Intel Optane 3D XPoint, prove tecniche a porte chiuse per lo storage del futuro

Al via fra non molto il testing da parte di alcune aziende di Intel Optane 3D XPoint, che promette rivoluzioni nel campo dello storage del futuro. Un programma votato alla massima cautela, tanto che per la prima volta Intel si offrirà al testing solo in cloud, senza far uscire dalle proprie mura i sample
di Alessandro Bordin pubblicata il 17 Agosto 2016, alle 17:11 nel canale StorageIntel
Abbiamo già avuto modo di parlare della tecnologia Intel Optane 3D XPoint, che promette una vera e propria rivoluzione dello storage nel futuro a breve termine, almeno nel settore enterprise. Invitiamo a leggere l'articolo appena riportato in caso si volesse approfondire, mentre per i pigri o per i limitatamente interessanti ricordiamo che siamo di fronte a un nuovo tipo di memoria davvero particolare, che nelle intenzioni di Intel e Micron (un partner nel progetto), potrebbe in futuro costituire la memoria unica presente nel sistema, con funzioni di RAM e storage.
Una memoria quindi molto veloce soprattutto nelle latenze (inferiori di 1000 volte rispetto a quelle dei comuni SSD, per intenderci), anche se non ancora a livello delle migliori RAM, ma che in determinati casi può andare bene comunque. Gli ambiti di utilizzo, almeno i primi, saranno sicuramente nel settore enterprise, e nel corso dell'IDF di San Francisco abbiamo avuto modo di saperne di più.
La prima notizia è che sembra confermata la commercializzazione delle prime unità a partire dall'anno prossimo, mentre l'altra è la particolare metodologia di test sul campo scelta da Intel e rivolta ai propri partner. Di solito, per processori ed SSD, Intel (ma anche altri brand) fornisce una prima produzione che precede la commercializzazione vera e propria ai propri partner, nella forma di sample da utilizzare, stressare e mettere alle corde, da mettere al confronto con soluzioni precedenti.
Un testing prezioso, che permette di finalizzare le versioni definitive, farsi idee più chiare sulle reali prestazioni in determinati contesti, definire in maniera più precisa il target. Con Optane 3D XPoint Intel sceglie una strada diversa: le unità sono montate su server Intel e alcuni partner potranno accedervi solo attraverso il cloud. Dal punto di vista di Intel questo porta ad alcuni vantaggi, anche in virtù della tecnologia completamente nuova: il primo è non distribuire in giro sample, che possono giungere nelle mani della concorrenza, mente il secondo è avere tutto sotto controllo per ogni operazione effettuata, in tempo reale, in ambiente al 100% sotto il proprio controllo.
Non resta che attendere informazioni nel corso dei prossimi mesi; il testing inizierà verso fine anno, verosimilmente con partner che usano software ScaleMP vSMP Foundation, apparsi sulle prime più adatti alle caratteristiche di Optane 3D XPoint. Per gli SSD commerciali l'impressione è che si dovrà aspettare ancora un paio di anni, almeno.
5 Commenti
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Comprare od aspettare 1-2 anni? questo è il problema.
Sul I/O c'è poco da ottimizzare. Il problema, se così si può dire, è che simili velocità di trasferimento hanno senso solo su sistemi Professionali/DataCenter dove le operazioni I/O concorrenti possono raggiungere valori elevati.
Per un consumatore normale M2.NVMe è più che sufficiente
Mentre le 3Dxpoint, dovrebbero offrire tempi di accesso solo 10 volte superiore alle ram (in lettura) e 100.000 volte inferiore agli SSD. Quindi anche con una singola coda, le prestazioni potrebbero essere altissime nella lettura casuale, anche se temo, che non si arriverà a valori prossimi alla ram, proprio in virtù della "lenta" interfaccia pcie e il protocollo NVMe.... credo che NVMe non faccia alcuna differenza con le latenze assurde (100 us) delle memorie NAND.
Imho, le 3dxpoint (o meglio l'abbandono delle memorie NAND) è una strada necessaria per migliorare le prestazioni I/O con la singola coda.
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