Google e Android: chiarimenti sulla strategia di "anti-frammentazione"
Andy Rubin, VP of Engineering per il sistema operativo mobile di Google, chiarisce le voci circolate la scorsa settimana in merito ad una presunta nuova strategia di anti-frammentazione di Android
di Andrea Bai pubblicata il 07 Aprile 2011, alle 09:42 nel canale TelefoniaAndroidGoogle
Nel corso della settimana passata sono circolate alcune voci attorno alla piattaforma Android ed in particolare in merito alla volontà di Google di adottare alcune strategie e misure volte a ridurre la frammentazione del proprio sistema operativo. Giunge a tal proposito un chiarimento da parte di Andy Rubin, Vicepresident of Engineering, che pubblica un proprio intervento sul blog degli sviluppatori Android, tramite il quale spiega quale sia l'approccio che sta alla base dello sviluppo di Android e del supporto al suo ecosistema.
Rubin spiega come Google non creda in una soluzione di tipo "one size fits all" ed infatti Android ha stimolato lo sviluppo di moltissime tipologie differenti di dispositivi, una buona parte delle quali non erano originariamente state contemplate quando è stata creata la piattaforma. Secondo Rubin i produttori di dispositivi Android sono stati in grado, nonostante la loro quantità e varietà, di mantenere tra le principali priorità la qualità e la coerenza.
Per quanto concerne gli aspetti della personalizazione, Rubin afferma: "Come sempre, i produttori di dispositivi sono liberi di modificare Android e personalizzare qualunque gamma di caratteristiche per i dispositivi Android. Questo permete ai produttori di supportare le funzionalità uniche e differenzianti dei propri prodotti. Se qualcuno volesse commercializzare un dispositivio Android-compatibile o includere le Google application sul proprio dispositivo, noi richiediamo semplicemente che il dispositivo sia conforme ad alcuni basilari requisiti di compatibilità".
Rubin sottolinea come per Google sia prioritario fornire un'esperienza utente di alto livello per i consumatori ed una piattaforma coerente per gli sviluppatori e che, per questo motivo, le politiche di Google in merito ad Android sono rimaste sempre le stesse sin dal rilascio della versione 1.0 di Android. Anche i membri fondatori della Open Handset Alliance hanno acconsentito fin dal primo momento al concetto di "non-frammentazione" nei termini spiegati da Rubin poco sopra. Ma, precisa lo stesso Rubin, l'approccio con Android resta invariato: nessun blocco e nessuna restrizione nella personalizzazione dell'interfaccia utente e non vi sono né vi saranno sforzi per standardizzare la piattaforma su una singola architettura chipset.
Per quanto riguarda invece Honeycomb, Rubin afferma che il team di sviluppo vi sta lavorando alacremente per portare le sue caratteristiche anche nel mondo smartphone e che il codice di Honeycomb verrà pubblicato non appena ultimato. Google, conclude Rubin, continua a portare avanti una piattaforma open source e a sostenere un ecosistema aperto poiché ritiene che questo è il miglor modo per servire i consumatori e l'industria.
20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSebbene i codici eseguibili siano sempre (?) compatibili tra i vari Linux, già nei pacchetti di distribuzione c'è una diversificazione devastante. Ci si trova quindi nella situazione di avere un pacchetto che sicuramente può girare sulla propria macchina, ma solo se si ha la capacità di approntarne i requisiti manualmente, per poi smembrare il pacchetto di distribuzione ed adattarlo alla propria distro. Cosa che è appannaggio quasi esclusivo di chi conosce intimamente i sistemi operativi in genere e la propria distro linux in particolare.
Android vuole proprio evitare questa situazione e non c'è nulla di sbagliato, anzi, hanno perfettamente ragione a mantenere un "nocciolo" congruente a prescindere dalle personalizzazioni. Se ne guadagna sia in fruibilità da parte dell'utente che in tranquillità e coerenza di sviluppo...
Sebbene i codici eseguibili siano sempre (?) compatibili tra i vari Linux, già nei pacchetti di distribuzione c'è una diversificazione devastante. Ci si trova quindi nella situazione di avere un pacchetto che sicuramente può girare sulla propria macchina, ma solo se si ha la capacità di approntarne i requisiti manualmente, per poi smembrare il pacchetto di distribuzione ed adattarlo alla propria distro. Cosa che è appannaggio quasi esclusivo di chi conosce intimamente i sistemi operativi in genere e la propria distro linux in particolare.
Android vuole proprio evitare questa situazione e non c'è nulla di sbagliato, anzi, hanno perfettamente ragione a mantenere un "nocciolo" congruente a prescindere dalle personalizzazioni. Se ne guadagna sia in fruibilità da parte dell'utente che in tranquillità e coerenza di sviluppo...
Posso permettermi di dirlo senza che ti offendi? Basta con queste stronzate.
Sono anni che leggo di questo fantomatico problema di frammentazione di GNU/Linux e non posso fare a meno di pensare che sia un non problema.
Prima di tutto cominciamo con una banalità: GNU/Linux non ha soppiantato da tempo Windows e difficilmente lo farà, perchè quest'ultimo è preinstallato e perchè la maggioranza del software closed gira solo lì.
Al contrario un utente sceglie GNU/Linux per un solo motivo: scelta consapevole. Questo non vuol dire che gli utenti Windows siano caproni, indica semplicemente che gli utenti GNU/Linux sono SOLO utenti consapevoli, che hanno scelto quel determinato sistema operativo, mentre gli utenti Windows no.
Ciò che tu accusi di essere un difetto in realtà è il più grosso vantaggio dell'ambiente GNU: la scelta.
Il pacchetto che vuoi scaricare non gira sulla tua distribuzione e non sai come fare ad installarlo? Prendi una distribuzione mainstream, essendo i programmi di un ambiente GNU corredati di codice sorgente, appena qualcosa di nuovo esce tempo pochi giorni il pacchetto sarà pronto.
Lo tengo solo per eventuali problemi che possono sorgere con Windows 7 e son tornato a quest'ultimo.
La mia scelta è consapevole (e non perchè windows fosse preinstallato, visto che l'ho installato io).
Windows non è così pessimo come viene descritto da chi usa GNU/Linux, ne tanto meno GNU/Linux è pessimo. Dipende semplicemente cosa ci vuoi fare.
Lo tengo solo per eventuali problemi che possono sorgere con Windows 7 e son tornato a quest'ultimo.
La mia scelta è consapevole (e non perchè windows fosse preinstallato, visto che l'ho installato io).
Windows non è così pessimo come viene descritto da chi usa GNU/Linux, ne tanto meno GNU/Linux è pessimo. Dipende semplicemente cosa ci vuoi fare.
Quello che dice donBabbeo è giusto, chi usa una distro linux l'ha scelta consapevolmente, windows si trova su tutte le macchine preinstallato e si può al massimo scegliere di rimuoverlo.. questo è un dato di fatto, nessuno dice che windows7 faccia schifo
Tornando alla news, spero che android resti così com'è, migliorandosi ma lasciando la possibilità a chiunque (quindi anche ai produttori purtroppo) di personalizzarlo
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