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Farmacie, revocato lo sciopero. Trovato l'accordo con il governo
fonte: Repubblica
ROMA - La serrata delle farmacie per la protesta contro il ddl sulle liberalizzazioni è stata revocata. E' stata infatti raggiunta una intesa tra il ministro della salute, Livia Turco e Federfarma, "sulla base di un chiarimento su un punto importante" e cioè che il decreto Bersani "non stravolgerà il ruolo delle farmacie". "Il ruolo delle farmacie come presidio sanitario nazionale sarà confermato e ampliato - ha spiegato il ministro - sulla base della legislazione vigente, e mi impegno con il governo a essere coerente con questa affermazione". Turco ha spiegato che "grazie all'applicazione della norma del decreto Bersani sarà possibile potenziare il ruolo della farmacia" e che sarà "molto importante il rinnovo della convenzione con le regioni e la prassi applicativa del decreto Bersani". Soddisfazione anche del presidente di Federfarma, Giorgio Siri, per il quale la riunione ha ribadito che "il binomio farmacie-farmacisti non ha alternative, è binomio con caratteristiche specifiche e proprie". La revoca della serrata è arrivata dopo una mattinata aspra, in cui il Consiglio dei ministri aveva paventato l'obbligo "a valutare provvedimenti per assicurare ai cittadini il diritto alla salute" nelle parole del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta. E' toccato al ministro della Salute, Livia Turco, riprendere il dialogo. "Accolgo con piacere - ha spiegato infatti il ministro - la disponibilità a essere convocato per presentare proposte che non modificano il decreto sulle liberalizzazioni, ma finalizzate ad individuare il corretto ruolo della farmacia nel servizio sanitario nazionale". Di fronte alla serrata dei camici bianchi, che oggi sono comunque sembrati meno compatti delle scorse due giornate di sciopero, il governo aveva preso sul serio le preoccupazioni espresse ieri dal Garante. E la precettazione, minacciata nei giorni scorsi, era sembrata sicura. "Un fondato pericolo di pregiudizio grave ed imminente ai diritti alla vita ed alla salute dei cittadini riconosciuti dalla Costituzione", aveva detto ieri il presidente della Commissione di garanzia sull'attuazione della legge sullo sciopero Antonio Martone. E mentre in Piemonte il segretario dell'Associazione dei Farmacisti Paolo Prino, aveva comunicato che, pur mantenendo lo stato di agitazione, sospendeva lo sciopero per evitare disagi alla popolazione, a Roma i professionisti arrivati da tutta Italia avevano bloccato il centro della città con striscioni e manifestazioni. Controcorrente, invece, la manifestazione organizzata dal Movimento nazionale dei Liberi farmacisti (Mnlf) vicino al ministero dello Sviluppo economico a favore delle liberalizzazioni previste dal ministro Bersani. "I farmaci devono poter essere venduti - afferma, infatti, Maria Longo, segretaria della Federazione nazionale farmacisti erboristi, arrivata da Bari - ovunque si trovi un farmacista, garante della salute pubblica. Per questo siamo a favore del decreto Bersani e della liberalizzazione delle professioni. Siamo farmacisti ovunque, e non solo in un negozio con la scritta farmacia". I Liberi farmacisti sono arrivati da tutta Italia, in particolare da Puglia e Sicilia. Anche loro indossavano il camice bianco ma i loro striscioni hanno inneggiato al provvedimento e i cori da stadio, intonato "Bersani non mollare". Ha spiegato Vincenzo Devito, presidente del Mnlf - il provvedimento è un atto di coraggio nell'interesse dei cittadini. Dà a un professionista laureato e iscritto all'Albo la possibilità di esercitare la professione, rompendo il binomio farmacista-farmacia". E mentre aspettavano di essere ricevuti dal ministro, hanno domandato a gran voce ai loro colleghi in rivolta: "Servite i cittadini o vi servite di loro?". Curioso notare come notizie di questo genere a stento vengano riportate dai "telegiornali" per intero ![]() Ad ogni modo, direi un grande passo in avanti ![]() |
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