Sequestro lettori mp3 Creative oppure no?

Si susseguono voci di sequestri di lettori mp3 Creative in diversi punti vendita, in altri nessun problema. Abbiamo approfondito il discorso per capire finalmente qualcosa sull'argomento
di Alessandro Bordin pubblicata il 22 Dicembre 2005, alle 11:06 nel canale MultimediaCreative
Da circa una settimana si susseguono notizie circa il sequestro da parte della Guardia di Finanza di lettori mp3 di casa Creative in diversi punti vendita in alcune zone d'Italia. Prima di trarre conclusioni affrettate e approssimative riportiamo quanto appreso in seguito ad approfondimenti condotti da Hardware Upgrade, anche rivolgendoci a Creative Italia stessa.
Il sequestro di lettori mp3 Creative in alcuni punti vendita in alcune zone d'Italia è davvero avvenuto, in seguito ad una denuncia da parte di una società con sede in Italia (licenziataria esclusiva di brevetti MPEG Audio per tutto il mondo ad eccezione degli Stati Uniti) che ritiene che Creative non abbia pagato le royalty per l'utilizzo di un algoritmo legato al formato mp3: un'accusa insomma di contraffazione di brevetto.
La notizia, così espressa, potrebbe far classificare immediatamente Creative fra le società "furbe", colta con le mani nel sacco. Senza approfondimenti, il rischio di giungere ad una conclusione simile sarebbe stata reale.
Sulla rete si fa poca menzione di altri fatti avvenuti, che permettono di riconsiderare la questione.
In prima istanza va detto che non solo Creative è stata soggetta a denuncia, ma sarebbe in buona e importante compagnia. Il principio del "mal comune, mezzo gaudio" però da solo non servirà a far cambiare idea ai diffidenti.
Molto più importante invece risulta essere la diffusione a macchia di leopardo dei sequestri sul territorio nazionale, alcuni anche già annullati per ristabilire lo status quo ante.
Se infatti alcune Procure hanno dato ordine di procedere al sequestro, molte altre hanno invece scelto un'altra via, non ravvisando i reati contestati. Non solo, in alcuni punti vendita anche di una certa importanza, come MediaWorld, i prodotti sono stati immediatamente dissequestrati e rimessi in vendita regolarmente già da tempo.
Alla base di tutto dunque più che altro una gran confusione soprattutto fra le Procure, una disomogeneità di provvedimenti che non ha fatto altro che creare diversi grattacapi a riventitori e aziende, visto anche il periodo natalizio.
Un "pastrocchio" all'italiana dunque, con moltissimi punti vendita senza nessun problema legato ai prodotti Creative, altri invece con la merce ancora bloccata.
La società detentrice dei diritti sugli algoritmi avrà verosimilmente esposto denuncia anche in tutto il mondo esclusi gli Stati Uniti, ma finora non si ha notizia di alcun provvedimento, se non in Italia, e solo in alcune zone.
Creative attualmente è impegnata in una risposta in sede legale alle accuse. Non mancheremo di informarvi in caso di eventuali sviluppi.
82 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoZimbello ??
Lo siamo SEMPRE stati.Non a caso ci hanno definito "un' espressione geografica"...
Fra Re ignoranti, papi sboroni e impiccioni, e una classe politica talmente becera e stupida da voler scimmiottare gli americani....
DIREI CHE HANNO PIENAMENTE RAGIONE !!!
Non è che perché sono grossi debbano poter fare tutto quello che gli gira per la testa.
Perche' la casa produttrice italiana non deve farsi pagare quello che lei ha ideato?
Qualcuno puo' dire perche' non hanno il brevetto anche per il mkt. americano?
semplice, perche' forse costava troppo depositarlo come U.S. Patent!
La situazione si risolvera, se le ragioni dell'azienda italiana sono vere, con il pagamento da parte di Creative delle licenze e i prodotti potranno essere di nuovo venduti.
Se io mi metto a costruire delle SB live, la Creative non mi fa pagare nulla secondo voi?
Se poi la Creative non ha violato nulla, allora potra chiedere giustamente i danni alla azienda che ha sollevato la questione.
E' il mercato ragazzi! Deve essere libero ma non deve essere una jungla!
Perche' la casa produttrice italiana non deve farsi pagare quello che lei ha ideato?
Qualcuno puo' dire perche' non hanno il brevetto anche per il mkt. americano?
semplice, perche' forse costava troppo depositarlo come U.S. Patent!
La situazione si risolvera, se le ragioni dell'azienda italiana sono vere, con il pagamento da parte di Creative delle licenze e i prodotti potranno essere di nuovo venduti.
Se io mi metto a costruire delle SB live, la Creative non mi fa pagare nulla secondo voi?
Se poi la Creative non ha violato nulla, allora potra chiedere giustamente i danni alla azienda che ha sollevato la questione.
E' il mercato ragazzi! Deve essere libero ma non deve essere una jungla!
Perche' la casa produttrice italiana non deve farsi pagare quello che lei ha ideato?
Qualcuno puo' dire perche' non hanno il brevetto anche per il mkt. americano?
semplice, perche' forse costava troppo depositarlo come U.S. Patent!
La situazione si risolvera, se le ragioni dell'azienda italiana sono vere, con il pagamento da parte di Creative delle licenze e i prodotti potranno essere di nuovo venduti.
Se io mi metto a costruire delle SB live, la Creative non mi fa pagare nulla secondo voi?
Se poi la Creative non ha violato nulla, allora potra chiedere giustamente i danni alla azienda che ha sollevato la questione.
E' il mercato ragazzi! Deve essere libero ma non deve essere una jungla!
Non è che perché sono grossi debbano poter fare tutto quello che gli gira per la testa.
Comunque e' una situazione ridicola perche' o la creative sta effettivamente infrangendo il brevetto ed allora si sequestra in tutta italia (perche' non credo che stia infrangendo il brevetto a milano si e a roma no
Quindi la figura di merda in entrambi in casi l'abbiamo fatta.
Italia = espressione geografica
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