Ospedale colpito da ransomware paga riscatto di 40 Bitcoin

L'ospedale americano che nella scorsa settimana è stato colpito da un attacco ransomware si è trovato costretto a pagare un riscatto di 40 Bitcoin
di Nino Grasso pubblicata il 18 Febbraio 2016, alle 12:31 nel canale SicurezzaDopo oltre una settimana dall'attacco ransomware subito dall'Hollywood Presbyterian Medical Center, il Presidente e CEO Allen Stefanek ha annunciato che la direzione ha deciso di pagare il riscatto per ottenere nuovamente l'utilizzo delle reti informatiche. Il dirigente ha sottolineato che pagherà "solamente" 40 Bitcoin, e non i 9000 che erano stati dichiarati dagli organi di stampa nazionali.
Si tratta comunque di una cifra molto sostenuta per un malware di questo tipo. Un ransomware è un software che una volta attecchito su un sistema inibisce l'accesso ad alcuni file immagazzinati fino al pagamento di un riscatto. Solitamente si richiedono poche centinaia di dollari, ma nel caso di un target sensibile (come ad esempio l'Hollywood Presbyterian M. C.) è normale assistere a richieste ben più corpose.
Stefanek ha dichiarato che pagherà 40 Bitcoin, equivalenti al cambio attuale a circa 17 mila dollari, smentendo categoricamente le notizie del fine settimana che parlavano di un riscatto di 3,6 milioni di dollari. Considerata l'importanza dei dati, la dirigenza dell'ospedale ha deciso di agire "nel modo più efficiente e veloce per ripristinare i sistemi e le funzioni amministrative".
Nella lettera rilasciata da Stefanek leggiamo che le reti dell'ospedale sono state ripristinate lo scorso lunedì, e non ci sono elementi per poter dire che gli aggressori abbiano avuto accesso ai dati sensibili dei pazienti. Il problema dei "Cryptovirus" non è tuttavia arginato in alcun modo, e l'esempio dell'Hollywood Presbyterian M. C. è solamente l'ultimo fra i casi più eclatanti.
Un problema che sembra essere aumentato considerevolmente in portata negli ultimi mesi, anche in Italia. Nel Belpaese abbiamo assistito di recente a un'ondata di "Cryptolocker" rivolta ad aziende e utenti individuali. È uno degli attacchi più frequenti nel mondo della cybercriminalità visto che oltre al danno intrinseco del malware offre una ghiotta opportunità di guadagno per l'aggressore.
20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoper evitare che qualcuno pensi che ne abbiano veramente pagati 9000.
Con una buona politica di backup non è una minaccia che ti fa perdere il sonno...
Con una buona politica di backup non è una minaccia che ti fa perdere il sonno...
Esatto. Basta un buon NAS al quale ha permesso di accesso solo il programma di backup.
E' drammatico che strutture pubbliche come ospedali o altro non abbiano un sistema di backup neanche minimale.
E' drammatico che strutture pubbliche come ospedali o altro non abbiano un sistema di backup neanche minimale.
cmq rimane assurdo lavorare in tali ambienti con i privilegi di acesso a tutta la rete.
un pc dovrebbe avere accesso solo ai file personali ,( in scrittura) e al resto della rete solo in lettura.
Puoi avere tutto quello che vuoi, se l'utente avvia il ransomware difficilmente un antivirus riesce a bloccarlo.
l'utente potrà avviare tutto quello che vuole, ma se "qualcuno" mette su un banale NAS per il backup quotidiano, che mette al sicuro i dati, almeno il grosso è salvo.
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