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#1 |
www.hwupgrade.it
Iscritto dal: Jul 2001
Messaggi: 75173
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Link alla notizia: http://pro.hwupgrade.it/news/scienza...ase_64019.html
NASA ha annunciato quali sono i sei partner privati scelti per portare avanti il progetto NextSTEP e ha mostrato i primi bozzetti di quello che potrebbe essere l'aspetto dei moduli abitativi spaziali. Il fine è quello di sviluppare moduli da posizionare nell'area vicina alla Luna che possano fare da trampolino di lancio per la conquista di Marte Click sul link per visualizzare la notizia. |
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#2 |
Bannato
Iscritto dal: Sep 2008
Messaggi: 8946
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Noto parecchi progetti di spazi abitativi adatti a lavorare per lungo periodo nello spazio profondo e uno nella ISS, ma nulla riguardo il suolo Lunare.
Pensavo che uno degli step per la missione su Marte fosse creare una base permanente sulla Luna e da qui, grazie alla bassa gravità Lunare, lanciare enormi "Space Ship" in grado di arrivare su Marte offrendo all'equipaggio Umano tutto il necessario per i lunghi mesi di viaggio in assenza di gravità, oltre alla scorta di viveri e carburante sufficiente per atterrare su Marte. Il problema è che finita la missione bisogna ripartire da un pianeta con una massa simile alla Terra, quindi contrastando una forza di gravità più o meno simile a quella Terrestre, quindi servono grandi quantità di carburante liquido più altrettanto quantità di Ossigeno da usare come comburente, oltre che per la sopravvivenza dell'equipaggio... Un bel problema.. a meno che (ma bisogna esserne sicuri) se Marte non si trovi acqua e da questa, ottenere Idrogeno ed ossigeno direttamente sul pianeta, elementi adatti allo scopo. |
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#3 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2010
Messaggi: 37084
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Finalmente la democrazia sarà esportata anche su Marte!
![]() ![]() https://www.google.it/url?sa=t&rct=j...29422649,d.d2s "Attraverso l'esplorazione, NASA sta allargando gli orizzonti, accrescendo la conoscenza e migliorando la nostra vita". Bisogna vedere innanzitutto se i marziani sono d'accordo ![]() Chiuso il preambolo sarcastico, direi che se il progetto può affascinare a prima vista, credo possa nascondere molti più problemi ambientali del previsto. Marte non è certamente un posto molto ospitale dove vivere né sopravvivere, inoltre è soggetto a sferzanti tempeste di sabbia estese a livello planetario. Poi ci sarebbe il problema dell'acqua. Su Marte ce n'è sicuramente una discreta quantità, difficilmente quantificabile al momento, più che altro sotto forma di ghiaccio ai poli, specie quello nord. Si porrebbe quindi una questione fondamentale e irrinunciabile, e cioè il terraforming di quel pianeta, attraverso il recupero di questi depositi di H2O. Ma d'altro canto Marte a differenza della Terra è esposto direttamente al vento solare, con cui quindi interagisce direttamente, senza protezione del campo magnetico terrestre. Questo potrebbe avere conseguenze non da poco per la sopravvivenza su quel pianeta. Ricordo che l'atmosfera marziana è composta quasi eclusivamente da CO2 (in larga percentuale) e azoto. Dal sito ESA At Earth, the solar wind does not directly interact with the atmosphere. It is diverted by Earth’s natural cloak of magnetism. Neither Mars nor Venus have appreciable magnetic fields generated inside the planet, so each planet’s atmosphere suffers the full impact of the solar wind. Su Marte si può rischiare anche di rimanere bruciacchiati dopotutto ![]() Basta osservare le scie scure che lasciano i dust devils sulla superficie di Marte. Insomma problemini non da poco ce ne sono, la parte tecnologica di un'eventuale missione su Marte, secondo me, è solo secondaria al problema ambientale. Per estrarre tutta quell'acqua col calore, ci vorrà anche un'energia non indifferente. Non parliamo poi dell'elettrolisi per dissociare l'ossigeno dall'acqua. Sempre sul terraforming, facendo una grossolana stima di dati, presi in giro nella rete, sulla Terra ogni colonna di un cm^2 in superfice che arrivi alla stratosfera, contiene circa 200g di ossigeno. Per produrne altrettanto, bisognerebbe dissociare circa 230g d'acqua. Moltiplicando per tutti i cm^2 della superfice di Marte, servirebbero circa 3.5x10^17 kg