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Old 28-03-2006, 14:16   #1
Lorenzaccia
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Israele, elezioni politiche

da haaretz.com

Last update - 13:59 28/03/2006
By 12 P.M., voter turnout in Tuesday's election for the 17th Knesset was the lowest in Israeli history.

Polling stations opened at 7 A.M. 5,014,622 voters are to participate in the elections. The polling stations - there are 8,280 across the country - will close at 10 P.M., at which time the three main TV stations will release exit polls.

Just 9.9 percent of Israel's registered voters had cast their ballots by 10 A.M. The trend continued as the day wore on. By noon, just 21.7 percent of voters had cast their ballots - the lowest turnout in Israeli history.

In 2003, noon-time voter turnout was recorded at 24 percent.

Voter turnout in the Arab and Druze sectors was also low. By mid-day, only 11 percent of voters had cast their ballots in the northern Israeli Arab town of Shfaram, 1.5 percent in the Druze town Daliat al-Carmel and in Haifa, only 7.5 percent of Arabs had turned out to vote.

The total expected voter turnout is some 66 percent - around two percent lower than the rate in the 2003 elections, the lowest turnout in Israeli election history. The prevailing assessment is that low turnout will work to the detriment of Kadima and Labor.

Both front-runner Kadima and the Labor Party fear a low voter turnout, particularly in light of the opinion polls published in recent days. According to a Haaretz-Channel 10 survey, one-third (34 percent to be precise) of the country's some 5 million eligible voters do not intend to cast a ballot for the 17th Knesset.

President Moshe Katzav on Tuesday called on all Israelis citizens to vote in order to shape Israel's future. He added that citizens should not wait for others to set the country's fate.

"Get out and vote" is one of the sentences most closely identified with Ariel Sharon, and it is also the mantra officials from his party, Kadima, repeated Monday during last-minute campaign visits and speeches.

Although Kadima has scored well in the polls - Monday's survey predicted it would win 36 seats - the combination of complacency and undecided votes leave room for Election Day surprises.

Acting Prime Minister Ehud Olmert and his wife Aliza cast their ballots near their Jerusalem home early Tuesday. "Go and vote too," said Olmert wishing "a good day for the citizens of Israel."

The Shin Bet domestic security service used strict security arrangements, checking all those present at the polling station for explosives, including the members of the ballot committee.

The acting prime minister came to vote as soon as the station opened at 7:00 A.M. in order for the security arrangements not to delay to voting procedure for other voters.

Kadima's no. 2 Shimon Peres voted at a polling station in Ramat Aviv and also called on the citizens to come and vote.

Labor Party Chairman Amir Peretz and his wife Ahlama voted around 10 A.M. in his hometown of Sderot.

Israel Defense Forces and police were on high alert, with thousands of police officers and Border Police troops deployed throughout the country, particularly in Jerusalem and along the seam line boundary with the West Bank. The border crossings between Israel and the Gaza Strip have been closed and there is a tightened closure on the West Bank.



dal corriere.it
Israele: alle 12 affluenza del 21,7% alle urne Il premier di fatto Ehud Olmert ha già votato. Si tratta di una delle più basse adesioni elettorali nella storia dello Stato Ebraico.

GERUSALEMME - In Israele, dove oggi 4.5 milioni di elettori sono chiamati a eleggere la 17esima Knesset (il parlamento dello Stato ebraico, ndr), il tasso di affluenza alle urne alle 12, ora locale, è del 21,7%. I seggi sono stati aperti alle 7 di questa mattina e chiuderanno alle 22.
Si tratta di una delle affluenze più basse mai registrata nella storia dello Stato ebraico. Ad aver già espresso la propria preferenza, è stato il premier ad interim Ehud Olmert .
In Israele, oggi, sono aperti circa ottomila i seggi: in molti si sono verificati ritardi nell'inizio delle operazioni di voto, mentre quelli dove sono registrati meno di 350 residenti hanno aperto alle 8 e chiuderanno alle 20.
TELEFONATA CON PRODI - Nel corso della giornata di ieri - riferisce un comunicato dell'ufficio stampa - il leader dell'Unione Romano Prodi ha avuto un cordiale colloquio telefonico con Olmert. La conversazione, che ha affrontato diversi temi di attualitá, si è concentrata sull'appuntamento elettorale in Italia ed Israele, occasione per un reciproco scambio di auguri. Successivamente, il presidente ha avuto uno scambio di battute anche con il premio Nobel Shimon Peres. Entrambi hanno convenuto con il presidente sull'opportunitá di un incontro subito dopo le consultazioni politiche nei due Paesi.
28 marzo 2006


