L'odissea infinita delle batterie difettose

Gli otto milioni di batterie richiamate hanno causato una difficoltà di approvigionamento e un innalzamento dei prezzi. Intanto Toshiba, Hitachi e Fujitsu pensano a presentare il conto
di Andrea Bai pubblicata il 17 Ottobre 2006, alle 11:11 nel canale PortatiliToshibaFujitsu
A partire dalla passata estate, con una massiccia campagna di richiamo portata avanti da Dell, il problema delle batterie incendiarie prodotte da Sony è diventato di una portata tale da indurre tutti i produttori di sistemi notebook che si sono riforniti dal colosso giapponese ad effettuare richiami cautelativi per le proprie batterie.
Il risultato è un volume totale di ben otto milioni di batterie rientrate in fabbrica, tutte di produzione Sony. Non si tratta di poche migliaia di unità, ma di una quantità tale da mettere ora in seria difficoltà la fornitura di batterie da parte delle aziende specializzate nella loro produzione.
Con Sony fuori dai giochi restano in campo Sanyo e Samsung SDI Co., entrambe prive della capacità produttiva in grado di poter soddisfare le ingenti richieste di questo specifico momento. Nexcell Battery, azienda che assembla batterie con le celle agli ioni di litio fornite da Sanyo e Samsung, ha sottolineato l'enorme difficoltà nell'approvigionamento delle celle, soprattutto nel caso di ordini che implicano elevati volumi. La conseguenza diretta della bassa disponibilità è l'innalzamento dei prezzi delle batterie stesse i quali, secondo gli analisti, sono cresciuti almeno del 15%.
Secondo le informazioni disponibili, Sony è attualmente impegnata nella distruzione di oltre 43 milioni di celle difettose e/o contaminate, ovvero l'equivalente di circa 10,8 milioni di batterie.
Tra le compagnie che pubblicamente hanno annunciato una campagna di richiamo vi sono IBM, Apple, Lenovo Toshiba, Sharp, Fujitsu, Hitachi e Dell. Sony dal canto suo non ha rivelato quali siano gli effettivi costi di richiamo, anche se inizialmente ha messo in budget 251 milioni di dollari per i costi di questa operazione. In realtà molti analisti sono convinti che il problema è cresciuto a tal punto che i costi per Sony potrebbero più verosimilmente aggirarsi tra i 340 e i 510 milioni di dollari.
A questo però potrebbero aggiungersi ulteriori spese dal momento che Toshiba, Hitachi e Fujistu stanno ponderando la possibilità di presentare il conto al colosso nipponico per questo "piccolo" inconveniente. Le tre compagnie sono state costrette a richiamare, rispettivamente, 830mila, 287mila e 16mila batterie. Le tre aziende hanno infatti espresso preoccupazione per un eventuale danno di immagine e per la possibilità che questo evento si ripercuota negativamente sulle vendite del breve-medio periodo e hanno esplicitato l'intenzione di chiedere un risarcimento a Sony nel caso in cui fosse possibile determinare e quantificare un danno reale di qualunque natura.
42 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoI portatili sony serie Al Qaeda dovrebbero essere sicuri da ogni attacco.
"Le tre aziende hanno infatti espresso preoccupazione per un eventuale danno di immagine e per la possibilità che questo evento si ripercuota negativamente sulle vendite del breve-medio periodo e hanno esplicitato l'intenzione di chiedere un risarcimento a Sony nel caso in cui fosse possibile determinare e quantificare un danno reale di qualunque natura."
Tempi durissimi per Sony.
Io non ci metteri la mano sul fuoco
E proprio il caso di dirlo!!!
Dubito che Ps3 risolverà i problemi di bilancio, e cmq togliendo il brand Playstation, mi sa che non ci siano altre ancore di salvataggio in casa Sony.
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