d'acqua. Non so se su Marte ve ne sia abbastanza a disposizione, e se lo fosse, sarebbe una frazione non trascurabile di tutta la quantità di cui potrebbe disporre il pianeta rosso. Alla fine tutto sto discorso per dire che cosa, che dovremmo moltiplicare la nostra capacità di trasporto per dieci o centomila volte, la nostra capacità energetica idem. Non quindi per 2 o 3 volte, ma per n^3-5. E lasciamo il resto invariato.... Un po' come pensare al modo di disporre dei cavalli da tiro per muovere la sonda Cassini verso Saturno ![]() Se fossimo davvero in grado di realizzare certe cose, lo avremmo fatto sulla Terra, dove invece con un processo inverso, stiamo desertificando e devastando ogni cosa. Il successo dei rover marziani, specie in termini temporali, non deve illudere più di tanto sulle condizioni ambientali di Marte, relativamente ad una possibile sopravvivenza di forme biologiche terrestri, umani o meno che siano. Per quanto Marte mi abbia sempre affascinato, sin dalle prime letture giovanili di fantascienza, resto piuttosto scettico al riguardo di una missione umana sul pianeta rosso. |
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#4 |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2005
Città: Ferrara
Messaggi: 1938
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Parere puramente personale, soldi spesi inutilmente, sarebbe meglio se progettassero nuovi propulsori per muoverci tra i cieli del nostro pianeta, oppure Che progettassero batterie decenti, di cose da fare su questo pianeta c'è ne sono ancora tante, nessuno riuscirà a togliermi dalla testa che fino a quando non saremo in grado di mandare in orbita astronavi del calibro di sottomarini, mossi dalla gravità artificiale è estremamente pericoloso, ed inefficiente uscire dal sistema luna-terra.
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#5 | |
Bannato
Iscritto dal: Sep 2008
Messaggi: 8946
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Ma credo che l'esplorazione di Marte non preveda la Terraformazione, si parla di piccoli spazi abitativi all'interno dei quali viene riprodotta la condizione terrestre, la protezione contro raggi cosmici e le radiazioni solari, si ha già una gravità simile e per l'esplorazione si usano tute spaziali come quelle usate sulla Luna. qualcosa simile a questo ![]() ![]() Ricordiamo che riguardo le condizioni ambientali, quelle Lunari non sono certo meno inospitali visto che li non esiste neppure un'atmosfera, eppure ci sono andati e sono sopravvissuti per diversi giorni. Certamente non so se vivrò abbastanza per vedere "coloni" Umani su Marte... Ultima modifica di Pier2204 : 13-08-2016 alle 11:40. |
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#6 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2010
Messaggi: 37084
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![]() Ma da quello che ho scritto prima, posso anche aggiungere che secondo me, le condizioni ambientali su Marte nel loro complesso, potrebbero rivelarsi ancor più ostili di quelle lunari. Del resto è un po' difficile parlare di Marte stando qui sulla Terra ![]()
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Analemma - Slowdive - Facebook Motto Microsoft: "If it's broken, and I'm the one who broke it, don't fix it!" ![]() ![]() Ultima modifica di Eress : 13-08-2016 alle 13:44. |
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#7 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2008
Messaggi: 3480
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L'idea di base è quella di trasportare in orbita bassa una imponente "spaceship", quindi procedere al rifornimento orbitale di carburante per poi inserirsi nella traiettoria verso Marte. Il trasporto della nave in orbita bassa, così come il suo successivo rifornimento, verrà affidato ad un vettore di nuova generazione, attualmente noto come BFR (Big Fucking Rocket) ovviamente pensato per essere riutilizzabile. La nave sarà in grado di atterrare sulla superficie di Marte mediante retropropulsione supersonica. Sia BFR che la nave spaziale (chiamata MCT) saranno basati sul Raptor, il motore di nuova generazione che è in sviluppo da ormai diversi anni. Il Raptor rappresenterà lo stato dell'arte della propulsione, usa infatti il più avanzato ciclo possibile (Full Flow Staged Combustion) ed è un motore "Metalox", ovvero usa Metano liquido e Ossigeno liquido criogenici. La scelta è semplicemente perfetta, il metano può essere ottenuto sulla superficie di Marte attraverso la reazione di Sabatier (CO2 + 4H2 → CH4 + 2H2O). Post rifornimento, MCT può lasciare Marte e tornare in orbita terrestre. La gravità di Marte è appena il 38% di quella terrestre, una differenza abissale. I dettagli del progetto saranno ufficialmente resi noti a fine Settembre; Elon Musk ha prenotato un keynote di 2 ore all'International Astronautical Congress. Attualmente il sito ufficiale dell'IAC2016 mostra il 27 Settembre per la presentazione di Elon, con il titolo "Colonizing Mars – A deep technical presentation on the space transport architecture needed to colonize Mars (SpaceX)" Ultima modifica di RaZoR93 : 13-08-2016 alle 15:08. |
