Ecco il test di Samsung Galaxy S9+: evoluzione senza rivoluzione?

Ecco il test di Samsung Galaxy S9+: evoluzione senza rivoluzione?

Si tratta del primo smartphone android top di gamma a debuttare in questo 2018, e di certo è il più atteso dagli appassionati. Con Galaxy S9+ Samsung affina la propria proposta di vertice, attraverso una serie di ottimizzazioni a quanto già di valido era presente nella gamma Galaxy S8 scoprendo però qualche novità in più. Qualcuno ha detto Emoji?

di , Paolo Corsini, Roberto Colombo pubblicato il nel canale Telefonia
SamsungGalaxy
 

Samsung Galxy S9+: la recensione completa

Introduzione e un po' di storia

Sono parecchi gli appuntamenti annuali per chi segue il panorama dei terminali Android, ma quelli davvero importanti non sono poi così tanti. Fra i più determinanti, se non il più determinante in assoluto, c'è il debutto dei top di gamma di Samsung, dispositivi che da alcuni anni dettano l'innovazione sulla piattaforma Android e sono fra i più clonati in assoluto dai produttori più aggressivi dell'Estremo Oriente. Il lancio dei Galaxy S avviene solitamente al Mobile World Congress e quest'anno la tradizione non è mancata: i coreani hanno annunciato Galaxy S9 e Galaxy S9+, accoppiata di smartphone che intende migliorare, e non rivoluzionare, quanto di buono portato sul mercato dai predecessori

La famiglia Galaxy S nasce nel 2010 con il modello GT-i9000, che adotta un processore Hummingbird con 512 MB di RAM, uno schermo AMOLED da 4" a risoluzione 480x800 pixel e Android 2.1. Galaxy S II, l'anno successivo, integrava un processore della famiglia Exynos, raddoppiava la RAM e il display si ingrandiva di poco. Con Galaxy S III la società migliorava il design con linee più arrotondate e il display diveniva HD, mentre il Full HD è arrivato con Galaxy S4, e Galaxy S5 è stato l'ultimo dispositivo della famiglia con scocca in policarbonato. La rivoluzione in termini di design arrivava con Galaxy S6, dopo anni in cui Samsung vantava la superiorità della plastica.


Galaxy S7 è stata una sorta di conferma, mentre con Galaxy S8 annunciato lo scorso anno vedevamo lo schermo con doppia curva edge su entrambi i modelli (sia lo standard che il Plus) e un affinamento ulteriore nella parte estetica. Così come Galaxy S7 non era un'enorme rivoluzione rispetto al predecessore, neanche da Galaxy S9 dobbiamo attenderci novità eclatanti rispetto all'ancora oggi ottimo S8, ed in effetti le novità non sono moltissime. Al tempo stesso, però, tutto viene migliorato, con un display più luminoso, hardware generalmente più performante, e una fotocamera dalla qualità superiore.

Specifiche tecniche

Nella tabella seguente sono riportate le specifiche tecniche complete dei due nuovi smartphone Galaxy S9 e S9+.

    Samsung Galaxy S9 Samsung Galaxy S9+
OS (al lancio)
Android 8.0 Oreo
Processore
Octa-core 64-bit a 10-nm
Samsung Exynos 9810
4 Core @ 2.7 GHz
4 Core @ 1.7 GHz
RAM
4 GB
6 GB
Display Super AMOLED 5.8" (18.5:9) Super AMOLED 6.2" (18.5:9)
Risoluzione 2960 x 1440 2960 x 1440
Storage 64 GB UFS 2.1 w/ microSD fino a 400 GB
Fotocamere

Retro:
12 MP f/1.5-f/2.4
OIS
Dual Pixel
Slow Motion 960 fps

Fronte:
8 MP f/1.7

Retro:
Wide-angle: 12 MP f/1.5-f/2.4

Telephoto: 12 MP f/1.5

Dual OIS
Dual Pixel
Slow Motion 960 fps

Fronte:
8 MP f/1.7

Extra 4G LTE Cat. 18
Wi-Fi 802.11a/b/g/n/ac 4x4 MIMO
Bluetooth 5.0 
NFC
Sensore impronte sul retro
Scanner dell'iride
Riconoscimento facciale
Intelligent Scan
Porte
USB 3.1 Type-C
Porta audio 3,5 mm
Batteria
3.000 mAh
Ricarica rapida
3.500 mAh
Ricarica rapida
Dimensioni 147,6 x 68,7 x 8,4 mm 157,7 x 73,8 x 8,5 mm
Prezzo 899 € 999 €

