LG G5 recensione: il primo smartphone modulare al mondo

LG G5 recensione: il primo smartphone modulare al mondo

Annunciato al Mobile World Congress LG G5 è uno degli smartphone di riferimento dell'attuale generazione. È inoltre il primo smartphone modulare ad aver raggiunto il grande pubblico, con la caratteristica che viene spinta parecchio dal marketing della società. Tuttavia LG G5 è decisamente interessante sotto altri aspetti più difficili da vendere, ma molto più importanti al fine di consegnare un'esperienza d'uso di qualità.

di pubblicato il nel canale Telefonia
LG
 

LG Friends, moduli e design

La capacità di LG G5 di poter cambiare continuamente moduli sulla base di un'esigenza momentanea rappresenta una fantasia di lungo corso fra gli appassionati della categoria degli smartphone. Ad aver stuzzicato il loro appetito è stata una piccola start-up dal nome di Phonebloks, con l'idea che è stata subito recuperata da Motorola, la quale a sua volta è finita per un certo periodo di tempo sotto le grinfie di Google. Quando il colosso di Mountain View ha ceduto Motorola, però, non si è fatta sfuggire lo smartphone modulare, che a quei tempi aveva cambiato nome in Project Ara. Con il passare del tempo non si è più parlato del progetto, ma LG ha ripreso quell'idea, l'ha semplificata, e l'ha portata nel mercato di massa.

LG G5
Magic Slot

La peculiarità di LG G5, a prescindere da tutte le qualità che ha lo smartphone, è proprio il suo Magic Slot, l'alloggiamento magico che consente di sostituire moduli e aumentare la versatilità del dispositivo che può diventare, tra le tante cose, una fotocamera con grip dedicato e batteria aggiuntiva (LG CAM Plus), un lettore multimediale con tanto di DAC 32-bit e amplificatore dedicato (LG Hi-Fi Plus with B&O Play) o può interfacciarsi con un dispositivo per la realtà virtuale fra i più compatti e leggeri in circolazione (LG 360 VR) o con una videocamera a 360° 2K basata su due moduli fotografici distinti (LG 360 CAM). Abbiamo avuto modo di giocare, durante le nostre prove, solamente con LG CAM Plus.

A nostro avviso si tratta di una possibilità non dirompente che dà qualche vantaggio in più rispetto all'uso dello smartphone tradizionale, così come concepito, ma che dà la sensazione di un giocattolino interessante ma di certo non indispensabile. Il grip dedicato non migliora di molto l'impugnatura del dispositivo, e disporre di un tasto dedicato per foto e video non rivoluziona in maniera decisa l'esperienza d'uso dello smartphone. La batteria può prolungare l'autonomia durante le nostre sessioni fotografiche, tuttavia non crediamo si tratti di un accessorio necessario per chi intende scattare spesso con il dispositivo. Diverso il discorso con gli altri dispositivi, che comunque rispondono a necessità tutte molto più specifiche.

LG G5 con CAM Plus

Dalla sua CAM Plus ha una batteria dedicata da 1200 mAh che può essere utilizzata per prolungare la sessione degli scatti e non condizionare la durata della batteria integrata nello smartphone con questo tipo di operazioni. La qualità costruttiva è a nostro avviso migliorabile: fa uso massiccio di policarbonato e il grip posteriore non è morbido come ci saremmo aspettati. Sui lati troviamo alcuni tasti che consentono di utilizzare e lanciare l'app Fotocamera con maggiore naturalezza: in posizione ravvicinata ci sono i tasti di scatto e per la registrazione video, con quest'ultimo che è separato, mentre in uno degli angoli si trova una rotella per gestire lo zoom: scendendo sotto una certa soglia si attiva la modalità grandangolare.