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#8 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Novara (NO)
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Big Fucking Rocket
si vede che è tutto progettato da uomini ![]()
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#9 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2008
Messaggi: 3480
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![]() Il nome ci sta bene dal momento che BFR sarà di gran lunga il più potente vettore orbitale mai seriamente progettato e costruito, doppiando circa il Saturn V (il vettore lunare, ormai in pensione). Con un diametro vociferato di 15 metri, questo è un confronto con l'attuale primo stadio del Falcon 9. ![]() Ultima modifica di RaZoR93 : 14-08-2016 alle 08:28. |
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#10 | |
Bannato
Iscritto dal: Sep 2008
Messaggi: 8946
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![]() I tre stadi più il modulo lunare del Saturn 5 erano 110 metri di altezza, questo quant'è? Quell'enorme Tubo a destra sarebbe il razzo vettore del BFR? ..immagino che il razzo piccolo a sinistra faccia parte dei razzi di supporto alla struttura principale, un po come i razzi attaccati nel serbatoio dello Shuttle.. se quelle sono le proporzioni è una cosa mostruosa.. Ultima modifica di Pier2204 : 14-08-2016 alle 14:51. |
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#11 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2008
Messaggi: 3480
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Stando all'interpretazione di gran lunga più probabile, l'architettura di SpaceX non ha proprio nulla che fare con quelle classiche come il Saturn V : non esiste un secondo stadio (o terzo stadio) e una navicella in cima a quest'ultimo. BFR è esso stesso solo il primo stadio ; il secondo stadio è la nave spaziale stessa, che userà il proprio carburante per raggiungere l'orbita bassa terrestre. Quindi, come ho detto prima, partirà un secondo BFR che in questo caso trasporterà un tank carburante per fare rifornimento alla nave in orbita. Stando così le cose, BFR deve solamente trasportare MCT fino al punto di separazione, poco meno di 3 minuti di volo (ma moltissima energia cinetica). Stando così le cose, con un diametro di 15 metri (confronto ai 10 del Saturn V), 60 metri dovrebbero essere anche troppi come altezza, ma ripeto che parliamo dell'altezza del solo primo stadio. Quello che è praticamente certo è la spinta che BFR avrà a livello del mare : circa 15 milioni di pound, paragonati ai 7,6 milioni del Saturn V. Sulla nave non si sa nulla, ma penso proprio che sarà la cosa più ambiziosa e complessa dell'intera architettura. In teoria... MCT dovrebbe poter trasportare fino a 100 persone verso Marte per viaggio. Francamente non so se SpaceX voglia subito puntare a qualcosa di così enorme. L'illustrazione dovrebbe mostrare un core di 15 metri di diametro paragonato all'attuale Falcon 9 da 3,6m. Per il resto... nessun vettore di SpaceX userà mai dei booster secondari allo stato solido (non riutilizzabili). SpaceX è interessata alla sola propulsione liquida. BFR avrà un numero di Raptor compreso fra 25 e 37, più che sufficienti per tirare su quel bestione, offrendo probabilmente anche una minima ridondanza. Ultima modifica di RaZoR93 : 14-08-2016 alle 15:34. |
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#12 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2007
Messaggi: 5998
