SATA 3.0 e USB 3.0: ecco due schede ASUS e Gigabyte P55

Una seconda ondata di schede madri con chipset Intel P55 fa il suo ingresso nel mercato, portando con sé la compatibilità con gli standard SATA 3.0 e USB 3.0. Diamo uno sguardo a due proposte di questo genere, Gigabyte GA-P55A-UD6 e Asus P7P55D-E Premium, per scoprire cosa cambia davvero e se convengono in ottica di aggiornamento del proprio sistema
di Alessandro Bordin , Paolo Corsini pubblicato il 16 Dicembre 2009 nel canale Schede Madri e chipsetIntelASUSGigabyte
Asus P7P55D-E Premium
Asus P7P55D-E Premium con scatola
Formato costruttivo ATX anche per la scheda madre Asus P7P55D-E Premium, ultima evoluzione tra le schede madri Asus basate su chipset Intel P55 e abbinate a processori Intel Socket 1156 LGA. La disposizione dei componenti è quella classica per una scheda di questa complessità: troviamo due strutture dedicate al raffreddamento, la prima per la circuiteria di alimentazione e la seconda per il chipset, non collegate tra di loro. Il chipset Intel P55, in particolare, è posizionato nella metà inferiore della scheda, completamente coperto da un dissipatore a ridotto sviluppo verticale che è a contatto anche con il controller EIDE JBM368. Buona la disposizione dei connettori di alimentazione, facilmente raggiungibili anche a scheda montata nello chassis, e altrettanto vale per l'accessibilità dei componenti superficiali: non sono presenti ostacoli vari all'altezza degli slot PCI Express 16x, che anzi vantano un sistema di fissaggio della scheda molto pratico.
Sono 4 gli slot memoria integrati su questa scheda madre, abbinabili a moduli DDR3; Asus certifica moduli DDR3-1600 quale standard, evidenziando nel manuale della scheda la possibilità di spingersi sino alla frequenza di clock di 2.200 MHz in overclock benché per questa impostazione non venga ovviamente assicurata a priori piena stabilità operativa. Gli slot prevedono un perno di fissaggio per ogni modulo solo su un lato, quello superiore: un design di questo tipo, adottato anche da altri produttori, permette di rimuovere più facilmente i moduli memoria nel momento in cui è montata nel sistema anche una scheda video PCI Express.
L'area attorno al Socket 1156 LGA è dominata dalla circuiteria di alimentazione: Asus ha scelto un approccio a 32 + 3 fasi, con un struttura a dissipare di tipo completamente passivo che vede l'utilizzo di due radiatori collegati tra di loro attraverso una heatpipe. La disposizione dei componenti è tale da non creare problemi di installazione con dissipatori di calore anche di dimensioni particolarmente elevate. Asus ha implementato 3 switch meccanici, con i quali poter abilitare un overvolt di default per cpu core, tensione di alimentazione della memoria e tensione del memory controller integrato nel processore, in funzione dell'utilizzo di questa scheda madre in overclock.
Asus ha implementato due slot PCI Express 16x, capaci di gestire 16 linee PCI Express in modo cumulato: se viene montata una sola scheda video questa riceve 16 linee, mentre se sono due le schede per ciascuno slot sono fornite 8 linee PCI Express. Questo approccio è compatibile sia con tecnologia CrossfireX di ATI sia con quella SLI di NVIDIA. I due slot PCI Express 16x sono separati da due slot PCI tradizionali, mentre nella parte inferiore Asus ha messo a disposizione due slot PCI Express 1x. Nella parte inferiore della scheda è presente una piccola scheda montata verticalmente, sulla quale è installata la logica di gestione della tecnologia TurboV Remote: con essa è possibile variare i parametri di funzionamento del processore attraverso un telecomando remoto, senza quindi dover interagire con il sistema operativo o con il bios.
Dietro i due slot PCI Express 1x Asus ha implementato uno switch PCI Express di PLX, modello PEX 8613: questo chip permette di gestire sino ad un massimo di 12 linee PCI Express Gen 2 su 3 porte distinte. Tale soluzione è stata implementata da Asus così da evitare che il collegamento con il controller Marvell SATA 3 possa in qualche modo avere un collo di bottiglia nella trasmissione dei dati verso il chipset Intel P55, dovendo in alternativa utilizzare un link PCI Express 1x che potenzialmente potrebbe non risultare sufficiente in termini di bandwidth massima a disposizione.
Particolarmente ricco anche il pannello delle connessioni posteriori: troviamo porte PS/2, otto porte USB delle quali sei 2.0 e due 3.0 gestite dal controller NEC integrato on board; a completare la dotazione due connettori di rete Gigabit gestiti dai chip Realtek 8112L e 8110SC e i connettori per il sottosistema audio VIA VT2020, sia di tipo analogico sia digitale. Da segnalare anche la presenza di un pulsante con il quale poter effettuare il reset del bios, procedura utile nel caso in cui il sistema non si avviasse più per la selezione di impostazioni di processore o memoria troppo spinte.
Sono sei i canali SATA gestiti dal controller integrato nel chipset Intel P55; Asus ha integrato altri due canali SATA, di tipo 3.0, collegati al controller Marvell integrato onboard. Completano la dotazione un controller EIDE mentre mancano sia un controller Floppy sia uno per periferiche E-SATA: se del primo non si sente francamente la mancanza, per il secondo la scelta è in controtendenza rispetto a quello fatto da altri produttori di schede madri Socket 1156 LGA di questa fascia di prezzo. Il controller integrato nel chipset gestisce configurazioni Raid 0, 1, 5 oppure 10 mentre quello Marvell 3.0 non è dotato di funzionalità Raid.
Decisamente completa anche la dotazione accessoria: Asus fornisce nella confezione una guida all'uso della scheda madre, un DVD con driver e utility per il sistema, cavi SATA e EIDE, una staffa posteriore con due porte USB supplementari, il telecomando TurboV e un connettore SLI.