Galaxy S9 e Galaxy S9+ utilizzano, come i modelli precedenti, display SuperAMOLED da 5,8" e 6,2", anche se i pannelli sono un'evoluzione di quelli integrati sulle versioni dell'anno scorso. L'aspect-ratio è sempre di 18,5:9, mentre i due frame superiore e inferiore vengono leggermente ridotti in dimensioni, con la parte frontale che non è più perfettamente simmetrica. Il display è infatti leggermente spostato verso il basso, mentre tutti i sensori necessari per il funzionamento delle varie feature, assieme alla fotocamera frontale, si trovano nel frame superiore. I nuovi modelli mantengono il form factor dei precedenti, così come i materiali, ma complessivamente sono più piccoli di qualche millimetro.

Una delle migliorie più importanti di quest'anno è la rinnovata posizione del sensore d'impronte, che è sempre sul retro ma questa volta - per fortuna - non in posizione defilata. Il sensore viene posizionato al centro, proprio sotto la fotocamera, ed è enormemente più facile da raggiungere rispetto alla sfortunata posizione in cui si trovava su Galaxy S8. Come ormai consueto sui flagship della famiglia, Galaxy S9 si può sbloccare con l'impronta, con il riconoscimento del volto e anche con lo scanner dell'iride, in maniera piuttosto affidabile e sicura (qualche perplessità gli esperti l'hanno mostrata solo con il riconoscimento del volto, che può essere ingannato attraverso l'uso di una fotografia del proprietario).

I nuovi modelli integrano l'ultimo SoC prodotto da Samsung, Exynos 9810, ovvero un octa-core costruito con tecnologia produttiva a 10-nm capace di raggiungere la frequenza massima di 2,7 GHz per i quattro core principali. Il processore viene abbinato a 4 GB di RAM su S9, e a 6 GB di RAM sulla variante Plus, mentre l'unico taglio di storage disponibile sarà quello da 64 GB al lancio, espandibile con microSD da massimo 400 GB. La risoluzione massima supportata dal display resta di 2960x1440 pixel, anche se di default viene impostata una risoluzione di 2220x1080. Ad alimentare il tutto troviamo batterie rispettivamente da 3.000 mAh e 3.500 mAh di capacità, compatibili con ricarica rapida e ricarica wireless come sui predecessori.

Il diaframma a lamelle può essere impostato a f/1.5 e f/2.4

Un grande cambiamento c'è stato nel comparto fotografico, che approfondiremo di seguito, il quale dispone su entrambi i modelli di un obiettivo con apertura focale che può essere impostata ai valori f/1.5 e f/2.4. Su S9 troviamo un modulo singolo con sensore Dual Pixel da 12 MP e obiettivo stabilizzato, mentre su S9+ due sensori da 12 MP, entrambi Dual Pixel ed entrambi con stabilizzazione ottica. Sui due modelli troviamo anche una nuova modalità di slow-motion a 960 fps, che funziona solo per qualche istante ma è capace quasi di fermare il tempo. Per la ricarica troviamo una porta USB Type-C, e non mancano jack audio da 3,5 millimetri e certificazione IP-68.

Da non dimenticare il supporto al Dolby Atmos grazie agli altoparlanti stereo con tecnologia AKG. Ma la verità che più ha scosso l'interno Mobile World Congress al momento della presentazione ufficiale è stata un'altra: le AR Emoji, ma ne parleremo di seguito.

