DRM sì o no? Posizioni opposte di EMI e Warner

DRM sì o no? Posizioni opposte di EMI e Warner

A seguito delle dichiarazioni di Steve Jobs, emergono le posizioni di due etichette discografiche: mentre EMI pare intenzionata a fornire i propri brani liberi da vincoli, Warner continua a sostenere la necessità dei DRM

di pubblicata il , alle 11:43 nel canale Multimedia
 

Le dichiarazioni di Steve Jobs in merito all'eventuale abolizione dei sistemi di Digital Rights Management (DRM) non sono certo passate inosservate. Dopo le reazioni di Jon "DVD Jon" Johanssen e quelle della RIAA, emergono ora le posizioni di due delle etichette musicali più importanti, EMI e Warner Music. Posizioni che, sorprendentemente, sono contrapposte tra loro.

Alcune fonti vicine alla britannica EMI, la terza più grande etichetta discografica, rivelano che la società sta intrattenendo una serie di trattative con diversi "e-store" per mettere a disposizione il proprio catalogo di brani musicali privi di qualsivoglia forma di protezione. In realtà le "trattative" sarebbero molto semplici: EMI sta attendendo la migliore offerta monetaria da uno dei partner, in modo tale da cedere i diritti di vendita dei brani: in questo modo l'etichetta si assicurerebbe il maggior profitto possibile e solamente il negozio dovrà fare i conti con le eventuali perdite che potrebbero derivare da una scarsa vendita dei brani per una eccessiva circolazione di copie "pirata".

EMI non ha confermato la notizia, dal momento che una portavoce della società ha dichiarato che la compagnia non rilascia commenti su questo genere di speculazioni. La portavoce ha comunque dichiarato che EMI ha già sperimentato la commercializzazione di una serie di brani in formato MP3, libero da qualsiasi restrizione, con risultati positivi. Secondo EMI, infatti, attualmente il problema più pressante è rappresentato dalla mancanza di interoperabilità tra dispositivi e dalla proliferazione di sistemi chiusi.

Esattamente opposta la reazione di Warner Music la quale, per voce del proprio CEO Edgar Bronfman, fa sapere senza troppi giri di parole che considera le opinioni di Steve Jobs "prive di ogni logica".

In particolare Bronfman, il quale afferma che Warner continuerà a utilizzare e a spingere i sistemi di protezione dei diritti digitali, si riferisce al concetto espresso dal CEO della compagnia di Cupertino secondo il quale la musica non dovrebbe essere protetta poiché in passato (e ancora oggi) è stata distribuita su supporti (CD e musicassette) prive di forme di protezione. Secondo Bronfman dal momento che i DRM vengono normalmente applicati a videogiochi, film e software, non c'è motivo perché non vengano applicati anche alla musica.

Bronfman ritiene che la strada migliore, almeno tra Apple e le etichette, sia quella della collaborazione. Il CEO di Warner Music ha infatti definito come "controproducenti" le dichiarazioni di Steve Jobs prima che si sia aperto un tavolo di confronto con le major.

Insomma, la vicenda è ben lungi dall'essere considerata conclusa: è lecito attendersi le reazioni delle altre parti in causa (Sony e Vivendi/Universal) senza dimenticare che nel corso delle prossime settimane è prevista una nuova negoziazione degli accordi tra le quattro etichette e Apple. Che qualcosa stia per cambiare?

32 Commenti
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Xile12 Febbraio 2007, 11:53 #1
Forse da Emi ci si potrebbe aspettare che dia il consenso ad iTunes di vendere musica senza Drm, il problema sta nel prezzo dato che, sembra cercare il migliore offerente come se avere musica senza protezione sia più che altro una ecezzione che un regola.
Dias12 Febbraio 2007, 11:53 #2

La soluzione...

Imho, DRM di per sè è giusto che ci sia, basta che non rompa le balle.

iTunes funziona bene finchè si rimane nell'ambito Apple, ma in quell'ambito li funziona liscio senza problemi. Per me si deve unire questo con la universalità di Play4Sure della MS, ovvero un DRM unico per tutti i dispositivi.
Senza tralasciare ovviamente la musica lossless, non mi pare che ci siano problemi di banda ormai.

