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#1 |
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Papa Benedetto XVi è gioioso per il nuovo corso politico italiano
Benedetto XVI: "Provo gioia per il nuovo clima politico"
Papa Benedetto XVI ROMA - "Avvertiamo con particolare gioia i segnali di un clima nuovo, più fiducioso e più costruttivo. Esso è legato al profilarsi di rapporti più sereni tra le forze politiche e le istituzioni, in virtù di una percezione più viva delle responsabilità comuni per il futuro della Nazione". Papa Benedetto XVI commenta così la situazione politica italiana dopo le elezioni dello scorso aprile. Lo fa parlando alla 58esima assemblea della Cei e in attesa di ricevere il 6 giugno Silvio Berlusconi. E rilanciando le tre sfide della Chiesa: famiglia, vita e povertà. La politica. Quello che il santo Padre sottolinea è l'esistenza di un terreno favorevole per lo sviluppo dell'Italia "E' diffuso - commenta papa Ratzinger - il desiderio di riprendere il cammino, di affrontare e risolvere insieme almeno i problemi più urgenti e più gravi, di dare avvio a una nuova stagione di crescita economica ma anche civile e morale". Ma non bisogna perdere tempo e cogliere, il più velocemente possibile, risultati positivi. Perché "se non ci fossero risultati concreti" il cima potrebbe mutare. Vanificando l'opportunità. Vita umana e famiglia. Rilancia temi più volte riaffermati. La tutela della vita in tutte le sue forme e la promozione della famiglia. Per Benedetto XVI l'impegno della Chiesa deve esserci "in ogni momento e condizione, dal concepimento e dalla fase embrionale alle situazioni di malattia e di sofferenza e fino alla morte naturale". Per quanto riguarda la famiglia "deve affermarsi una cultura favorevole, e non ostile, alla famiglia e alla vita''. Ed ancora la povertà, davanti alla quale "non possiamo chiudere gli occhi e trattenere la voce". Il Pontefice sottolinea, inoltre, l'esigenza che la fede non rimanga chiusa nel privato "in quanto essa può offrire un importante contributo alla soluzione di grandi problemi". Scuole cattoliche. ''In uno Stato democratico non sembra giustificarsi l'esclusione di un adeguato sostegno all'impegno delle istituzioni ecclesiastiche nel campo scolastico''. Per Benedetto XVI un tale supporto gioverebbe "alla qualita' dell'insegnamento". Per il pontefice, e' infatti ''legittimo domandarsi se non gioverebbe alla qualita' dell'insegnamento lo stimolante confronto tra centri formativi diversi suscitati, nel rispetto dei programmi ministeriali validi per tutti, da forze popolari multiple, preoccupate di interpretare le scelte educative delle singole famiglie''. ''Tutto - aggiunge - lascia pensare che un simile confronto non mancherebbe di produrre effetti benefici". Immigrazione. Accoglienza e legalità. E' questa la strada indicata dal santo Padre in un momento di gravi tensioni legate all'immigrazione. "La disponibilità a muoversi in aiuto degli stranieri - continua Benedetto XVI - deve manifestarsi nel rispetto delle leggi, che provvedono ad assicurare l'ordinato svolgersi della vita sociale sia all'interno di uno Stato che nei confronti di chi vi giunge dall'estero" Fonte Corriere della Sera.it --- Onestamente non so che dire... Beato lui che è allegro ![]() i...a vero MR B permise il NON pagamento delle tasse da parte degli edifici ecclesiastici su suolo italico...e so TANTI.. Parla di povertà come piaga sociale...quando lui per primo vive nel lusso, parla di coesistenza, legalità e accoglienza dello Stato quando se loro pagassero le tasse sul suolo italico NOI rientreremmo almeno di qualche debito... Poi la famiglia e il diritto alla vita, sempre le solite affermazioni, non contando poi che se un bambino nasce con pesanti handicap..nessuno mai saprà che vuol dire VIVERE e farlo vivere...SE NON QUEI POVERI CRISTI della famiglia... ![]() ![]() La Famiglia...bello parlare da single....che se la crei lui la famiglia...vediamo quanto resiste in mezzo a liti,problemi quotidiani, a profondi sabattimenti su come tirare a campare ... ![]() Lato educazione...mmmm che fa vuol creare seminari statali ove inculcare dottrine e modi di vivere??? ![]() ![]() ![]() Ultima modifica di Ferdy78 : 29-05-2008 alle 12:36. |
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#2 |
Bannato
Iscritto dal: Jun 2005
Città: Milano
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Ma lui e quella simpatica della Bagnasca votano?
