ATI Mobility Radeon 9700: R360 anche su portatili

La compagnia canadese presenta una nuova soluzione grafica per sistemi notebook. Si tratta di Mobility Radeon 9700, nome in codice M11, la quale nonostante il nome che porta è basata su architettura R360. Per la prima volta viene utilizzata tecnologia low-k per la produzione di una GPU per notebook
di Andrea Bai , Paolo Corsini pubblicato il 03 Febbraio 2004 nel canale Schede VideoATIRadeonAMD
Introduzione
Nella giornata di oggi ATi Technologies presenta la nuova soluzione video per sistemi Mobile, ATi Mobility Radeon 9700, nome in codice M11. La nuova GPU si pone come successore del chip Mobility Radeon 9600, presentato in occasione del CeBIT Hannover 2003.
Le generazioni precedenti M9 ed M10, hanno permesso ad ATi di consolidare una già positiva posizione sul mercato, arrivando, nel settore mobile, ad una quota di mercato attorno al 70% relegando il principale competitor, nVidia, ad una quota attorno al 20% e lasciando i produttori minori come SiS, VIA e Trident a spartirsi il restante 10% del mercato. Con M11 ATi intende rafforzare ulteriormente questa posizione.
La nuova soluzione mobile,a differenza di quanto il nome ufficiale può lasciar credere, non è basata su core R300, ma bensì su architettura R360: le pipeline di rendering, quindi, sono in numero di 4 anziché 8. Le motivazioni che hanno portato la compagnia Canadese ad utilizzare questo nome sono, come si può facilmente intuire, relative a mere questioni di marketing: ATi intende porre questa soluzione come un nuovo salto generazionale per le GPU mobile ed il nome "9600" non avrebbe potuto esplicitare in modo efficace questa intenzione.
La vera novità, comunque, è rappresentata dalla realizzazione del nuovo chip. M11 è infatti realizzato con il tradizionale processo a 0.13 micron, ma per la prima volta in questo campo è stato fatto uso della tecnologia low-k.
La tecnologia low-k, ovvero l'impiego di materiali con bassa costante dielettrica, permette di risolvere i problemi di crosstalk: se la costante k è alta, infatti, due "piste" percorse da un segnale elettrico arrivano ad interferire tra di loro.
Abbassando il valore di k è possibile portare il clock del core a frequenze operative più elevate senza incappare in problemi di crosstalk. M11 è prodotto nelle fonderie di TSMC che con la tecnologia low-k fa uso di interconnessioni in rame, che, grazie ad una minore resistenza, permettono anch'esse di raggiungere maggiori frequenze operative. Un'altra conseguenza dell'impiego della tecnologia low-k è la minore richiesta energetica e quindi un minor consumo di corrente.