Huawei P20 Pro: quando tre fotocamere fanno davvero la differenza

Huawei P20 Pro: quando tre fotocamere fanno davvero la differenza

Huawei lo ha presentato come lo smartphone capace di "reinventare la fotografia" grazie all’utilizzo di ben 3 fotocamere al posteriore. La verità? E’ uno smartphone che sorprende in positivo giorno dopo giorno, capace di svecchiare l’idea che si aveva di Huawei elevando l'azienda tra i produttori top mondiali. Un telefono ambizioso che sa il fatto suo.

di pubblicato il nel canale Telefonia
Huawei
 

Finalmente Huawei può concorrere sul serio con Apple e Samsung alla conquista del mercato mondiale mobile. Non solo pensando di proporre al pubblico smartphone medio gamma dal costo "attraente" ma anche nella fascia di prezzo più alta dei dispositivi smartphone. Lo può fare con il nuovo Huawei P20 Pro, presentato a Parigi a fine del mese di marzo e posto in commercio dallo scorso 6 aprile ad un prezzo di 899€. Un vero top di gamma che sorprende nell’uso giorno dopo giorno, garantendo non solo maturità nell’ottimizzazione del suo hardware ma anche spiccate peculiarità fotografiche che garantiscono al device di proporsi come uno degli smartphone più importanti degli ultimi tempi.

[HWUVIDEO="2530"]Huawei P20 Pro: quando tre fotocamere fanno davvero la differenza. La recensione[/HWUVIDEO]

Huawei P20 Pro è un signor smartphone: veloce, premium, elegante, potente ma anche versatile e sicuramente accattivante come lo è un Samsung Galaxy S9+ o anche un iPhone X di Apple. Sì, gli utenti finalmente lo guarderanno con la giusta attenzione, fino ad ora era stata relegata ad altri marchi ma che da oggi inevitabilmente passerà anche per Huawei e per il P20 Pro.

I designer dell’azienda cinese avranno forse preso in prestito alcuni aspetti stilistici di iPhone X come il tanto chiacchierato notch nella parte superiore del display o anche la disposizione verticale delle fotocamere al posteriore ma di fatto il nuovo Huawei P20 Pro riesce comunque a contraddistinguersi dalla massa. Sarà per i materiali nobili come il vetro e l’alluminio di cui è fatto, sarà per quel terzo "occhio" posto al posteriore capace di renderlo da primato rispetto agli altri, sarà per la scelta di proporre una colorazione forte ma di sicuro effetto come quella Twilight: il nuovo Huawei P20 Pro è senza dubbio un telefono di sicuro impatto.

DESIGN: forme arrotondate per il massimo comfort

Huawei P20 Pro è assolutamente in linea con lo stile dell’azienda. E’ un top di gamma e lo si capisce dalla lunga lista di specifiche tecniche che possiede ma anche dal suo design capace di rendersi visibile a tutti in maniera giusta ed accattivante. Forse il modello Mate 10 Pro, presentato lo scorso anno, aveva preannunciato lo stile a venire di questo nuovo P20 Pro e di tutta la nuova serie che, grazie ad un connubio tra vetro e alluminio finemente lavorati, propongono sostanza ma soprattutto bellezza.

Una volta tirato fuori dalla scatola si capisce subito quanta diligenza sia stata utilizzata da Huawei nel costruirlo. Il peso di ben 180 grammi conferisce una sensazione di grande resistenza confermata anche dall’assenza di qualsiasi tipo di scricchiolio o di rumore anomalo anche sotto forte pressione delle dita. Le forme sono visibilmente arrotondate nei punti giusti garantendo allo smartphone un bilanciamento del peso che permette il giusto comfort in mano dove difficilmente scivolerà, anche con la presenza di una back cover completamente in vetro. Oltretutto le dimensioni di 155 x 73,9 x 7,8 millimetri contribuiscono a rendere maneggevole il device seppure sia dotato di un display da 6,1 pollici di diagonale.