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#3 |
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#4 | |
Bannato
Iscritto dal: Jun 2005
Città: Milano
Messaggi: 146
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Quote:
Per chi può votare un Cardinale? Uhmmm.... fg |
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#5 |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 535
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#6 | |
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![]() sempre stato così... In ITA la religiosità NON ha faccia non ha colore, non estrazione morale...., vedi bernardo provenzano con santi e santini ![]() ![]() ![]() |
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#7 |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13526
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NUOVO CLIMA?
Andatevi a sentire la discussione di OGGI a Montecitorio ![]() Adesso ho la prova che gli universi paralleli esistono ![]() |
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#8 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2007
Messaggi: 611
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ma perche' non stanno solo in quell'altro, invece di tornare continuamente in questo?
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E' il tuo sguardo che mi fa capire cosa mi puoi fare E le tue labbra accese e accattivanti mi fanno barcollare e l'adrenalina sale! Vorrei un altro pianeta disperso per noi due è solo un modo per dirti cosa ti farei!! E' il tuo odore che mi fa impazzire ho questa strana voglia di renderti il mio cibo Ma non temere sono solo un tipo strano che vuole la tua carne in preda all'essere animale Vorrei un altro pianeta disperso per noi due e come un tuono nel cielo sparire come Dei.. |
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#9 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Padova
Messaggi: 11757
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io sarei per ...
"fare l'Italia" ... che ci vuole? son qualche centinaio gli sfizzerotti in quei 0,4 KM^2 sistema cinese insomma ... farebbe la sua bella figura sul curriculum della religione Cattolica: le persecuzioni del II° millennio ... la diaspora cattolica, con conseguente "cattività" (in esilio, che ne so...) polacca (imho loro se li prenderebbero) ... sisi suona bene , se po' fa'
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mac user = hai soldi da buttare; linux user = hai tempo da buttare; windows user = hai soldi e tempo da buttare ![]() Ultima modifica di Fil9998 : 29-05-2008 alle 13:55. |
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#10 |
Junior Member
Iscritto dal: Dec 2007
Città: Torino
Messaggi: 12
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Ah bè se è contento anche il papa, allora non dico più niente!!
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« Se hai stile hai il tuo metodo che continua mentre tutte le cose vacillano. Mi segui? Sì. Non c'è altro. È molto semplice. E lo stile di vita? Cambia anche questo? Il mio non cambia un granché. Mi limito a bere cose diverse » (Charles Bukowski, in un'intervista di Fernanda Pivano) |
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#11 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Messaggi: 2910
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Meglio discutere di tutto il discorso, non delle estrapola/manipolazioni giornalistiche.
In blu la parte di cui si discute. Ma gli spunti sono molti di più ![]() ... DISCORSO DEL SANTO PADRE ALL’ASSEMBLEA GENERALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, 29.05.2008 Alle ore 12 di questa mattina, nella Sala del Sinodo, in Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI incontra i Membri dell’Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana. Prima di pronunciare il discorso, il Papa visita la Mostra, allestita nell’Atrio dell’Aula Paolo VI, per i 40 anni del quotidiano "Avvenire", alla presenza di S.E. Mons. Marcello Semeraro, Vescovo di Albano e Presidente del Consiglio di Amministrazione del giornale, del Dott. Dino Boffo, Direttore del quotidiano, e del Dott. Paolo Nusiner, Direttore Generale. Quindi il Santo Padre si reca nell’Aula del Sinodo dove pronuncia il discorso che pubblichiamo di seguito: DISCORSO DEL SANTO PADRE Cari Fratelli Vescovi italiani, è questa la quarta volta nella quale ho la gioia di incontrarvi riuniti nella vostra Assemblea Generale, per riflettere con voi sulla missione della