alcuni siti israeliani
http://www.ariga.com (sinistra pacifista)
http://www.israelnationalnews.com (destra religiosa e nazionalista)
http://www.jpost.com (destra)
http://www.jnewswire.com (destra)
http://www.debka.com (analisi politiche)
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Old 28-03-2006, 18:48   #2
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ELEZIONI IN ISRAELE, OLMERT VOTA E INVITA TUTTI ALLE URNE

ERUSALEMME - Si sono aperti stamane alle 7 i seggi in Israele per le elezioni legislative. Le urne saranno chiuse alle 22. Il premier a interim israeliano Ehud Olmert, il cui partito centrista Kadima e' dato dai sondaggi come favorito alle politiche anticipate di oggi, ha votato questa mattina a Gerusalemme.
All'uscita dal seggio elettorale ha invitato tutti gli elettori a recarsi alle urne. ''Andate a votare, e che questa sia una bella giornata per il popolo israeliano'' ha affermato, sorridente, parlando con i cronisti. Olmert, 60 anni, era accompagnato al seggio dalla moglie Aliza. Gli ultimi sondaggi pubblicati ieri promettevano fra 34 e 36 seggi su 120 a Kadima nel nuovo parlamento
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Old 28-03-2006, 18:52   #3
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Israele si prepara a fare un passo in avanti. Ma la strategia del ritiro unilaterale non basta: per una pace duratura serve un negoziato sul tracciato del Muro e su Gerusalemme est



A meno che i sondaggi siano assolutamente sbagliati e potrebbero esserlo dato il numero degli indecisi, in Israele sta per verificarsi qualcosa di stupefacente. Il partito Kadima, formato da Ariel Sharon appena prima di essere colpito da un ictus in gennaio, sembra ben messo per vincere le elezioni della settimana prossima. Considerando la situazione di stallo di cui è vittima la Palestina, è una buona notizia. Sharon ha creato Kadima per liberarsi dal giogo del movimento nazional-religioso dei coloni, che aveva finito con lo strangolare il partito Likud. I coloni erano decisi a punirlo per aver eliminato gli insediamenti israeliani al di fuori di Gaza nonché ad impedire una nuova ritirata dalla West Bank. La vittoria di Kadima equivarrebbe a un loro fallimento. Ehud Omert, il successore di Sharon, ha dichiarato esplicitamente che farà evacuare molti insediamenti israeliani sulla West Bank, per consentire a Israele di avere dei confini permanenti e aprire la strada a una soluzione bilaterale in Palestina.

STUPEFACENTE
Due cose rendono tale situazione stupefacente. Solo pochi mesi or sono, Kadima appariva totalmente dipendente dalla popolarità di Sharon. Il fatto che il partito sia fiorito senza di lui sta a indicare che gli israeliani non stanno riponendo la propria fiducia soltanto in un uomo forte ma che hanno accettato la tesi di Kadima che il sogno del Grande Israele è morto e che Israele deve retrocedere fin dentro i confini che lo delimitavano prima del 1967. Non meno stupefacente è il fatto che Kadima sia riuscita a far passare tale tesi persino dopo che i palestinesi in gennaio hanno espresso la propria preferenza elettorale per gli esponenti di Hamas, il partito estremista islamico, il cui marchio di fabbrica sono le bombe di kamikaze suicidi e il cui scopo, come spiegato almeno da una parte dei suoi portavoce, è che Israele debba essere cancellato dalla mappa.

RITIRI UNILATERALI
Così i palestinesi fanno un passo indietro rispetto alla pace, e gli israeliani un passo avanti. Che cosa spiega il paradosso? La risposta più semplice sta nel fatto che gli israeliani hanno smesso di preoccuparsi che le proprie posizioni siano in assoluta consonanza con quelle dei palestinesi. Le due parti hanno tentato di muovere in tale direzione per buona parte degli anni '90 ma sono incorse in continui capitomboli. Dopo la seconda intifada, israeliani e americani decisero che Yasser Arafat non poteva più essere un alleato. Mahmoud Abbas, il nuovo presidente palestinese, sembrava - ed era tenuto da Israele - in una posizione troppo debole per riempire tale vuoto. Sharon ha proceduto al ritiro da Gaza senza consultarsi con i palestinesi. Con Hamas al governo Omert seguirà il suo esempio sulla West Bank. Dal momento che i palestinesi fanno le belle statuine, come è percezione diffusa tra gli israeliani, sarà meglio fare quanto necessario per conto nostro.