Datemi musica lossless con DRM che non rompa le balle e dico addio ai CD.
Genesio12 Febbraio 2007, 11:56 #3
Mi sembra credibile il commento di EMI.
Se i brani fossero scaricabili singolarmente a un prezzo accettabile, E IN FORMATO qualitativamente buono (magari .ape o non compressi), credo i profitti per loro si alzerebbero di botto. Io spenderei "quasi" volentieri qualche soldo per avere brani in formato originale e spendendo poco.
Xile12 Febbraio 2007, 11:56 #4
Originariamente inviato da: Dias
Imho, DRM di per sè è giusto che ci sia, basta che non rompa le balle.

iTunes funziona bene finchè si rimane nell'ambito Apple, ma in quell'ambito li funziona liscio senza problemi. Per me si deve unire questo con la universalità di Play4Sure della MS, ovvero un DRM unico per tutti i dispositivi.
Senza tralasciare ovviamente la musica lossless, non mi pare che ci siano problemi di banda ormai.

Datemi musica lossless con DRM che non rompa le balle e dico addio ai CD.


Alla fine tutte queste protezioni danno più problemi a chi acquista regolarmente che a quelli che scaricano illegalmente.
diabolik198112 Febbraio 2007, 11:56 #5
Originariamente inviato da: Dias
Imho, DRM di per sè è giusto che ci sia, basta che non rompa le balle.

iTunes funziona bene finchè si rimane nell'ambito Apple, ma in quell'ambito li funziona liscio senza problemi. Per me si deve unire questo con la universalità di Play4Sure della MS, ovvero un DRM unico per tutti i dispositivi.
Senza tralasciare ovviamente la musica lossless, non mi pare che ci siano problemi di banda ormai.

Datemi musica lossless con DRM che non rompa le balle e dico addio ai CD.


Sottoscrivo, ma su questo Apple ci marcia parecchio.
goldorak12 Febbraio 2007, 11:58 #6
Se il DRM e' cosi' fondamentale, qualcuno mi spiega perche' la Warner, la Emi, etc... continuano a vendere cd musicali sprotetti ?
Solo io ci vedo un non so che' di contraddittorio ?
matteo112 Febbraio 2007, 12:04 #7
Originariamente inviato da: Dias
Imho, DRM di per sè è giusto che ci sia, basta che non rompa le balle.

ma anche no;uno spende dei soldi(oltretutto c'è anche cartello perchè in genere si spende sempre 0,99 singolo/9,99 album)e poi non può trasportare liberamente il proprio bene?
Un virus,un lettore che si rompe e,Bang,hai perso tutto.
Guarda caso esiste un sito in russia che viene dichiarato illegale e ti permette di acquistare brani di qualunque formato a prezzo irrisorio;se fosse in regola il prezzo non sarebbe certo irrisorio,ma cmq molto più basso degli altri siti e con il notevole vantaggio di una spesa che strizza l'occhio all'esigenza dell'utenza.
Faccio un esempio: persona non audiofila,si accontenterebbe anche di 128K e magari spenderebbe 15 cent,un audiofilo esigente che vuole un formato compresso non lossy(da 444 K)spenderebbe 50 cent
Xile12 Febbraio 2007, 12:04 #8
Originariamente inviato da: goldorak
Se il DRM e' cosi' fondamentale, qualcuno mi spiega perche' la Warner, la Emi, etc... continuano a vendere cd musicali sprotetti ?
Solo io ci vedo un non so che' di contraddittorio ?


Per evitare che succedono rogne come è successo con la Sony.
matteo112 Febbraio 2007, 12:05 #9
Originariamente inviato da: Xile
Per evitare che succedono rogne come è successo con la Sony.

una key2 o un CDS non sono rootkit
schwalbe12 Febbraio 2007, 12:08 #10
Originariamente inviato da: goldorak
Se il DRM e' cosi' fondamentale, qualcuno mi spiega perche' la Warner, la Emi, etc... continuano a vendere cd musicali sprotetti ?
Solo io ci vedo un non so che' di contraddittorio ?


Perchè i CD protetti non sono CD Audio in quanto non rispettano lo standard e non sono riproducibili da tutti i player CD Audio.
E questa è una cosa positiva.

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