Chiesa in Italia e sulla vita di questa amata Nazione. Saluto il vostro Presidente, Cardinale Angelo Bagnasco, e lo ringrazio vivamente per le parole gentili che mi ha rivolto a nome di tutti voi. Saluto i tre Vicepresidenti e il Segretario Generale. Saluto ciascuno di voi, con quell’affetto che scaturisce dal saperci membra dell’unico Corpo mistico di Cristo e partecipi insieme della stessa missione. Desidero anzitutto felicitarmi con voi per aver posto al centro dei vostri lavori la riflessione sul come favorire l’incontro dei giovani con il Vangelo e quindi, in concreto, sulle fondamentali questioni dell’evangelizzazione e dell'educazione delle nuove generazioni. In Italia, come in molti altri Paesi, è fortemente avvertita quella che possiamo definire una vera e propria "emergenza educativa". Quando, infatti, in una società e in una cultura segnate da un relativismo pervasivo e non di rado aggressivo, sembrano venir meno le certezze basilari, i valori e le speranze che danno un senso alla vita, si diffonde facilmente, tra i genitori come tra gli insegnanti, la tentazione di rinunciare al proprio compito, e ancor prima il rischio di non comprendere più quale sia il proprio ruolo e la propria missione. Così i fanciulli, gli adolescenti e i giovani, pur circondati da molte attenzioni e tenuti forse eccessivamente al riparo dalle prove e dalle difficoltà della vita, si sentono alla fine lasciati soli davanti alle grandi domande che nascono inevitabilmente dentro di loro, come davanti alle attese e alle sfide che sentono incombere sul loro futuro. Per noi Vescovi, per i nostri sacerdoti, per i catechisti e per l'intera comunità cristiana l'emergenza educativa assume un volto ben preciso: quello della trasmissione della fede alle nuove generazioni. Anche qui, in certo senso specialmente qui, dobbiamo fare i conti con gli ostacoli frapposti dal relativismo, da una cultura che mette Dio tra parentesi e che scoraggia ogni scelta davvero impegnativa e in particolare le scelte definitive, per privilegiare invece, nei diversi ambiti della vita, l'affermazione di se stessi e le soddisfazioni immediate. Per far fronte a queste difficoltà lo Spirito Santo ha già suscitato nella Chiesa molti carismi ed energie evangelizzatrici, particolarmente presenti e vivaci nel cattolicesimo italiano. E’ compito di noi Vescovi accogliere con gioia queste forze nuove, sostenerle, favorire la loro maturazione, guidarle e indirizzarle in modo che si mantengano sempre all’interno del grande alveo della fede e della comunione ecclesiale. Dobbiamo inoltre dare un più spiccato profilo di evangelizzazione alle molte forme e occasioni di incontro e di presenza che tuttora abbiamo con il mondo giovanile, nelle parrocchie, negli oratori, nelle scuole - in particolare nelle scuole cattoliche - e in tanti altri luoghi di aggregazione. Soprattutto importanti sono, ovviamente, i rapporti personali e specialmente la confessione sacramentale e la direzione spirituale. Ciascuna di queste occasioni è una possibilità che ci è data di far percepire ai nostri ragazzi e giovani il volto di quel Dio che è il vero amico dell’uomo. I grandi appuntamenti, poi, come quello che abbiamo vissuto lo scorso settembre a Loreto e come quello che vivremo in luglio a Sydney, dove saranno presenti anche molti giovani italiani, sono l'espressione comunitaria, pubblica e festosa di quell'attesa, di quell'amore e di quella fiducia verso Cristo e verso la Chiesa che permangono radicati nell'animo giovanile. Questi appuntamenti raccolgono pertanto il frutto del nostro quotidiano lavoro pastorale e al tempo stesso aiutano a respirare a pieni polmoni l’universalità della Chiesa e la fraternità che deve unire tutte le Nazioni. Anche nel più ampio contesto sociale, proprio l'attuale emergenza educativa fa crescere la domanda di un’educazione che sia davvero tale: quindi, in concreto, di educatori che sappiano essere testimoni credibili di quelle realtà e di quei valori su cui è possibile costruire sia l’esistenza personale sia progetti di vita comuni e condivisi. Questa domanda, che sale dal corpo sociale e che coinvolge i ragazzi e i giovani non meno dei genitori e degli altri educatori, già di per sé costituisce la premessa e l’inizio di un percorso di riscoperta e di ripresa che, in forme adatte ai tempi attuali, ponga di nuovo al centro la piena e integrale formazione della persona umana. Come non spendere, in questo contesto, una parola in favore di quegli specifici luoghi di formazione