Particolare la scelta di abbandonare la zigrinatura del pulsante di accensione e spegnimento che da sempre ha accompagnato gli smartphone Huawei, dando spazio ad un pulsante On/Off caratterizzato da una sottile livrea rossa che non può non passare inosservata. Bella la doppia feritoia presente nella parte inferiore del device ai lati della porta USB di Tipo C capace di rendere il tutto molto simmetrico, come deve essere su di un device top di gamma. Sono particolari che l’utente oggigiorno osserva con cura e che di fatto fanno capire quanto l’azienda abbia studiato a tavolino il design del suo nuovo prodotto.

A tutto questo però vi è da sottolineare il fatto che Huawei con il nuovo P20 Pro abbia deciso ancora una volta e soprattutto anche con un display "a tutto schermo", di mantenere un pulsante anteriore capace di riconoscere l’impronta digitale del proprietario ma anche di realizzare alcune gesture, eliminando completamente i pulsanti a schermo dell’interfaccia. E’ forse uno degli aspetti che potrebbe non piacere nell'estetica di questo Huawei P20 Pro, assieme allo spessore pronunciato della fotocamera posteriore. Sì, perché ruotando il device ci si imbatte in una tripla fotocamera capace di protendersi verso l’esterno di circa un millimetro e mezzo rendendo a volte ballerino lo smartphone poggiato su di una superficie come un tavolo. Si tratta di sottogliezze, come la facilità con cui rimangono, inevitabilmente, le impronte sulla back cover in vetro riflettente soprattutto nella nostra versione di prova Midnight Blue.

DISPLAY: OLED che fa la differenza, anche con il notch

Il 2018 è senza dubbio l’anno della "tacca" o "notch" che dir si voglia: anche Huawei cade nella trappola della lunetta sullo schermo in pieno stile Apple ed iPhone X. È forse una forzatura stilistica o un inevitabile taglio del display se lo si vuole sfruttare al massimo. Di fatto anche Huawei P20 Pro vede la presenza di una tacca ma decisamente più piccola di quella dello smartphone Apple, soprattutto con una capsula auricolare circolare capace di renderla simmetrica al sensore fotografico anteriore da 24MPx in un connubio che poi tanto male non sta.

Oltretutto l’ottimo audio in capsula, che fa anche da secondo speaker, come anche la velocità disarmante di sblocco tramite il riconoscimento facciale fanno sì che la lunetta possa essere dimenticata velocemente dagli utenti che di certo guarderanno più alla sostanza. Per chi odia, stilisticamente parlando, il "notch", Huawei permette di nasconderlo tramite l’opzione nel menu delle impostazione, niente di più semplice.

Sul nuovo Huawei P20 Pro è stato utilizzato un pannello OLED da 6,1 pollici dalla risoluzione Full HD+ ossia di 2.244 x 1.080 pixel con un rapporto di forma particolare di 18,7:9. Questo permette a Huawei di allungare il device come la moda del momento vuole, ma anche di allargarlo leggermente rispetto alla concorrenza riuscendo ad ottenere uno smartphone che in questo senso è più maneggevole di altri. Sulla qualità del pannello poco si può discutere: risulta ben tarato nei colori con il giusto contrasto, neri profondi come ci si attenderebbe da un OLED e soprattutto una buona visibilità alla luce diretta del sole. E’ un display capace di mettersi in competizione diretta proprio con il nuovo OLED True Tone di iPhone X o con il Super AMOLED di Samsung Galaxy S9+.


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Da non sottovalutare la presenza di un regolatore automatico della Tonalità Naturale che permette di modificare la temperature del colore in base all’illuminazione dell’ambiente per un’esperienza ancora più ottimizzata. Se ciò non bastasse Huawei permette anche di regolare manualmente la temperatura del colore del display oltre a preset di caldo o freddo.

HARDWARE: tanta Intelligenza Artificiale che "fa bene"

Con il Mate 10 Pro, Huawei, aveva solamente scaldato i motori per quanto riguardava le prestazioni. Il nuovo Huawei P20 Pro invece ha permesso di porre il piede sull’acceleratore e ha garantito al nuovo Kirin 970 di esaltarsi come pochi altri processori su smartphone riescono a fare. L’HiSilicon Kirin 970 è un’unità completamente nuova, presentata ad IFA 2017 di Berlino, e realizzata da Huawei intorno alla Neural Processing Unit (NPU) ossia all’unità capace di rendere effettiva l’Intelligenza Artificiale che con il nuovo Huawei P20 Pro ambisce a fare davvero la differenza.