LG G5 con CAM Plus

Va detto che CAM Plus aumenta considerevolmente le dimensioni del dispositivo che diventa naturalmente più spesso nella parte inferiore rispetto all'impostazione standard, ed anche leggermente più lungo. È tuttavia possibile inserirlo nella tasca dei pantaloni, anche se diventa irrimediabilmente più scomodo, sia da portare in giro, che da utilizzare (ad esempio digitando dalla tastiera software). Insomma, una soluzione da inserire all'occorrenza quando necessario, ma che non conviene utilizzare a nostro modo di vedere durante l'uso quotidiano. Fa storcere un po' il naso pertanto la necessità di spegnere il cellulare per sostituire un modulo per un altro, cosa necessaria anche per quanto riguarda CAM Plus.

LG G5 CAM Plus

Tutti gli accessori esterni si interfacciano attraverso la piattaforma LG Friends, e possono essere gestiti attraverso un'applicazione che troviamo preinstallata sullo smartphone, che ci aiuta a compiere alcune impostazioni basilari e ad aggiornare il software dei singoli accessori.

Nella sua impostazione standard LG G5 torna ad essere un dispositivo molto compatto e gradevole a vedersi, decisamente più bello dal vivo che non nelle immagini promozionali divulgate dalla società coreana. La scocca è in metallo, però purtroppo non si vede e non si sente: differentemente da altri smartphone in alluminio o in leghe metalliche di varia natura LG G5 "sa di plastica" sia alla vista che al tatto. Questo perché di fatto l'utente viene a contatto con una superficie in policarbonato, presente con un leggero strato sopra la monoscocca in metallo e questo si deduce in maniera decisamente evidente durante l'uso. Il metallo è percepibile solo nel perimetro, grazie alla bella finitura a contrasto lucida un po' tagliente nell'uso quotidiano.

LG G5

Sul posteriore lo smartphone è estremamente pulito: la società abbandona l'approccio dei predecessori con i tasti volume che vengono rimossi dal retro. Qui troviamo infatti solo le due fotocamere con sensori al laser per l'auto-focus e il flash a LED e un tasto Home circolare che contiene il sensore biometrico per la scansione delle impronte digitali. Il sensore funziona bene: come su LG V10 riesce a riconoscere l'impronta digitale in maniera decisamente veloce, anche se non sempre è affidabile al primo tentativo. Non ci sono bande in plastica sul retro, con l'unica linea che inframezza il retro del dispositivo che è quella che separa il modulo inferiore dalla parte restante della scocca.

LG G5

I quattro lati sono tutti molto puliti, con un design che risulta al solito sobrio, senza troppi orpelli estetici. Se visto di fronte, lo smartphone ha sulla sinistra i tasti del volume e quello che sblocca il modulo e ne permette l'estrazione. Quest'ultimo è parecchio ostico da premere, caratteristica senza dubbio positiva visto che riduce ai minimi termini la possibilità di estrarre involontariamente il modulo durante l'uso normale del dispositivo. Sul lato destro troviamo invece il piccolo alloggiamento per nanoSIM e micro-SD, mentre sopra c'è lo slot per cuffie e microfono, un microfono integrato e il piccolo LED a infrarossi. Infine, nella parte inferiore, ci sono la porta USB Type-C, un altro microfono e il singolo altoparlante integrato sufficientemente chiaro e potente anche per chiamate in vivavoce in automobile.

Passando sul lato frontale, LG mostra un design piuttosto ricercato e unico: il vetro frontale è lineare, ad eccezione della parte superiore che vanta una leggera curva. Contribuisce a dare un aspetto molto pulito al terminale il display che, da spento, è praticamente indistinguibile dal resto della scocca in vetro. Nella parte bassa troviamo il solo logo LG, all'interno del modulo con colore a contrasto, mentre nella parte alta c'è la capsula telefonica che consegna un audio chiaro e dal volume ottimale, e alla sua sinistra la fotocamera frontale. I tasti per la navigazione su Android sono invece on-screen e non c'è nessun altro elemento che spezza le linee pulite della parte frontale del dispositivo.

 
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