Intel Sandy Bridge: analisi della GPU integrata

Intel Sandy Bridge: analisi della GPU integrata

Nell'articolo di oggi ci occuperemo della GPU integrata all'interno delle nuove CPU Sandy Bridge di Intel. Avremo così modo di andare ad osservare il livello prestazionale che la rinnovata architettura è in grado di fornire, ma non solo.

di , pubblicato il nel canale Processori
Intel
 

Transcoding video, analisi prestazionale

Uno degli aspetti che più colpisce quando ci si trova a dover affrontare una conversione video è il tempo necessario. Partendo dall'assunto che la maggior parte dei normali utenti non sono in possesso di una workstation, pensare di convertire un film in formato compatibile per il nostro mediaplayer portatile o comprimerlo in DivX utilizzando un PC portatile di fascia media è un'operazione che richiede molto tempo, occupando completamente le risorse del PC. L'avvento delle tecnologie di accelerazione grafica come CUDA e Stream sono andate proprio a fornire una soluzione a questo tipo di problema e, con Sandy bridge, arriva l'ora di Quick Sync.

Per fornire un valore indicativo, che rispecchi un utilizzo reale di tali funzioni, abbiamo impiegato la stessa piattaforma hardware Sandy Bridge utilizzata per le analisi prestazionali delle pagine precedenti, cui abbiamo affiancato due schede video per provare direttamente CUDA e Stream. Queste le soluzioni impiegate:

  • NVIDIA GeForce GTX 460 1GB
  • Radeon HD 6850 1GB

A seguire i grafici dei nostri test prestazionali:

L'analisi prestazionale è stata incentrata su tre scenari di impiego. Il primo ha previsto la conversione di un filmato compresso DivX da 1,5GB in formato H.264 compatibile per iPhone 4, con risoluzione di 640x480. Questo tipo di conversione non richiede un elevata potenza di calcolo: il software di trova a trattare un formato già compresso in partenza, rendendo le operazioni più semplici da gestire.

Dal punto di vista puramente velocistico Media Converter 7 consente di poter convertire il filmato in cinque minuti e mezzo se non impieghiamo nessuna tecnologia di accelerazione o Stream. In questo caso è evidente come manchi una ottimizzazione per questo tipo di contenuti compressi. I tempi si riducono sensibilmente se si utilizzano invece le tecnologie CUDA o Quick sync.

Il secondo scenario è stato invece destinato alla conversione di un contenuto Blu-ray (risoluzione di 1920x1080 pixel) in formato H.264 compatibile per iPhone 4 alla risoluzione di 1280x720 pixel. In questo caso, il flmato sorgente non è in alcun modo compresso, il sistema si trova così a dover affrontare calcoli più complessi.

Il comportamento rispecchia le attese: con Media Converter 7, senza accelerazione il Core i5-2500K impiega quasi 10 minuti per portare a termine con successo l'operazione. L'attesa scende drasticamente se ci affidiamo invece ad una delle tre tecnologie di accelerazione: in questo caso, i valori sono piuttosto allineati.

L'ultimo dei tre test ha visto invece una conversione di un video da 800MB Full-HD compresso in formato MPEG-4. Anche in questo caso, abbiamo deciso di affrontare un transcoding verso un formato H.264, sempre alla risoluzione di 1280x720 pixel. Le tre tecnologie di accelerazione permettono di convertire il filmato in un tempo inferiore rispetto alla semplice operazione eseguita via software: il vantaggio di partire da un filmato già compresso in origine permette al semplice processore di non impiegare troppo tempo per la conversione video.

L'ultima conversione ha visto il sistema lavorare sul flusso video Blu-ray in full-HD, per effettuare un transcoding in formato AVCHD, sempre 1080p, a 15Mbps. Per completezza di informazione rirportiamo che il transcoding è stato applicato alla traccia dedicata agli effetti speciali del film, della durata di circa mezz'ra. L'operazione serve di fatto per ricreare una copia di backup del supporto, garantendo una elevata qualità. I risultati ottenuti in questo scenario portano la tecnologia di accelerazione sviluppata da Intel in cima al grafico, con tempi di transconding sensibilmente inferiori rispetto alle soluzioni alternative. Appare piuttosto evidente che i valori emersi dai test mettano in luce quanto variano i tempi di transconding in relazione ai diversi tipi di formati utilizzati. L'applicazione delle tecnologie di accelerazione per le conversioni video sembra pertanto dipendere in modo diretto dal tipo di formati utilizzati, andando così a fornire incrementi prestazionali variabili, a seconda dello scenario.

 
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