  HUAWEI P20 Pro
OS (al lancio) Android 8.1 con EMUI 8.1
Processore HiSilicon Kirin 970con NPU Octa-Core
Cortex A-73 @ 2,4 Ghz
Coterx A-53 @ 1,8 GHz
RAM 6 GB
Display AMOLED 6.1" Full HD+ (18.7:9)
Risoluzione 2244x1080 px
Storage (al lancio) 128 GB
Fotocamera Posteriore

Triple LEICA
20 MP (Black&White) f/1,6 + 
40 MP (RGB) f/1,8 +
8 MP Telephoto f/2,4
Flash Dual-LED
Video 4K @ 30 fps
Super Slow Motion 960fps HD

Fotocamera Anteriore 24 MP f/2.0
Video Full HD @ 30 fps
Extra

4G LTE Cat.18 (1,2 Gbps)
Wi-Fi 802.11a/b/g/n/ac
Bluetooth 4.2 
Sensore impronte frontale
Dual SIM
IP67

Porte USB Type-C 3.1
Batteria 4.000 mAh + Ricarica rapida Super Charge
Dimensioni 155,3 x 74,2 x 7,8 mm 
Peso 180 gr 

Tecnicamente la CPU è la medesima vista appunto su Mate 10 Pro. In questo caso parliamo di un processore realizzato con processo produttivo a 10nm Octa-Core con quattro Core ARM Cortex-A73 a 2,4GHz accoppiati ad altri quattro Core ARM Cortex-A53 da 1,8GHz. La GPU integrata nel SoC è una Mali-G72 MP12, abbinata ad una dotazione di memoria di sistema di ben 6GB di RAM.

Numeri alla mano gli avversari riescono a raggiungere punteggi superiori con i classici benchmark ma di fatto quello che conta nell’uso di tutti i giorni è avere tra le mani un device capace di fare tutto quello che l’utente desidera e in questo il nuovo Huawei P20 Pro non delude mai. Il processore è fortemente ottimizzato con il software in un connubio che Huawei con Android riesce a fare come Apple con il suo iOS. La EMUI è studiata alla precisione per rendere sempre efficiente lo smartphone anche nelle sessioni di stress importanti e il nuovo Huawei P20 Pro, che venga usato per gioco, per messaggiare, per lavorare o per realizzare video o foto, non perde mai il passo.

  HUAWEI P20 Pro benchmark
Browser Sunspider 628,4 ms
CPU Geekbench Single-core: 1920
Multi-core: 6827
Storage Androbench Lettura seq.: 835,26 MB/s
Scrittura seq.: 195,94 MB/s
Generico AnTuTu 208.285 punti

Interessante notare come dei 6GB di RAM messi a disposizione dall’azienda cinese effettivamente lo smartphone ne utilizzi in genere circa da 2,5 a 3,5GB sintomo che processore e software riescono sempre a tenere il passo anche con l’utente più esigente. Oltretutto da non sottovalutare il fatto che l’Intelligenza Artificiale presente nel processore garantisce, a detta dell’azienda, non solo efficienza nella fotocamera ma consente all’ammiraglia di Huawei di prolungare il periodo di vita dello smartphone in futuro, cosa importante soprattutto nei device Android. Vedremo più avanti nel tempo se e come queste affermazioni troveranno conferma.

A completare la dotazione hardware di P20 Pro segnaliamo la dotazione di memoria di storage di ben 128 Gbytes, che non può venir estesa attraverso l'utilizzo di una scheda MicroSD opzionale. A livello di connettività manca il Bluetooth 5.0, che viene sostituito dalla versione precedente 4.2 capace di una inferiore velocità di trasferimento di banda.

La connettività WiFi è ovviamente di tipo Dual Band, affiancata da un modulo NFC, una porta USB Type-C in versione 3.1 capace di garantire il supporto alla ricarica rapida e sfruttabile per la connessione delle cuffie classiche tramite l'adattatore presente in scatola. In questo Huawei replica Apple: niente più connettore jack da 3,5mm per le cuffie. Parlando di audio inevitabile non menzionare la presenza degli altoparlanti stereo, come detto, capaci di supportare lo standard Dolby Atmos per una diffusione uniforme con volume elevato ma senza distorsioni.