che sono le scuole? In uno Stato democratico, che si onora di promuovere la libera iniziativa in ogni campo, non sembra giustificarsi l’esclusione di un adeguato sostegno all’impegno delle istituzioni ecclesiastiche nel campo scolastico. E’ legittimo infatti domandarsi se non gioverebbe alla qualità dell’insegnamento lo stimolante confronto tra centri formativi diversi suscitati, nel rispetto dei programmi ministeriali validi per tutti, da forze popolari multiple, preoccupate di interpretare le scelte educative delle singole famiglie. Tutto lascia pensare che un simile confronto non mancherebbe di produrre effetti benefici. Cari Fratelli Vescovi italiani, non solo nell'importantissimo ambito dell'educazione, ma in certo senso nella propria situazione complessiva, l’Italia ha bisogno di uscire da un periodo difficile, nel quale è sembrato affievolirsi il dinamismo economico e sociale, è diminuita la fiducia nel futuro ed è cresciuto invece il senso di insicurezza per le condizioni di povertà di tante famiglie, con la conseguente tendenza di ciascuno a rinchiudersi nel proprio particolare. E’ proprio per la consapevolezza di questo contesto che avvertiamo con particolare gioia i segnali di un clima nuovo, più fiducioso e più costruttivo. Esso è legato al profilarsi di rapporti più sereni tra le forze politiche e le istituzioni, in virtù di una percezione più viva delle responsabilità comuni per il futuro della Nazione. E ciò che conforta è che tale percezione sembra allargarsi al sentire popolare, al territorio e alle categorie sociali. E’ diffuso infatti il desiderio di riprendere il cammino, di affrontare e risolvere insieme almeno i problemi più urgenti e più gravi, di dare avvio a una nuova stagione di crescita economica ma anche civile e morale. Evidentemente questo clima ha bisogno di consolidarsi e potrebbe presto svanire, se non trovasse riscontro in qualche risultato concreto. Rappresenta però già di per sé una risorsa preziosa, che è compito di ciascuno, secondo il proprio ruolo e le proprie responsabilità, salvaguardare e rafforzare. Come Vescovi non possiamo non dare il nostro specifico contributo affinché l'Italia conosca una stagione di progresso e di concordia, mettendo a frutto quelle energie e quegli impulsi che scaturiscono dalla sua grande storia cristiana. A tal fine dobbiamo anzitutto dire e testimoniare con franchezza alle nostre comunità ecclesiali e all'intero popolo italiano che, anche se sono molti i problemi da affrontare, il problema fondamentale dell’uomo di oggi resta il problema di Dio. Nessun altro problema umano e sociale potrà essere davvero risolto se Dio non ritorna al centro della nostra vita. Soltanto così, attraverso l'incontro con il Dio vivente, sorgente di quella speranza che ci cambia di dentro e che non delude (Rm 5,5), è possibile ritrovare una forte e sicura fiducia nella vita e dare consistenza e vigore ai nostri progetti di bene. Desidero ripetere a voi, cari Vescovi italiani, ciò che dicevo lo scorso 16 aprile ai nostri Confratelli degli Stati Uniti: "Quali annunciatori del Vangelo e guide della comunità cattolica, voi siete chiamati anche a partecipare allo scambio di idee nella pubblica arena, per aiutare a modellare atteggiamenti culturali adeguati". Nel quadro di una laicità sana e ben compresa, occorre pertanto resistere ad ogni tendenza a considerare la religione, e in particolare il cristianesimo, come un fatto soltanto privato: le prospettive che nascono dalla nostra fede possono offrire invece un contributo fondamentale al chiarimento e alla soluzione dei maggiori problemi sociali e morali dell'Italia e dell'Europa di oggi. Giustamente, pertanto, voi dedicate grande attenzione alla famiglia fondata sul matrimonio, per promuovere una pastorale adeguata alle sfide che essa oggi deve affrontare, per incoraggiare l'affermarsi di una cultura favorevole, e non ostile, alla famiglia e alla vita, come anche per chiedere alle pubbliche istituzioni una politica coerente ed organica che riconosca alla famiglia quel ruolo centrale che essa svolge nella società, in particolare per la generazione ed educazione dei figli: di una tale politica l'Italia ha grande e urgente bisogno. Forte e costante deve essere ugualmente il nostro impegno per la dignità e la tutela della vita umana in ogni momento e condizione, dal concepimento e dalla fase embrionale alle situazioni di malattia e di sofferenza e fino alla morte naturale. Né possiamo chiudere gli occhi e trattenere la voce