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Senza i soldi investiti nelle tecnologie spaziali non si sarebbe fatta un fottio di ricerca di base che poi ha portato vantaggi in tutti i settori. Inoltre, indovina chi è che sta investendo sul serio ORA nello sviluppo di nuovi propulsori le cui tecnologie potranno essere riutilizzate anche in campo aeronautico. ![]() Persino il BFR di SpaceX avrà ricadute pratiche "terrestri" molto concrete, visto che abbasserà in modo terrificante i costi di messa in orbita di super satelliti, intere stazioni orbitali e permetterà in un solo lancio la messa in orbita di interi sciami di mini-satelliti per il ripristino rapido delle comunicazioni nel caso di disastri naturali su vasta scala. La cosa avrà ripercussioni positive non solo sulle telecomunicazioni, ma anche sulla gestione del territorio, la lotta all'inquinamento ed un sacco di altre cose meno ovvie. Infine anche lo studio di soluzioni per gli habitat spaziali, lunari e marziani porterà ad avere nuove tecnologie "terrestri" basate sulle soluzioni, i metodi ed i materiali sviluppati. |
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#13 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2010
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#14 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2008
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Per il Lift Off la propulsione chimica a propellente liquido non andrà da nessuna parte per decenni, quindi quella percorsa da SpaceX è davvero l'unica strada possibile. Per quanto riguarda la propulsione spaziale, SpaceX stessa sta guardando all'elettrico e persino l'opzione nucleare è considerata nei prossimi decenni, ma siamo appena agli inizi da questo punto di vista. La NASA sta lavorando da anni a VASIMR, un tipo di propulsione elettrica nella quale campi elettromagnetici sono usati per creare plasma ad alte temperature usate come thrust. Una versione del motore da 200kW doveva essere installata per test sulla stazione spaziale internazionale, ma il progetto è stato abbandonato per problemi tecnici; comunque una versione dimostrativa è sempre prevista per il futuro. In ogni caso anche la stessa propulsione chimica può essere significativamente migliorata rispetto agli standard attuali. Questo è quello a cui ambisce SpaceX con il nuovo motore, il Raptor. Raptor utilizza un ciclo di combustione, chiamato Full Flow Staged Combustion, che è estremamente efficiente ma anche piuttosto complesso. Solo 2 motori con questo ciclo, nella storia dello sviluppo di motori per vettori, hanno raggiunto lo stato di test... e nessuno di questi ha volato. Raptor inoltre utilizza il Metano liquido come propellente, un'altra scelta rarissima. La combinazione del ciclo e del propellente rende Raptor semplicemente unico ed offre moltissimi vantaggi, fra i quali : elevata efficienza, significativa riduzione dello stress sulle componenti del motore, specialmente la turbopump; il metano non polimerizza alle temperature usate evitando il "cooking" del cherosene e migliorando significativamente la riusabilità del motore, pressurizzazione autonoma, temperatura criogenica simile all'ossigeno liquido con minima richiesta di isolamento termico fra i tank del propellente e dell'ossidante, possibilità di ottenerlo su Marte e infine offre una buona combinazione fra spinta e ISP. Allo stesso tempo è molto più semplice da gestire dell'Idrogeno e anche molto più denso. Raptor può potenzialmente ridurre i tempi di transito verso Marte a poco più di 3 mesi (rispetto agli 8 attuali) e un vettore come il BFR aprirà il sistema solare alla ricerca scientifica. Si pensi anche solo alla possibilità di poter lanciare sonde grandi 10x quelle lanciate attualmente in traiettoria diretta verso i pianeti esterni, o enormi telescopi spaziali da far impallidire Hubble. Il "successore" di Hubble, il James Webb Space Telescope, avrà uno "specchio" 6x l'area di Hubble e verrà lanciato da un Ariane V, uno dei vettori più performanti in grado di trasportare fino a 20 tonnellate ... BFR mira a qualcosa come 230 tonnellate alla stessa orbita... Che dire poi delle "stazioni spaziali"; ora il focus è sui moduli "espandibili" (gonfiabili stile palloncino). BFR può trasportare in orbita bassa, con un singolo lancio, il concettuale BA 2100, un modulo in grado di espandersi fino ad un volume pari a 2,7 volte l'intera stazione spaziale. Anzi, BFR potrebbe probabilmente tirare su un modulo 2 volte più grosso di BA 2100, con un volume di oltre 5 volte quello dell'ISS che è stata assemblata con decine di voli. Si può assemblare un albergo spaziale. Ultima modifica di RaZoR93 : 15-08-2016 alle 08:59. |
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#15 |
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ma nello spazio qual è la massima velocità di crociera raggiunta?