Importante come sempre la connettività sul nuovo Huawei P20 Pro grazie alla presenza di una doppia SIM in versione nano e soprattutto funzionante in Dual Mode su rete 4G LTE contemporaneamente. Un pregio non indifferente soprattutto perché il modulo presente in P20 Pro garantisce il supporto alla Cat. 18 in LTE e questo significa che si potrà raggiungere velocità in download anche pari ad 1,2Gbps se disponibili. Huawei si conferma prima in questo campo con una precisa ricezione e soprattutto di ottima qualità anche in zone dove il segnale non è qualitativamente ineccepibile.

INTERFACCIA GRAFICA: EMUI con Android 8.1 Oreo

Huawei P20 Pro si presenta agli occhi degli utenti con a bordo Android 8.1 Oreo mascherato da una personalizzazione importante dell’azienda che conosciamo bene come EMUI 8.1. Negli anni l’interfaccia dell’azienda cinese ha fatto molta strada cambiando alcuni aspetti e mantenendone altri, ma si tratta di un’interfaccia che o si ama o si odia. Di fatto però è molto funzionale rispetto alla classica UI Android Stock con tanti aspetti e feature capaci di mettere a proprio agio anche un utente meno esperto.

La EMUI 8.1 come detto porta con sé una serie di funzionalità che avevamo già visto con la precedente versione introdotta con il Mate 10 Pro. Graficamente i cambiamenti sono ridotti all'osso rispetto alla versione 8.0 e in questo caso ritroviamo tutto quanto già visto. Parliamo di un menu dei toogle rapidi modificabile ma anche ben fornito di scorciatoie. A seguire un menu delle impostazioni diviso per sezioni specifiche proprio come mamma Google vuole. Troviamo quindi la possibilità di usare il picture-in-picture con Google Maps o altre applicazioni ma anche suddividere lo schermo in due parti grazie allo split screen capace di garantire l’uso di due app in un solo momento.

La EMUI 8.1 lavora davvero bene e grazie ad una puntigliosa ottimizzazione risulta anche decisamente stabile e fluida. Piacerebbe vedere un vero rinnovamento grafico capace soprattutto di donare un aspetto più premium e più professionale ad uno smartphone come il P20 Pro, e ci auguriamo che in questo l’azienda cinese possa introdurre novità già con le prossime versioni perché in tal senso è forse l’unico aspetto che resta ancora da affinare.

Come detto in apertura una delle più importanti funzionalità della nuova EMUI 8.1 è forse la possibilità di togliere il notch mascherandolo in una sorta di fascia nera che corre lungo tutta la larghezza dello schermo. La lunetta c'è e si vede ma di fatto l'azienda ha voluto lasciare grande libertà all'utente nel gestirla in modo a lui più consono ed ammetto che togliendo la tacca il display OLED permette realmente la sua scomparsa.

Da menzionare anche la presenza dello sblocco tramite il riconoscimento facciale che Huawei ha deciso di implementare sul nuovo P20 Pro: funziona sempre molto bene soprattutto per velocità ma anche in condizioni di luminosità non perfetta o posizioni non troppo consone. Si tratta di una funzionalità che una volta impostata non potrà che rendere lo sblocco veloce e sicuro e, un suggerimento a Huawei, è una feature che vorremmo vedere implementata anche sul Mate 10 Pro che ancora non lo possiede.

Inutile poi ricordare come la EMUI sia un’interfaccia piena zeppa di personalizzazione: una volta approfondite tutte le funzionalità, sarà possibile aggiungere opzioni alla navigazione, utilizzare molti comandi tramite delle gesture, scegliere di personalizzare la barra di stato o anche diverse opzioni di sicurezza.