Software ed esperienza d'uso

I nuovi top di gamma Samsung vengono proposti con il sistema operativo Android 8.0 Oreo, fra le ultime versioni disponibili, e la patch di sicurezza di gennaio 2018. Sopra la base sviluppata da Google c'è la Samsung Experience 9.0, una delle personalizzazioni grafiche più curate ma anche invasive. Sia Galaxy S9 che S9+ si presentano comunque come terminali estremamente reattivi e nel complesso decisamente fluidi nello scrolling delle pagine web o delle schermate delle applicazioni, ma qualche micro-lag c'è, soprattutto quando accediamo a Bixby, l'assistente virtuale proprietario, o quando richiamiamo dalla Home il drawer delle app.

Le funzionalità concesse dai nuovi dispositivi sono davvero tante, ed è praticamente impossibile elencarle e spiegarle tutte. Bixby può ad esempio essere richiamato, come sui predecessori, attraverso un tasto apposito non personalizzabile, mentre gli altri tasti fisici consentono di gestire il volume o di accendere e spegnere il terminale. La veste estetica della nuova Samsung Experience appare sostanzialmente invariata rispetto alla precedente, con tonalità chiare e ampio uso di animazioni partendo sin dalla lock screen.

L'utente ha la possibilità di sbloccare il terminale con tre diverse tecnologie biometriche. La prima prevede l'utilizzo del sensore d'impronte, con una velocità elevatissima e precisione impeccabile, che adesso è posizionato proprio sotto il modulo fotografico e non più a fianco. La nuova disposizione è molto più intuitiva e facile da raggiungere e, in più, il sensore è attorniato da una sorta di cornice che produce uno scalino rispetto alla scocca facilmente riconoscibile al tatto. L'utente può inoltre configurare il riconoscimento del volto, funzionalità che ormai hanno parecchi dispositivi della concorrenza e che non è affidabile al 100%, e lo scanner dell'iride, più sicuro ma che richiede una precisione maggiore quando utilizzato: capita spesso, infatti, di dover "mirare" bene il punto esatto dello sguardo per sbloccare lo smartphone.

Al primo avvio l'utente troverà installate parecchie applicazioni, una scelta che può non piacere a tutti: nella sola cartella Samsung ce ne sono ben nove, fra il client e-mail, l'app Health, il browser proprietario, un file manager, un registratore vocale, l'app per gestire i prodotti della famiglia Gear; ci sono anche le cartelle Google (quattro app) e Microsoft (cinque). In più troviamo, immancabili, YouTube, Maps, Chrome, Gmail e tutte le app della suite mobile di Google, oltre a Calendario, Calcolatrice, Orologio e Rubrica di Samsung. Decisamente apprezzata la possibilità di selezionare al primo avvio quali app native mantenere, e quali invece non avere sul terminale.

Sono tantissime le impostazioni: le voci disponibili nella prima pagina sono poche, tuttavia le possibilità concesse all'utente sono enormi. Sebbene dispositivi di successo utilizzabili da tutti, i Galaxy S si contraddistinguono da sempre per le funzionalità presenti: si può ad esempio calibrare il display in maniera fine, modificare la risoluzione del display (da 1480x720 a 2960x1440 pixel), attivare il Filtro luce blu, modificare i Temi, gestire le notifiche, attivare le modalità ad una mano o lo standby intelligente (il display si accende solo quando l'utente lo guarda), e configurare tantissime altre cose. Si può anche utilizzare un piccolo pannello Tap Edge, sulla curva destra, per avere sempre a portata di dito contatti, app, meteo e strumenti preferiti.

Infine c'è l'Always-on Display, una modalità di visualizzazione a dispositivo in stand-by che riporta in ogni momento le notifiche in arrivo ed altre informazioni pratiche come orario e data.

AR Emoji, come cambiano le faccine

Come abbiamo scritto in introduzione, le AR Emoji sono state fra i trend più perentori, lato consumer, dell'edizione 2018 del Mobile World Congress. Le News Feed di Facebook degli addetti ai lavori si sono riempite di faccine animate realizzate da reporter di tutto il mondo che provavano la funzionalità e condividevano il risultato. Creare una My Emoji attraverso le tecnologie in realtà aumentata di Samsung è ovviamente alla portata di tutti ed è semplice come scattarsi un selfie. L'utente può realizzare un piccolo avatar di sé, con la fotocamera frontale che svolge il lavoro sporco: fissando la fotocamera per qualche secondo, infatti, l'app riesce a creare un piccolo modello tridimensionale con le sembianze dell'utente.

