è la prima vera coproduzione tra Usa e Italia da molti anni a questa parte: è stato prodotto da Roberto Cicutto e Luigi Musini per la On my Own in collaborazione con Rai Cinema e lo stesso Spike Lee, con il sostegno del Regione Toscana. Il regista è in partenza con tutta la famiglia per la Convention democratica. È convinto che "a Denver si farà la storia", anche se è consapevole che "la battaglia sarà dura, ed i repubblicani utilizzeranno qualunque mezzo per fermare l'Obama Express". "Come ho raccontato nel film", spiega mostrando un libro che raccoglie tutte le foto di scena, "il razzismo è una realtà tuttora presente. La situazione è cambiata enormemente rispetto a quel periodo, ma oggi assistiamo alla perenne resistenza nei confronti della novità". Cos'è che l'ha attratta nel libro di McBride? "C'è una disputa in famiglia: mia moglie sostiene di avermi fatto leggere il romanzo. Mentre sono certo di essere stato io a darlo a lei. Comunque sia, sono rimasto folgorato dalla forza di quello che raccontava, sia per quanto riguarda un momento tragico della storia italiana, che per i "Buffalo Soldiers"". Le prime immagini sono quelle di John Wayne nel Giorno più lungo. È abbastanza sorprendente per un suo film. "Si tratta di una delle poche novità rispetto al romanzo. Non ho voluto mancare di rispetto a un'icona americana come John Wayne, ma ci tenevo a mostrare il modo in cui Hollywood ha raccontato la guerra, ignorando il sacrificio determinante degli afroamericani. Molti anni dopo gli eventi raccontati, il mio protagonista vede quel film in tv e commenta amaramente "anch'io ho combattuto per questo paese"". Durante la prima battaglia, sul fiume Serchio, i soldati sentono da un amplificatore la voce di una donna che ricorda agli afroamericani che il paese per cui stanno combattendo li tratta da schiavi. "È un personaggio realmente esistito. Si chiamava Mildred Gillars, ed era una donna originaria del Maine che si era schierata con i nazisti. Il suo compito era quello di diffondere una propaganda disfattista alternata a musica popolare. Il tragico paradosso è che per quanto riguarda il modo in cui erano trattati gli afroamericani non diceva menzogne. Non è un caso che i soldati di colore attribuissero una duplice valenza alla V del V Day: vittoria sul nazismo e a casa". Esistevano forme di segregazione nell'esercito? "Assolutamente sì. Fu Eleanor Roosevelt a convincere il marito a valorizzare l'apporto dei soldati di colore: sino ad allora erano solo cuochi, uomini delle pulizie e autisti. Uno degli elementi centrali del film è proprio la persistenza della discriminazione, e la percezione degli afroamericani come selvaggi, sia a casa che sul fronte. Una delle scene a cui tengo maggiormente è quella in cui i "Buffalo Soldiers" trovano sui muri del paese toscano i manifesti razzisti". Un altro elemento sorprendente è l'ambiguità dei personaggi: c'è un partigiano che tradisce i compagni e un ufficiale nazista estremamente sensibile, che legge Pascoli. "Non potrò mai perdonare i nazisti per quello che hanno commesso, e tutti dobbiamo inchinarci di fronte al sacrificio dei partigiani. Tuttavia il mondo non è mai in bianco e nero, e la natura umana è segnata da fragilità e la corruzione. Questo non significa che gli uomini non siano capaci di atti nobili ed eroici. Anche per questo ho voluto raccontare l'eccidio di Sant'Anna, girandolo nel luogo dove è avvenuto. 560 civili innocenti vengono massacrati di fronte alla chiesa, e insieme a loro il sacerdote che prega con le parole di Cristo: "perdona loro perché non sanno quello che fanno"". Il film è caratterizzato da un forte elemento spirituale. "È un altro elemento del libro, evidente sin dal titolo. Personalmente credo nell'esistenza di un creatore, senza il quale non sarei quello che sono. Non frequento le chiese, ma nel film ho voluto essere rispettoso: c'è una scena in cui gli abitanti del villaggio danzano all'interno di una chiesa, e ho voluto coprire il crocefisso per evitare ogni possibile blasfemia". Lei si confronta con un momento della storia italiana raccontato dal cinema neorealista. "Siamo tutti debitori delle grandissime opere di De Sica e Rossellini. Uno degli elementi che m'interessava particolarmente nel romanzo è il tragico effetto della guerra sui bambini, e ovviamente ho pensato a "Germania Anno Zero"". lo aspetto con ansia |
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#2 |
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Member
Iscritto dal: Jan 2007
Città: Lucca
Messaggi: 388
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vado a vederlo probavilmente domani sera...