FOTOCAMERA: tre sensori per lo scettro fotografico su smartphone

Le tre fotocamere sono state pensate da Huawei per distinguere il nuovo P20 Pro da tutti gli altri smartphone in circolazione al momento, che siano essi Android o iOS. Ecco che il comparto fotografico è senza dubbio la peculiarità dell’ammiraglia della serie P. Partiamo innanzitutto dai numeri dei sensori che Huawei ha deciso di porre sullo smartphone: in primis un sensore RGB da 40 megapixel con apertura focale f/1,8. E’ un sensore Quad Bayer capace di raggiungere lunghezza focale equivalente pari a 27mm e capace di lavorare sia a 40 megapixel sia in una modalità che abbassa la risoluzione a 10 megapixel garantendo però l’ingresso dell’Intelligenza Artificiale e tutto quello che ne comporta.

A questo sensore viene affiancato un secondo sensore questa volta Monocromatico da 20 megapixel. Il sensore "black & white" possiede un’apertura focale da f/1,6 (sensore da 1/2,78”) e lunghezza focale equivalente da 27mm. E’ un sensore capace di immagazzinare un quantitativo di luce maggiore rispetto agli altri e dunque deputato a garantire una migliore resa degli scatti proprio con le condizioni di illuminazione più critiche.

L’ultimo sensore è un teleobiettivo da 8 megapixel RGB con apertura focale da f/2,4 (sensore da 1/4,4”) e lunghezza focale equivalente da 83mm. E’ un sensore capace di garantire la stabilizzazione ottica delle immagini (anche se l’OIS è presente negli altri due sensori ma non attivo) e chiaramente determinare il supporto per scatti a lunga gittata.

In questo caso il funzionamento dei tre sensori risulta indipendente. Sì, perché il sensore principale da 40 MPx acquisisce i dettagli di colore delle scene di scatto mentre il secondo sensore da 20 MPx acquisisce i dettagli monocromatici distinti da quelli dei colori intensi del primo. L’ultimo sensore infine può essere utilizzato per realizzare zoom sulla scena fino a 3X in maniera ottica, fino a 5X in una modalità ibrida e addirittura fino a 10X in modo completamente digitale.


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Gli scatti potranno essere eseguiti dagli utenti utilizzando la massima risoluzione del sensore principale oppure agendo in una sottodimensione della risoluzione garantendo però l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale che qui su P20 Pro lavora diversamente e in maniera più importante rispetto a quanto faceva con Mate 10 Pro. Questa modalità "Light Fusion" garantirà la messa a punto dei parametri in modo del tutto automatico dall’algoritmo della Neural Processing Unit dopo il riconoscimento della scena tra 19 diverse categorie.


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Si rinuncerà dunque ai 40MPx per passare ai 10MPx ma di fatto si guadagnerà in termini di resa sul dettaglio meglio gestito dall’algoritmo del device.

Per impostazione predefinita, la fotocamera scatterà immagini come detto a 10MPx, che è il punto in cui la dimensione di 2μm entra in gioco. La fotocamera principale ha effettivamente 1μm di pixel, ma per impostazione predefinita, il P20 Pro utilizza un processo chiamato pixel binning per combinare le informazioni di luce da quattro pixel da 1μm in un "super pixel" da 2μm più grande. Quello che accade negli scatti sta nelle differenze ambientali visto che le immagini alla massima risoluzione da 40MPx sono suggeribili in condizioni ottimali di luce, a causa della presenza di pixel più piccoli e dunque meno sensibili alla luce stessa. Da non sottovalutare poi la presenza del secondo sensore Mono da 20MPx che oltre a poter essere usato negli scatti in bianco e nero nativamente garantisce un’acquisizione delle informazioni di luce per 3 volte maggiori rispetto al sensore RGB e questo molto spesso può fare la differenza in situazioni estreme.