Da qui inizia il lavoro di personalizzazione: l'utente può cambiare i capelli (non sempre il risultato è ottimale infatti), inserire accessori come occhiali o cambiare gli indumenti. La My Emoji può essere poi animata semplicemente muovendo il proprio volto, la bocca o gli occhi, con la cattura dei movimenti che però non è precisa come la feature analoga di Apple. Infine si potranno inserire le proprie espressioni all'interno di diverse cornici e inviarle agli utenti. Solo a quelli che possiedono un dispositivo Samsung? No, perché le My Emoji possono essere convertite semplicemente in GIF e PNG, con la possibilità di inviarle - quindi - a qualsiasi smartphone che supporta questi formati.

Niente di indispensabile, è chiaro, ma sembra che questa sia la direzione in cui si sta spostando il mondo delle comunicazioni online. Dopo le emoji e gli sticker, è il momento di sfruttare la realtà aumentata anche per feature più frivole. Non sempre, tuttavia, la tecnologia di Samsung riesce a dare un risultato ottimale al primo tentativo, ma con un po' di pratica è effettivamente possibile creare un avatar che ricorda parecchio le nostre sembianze.

Display, come sempre SuperAMOLED

Spesso i dispositivi Samsung possono essere scelti anche solo considerando i display adottati. L'azienda coreana integra sui propri smartphone tecnologie SuperAMOLED sviluppate in casa, le migliori da generazioni sotto vari aspetti. Già ad una prima prova empirica si percepisce che ci troviamo di fronte ad un gran display, con colori estremamente saturi e un'ottima fedeltà cromatica generale. L'impostazione di fabbrica è leggermente esagerata e tendente alle tonalità fredde, ma l'utente può scegliere diversi preset meno di impatto ma più realistici per quanto riguarda la fedeltà dei colori. Trattandosi di un AMOLED il rapporto di contrasto è elevatissimo.

I display con matrice a LED organici consentono di spegnere del tutto i pixel, soluzione che viene utilizzata per riprodurre il nero. Questo consente di avere dei neri estremamente profondi anche quando l'ambiente circostante è buio, laddove qualsiasi LCD IPS farebbe diffondere un po' di luce per via della presenza del layer di retroilluminazione che non può essere spento. Sul fronte numerico, Samsung Galaxy S9+ fa uso di un display da 6,2 pollici a risoluzione 2960x1440 pixel, quindi con rapporto prospettico di 18,5:9. I due lati sono curvi, per una soluzione che secondo Samsung serve a dare l'idea dell'assenza di cornici, con l'immagine che riempie l'ambiente intorno.


Samsung Galaxy S9+


Samsung Galaxy S8+

L'analisi al colorimetro conferma quanto si può percepire ad una prima rapida occhiata. Abbiamo eseguito i test mantenendo le impostazioni di default - come del resto facciamo con ogni terminale - che tendono leggermente alle tonalità fredde. Come possiamo vedere il punto di bianco è leggermente traslato verso il blu e il ciano, ma quello che appare più evidente è la qualità del pannello. Il triangolo di gamut di riferimento è infatti coperto nella sua interezza e, nello specifico, in maniera ben più completa rispetto al pannello installato su Galaxy S8+. Non è semplice compiere paragoni diretti, anche perché quanto percepito dallo strumento spesso non può essere percepito ad occhio nudo, ma in base al test il display di Galaxy S9+ è il migliore della categoria, superiore anche a quello di iPhone X.

La superiorità si ripete anche per quanto riguarda la luminosità massima, raggiungibile solo all'aperto, di giorno, o in presenza di forti fonti di illuminazione nell'ambiente. Nella modalità manuale infatti il display raggiunge solo una porzione della sua luminosità potenziale massima, in modo da preservare consumi e l'elettronica integrata. Galaxy S9+ usa il display più luminoso mai entrato nella nostra redazione, con una luminanza massima percepita in laboratorio di circa 689 cd/m².

