Le aziende licenziano, e l'IA c'entra molto di più di quanto non vogliono farti credere

Le aziende licenziano, e l'IA c'entra molto di più di quanto non vogliono farti credere

Fra i termini sempre più ricorrenti ci sono "ristrutturazione" e "ottimizzazione", che nascondono tagli di personale legati spesso all'automazione. Solo IBM e Klarna hanno ammesso apertamente di sostituire dipendenti con sistemi AI, ma molte altre sono state molto meno trasparenti.

di pubblicata il , alle 12:01 nel canale Web
IBMKlarna
 

Le recenti ondate di licenziamenti che hanno colpito numerose aziende tecnologiche (e non) potrebbero nascondere un ruolo molto più ampio dell'intelligenza artificiale di quanto le comunicazioni ufficiali lascino trasparire. Mentre il mercato azionario registra performance storicamente positive e l'economia mostra segni di resilienza, molte organizzazioni continuano a ridurre il personale utilizzando terminologie vaghe che evitano qualsiasi riferimento diretto alla sostituzione tecnologica.

Secondo diversi esperti, le aziende evitano deliberatamente di collegare i tagli di personale all'implementazione di sistemi AI a causa delle implicazioni legali che ne deriverebbero. Un'organizzazione potrebbe sfruttare persino mandati di ritorno in ufficio come opportunità per ristrutturare silenziosamente la propria forza lavoro. Poche aziende, invece, hanno dimostrato trasparenza nel collegare direttamente i licenziamenti all'implementazione di tecnologie AI.

Licenziamenti per colpa dell'IA: sono poche le aziende trasparenti

Fra queste, IBM rappresenta un'eccezione significativa: il suo CEO ha dichiarato al Wall Street Journal che 200 dipendenti del settore risorse umane sono stati licenziati e sostituiti con chatbot AI, precisando però che l'organico complessivo dell'azienda è aumentato grazie a reinvestimenti in altre aree. Anche l'azienda fintech Klarna ha adottato un approccio diretto: il CEO Sebastian Siemiatkowski ha dichiarato durante il programma "Power Lunch" di CNBC che l'azienda si è ridotta da circa 5 mila a quasi 3 mila dipendenti, suggerendo agli interessati di verificare su LinkedIn come l'organizzazione stia effettivamente riducendo le posizioni aperte.

Christine Inge, istruttrice di sviluppo professionale ed esecutivo presso l'Università di Harvard, sottolinea come si stia probabilmente assistendo a un rimodellamento della forza lavoro guidato dall'intelligenza artificiale senza che vi sia un riconoscimento pubblico. Pochissime organizzazioni sono disposte ad ammettere apertamente di sostituire persone con sistemi AI, anche quando la realtà dei fatti corrisponde esattamente a tale scenario. In ogni caso la realtà viene mascherata con termini come "ristrutturazione" e "ottimizzazione delle risorse", che vogliono dire contemporaneamente tutto e niente. Si tratta chiaramente di scudi protettivi: è molto più semplice inquadrare le riduzioni della forza lavoro come componente di una strategia operativa più ampia piuttosto che ammettere collegamenti diretti con le efficienze ottenute attraverso l'implementazione AI.

Considerando, inoltre, i recenti forti guadagni sul mercato da parte di molte delle aziende che hanno effettuato riduzioni pesanti nel personale, appare evidente come i recenti licenziamenti non costituiscano una risposta a eventuali difficoltà finanziarie. Tali decisioni si allineano sospettosamente con l'implementazione di grandi sistemi AI, suggerendo che i posti di lavoro vengano eliminati dopo l'introduzione degli strumenti, non prima. L'utilizzo di terminologia vaga e abbastanza consueta in questi contesti rappresenta la strategia migliore in ambito comunicativo: la ristrutturazione appare proattiva, l'ottimizzazione del business sembra strategica, mentre l'attenzione alle strutture dei costi appare imparziale.

Il risultato finale rimane però identico: la sostituzione attraverso software automatizzati. L'intelligenza artificiale può automatizzare tra il 70% e il 90% di molti processi tipici del mondo tecnologico, ma spesso l'ultimo segmento richiede ancora intervento umano, soprattutto per controllo qualità, valutazioni critiche e gestione di casi limite. Alcuni dati riportati nell'articolo di CNBC raccontano però quello che possiamo aspettarci nel prossimo futuro: secondo il rapporto Future of Jobs 2025 del World Economic Forum, il 41% dei datori di lavoro a livello mondiale intende ridurre la propria forza lavoro nei prossimi cinque anni a causa dell'AI.

