Dal Giappone un hard disk con 1 GB di memoria cache

L'azienda giapponese DTS propone un'alternativa ai sistemi Solid State, integrando nello chassis un tradizionale modulo memoria
di Alessandro Bordin pubblicata il 27 Agosto 2007, alle 10:41 nel canale StorageM-Cell dirive, questo il nome scelto dalla giapponese DTS (nulla a che fare con il sistema di codifica audio multicanale) per una nuova famiglia di dischi rigidi, che si propongono di raggiungere prestazioni di gran lunga superiori a quelle dei dischi tradizionali, senza spendere cifre eccessive per una soluzione Solid State.
L'idea alla base del progetto è semplice: ad un disco rigido tradizionale si affianca un normalissimo modulo RAM da 1 GB, il tutto ovviamente ospitato in un unico apparecchio la cui logica di gestione è interamente realizzata da DTS. L'azienda promette prestazioni fino a 100 volte superiori ad un disco tradizionale, ovviamente in termini di tempi di accesso con il test I/Ometer, con flussi di lavoro compresi nella capienza massima della memoria stessa, 1GB.
E' possibile saperne di più consultando il sito E-Storage, in giapponese, raggiungibile a questo indirizzo. L'unità appare come un disco da 3,5 pollici, che di fatto ne integra uno da soli 2,5 (da 80 o 120 GB), in abbinamento alla memoria ed al chipset di gestione. L'interfaccia scelta è di tipo Serial-ATA, mentre non abbiamo trovato nulla in merito alla conservazione dei dati in memoria in caso di spegnimento. Il disco viene venduto come valida alternativa ai dischi Solid State, e commercializzato ad un prezzo 100 volte inferiore, a parità di capienza. Di fatto, il modulo RAM va a costituire la memoria cache del disco, normalmente di 2, 8, 12 o 32 MB.
39 Commenti
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Ottimo così!
Cmq sia bisogna capire quanto il chip sarà efficiente e soprattutto il costo di quessta soluzione ibrida...
Sarebbe molto + sensato.
Sarebbe molto + sensato.
Il disco fisso è da 2,5" credo per contenere consumi e fare in modo che tutto stia nella normale scocca di un 3,5. Quello che dici tu si potrebbe fare per assurdo con un controller sata o eide pci dotata di 1 Gb di ram onboard.
Cache degli HD
Ma che cosa inutile: i tempi di accesso "interessanti" sono quelli relativi alla lettura di dati che NON sono ancora nella cache del disco, non quelli appena scritti/letti, perché quelli sono anche nella cache del sistema operativo, che non li richiede agli HD. L'incremento di 100 volte è puramente teorico - nella pratica solo casi molto rari (ed anche banali, cioè la rilettura dei dati appena scritti/letti) possono avere questa ottimizzazione.Quella RAM è meglio lasciarla al sistema operativo, che se vuole può usarla come cache, ma può anche farne un uso migliore.
La cache degli HD funziona bene solo quando gli HD devono eseguire contemporaneamente operazioni di scrittura e di lettura, per cui possono posticipare le write tenendo momentaneamente in cache i dati.
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