di fronte alle povertà, ai disagi e alle ingiustizie sociali che affliggono tanta parte dell’umanità e che richiedono il generoso impegno di tutti, un impegno che s’allarghi anche alle persone che, se pur sconosciute, sono tuttavia nel bisogno. Naturalmente, la disponibilità a muoversi in loro aiuto deve manifestarsi nel rispetto delle leggi, che provvedono ad assicurare l’ordinato svolgersi della vita sociale sia all’interno di uno Stato che nei confronti di chi vi giunge dall’esterno. Non è necessario che concretizzi maggiormente il discorso: voi, insieme con i vostri cari sacerdoti, conoscete le concrete e reali situazioni perché vivete con la gente. E’ dunque una straordinaria opportunità per la Chiesa in Italia potersi avvalere di mezzi di informazione che interpretino quotidianamente nel pubblico dibattito le sue istanze e preoccupazioni, in maniera certamente libera e autonoma ma in spirito di sincera condivisione. Mi rallegro pertanto con voi per il quarantesimo anniversario della fondazione del giornale Avvenire e auspico vivamente che esso possa raggiungere un numero crescente di lettori. Mi rallegro per la pubblicazione della nuova traduzione della Bibbia, e della copia che mi avete cortesemente donato (speriamo esca presto anche l'edizione tascabile!). Bene si inquadra nella preparazione del prossimo Sinodo dei Vescovi che rifletterà su "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa". Carissimi Fratelli Vescovi italiani, vi assicuro la mia vicinanza, con un costante ricordo nella preghiera, e imparto con grande affetto la Benedizione apostolica a ciascuno di voi, alle vostre Chiese e a tutta la diletta Nazione italiana.
__________________
...Grazie caro Lolek! |
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#12 |
Junior Member
Iscritto dal: May 2008
Messaggi: 21
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Il fatto che un esponente di questo livello del sistema di potere si dica allegro e gioioso nei confronti della classe politica attuale dovrebbe fare riflettere attentamente tutti quanti.
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#13 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
Città: Versilia
Messaggi: 569
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Si può dire quello che si vuole ma un'italia così politicamente "tranquilla" non la si vedeva da tempo.
Che poi i soliti noti dicano che è tutta apparenza dettata dal teleregime è ormai un classico. Comunque, anche se così fosse, meglio così... l'economia gira anche di queste illusioni. ![]() |
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#14 |
Junior Member
Iscritto dal: May 2008
Messaggi: 21
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#15 |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 535
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#16 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
Città: Versilia
Messaggi: 569
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#17 |
Junior Member
Iscritto dal: May 2008
Messaggi: 21
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Come potete illudervi che in 2 settimane sia cambiato tutto ?..
E soprattutto, come potete credere a cio' che dice un rappresentate del potere e non ai vostri occhi ? |
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#18 | |
Bannato
Iscritto dal: Jun 2005
Città: Milano
Messaggi: 146
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A mio avviso è trascurabile. |
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#19 | |||||
Moderatore
Iscritto dal: Nov 2003
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Ubuntu è un'antica parola africana che significa "non so configurare Debian" ![]() Scienza e tecnica: Matematica - Fisica - Chimica - Informatica - Software scientifico - Consulti medici REGOLAMENTO DarthMaul = Asus FX505 Ryzen 7 3700U 8GB GeForce GTX 1650 Win10 + Ubuntu |
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#20 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
Città: Versilia
Messaggi: 569
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Nessuno dice che sia cambiato tutto... semplicemente vediamo (o almeno io vedo) che la direzione in cui ci si muove (o si dice di muoversi) è una direzione che condividiamo. Un paio d'anni fa, quando cominciò l'altro governo, vennerò buttati fuori un po' (tanti) delinquenti... bell'inizio. Ripeto, saranno anche discorsi, ma per lo meno sono nella direzione giusta! ![]() |
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