Le mosse unilaterali possono essere meritevoli. Ovverosia un movimento nella giusta direzione sarà senz'altro meglio dell'assoluta immobilità. E la direzione promessa da Omert - seppellire ancora di più le velleità del movimento dei coloni - è quella giusta. Ciononostante, sarà meglio che gli israeliani capiscano che per quanto andare avanti da soli allevi il peso dell'occupazione da entrambe le parti, non può sostituire il negoziato di pace. Il confine che Omert stabilisce d'autorità lungo la barriera di sicurezza di Israele resterà inaccettabile per la controparte palestinese non importa quanti coloni israeliani stabiliti agli estremi confini - e potrebbero arrivare fino a 60.000 - siano sradicati nel farlo. Inoltre, Israele intende mantenere le proprie postazioni militari nelle zone evacuate e lungo la valle del Giordano. Per cui ciò non verrà percepito da parte dei palestinesi come la parola fine all'odiata occupazione.

FATTORE HAMAS
L'immobilità è davvero l'unica alternativa all'unilateralismo di Omert? Probabilmente sì, se il governo entrante di Hamas va preso alla lettera nel voler ostacolare un'iniziativa di pace internazionale su larga scala. Alcuni leader di Hamas dichiarano ora che se Israele promettesse di abbandonare ogni centimetro del territorio occupato nel 1967, Hamas potrebbe ripensare il proprio obiettivo di cancellare lo Stato ebraico. Ciò implica almeno un certo grado di pragmatismo nella filosofia di Hamas, che Israele e altri dovrebbero tentare di incoraggiare - ma non è certamente un requisito di merito sul piano di una diplomazia matura simile a quella che potrebbe condurre a una pace negoziata. Per intanto, passi unilaterali da parte di Israele e il mantenimento della calma da parte di Hamas sono le migliori strategie auspicabili da parte di israeliani e palestinesi.

NEGOZIAZIONE NECESSARIA
Vi è comunque unilateralismo e unilateralismo. Se l'obiettivo finale di Omert è la pace, i suoi passi unilaterali devono essere diretti a rendere possibile il negoziato, non a bloccarlo del tutto o a indurire ancor più i cuori dei palestinesi. Ciò richiede che Israele moderi i propri appetiti territoriali. Secondo il disegno attuale, la barriera di Omert taglia via una buona parte della West Bank, chiude fuori i palestinesi da Gerusalemme e infligge notevoli sofferenze alla gente che abita lungo il corso del muro. Se gli anni di morti dimostrano qualcosa, è che nessuna delle due parti può imporre i propri termini all'altra. Costi quello che costi, ora che è Hamas a essere la sua controparte è necessario che Israele mostri che quando sarà il momento della negoziazione, avanzerà ancora un po' di spazio per uno Stato palestinese indipendente degno di tale nome.

© The Economist Newspaper Limited, London, 2005
(Traduzione di Paolo Zanna)
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Old 28-03-2006, 23:54   #4
Lorenzaccia
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vabbé, avevo aperto un thread alle 14.00... potevi postare là di seguito, senza bisogno di spezzettare la lettura.


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Exit poll: Kadima primo partito, In seconda posizione i laburisti con 20-22 seggi. Male il Likud, superato anche dai russofuni di Lieberman. Bene i Pensionati