Prestazioni, benchmark

Galaxy S9 e Galaxy S9+ condividono, nella versione destinata al mercato italiano, il SOC: si tratta di un modello Samsung Exynos 9810, una soluzione a 8 core costruita con tecnologia produttiva a 10 nanometri che riprende la ben nota architettura ARM big.LITTLE che da tempo vediamo adottata nelle differenti tipologie di SoC per smartphone e tablet. L'approccio prevede un totale di 8 core divisi in due blocchi da 4 core ciascuno: quelli big sono i più potenti, nel caso specifico con frequenza di clock di 2,7GHz, sono dedicati agli ambiti di elaborazione più gravosi mentre quelli LITTLE sono a basso consumo, con frequenza di clock di 1,7GHz nel caso di Samsung Exynos 9810, ideali per quei task che richiedono meno potenza ma che magari vengono utilizzati in modo continuativo dallo smartphone.

I modelli Samsung Galaxy S8 e S8+ sono dotati, nella versione in vendita in Italia, di SoC Samsung Exynos 8895 sempre basato su architettura big.LITTLE ma con core leggermente differenti, così come dettagliato nella tabella seguente:

SoC Samsung Exynos 8895 Samsung Exynos 9810
n° core 8 8
tecnologia produttiva 10nm 10nm
core big Exynos M2 Exynos M3
clock core big 2,3GHz 2,7GHz
core LITTLE Cortex-A53 Cortex-A55
clock core LITTLE 1,7GHz 1,7GHz
GPU Mali-G71 MP20 Mali-G72 MP18

Vediamo ora il comportamento di Samsung Galaxy S9+ nella nostra suite di test prestazionali.

Samsung Galaxy S9+ offre un netto balzo in avanti in termini di potenza di calcolo rispetto a quanto eravamo abituati a trovare con i precedenti terminali top di gamma dell'azienda coreana. Nel confronto con le soluzioni iPhone di Apple non dobbiamo dimenticare come si tratti di prodotti basati su sistemi operativi molto differenti tra di loro e che quindi registrino prestazioni diverse non solo per via delle selte hardware ma anche per l'integrazione lato software.

Molto buoni i valori di Samsung Galaxy S9+ nei test di scrittura e lettura sequenziali, ma leggermente inferiori quelli con accessi random per quanto allineati alle proposte concorrenti. In generale si tratta di risultati più che validi e tali da non creare problemi di latenza nell'accesso ai dati della memoria di sistema: il comportamento in questo senso è pressoché speculare a quello di Galaxy S8+.

Il nuovo SoC Exynos 9810 integra una GPU migliorata: si tratta del modello Mali-G72, evoluzione di quella Mali-G71 contenuta in Exynos 8895 di Galaxy S8 e Galaxy S8+. Le migliorie prestazionali ottenute con applicazionio 3D sono tutte legate alle migliorie architetturali nella GPU e non all'impatto della bandwidth della memoria di sistema, sempre di tipo LPDDR4X con una bandwidth totale di 28,7 GB/s. Nel complesso anche in questo aspetto Galaxy S9 rappresenta una evoluzione e un affinamento di quanto di molto valido Samsung ci aveva abituato a trovare nella serie Galaxy S8.

Da ultimo chiudiamo con i test di latenza, eseguiti direttamente dal browser. E' evidente come queste applicazioni siano più che un benchmark dell'architettura del SoC contenuto nello smartphone un test dell'implementazione del browser e della sua capacità di ridurre la latenza di accesso. Si tratta quindi di un pacchetto di test che forniscono dati sul software utilizzato e non, di fatto, sulle qualità dell'hardware sottostante.

