Sony Ericsson C902 Cyber-shot: foto in tasca

Sony Ericsson C902 Cyber-shot: foto in tasca

Sony Ericsson punta molto sul marchio Cyber-shot, mutuato dalle fotocamere compatte del produttore nipponico. In questa recensione vedremo se il Sony Ericsson C902 Cyber-shot è degno, con i suoi 5 megapixel di risoluzione, di tale appellativo. Completano la dotazione di questo cellulare candybar la connettività HSDPA e un corpo sottile ed elegante

di pubblicato il nel canale Telefonia
Sony EricssonSonyCyber-shot
 

Fotocamera 5 megapixel

Come dicevamo in apertura, il meccanismo che copre l'obiettivo, la cui apertura attiva la fotocamera, risulta molto utile e permette di non perdere gli scatti importanti; la fotocamera è attiva dopo poco meno di 3 secondi. La cornice scura attorno al display all'accensione si popola di 8 tasti a sfioramento, utili per regolare i principali parametri di scatto e per l'accesso veloce alla  videocamera e alla galleria fotografica. Si possono regolare con uno sfioramento la modalità di messa a fuoco (automatica, con priorità ai volti, macro, infinito), la modalità di ripresa (normale, Best-Pic, panorama, cornici), le scene preimpostate, il flash e l'autoscatto. Per bilanciamento del bianco, risoluzione, modalità di esposizione, effetti, è invece necessario accedere al menu impostazioni.

L'impugnatura del telefono in configurazione fotocamera è buona e non si hanno difficoltà a premere il pulsante di scatto a due stadi; come sulle compatte pressione a metà del tasto avvia la messa a fuoco, mentre la pressione totale attiva lo scatto. Quest'ultimo avviene con un po' di ritardo rispetto alla pressione del pulsante, ma su diverse compatte abbiamo riscontrato prestazioni peggiori.

Il cellulare non ha tutta la flessibilità di una compatta, ma in alcune situazioni riesce a non farne rimpiangere del tutto la mancanza. Quando la luce è intensa si ottengono foto di buona qualità, adatte anche per la stampa di piccoli e medi formati. I colori sono brillanti e la nitidezza accettabile, anche se la focale è fissa su un valore medio, senza grandi velleità grandangolari.

Quando la luce comincia ad essere meno abbondante i difetti di un sensore di piccolissime dimensioni emergono in modo evidente. La fotocamera seleziona automaticamente e senza possibilità di intervento da parte dell'utente la sensibilità ISO e nemmeno la coppia tempo-diaframma è modificabile. La mancanza di un flash che possa definirsi tale fa il resto, il piccolo illuminatore allo xeno integrato e in grado di fornire luce a soggetti a meno di un metro dall'obiettivo.

Il software della fotocamera è corredato di interessanti aggiunte, tra cui, in fase di scatto, lo stabilizzatore e la funzione panorama. Quest'ultima permette di effettuare tre scatti, assistendo l'utente lasciando in sovraimpressione una porzione dello scatto precedente, e di fonderli automaticamente a formare una foto panoramica. La fusione è abbastanza semplificata e funziona bene solo in caso di perfetta corrispondenza tra le parti sovrapposte delle foto.

In post produzione è possibile beneficiare del tool di ottimizzazione automatica delle foto oppure del software PhotoDJ, che permette l'intervento su luminosità, contrasto, saturazione, oppure l'applicazione di effetti cromatici o di cornici e elementi grafici come clipart.

 
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