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PS3 WII e molto altro PSN: Cardellan |
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#3 | ||
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Bannato
Iscritto dal: May 2001
Città: Versilia
Messaggi: 1503
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bah lo hanno girato dalle mie parti,
ho visto anche alcuni set in costruzione e da quello che ho sentito dire da alcuni della troupe, il film non corrisponde al 100 per 100 alla verità...
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#4 |
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Member
Iscritto dal: Dec 1999
Messaggi: 34
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l'ennesimo film: tedeschi cattivi e americani bravi!!
ma quando faranno dei film sui crimini contro gli indiani, colpi di stato in altre nazioni per i propri interessi, invadere i paesi solo per una supposta minaccia come in iraq, bombardameti contro i civili inermi, ecccccccc. fatte da zio sam? o da francia , inghilterra, russia eccccc. |
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#5 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2000
Città: La città più brutta della Toscana: Prato
Messaggi: 6711
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beh dai le critiche di questo tipo lasciamole da parte visto che ci hanno fatto il piacere di fare un film dalle nostre parti sulla nostra storia, ma il film com'è?
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#6 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: Mordor
Messaggi: 3427
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Quote:
A cercare bene ci sono i film come dici tu, di solito sono girati da registri schierati come Oliver Stone, ecc... Al contrario non so se esistano film (probabilmente si, ma saranno molto meno famosi) cubani critici con Cuba, cinesi critici con la Cina, Russi, Coreani, ecc ecc
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#7 |
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Member
Iscritto dal: Dec 1999
Messaggi: 34
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mah! è come con le serie tv e fiction della rai, ambientate dal 43 al45 sempre la stessa storia, mai essere obiettivi!neanche dopo 60 e passa anni
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#8 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: Mordor
Messaggi: 3427
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Per completare l'opera si usa la sceneggiatura presa paro paro dall'ultimo libro drammatico scritto dal solito autore che scrive i soliti testi sulla mafia/sul dramma della droga/sul dramma del lavoro/qualche tragedia a caso. Il risultato è un prodotto adatto alle nonne parcheggiate davanti alla tv, le quali non hanno la forza fisica di alzarsi per cambiare canale, oppure le casalinghe frustrate che hanno la serata libera causa marito sceso al baretto, e che dopo 20 minuti di proiezione cadono in uno stato di torpore profondo. Non so voi, ma io delle facce di Silvio Orlando, Ottavia Piccolo, Anna Valle, Barbara Bobulova, Alessia Marcuzzi, Raz Degan, la Ferilli, Leo Gullotta, lo Scamarcio, Walter Nudo e Pietro Taricone (per dirne alcuni) ne faccio volentieri a meno. Si lo so che S.Orlando l'hanno appena premiato a Venezia come miglior attore, ma diamine, la sua espressione interrogativa/accusatrice ha rotto il cazz! In sostanza io preferisco un racconto meno aderente alla realtà e più votato all'appetibilità, come spero sia questo film che non vedo l'ora di vedere.
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#9 |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2003
Città: Perugia
Messaggi: 16302
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insomma com'è sto film?
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#10 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: Mordor
Messaggi: 3427
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Fermi tutti!
Abbiamo preso una cantonata colossale! Ho letto giusto oggi un'intervista e sono giunto a queste conclusioni: 1-Il film è sui soldati "neri" dell'esercito americano 2-Il film NON è sul massacro di Stazzema, l'eccidio fa in minima parte da sfondo agli avvenimenti che capiteranno ai soldati 3-Il film non è una ricostruzione storica come invece credevano (credono?) i partigiani dell'ANPI IMHO tutte le polemiche si basano sul nulla...
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#11 |
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Bannato
Iscritto dal: May 2001
Città: Versilia
Messaggi: 1503
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e allora su cosa??
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#12 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: Mordor
Messaggi: 3427
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....su di un malinteso!
Spike Lee ha fatto un film sui soldati americani di colore in Italia, ambientato in un periodo che include l'eccidio di Stazzema.La trama è romanzata e non ricostruisce gli avvenimenti in modo fedele. Le associazioni partigiane (e pure i giornalisti) hanno creduto invece che fosse una ricostruzione storica del massacro degli italiani. Un po' come quelli che credevano che il film 300 di Zack Snyder fosse la ricostruzione storica della battaglia delle Termopili, quando invece è un adattamento del fumetto di Frank Miller, ispirato a sua volta da un film del '62
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#13 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Viareggio
Messaggi: 10746
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probabilmente lo andrò a vedere in settimana....vedremo un pò com'è questa storia.
cmq immaginavo che non potesse essere una ricostruzione storica di ciò che accadde a s.anna; fu un eccidio e basta, per cui non ci sarebbe stato molto da raccontare. |
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