GERUSALEMME - Vittoria ma di misura per il partito centrista del Kadima nelle elezioni legislative israeliane: la nuova formazione, creata da Ariel Sharon e guidata dal premier ad interim Ehud Olmert, è il primo partito con un numero di seggi da 29 a 32 seggi sui 120 della Knesset (secondo i primi exit poll diffusi dalla rete televisiva israeliana Chanel 1 alla chiusura delle urne). In seconda posizione i laburisti con 20-22 seggi: non potrebbero dunque dar vita a un governo di coalizione con il solo Kadima. Bassa l'affluenza: secondo le stime dovrebbe fermarsi al 66%.
MALE IL LIKUD - Israel Beitenu, il partito russofono di Avigdor Lieberman, riceverebbe ben 14 seggi, superando addirittura il Likud di Benyamin Netanyahu, fermo ad appena 11 seggi, secondo i primi sondaggio post-voto. Anche gli ortodossi di Shas ricevono 11 seggi, secondo la televisione di stato. Ottimo successo per i pensionati che ricevono otto seggi.
PENSIONATI - L'ago della bilancia nei futuri equilibri alla Knesset potrebbe essere rappresentato quindi proprio dal Partito dei pensionati. Si tratta di un partito non rappresentato nel parlamento uscente: gli 8 seggi ne farebbero, insieme al partito pacifista Meretz, un partner praticamente obbligato per un'eventuale coalizione tra Kadima e laburisti che volesse assicurarsi stabilità di governo.
"SCACCO" - Kadima resta «comunque il primo partito di Israele» ricorda il ministro degli Esteri, signora Tzipi Livni e vicepremier in pectore. «La nostra ambizione - ha detto Livni -, è costruire una coalizione stabile per quattro anni che porti a buon fine le nostre iniziative politiche». La tv pubblica israeliana ha però nettamente parlato di uno «scacco personale» per il premier uscente Olmert.

corriere.it
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Old 29-03-2006, 00:22   #5
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Originariamente inviato da Lorenzaccia
vabbé, avevo aperto un thread alle 14.00... potevi postare là di seguito, senza bisogno di spezzettare la lettura.
l'avessi visto, avrei postato lì.
Segnala indicando il thread "doppio" la prossima volta.
Discussioni unite, con la precendenza del tuo thread visto che l'hai aperto per prima.
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Ultima modifica di zerothehero : 29-03-2006 alle 00:26.
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Old 29-03-2006, 00:58   #6
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Originariamente inviato da zerothehero
l'avessi visto, avrei postato lì.
Segnala indicando il thread "doppio" la prossima volta.
Discussioni unite, con la precendenza del tuo thread visto che l'hai aperto per prima.
ok


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haaretz.com
Last update - 00:28 29/03/2006
Olmert declares victory for unilateral withdrawal plan

After exit poll results Tuesday night predicted between 29 and 32 Knesset seats for Kadima, Acting Prime Minister Ehud Olmert called the elections a victory for those in support of his West Bank unilateral withdrawal plan.

"I am satisfied with the results though we could have received more. It is still early to talk about coalitions and building a government. We await the official results," Olmert said. He added that he was proud that the party created by Ariel Sharon succeeded in proving itself as a true centrist party.

Kadima lawmakers hailed party leader Ehud Olmert as the next prime minister Tuesday night. "Kadima has won today. The next prime minister is Ehud Olmert," said Roni Bar-On, a Kadima legislator, who followed Ariel Sharon from the Likud to his new party.

"In any final outcome, this is a victory for Kadima," said another former Likud member, Defense Minister Shaul Mofaz. "Kadima will form the government. The intention is to fulfil all of our commitments to the voters."

"What is important is that Kadima is alive and kicking," said Kadima MK Ruhama Avraham. "All options are open to Ehud Olmert."

Labor figures also responded positively to the exit polls, which predicted that between 20 and 22 Knesset seats would go the party.

In praise of the party's chairman, Shelly Yachimovitch (Labor) called Amir Peretz the "undisputed leader of the Labor Party."

Former prime minister Ehud Barak, who refrained from campaigning for Peretz due to political differences between the two, congratulated Peretz for preserving Labor's strength.

Labor MK Yuli Tamir said that the party will sit in a coalition only if its political and social platform is adopted. "We have clear guidelines for a coalition we're willing to sit in," Tamir said.

Dan Yatom of Labor said the results of the exit polls showed a defeat for Kadima and victory for Labor.

"According to these exit polls this is a severe defeat for Kadima. This is a big achievement for the Labor party," he said.

"As far as the coalition is concerned, we will wait and see. I am very satisfied with these results."

Labor MK Isaac Herzog said the results vindicated his party's social agenda.

"Before the elections, everyone was lamenting the Labor party, which has succeeded in changing the national agenda," he said.

"We proved that we united the nation. We brought together religious and secular citizens, settlers and those in the Gush Dan region. Our most important achievement was bringing everyone together," Yisrael Beiteinu Chairman Avigdor Lieberman, whose party won 12-14 seats, said Tuesday night.