Fotocamera doppia con apertura focale variabile

La fotocamera è stata al centro della presentazione dei nuovi terminali da parte di Samsung già a partire dall'invito, che lasciava presagire grosse novità proprio su questo tema. Le novità ci sono state e la principale è rappresentata dal diaframma fisico a lamelle che rende i nuovi Samsung Galaxy S9 e S9+ i primi telefoni con fotocamera ad apertura variabile.Quest'ultima adotta un sensore da 12 megapixel in formato 1/2,55" con ottica f/1.5 che può essere chiusa fino a f/2.4 quando c'è molta luce o si vuole aumentare la profondità di campo. Samsung Galay S9+ aggiunge un secondo modulo tele, con focale circa doppia, sempre con sensore da 12 megapixel, ma questa volta in formato più piccolo, pari a 1/3,6". Entrambe le fotocamere offrono stabilizzazione ottica, mentre solo quella principale a diaframma variabile offre anche la messa a fuoco a rilevazione di fase, che sfrutta la tecnologia Dual Pixel. L'aggiunta del secondo modulo regala a S9+, rispetto al più piccolo S9, la possibiltà di abilitare la modalità di scatto 'Fuoco Live' che applica un effetto bokeh aggiuntivo, per tutti quelli a cui l'apertura F1.5 non basta per staccare il soggetto dallo sfondo. La tecnologia funziona abbastanza bene e può essere applicata anche a oggetti inanimati e non solo per i ritratti.

Quella della fotocamera a ottica con diaframma fisico variabile è una prima mondiale e testimonia lo sforzo fatto da Samsung sul comparto fotografico dei suoi nuovi top di gamma. In molti si domanderanno se tra f/1.5 ed f/2.4 la differenza sia tanto evidente e soprattutto giustificata. A livello di sfocato la differenza c'è, ma non è così pronunciata da giustificare l'aumentata complessità del sistema. Quest'ultima acquista però senso per dare maggiore versatilità alla fotocamera. A tutta apertura, infatti, l'ottica risulta un po' morbida, mentre le immagini sono più dettagliate chiudendo a F2.4.



Samsung Galaxy S9+ a sinistra e iPhone X a destra

La scelta di Samsung acquista quindi senso esattamente come avviene con un'ottica ad elevata apertura sulle fotocamere: quando serve si può può sfruttare il diaframma f/1.5 per ridurre i tempi di scatto in condizioni di scarsa illuminazione o per ritratti con un leggero soft focus, mentre quando c'è luce e si cerca il massimo dettaglio è possibile optare per un diaframma più chiuso. In questo senso Samsung Galaxy S9+ pare avere un piccolo vantaggio rispetto all'acerrimo rivale iPhone X: nella nostra classica foto della 'prova della tapparella' lo smartphone Android a f/2.4 riesce a riprodurre le veneziane e le finestre del palazzo di fronte con maggiore dettaglio rispetto all'ottica f/1.8 fissa di iPhone.



Samsung Galaxy S9+ a sinistra e iPhone X a destra

Le ottiche tele si assomigliano molto, con modulo da 12 megapixel e apertura F2.4: anche in questo caso però Samsung Galaxy S9+ riesce ad estrarre qualche dettaglio in più rispetto al rivale di casa Apple.



Samsung Galaxy S9+ sopra e iPhone X sotto

Quando scende la sera si potrebbe pensare che Samsung Galaxy S9+ possa ulteriormente allungare il passo rispetto al concorrente, in virtù dell'apertura maggiore dell'ottica. In realtà in questo frangente la stabilizzazione ottica di iPhone X sembra essere decisamente migliore, tanto da permettere al Melafonino di utilizzare ISO più bassi dello smartphone coreano, ottenendo foto più nitide, ma anche più ferme.

Continuando il confronto possiamo dire che la doppia fotocamera di iPhone X è più flessibile di quella di S9+ nelle sessioni di ritratto dove lo smartphone Samsung offre solo la possibilità di aggiungere l'effetto bokeh, mentre il rivale Apple offre effetti di luce avanzati, con quello che simula l'effetto dei flash in studio a rimanere al momento ancora ineguagliato.