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Da primato il terzo obiettivo dello smartphone non tanto per i numeri, visto che anche altri device riescono a raggiungere zoom digitali fino a 10X, ma per il risultato che è decisamente diverso, positivamente parlando, rispetto alla concorrenza. Tecnicamente abbiamo uno zoom ottico fino a 3X il quale possiede meno sensibilità alla luce a causa dell’apertura focale da f/2,4. Il tutto però viene comunque compensato dagli altri due sensori, che continuano a lavorare: questo lo si può scoprire tappando appunto il teleobiettivo. Quello che rende unico il device è lo zoom ibrido a 5X che combina l’ottico da 3X con dettagli dal sensore principale. Il risultato è quello che vedete negli scatti con stabilizzazione efficace e soprattutto immagini dettagliate anche su distanze importanti dove gli altri faticano a scattare. Ci si può spingere fino allo zoom 10X, come detto, ma è chiaro che in questo caso il dettaglio tende a perdersi con la lunga gittata anche se grazie ancora alla stabilizzazione del sensore l’utente potrà permettersi immagini che con altri smartphone si può solo sperare di realizzare.


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In soldoni la qualità delle immagini scattate da Huawei P20 Pro è sicuramente la migliore mai prodotta dall’azienda cinese. Abbiamo avuto modo di di provare in maniera approfondita le varie modalità di scatto del nuovo Huawei e possiamo confermarvi le prime impressioni che avevamo avuto. Gli scatti a 40Mpx permettono un’ottima resa finale con colori reali e ben strutturati della scena ma anche dettagli importanti soprattutto al centro dello scatto. Nessuno zoom è possibile in tale situazione ma di fatto è possibile lo scatto in RAW come anche in modalità Pro, ossia completamente manuale permettendo la modifica di ogni singolo parametro fotografico.


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Spostando la risoluzione sui 10MPx e facendo entrare in gioco l’Intelligenza Artificiale otteniamo forse il meglio dal device. Abbiamo il riconoscimento automatico della scena e questo garantisce una parametrizzazione ottimale con bilanciamento dei bianchi, ISO e altro in base al tipo di soggetto che andiamo ad inquadrare. Ottimi i dettagli come buono e veloce è il riconoscimento delle 19 categorie di preset impostate da Huawei.

Non finisce qui perché una delle peculiarità della triade fotografica di Huawei è senza dubbio la modalità Notte che permette scatti fotografici a mano libera con caratteristiche professionali in lunga esposizione. Non servirà cavalletto o treppiede per attendere immobili lo scatto perfetto in situazioni di buio o con poca luce perché Huawei P20 Pro riuscirà a farlo in un massimo di 4 secondi lavorando in modo autonomo sui parametri. Il risultato sarà davvero impressionante soprattutto se confrontato con lo stesso scatto realizzato in modalità standard o da altri smartphone della concorrenza. Il merito, oltre all’algoritmo creato da Huawei e al sensore con apertura focale importante, va anche alla presenza dell’AIS ossia la stabilizzazione capace di eliminare in modo efficace le vibrazioni e i movimenti tenendo lo smartphone in mano anche per svariati secondi.


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Il meccanismo, in questo caso, sfrutta in modo intelligente le tecnologie che avevamo già visto per il "light painting" o anche per l’effetto mosso dell'acqua. Lo smartphone in pratica realizza un primo scatto e poi va ad aggiungere automaticamente "luce" in esposizioni successive solo ed esclusivamente laddove serve, permettendo dunque di caratterizzare la foto finale senza rumore dovuto alle ombre. In tal caso è possibile selezionare manualmente la durata degli scatti prolungando l’esposizione in diversi secondi. Chiaramente all’aumentare dei secondi di scatto si prolunga l’esposizione in notturna e questo preclude la necessità di un appoggio sicuro e stabile per non far apparire lo scatto mosso a causa dei piccoli movimenti tra un’esposizione e l’altra. Di fatto però aumentando i secondi di esposizione è facile scoprire come sia possibile realizzare scatti sempre più interessanti che eseguiti a mano libera, anche con una fotocamera, richiederebbero conoscenze abbastanza approfondite della fotografia e generalmente non accessibili con un "punta e scatta" come invece avviene con Huawei P20 Pro.

 

La fotocamera anteriore da ben 24MPx è sicuramente l’esempio per il quale tanti più megapixel non si traducono sempre in scatti migliori. Sì, perché il sensore non riesce a realizzare selfie come dovrebbe o come ci si attenderebbe. Immagini un po' artificiose anche con tutti i vari effetti di bellezza disattivati. Peccato perché gli autoscatti sono divenuti davvero importanti negli ultimi periodi e non poter sfruttare un sensore così potente sembra quasi di avere una Ferrari e tenerla in garage. Siamo sicuri che Huawei ha già nel cassetto l'aggiornamento software capace di migliorare le prestazioni della sua cam anteriore sfruttando al meglio il comparto tecnico della stessa.