I freelance sono stati tra i primi dipendenti con cui le aziende hanno discusso direttamente del ruolo dell'AI nei tagli occupazionali. Copywriting, design grafico ed editing video hanno sopportato il peso maggiore dei cambiamenti. Ma ora la transizione ha iniziato a estendersi alla forza lavoro a tempo pieno. Il caso Duolingo rappresenta un esempio emblematico: quando il CEO Luis von Ahn ha annunciato l'intenzione di eliminare gradualmente gli appaltatori a favore dell'AI, il contraccolpo è stato tale da costringerlo a ritrattare parzialmente le sue dichiarazioni.

11 Commenti
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TorettoMilano21 Luglio 2025, 12:12 #1
il tutto sembra muoversi più velocemente del previsto, banalmente lato cinema/intrattenimento mi aspettavo ci volessero ancora mesi/anni e invece già oggi i risultati sono incredibili con riduzione notevole di personale e investimenti economici
Mo4221 Luglio 2025, 12:51 #2
Il fatto che le aziende possano già a sostituire i propri dipendenti con delle IA ancora così acerbe (allucinate, imprecise, ridondanti, etc.)... penso sia molto indicativo dell'attuale livello di competenza dei "mestieranti" d'ufficio.
djmatrix61921 Luglio 2025, 12:53 #3
Io non vorrei essere nei panni di tutte le persone che al giorno d'oggi lavorano nell'HR, perché questa cosa è vera e sta procedendo a ritmi velocissimi. Speriamo solo che venga frenata in qualche modo, e che soprattutto raggiungerà meno settori possibili.
coschizza21 Luglio 2025, 12:55 #4
Originariamente inviato da: djmatrix619
Io non vorrei essere nei panni di tutte le persone che al giorno d'oggi lavorano nell'HR, perché questa cosa è vera e sta procedendo a ritmi velocissimi. Speriamo solo che venga frenata in qualche modo, e che soprattutto raggiungerà meno settori possibili.


L'Ai è inevitabile, come all'epoca dei cavalli l'avvento delle auto
kbios21 Luglio 2025, 13:03 #5
è ironico che l'immagine di questo articolo sia stata fatta con l'AI, anche voi avete licenziato il disegnatore? :P
Mo4221 Luglio 2025, 13:05 #6
Originariamente inviato da: coschizza
L'Ai è inevitabile, come all'epoca dei cavalli l'avvento delle auto


Peccato che le persone non sono cavalli. E anche che il criterio lavorativo IA non contempli l'affiancamento umano. Paragone inadeguato.
Cappej21 Luglio 2025, 13:40 #7
dalle nostre parti potrebbero iniziare dal decentramento : uffici di regioni, province e comuni. Anche un'AI acerba farebbe un figurone!
Verità scomode a parte. io credo che a differenza di ciò che vogliono nascondere, la situazione economica mondiale sia pesantemente minata da 2 guerre (e quasi una terza) e da un simpaticone al governo della più grande potenza al mondo.
L'indecisione sui mercati è un ingrediente pericoloso perchè fa tendere l'economia alla recessione e, peggio ancora, alla stagflazione.
Che l'AI sia il futuro è chiaro come il sole, ma quando veramente inizieremo a vedere i frutti? bho...
per me i licenziamenti, se non in alcuni casi, non sono dovuti all'IA ma ad una flessione di domanda.
Sicuramente mi sbaglierò
IMHO
virtualdj21 Luglio 2025, 14:23 #8
Originariamente inviato da: kbios
è ironico che l'immagine di questo articolo sia stata fatta con l'AI

Avrebbero potuto usare il famoso fax di Ritorno al futuro 2!
Kuriosone21 Luglio 2025, 14:27 #9
Daranno reddito sociale per continuare a comprare quello che verrà ordinato e se faranno i bravi ed obbedienti cittadini. Il criceto sulla ruota deve sempre camminare mai fermarsi, potrebbe cominciare a pensare da solo.......
h.rorschach21 Luglio 2025, 14:33 #10
Non è necessario che il sistema funzioni correttamente, basta vendere l'idea che sia così

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