Sul fronte Slow-Motion parrebbe sulla carta non esserci gara, con la possibilità di Samsung S9+ di spingersi fino a 960 fotogrammi al secondo. Dopo la prima esaltazione totale emergono però alcuni limiti: in particolare è la durata dello slow motion limitata a circa secondo di ripresa a rappresentare lo scoglio più difficile da affrontare nell'uso quotidiano. Risulta infatti meno facile di quanto si pensi riuscire a congelare l'azione al rallentatore al momento giusto. È possibile catturare più di un rallenty per filmato, ma ogni volta di un solo secondo e dovendo poi aspettare che il buffer si svuoti per operare di nuovo. Quest'ultimo è un tempo molto breve, ma che a volte fa perdere l'attimo. Abbiamo la sensazione che il Super-Slow-Motion offerto dai nuovi Samsung Galaxy S9 e S9+ sarà utilizzatissimo nei primi giorni, seguenti alla massima esaltazione nello scoprirne le potenzialità i ndiversi ambiti, ma che poi potrebbe cadere in disuso maggiormente rispetto alla versione a 'soli' 240 fps di iPhone, che risultano più facili da utilizzare. Inoltre il Super-Slow-Motion di Samsung è limitato alla risoluzione 1280x720p.

Come spesso accade sui telefonini dual camera, l'utilizzo dei due moduli non è così lineare come si potrebbe pensare e non sempre per lo zoom 2x viene usato il modulo tele. Presto si forniremo un approfondimento sul tema, al momento possiamo far notare che la modalità di scatto Pro, che permette il controllo manuale di tutti i parametri di scatto è disponibile solo sulla fotocamera 1x, mentre con essa non è possibile prendere il controllo dell'ottica tele.

Autonomia

La batteria di Samsung Galaxy S9+ ha una capacità di 3.500mAh, un dato allineato a quello dei prodotti concorrenti simili per dimensioni e posizionamento di prezzo. Specifiche di questo tipo permettono di arrivare a fine giornata tipicamente senza problemi, anche pensando ad un utilizzo molto spinto del terminale tra telefonate, accessi web, messaggistica, notifiche e magari anche un po' di teethering verso altri dispositivi mobile.

I nostri abituali test di autonomia, con schermo tarato a 200nits di luminosità, permettono di confrontare il comportamento di questo nuovo terminale rispetto ai principali concorrenti che abbiamo avuto modo di analizzare in precedenza in queste pagine.

Nel confronto con iPhone X Galaxy S9+ fa registrare un'autonomia superiore, ma viste le dimensioni in gioco era difficile attendersi qualcosa di diverso. Il dato è invece leggermente inferiore, in entrambi i test, rispetto a quanto avevamo registrato con Samsung Galaxy S8+ lo scorso anno ma in ogni caso si tratta di un risultato più che valido e adeguato ad assicurare un funzionamento senza interruzioni nel corso della giornata.

L'autonomia di uno smartphone è legata ovviamente a considerazioni tecnologiche che chiamano in causa la capacità della batteria, l'efficienza dell'elettronica e l'impatto dello schermo. Molto è però legato anche alle modalità di utilizzo del device e quindi alle scelte operative fatte dall'utente: con un po' di attenzione ad alcuni comportamenti pratici non è difficile arrivare a fine giornata con un po' di batteria, anche presupponendo un utilizzo molto intenso del nostro terminale.

Conclusioni

Evoluzione, non rivoluzione. Potremmo sintetizzare in questo modo la nuova gamma Galaxy S9, con la quale Samsung ha affinato e migliorato quanto di molto valido era già integrato in Galaxy S8 e Galaxy S8+. Un display se possibile ancora più bello, un SoC sempre a 10 nanometri ma che riesce a fornire un po' di boost in più (sempre che questo fosse necessario), un design che rimane di fatto invariato ma che con alcuni precisi interventi migliora dove aveva mostrato qualche lacuna (sensore di impronte digitali posteriore su tutti). Tutto questo è però forse troppo poco, o troppo poco rivoluzionario, per spingere all'acquisto chi possiede un modello Galaxy S8 o altro terminale top di gamma del 2017.

Con Galaxy S9 e Galaxy S9+ Samsung conferma di avere il miglior prodotto in ambito Android tra gli smartphone top di gamma in questo 2018, ma è solo una questione di tempo: Huawei e LG sono pronti con le proprie proposte, per le quali crediamo che l'aspetto fotocamera giocherà un ruolo sempre più importante. Per non parlare degli altri brand impegnati nel settore degli smartphone top di gamma: nel corso dei prossimi mesi vedremo tanti pretendenti al trono che in questo momento, essendo stata la prima ad arrivare sul mercato, spetta di diritto a Samsung.