Lato video il nuovo smartphone della casa cinese permette di registrare fino alla risoluzione 4K ossia Ultra HD a 30 fps mentre in modalità Full HD è possibile passare ai ricercati 60 fps. Video di qualità con una buona predisposizione ai colori naturali della scena e soprattutto con un'ottima messa a fuoco anche nei cambi repentini di scena grazie anche all’AIS. Da sottolineare la grande stabilizzazione che permette all’utente di ottenere delle riprese degne di un gimbal.

Interessante anche la funzionalità Super Slow Motion che Huawei ha voluto spingere fino ai 960 fps anche se in risoluzione HD alla pari di Samsung ma non al livello di Sony che invece raggiunge tale limite di refresh a risoluzione Full HD. Si tratta di una caratteristica comunque divertente da utilizzare e soprattutto immediata da ottenere con la possibilità di realizzare video fino a 10 secondi ognuno.

Importante il lavoro realizzato a tavolino sui sensori della nuova "Triple Cam Leica" ma importante anche il lavoro sul machine learning effettuato per permettere a tutti di realizzare scatti di alta qualità. Gli utenti desiderano sempre di più uno smartphone capace di scattare una foto nel minor tempo possibile con il classico "punta e scatta" ma che, osservata poi non solo sul display dello smartphone stesso ma anche al PC o su carta, possa davvero risultare di qualità.

AUTONOMIA: 4.000 mAh in soli 7,8 mm di spessore

Se tutto questo non vi bastasse sappiate che il nuovo Huawei P20 Pro ha un grosso vantaggio rispetto agli altri concorrenti: la batteria da 4.000 mAh. Tutti gli altri si fermano a 3.000mAh, a 3.500 mAh o addirittura a 2.716 mAh tranne il P20 Pro che addirittura la inserisce in un corpo con uno spessore di soli 7,8 millimetri. L’autonomia inutile confermarlo non delude. Il processore di nuova generazione sviluppato in casa così come il software ottimizzato al meglio dagli sviluppatori non fanno che garantire prestazioni importanti e il dispositivo riesce a superare l’intera giornata di stress con carica residua e soprattutto con display attivo anche di 6 ore.


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Da sottolineare il fatto che nell’uso quotidiano dopo alcune settimane lo smartphone ha migliorato notevolmente la sua gestione energetica e probabilmente l’effetto dell’Intelligenza Artificiale, che Huawei ha posto in essere, fa veramente sentire i suoi benefici. Nel complesso è facile delineare Huawei P20 Pro come uno dei migliori smartphone al momento lato autonomia. Oltretutto non possiamo dimenticare il fatto che sia dotato anche della veloce ricarica Super Charge capace di ricaricare lo smartphone completamente in soli 90 minuti. Velocità davvero impressionanti se si pensa che nei test effettuati il device in soli 30 minuti aveva già raggiunto il 54% e in un’ora di carica addirittura l’87%.

CONCLUSIONI

Huawei P20 Pro è forse lo smartphone più ambizioso che l’azienda cinese ha realizzato fino ad oggi. Ambizioso soprattutto perché ha introdotto nel mondo degli smartphone addirittura tre fotocamere capaci di "reinventare" la fotografia mobile sul serio. Quello che si può affermare con convinzione è che i numeri non rimangono solo numeri sulla carta e i 40MPx del sensore principale ma anche i 20MPx o gli 8MPx degli altri, vengono sfruttati a dovere garantendo scatti di qualità da vedere e rivedere.

Lo smartphone offre non solo una fotocamera tra le più potenti al momento ma anche un’ottima ergonomia, un display ben fatto, un’importante autonomia ed un’interfaccia grafica completa e fortemente ottimizzata. Huawei P20 Pro è un telefono raffinato e allo stesso tempo efficiente. Il telefono del cambiamento per Huawei che può veramente porsi in concorrenza diretta con Samsung ed Apple anche nella fascia più alta, senza se e senza ma.