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#16 |
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Dipende da ciò che intendi... Il record di velocità per una capsula umana è dell'Apollo 10, a quasi 40.000 km/h durante il rientro verso la Terra. Per quanto riguarda il resto : Record di velocità per un rientro non umano - Missione StarDust a 46.000 km/h; Record di velocità per una sonda spaziale - NewHorizon 58.500+ km/h. Record assoluto per un qualsiasi oggetto umano - Sonda Helios 2 a 250.000 km/h. Comunque questi numeri sono ottenuti sfruttando la gravità (Giove, Solare, ecc).
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#17 | |
Bannato
Iscritto dal: Sep 2008
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Una sonda puo viaggiare per anni una volta lanciata e percorrere miliardi di chilometri, grazie alle sue batterie nucleari restare attiva per i lunghi anni dell'esplorazione, un equipaggio umano non lo può fare, oltre a problemi di stress dovuti a lunghi periodi in ambienti chiusi, ossigeno e viveri sono indispensabili e non è possibile riciclarli infinitamente, senza contare la decalcificazione delle ossa dovute all'assenza di gravità. Bisogna assolutamente aumentare la velocità e di molto. New Horizon partita nel 2006 ci ha messo un anno solo per raggiungere Giove, 9 anni per raggiungere Plutone, raggiungerà la facia di Kuiper nel 2020, 14 anni e viaggia 15.000 kmh più veloce di apollo 10, 58.536 kmh. Si calcola che lascierà il sistema solare oltre la fascia di Kuiper nel 2038 dopodichè sarà un pezzo di ferro freddo non funzionante alla deriva verso il vuoto cosmico... I problemi da affrontare se si vuole uscire dall'orbita terrestre sembrano insormontabili, Marte è il pianeta più vicino a noi, ma anche li non sarà semplice. La cosa interessante che da più parti si vocifera sono le enormi risorse racchiuse dentro i miliardi di asteroidi nella fascia tra Marte e Giove, materie prime in abbondanza, ancora più interessanti le Lune di giove, ma per il momento per noi sono Off-limit. |
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#18 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2001
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madonna che lentezza esasperante. le super velocità da star trek sono teoricamente raggiungibili?
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#19 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2000
Città: WOLF 389 VULCANO ** Ho scelto di vivere per sempre............................ per ora ci sono riuscito.
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#20 |
Senior Member
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@Pier2204, un piccolo passo alla volta, la risposta sta tutta li.
Ad esempio, poter mettere in orbita grosse stazioni orbitali e più economiche ci permette di testare "sul campo" le tecnologie per lunghi viaggi ( in particolare habitat che si autosostengono), poi il trasformare il tutto in un veicolo interplanetario diventa essenzialmente questione di aggiungere un propulsore a bassa accelerazione (ma lunghissima autonomia) ed i lander). Poi sempre riguardo la durata dei viaggi, ci si sta avvicinando sempre più a test su esseri umani di metodi di animazione sospesa o rallentata in modo da ridurre l'impatto di viaggi pluriennali sull'equipaggio (cosa tra l'altro utile anche ad uso medico qui giù sulla Terra per pronto soccorso e varie terapie). |
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