Revodrive contro Revodrive X2, SSD OCZ in test

Analisi comparativa fra le unità OCZ Revodrive e Revodrive X2, per capire se il raddoppio della componentistica offre quanto promette. Oltre a questo, la comparativa si arricchisce di un SSD da 2,5 pollici che sfrutta il medesimo controller, SandForce SF-1200, utilizzato in configurazione multipla negli OCZ Revodrive
di Alessandro Bordin pubblicato il 10 Marzo 2011 nel canale StorageOCZ
Iometer - IOPS
Il numero di IOPS, sbandierato con gran sfoggio di ottimismo da parte di molte aziende che commercializzano SSD, è forse una delle caratteristiche più complesse da misurare. Il perché è insito nella natura dell'acronimo stesso, Input/Output Operations Per Second. Il valore massimo dichiarato, molto spesso, è esagerato. Non solo: in base agli scenari analizzati, questo può subire drastici ridimensionamenti, tanto da apparire quasi ingannevole la scritta che campeggia nelle schede tecniche.
La natura degli scenari è fondamentale per farsi almeno un'idea di quanto realmente vadano gli SSD, siano essi "normali" o in configurazione RAID 0. E' il motivo per cui abbiamo scelto di prendere il valore minimo e quello massimo fra quelli registrati, offrendo valori di riferimento non certo assoluti (in quanto riferibili alla nostra suite di test), ma relativi, per confrontare le unità analizzate. Abbiamo ricreato lo scenario peggiore o quantomeno uno di quelli più utilizzati, ovvero 100% scritture, 100% random con pacchetti da 4K, prendendo in considerazione queue da 1, 8 e 32.
Quello che emerge è interessante. Si capisce subito che l'unico SSD 2,5 pollici della comparativa non nasce per compiti gravosi "da server", poiché offre il suo massimo in questo scenario già con una queue singola. Completamente differente la situazione per quanto riguarda i modelli OCZ Revodrive, che fanno veramente la differenza in questo scenario. Si noti come il valore massimo registrato da OCZ Revodrive X2, a 4K 32 queue, sia quasi 5 volte superiore a quello del disco singolo e il 60% superiore rispetto a quanto registrato da OCZ Revodrive.
Non stupisca che il valore ottenuto da OCZ Revodrive X2 sia così distante dal dichiarato, 18.434 contro ben 120.000. Il dato dichiarato è sempre preceduto da "up to", ovvero "fino a". Il valore osservato in questo test, relativo a OCZ Revodrive X2, è veramente elevato. Per veder salire i numeri bisogna cambiare test, per capire quando quel "fino a" sia ingannevole o meno.
Eccoci dunque ad analizzare il comportamento in uno scenario decisamente differente. Scorrendo gli immensi .csv prodotti da Iometer test, abbiamo riscontrato i valori massimi in corrispondenza del test di lettura sequenziale 4K 16 queue, di cui proponiamo in forma di grafico i risultati.
OCZ Revodrive ha fatto segnare un valore prossimo agli 80.000 IOPS che, sebbene siano ancora lontani dai 120.000 dichiarati, risultano essere un risultato importante. Proporzionalmente più "onesto" il modello OCZ Revodrive, che con quasi 60.000 IOPS risulta più vicino ai 75.000 IOPS dichiarati. Lontano, invece, MX-DS, che si ferma intorno ai 10.000 IOPS, lontano dai 30.000 dichiarati.