Galaxy S9 viene proposto a 899€ IVA inclusa nel nostro mercato, mentre per Galaxy S9+ bisogna mettere in preventivo un esborso di 100€ in più. Si tratta di prezzi molto alti, leggermente più elevati di quello che Samsung aveva richiesto per Galaxy S8 e Galaxy S8+ al debutto poco meno di 1 anno fa. Non è difficile prevedere che questi prezzi subiranno un riallineamento verso il basso nel corso dei prossimi mesi, soprattutto a seguito del debutto dei concorrenti atteso nel corso della primavera: è questa una dinamica standard nel mondo degli smartphone di fascia più alta che i consumatori conoscono molto bene.

PRO

  • display eccellente
  • comparto fotografico migliorato
  • è per ora il riferimento nel mondo Android

CONTRO

  • prezzo da vero top di gamma
  • evoluzione ben fatta, ma niente rivoluzione
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35 Commenti
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onka08 Marzo 2018, 14:42 #1
S9+ sarà cmq il migliore del 2018...
Surrucagnolo08 Marzo 2018, 15:35 #2
RECESIONE S9:

Vi interessa comprare un fermacarte che fa ottime foto e si vedono bene sotto la luce del sole? E' il prodotto che fa per voi!

PS.. 4gb di ram e impronta sul retro a quel costo è un insulto all'intelligenza!
onka08 Marzo 2018, 15:54 #3
Originariamente inviato da: Surrucagnolo
RECESIONE S9:

Vi interessa comprare un fermacarte che fa ottime foto e si vedono bene sotto la luce del sole? E' il prodotto che fa per voi!

PS.. 4gb di ram e impronta sul retro a quel costo è un insulto all'intelligenza!


S9 purtroppo sì, non ha molto senso...
lucasantu08 Marzo 2018, 16:22 #4
sarà ma continuo a vedere le foto di iphone x molto più naturali ...
al13508 Marzo 2018, 16:29 #5
Preferisco le photo nell'iphone x sinceramente... forse la seconda dove c'è meno luce è un po meglio il samsung ma per le altre in condizioni di luce migliore no...
nei bench non è un fulmine di guerra ma quei test lasciano il tempo che trovano...
l'impronta posteriore non se po vede... forse nel samsung s10 penseranno ad implementarla nel vetro anteriore.
Falcoblu08 Marzo 2018, 16:46 #6
Originariamente inviato da: onka
S9 purtroppo sì, non ha molto senso...


Infatti, passi l' impronta sul retro che peraltro non utilizzo ma i 4Gb di ram rispetto ai 6Gb del Plus oggettivamente è una scelta assolutamente incomprensibile vista la fascia di mercato in cui si colloca anche l' S9 normale.

C'è poco da dire se non che per chi vuole passare all' S9 la versione Plus è praticamente obbligatoria.
Uncle Scrooge08 Marzo 2018, 17:38 #7
Ma cosa avete contro l'impronta sul retro? Io la trovo comodissima, l'indice va naturalmente nella zona fotocamera sul retro del telefono quando lo si impugna, sbloccarlo da lì è un attimo.

In generale trovo che l'estetica sia un po' peggiorata rispetto all'S8. Il nuovo S9, almeno dalle foto, sembra meno stondato e con cornici e bordi più evidenti (magari così è più robusto, ma decade in parte il lavoro di design fatto sull'S8).
Thunder-7408 Marzo 2018, 17:54 #8
960frames/s x 1 secondo: specchietto per allodole ....
Grezzo08 Marzo 2018, 18:28 #9
ma le foto al buoio per vedere il sensore f1.5 ?? ma che recensione è fare le foto solo di giorno. mah
al13508 Marzo 2018, 19:27 #10
Originariamente inviato da: Thunder-74
960frames/s x 1 secondo: specchietto per allodole ....


perchè?

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