"This is only the beginning. I am happy that we became a large party in the nationalist camp, and I'm sure that next time we'll win the elections. We have a lot of work ahead of us. This is the beginning of the fight for Israel's future. This achievement belongs to the activists, volunteers and fellow party members. We'll do everything to ensure the security of Israel's citizens, be it from outside sources or from internal criminal sources," Lieberman said.

The exit polls also predicted seven seats for the Pensioners' party. Party leader Rafi Eitan said Tuesday night that his party would only join a coalition that would safeguard the rights of the elderly.
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Old 29-03-2006, 13:18   #7
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sraele, Olmert vince elezioni, si lavora a coalizione
mercoledì, 29 marzo 2006 10.33 10
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GERUSALEMME (Reuters) - Il primo ministro ad interim israeliano Ehud Olmert sembra orientato a formare una coalizione dopo aver vinto le elezioni israeliane sul piano che prevede il ritiro da alcune aree della Cisgiordania e la fissazione di confini definitivi tra Israele e i palestinesi.

Facendo appello al presidente palestinese Mahmoud Abbas, Olmert ha detto in un discorso post-elettorale che Israele è pronto a vivere in pace accanto ai palestinesi dopo decenni di conflitto.

Ma in assenza di colloqui di pace - che ora appaiono lontani con il gruppo militante islamico Hamas al governo - Olmert ha garantito che fisserà il confine di Israele entro il 2010 rimuovendo gli insediamenti più isolati nei territori occupati della Cisgiordania ed espandendo al tempo stesso le colonie più grandi.

Alle urne il Kadima esce però più debole di quanto non prevedessero i sondaggi e così Olmert, politico di esperienza ma privo di carisma.

Alcuni analisti politici dicono che Olmert dovrebbe essere in grado di mettere insieme una coalizione tale da evitare di dover negoziare con i partiti di destra che si oppongono al ritiro dalla Cisgiordania.

Con il 99,5% delle schede già scrutinate, i risultati ufficiali indicano che 28 dei 120 seggi parlamentari sono andati a Kadima, 20 al partito laburista (centrosinistra), 13 agli ultra-ortodossi di Shas, 12 agli ultranazionalisti di Yisrael Beiteinu e 11 al Likud (destra). I sondaggi attribuivano 44 seggi al Kadima.

"Siamo pronti al compromesso, a cedere parte della nostra amata terra di Israele ... e ad evacuare, con grande sofferenza, gli ebrei che vi vivono, per creare le condizioni che consentiranno a voi (palestinesi) di realizzare il vostro sogno e vivere accanto a noi", ha detto Olmert.

Per i palestinesi iniziative unilaterali come queste, che porterebbero al trasferimento di decine di migliaia di coloni e al tempo stesso traccerebbero un confine lungo la barriera fortificata che Israele sta costruendo all'interno della Cisgiordania, negherebbero l'esistenza di un vero e proprio Stato indipendente.

Abbas, la cui posizione è stata indebolita dalla vittoria elettorale di Hamas a gennaio, ha detto che le elezioni non fanno differenza, se Olmert non abbandonerà l'unilateralismo.

"Questo risultato non modificherà (nulla) finché l'agenda di Olmert non cambia e non abbandona la questione degli accordi unilaterali", ha detto Abbas a Karthoum.


Ottimo..Likud ridimensionato, Kadima vittoriosa
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Old 29-03-2006, 13:33   #8
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Kadima (centro) 28;
-laburisti (centro-sinistra) 20;
-Shas (ultraortodossi sefarditi) 13;
-Israel Beitenu (nazionalisti, estrema destra
russofoni) 12;
- Likud (destra) 11;
- Unione Nazionale-Partito Nazionale
Religioso (estrema destra) 9;
- Gil (Partito dei pensionati) 7;
- Yahadut-HaTora (ultraortodossi askenaziti) 6;
- Meretz (sinistra) 4.
Ai partiti arabi vanno complessivamente 10 deputati così
distribuiti: Hadash 3; Raam-Taal 4; Balad 3;.
La percentuale dei votanti è stata del 63,2%, più bassa
delle precedenti elezioni.
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Old 29-03-2006, 18:45   #9
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Ottimo..Likud ridimensionato, Kadima vittoriosa
Proprio come speravo.
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Old 29-03-2006, 18:46   #10
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Proprio come speravo.
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Azz..però l'arco politico israeliano è quasi più frammentato di quello italiano..
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