[HWUVIDEO="2530"]Huawei P20 Pro: quando tre fotocamere fanno davvero la differenza. La recensione[/HWUVIDEO]

Avremo modo di ritornare a parlare del comparto fotografico di Huawei P20 Pro con un secondo articolo di approfondimento, con il quale ne analizzeremo questo specifico aspetto a confronto con i principali concorrenti presenti sul mercato di pari fascia di prezzo. C'è molto da dire ancora su questa caratteristica peculiare del nuovo top di gamma di Huawei, e vogliamo analizzare come questo comparto fotografico possa posizionarsi a confronto con quanto ottenibile da una fotocamera tradizionale.

17 Commenti
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pistu_foghecc17 Aprile 2018, 18:21 #1

Ricarica wireless

Peccato manchi. In auto la trovo estremamente comoda. Si poteva rinunciare a qualche mampere e metterla.
RenatoT17 Aprile 2018, 18:53 #2
Ma solo io vedo le foto "senza AI" migliori di quelle "con AI"?
demon7717 Aprile 2018, 23:56 #3
Qualità delle foto notevole davvero se si pensa che vengono da uno smartphone.
Viste così mi sembrano migliori di una qualsiasi compatta (non pro).

Caratteristiche al top ma mi delude moltissimo il prezzo.
Sembra che Huawei, come già altri marchi, dopo essersi guadagnata un'ottima fama con prodotti di ottimo livello a prezzi altrettanto buoni si sia montata la testa volendo anche lei fare prezzi apple-style.
onka18 Aprile 2018, 09:00 #4
sembra il telefono migliore del 2018 x ora...
alewillywonka18 Aprile 2018, 09:35 #5

USB 2.0?!?

Come mai nel 2018 e con smartphone di ultima generazione viene implementato ancora l'USB 2.0 anziché una 3.0/3.1???
gatsu7618 Aprile 2018, 09:57 #6
Originariamente inviato da: RenatoT
Ma solo io vedo le foto "senza AI" migliori di quelle "con AI"?


No, anche secondo me, a parte le notturne, sono migliori quelle senza AI..

ho letto un sacco di recensioni su questo smartphone (sono in attesa di riceverlo tra qualche giorno) e sembra quasi che siano invertite...

da quanto visto finora l'AI non è assolutamente la panacea a tutti i mali, anzi in determinate situazioni produce risultati troppo artefatti (specie con il cielo) ma in alcune tipologie di scatto, come "ritratto" o "notte" devo dire che si possono ottenere risultati davvero notevoli..

Spero inoltre che con i prossimi aggiornamenti migliorino l'implementazione della AI ( sarebbe cosa molto gradita poter "graduare" l'intervento dell'AI, a volte si perde troppo microdettaglio) e delle fotocamera frontale (non che la usi granchè, ma sicuramente non rende al meglio)..
Portocala18 Aprile 2018, 10:43 #7
Bluetooth 4.2 e Usb 2.0.... aaah beh.

Il testo della recensione sa troppo di marchetta.
onka18 Aprile 2018, 11:02 #8
Originariamente inviato da: Portocala
Bluetooth 4.2 e Usb 2.0.... aaah beh.

Il testo della recensione sa troppo di marchetta.


indispensabili eh...
per altro leggo esattamente gli stessi commenti su altri blog e forum dove si parla benissimo di questo smartphone...forse perchè p davvero buono?
o uauauei ha pagato tutti?
demon7718 Aprile 2018, 11:07 #9
Originariamente inviato da: Portocala
Bluetooth 4.2 e Usb 2.0.... aaah beh.

Il testo della recensione sa troppo di marchetta.


Va beh usare questo aspetto per giudicare l'intero telefono mi pare riduttivo.
Concordo sul fatto che a quel prezzo e per il top che vuole essere doveva esserci il meglio anche sulle connessioni usb e bt, tuttavia sono pure aspetti secondari. Non è che sia poi sta tragedia.
donato7418 Aprile 2018, 18:29 #10
Veramente supporta USB 3.1. Tipo USB: USB Type-CTM, USB 3.1 Gen 1

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