Qualcomm Centriq 2400 è ufficiale: la prima serie di CPU per server di Qualcomm
Qualcomm ha ufficializzato la prima serie di CPU per server da impiegare nei datacentre: chiamata Centriq 2400, offre fino a 48 core operanti a 2,6 GHz e prestazioni per watt superiori (sulla carta) alle controparti Intel
di Riccardo Robecchi pubblicata il 10 Novembre 2017, alle 08:41 nel canale ProcessoriQualcomm
Qualcomm ha annunciato in via ufficiale il via alla commercializzazione dei suoi primi processori destinati al mercato server: i Qualcomm Centriq 2400. La nuova famiglia di processori è pensata per competere con Intel Xeon e AMD EPYC e fa dell'efficienza energetica uno dei principali punti a favore assieme al rapporto prestazioni/consumi.
La serie Qualcomm Centriq 2400 è composta da chip monolitici prodotti da Samsung con processo FinFET a 10 nm con 18 miliardi di transistor integrati in 398 mm2. Ogni processore può arrivare a contenere fino a 48 core; ciascun core ARMv8 a 64 bit è a singolo thread (non è quindi presente una tecnologia di simultaneous multi-threading) e opera a frequenze di clock fino a 2,6 GHz.
La connessione tra i vari core avviene con bus ad anello segmentato bidirezionale, con 250 Gbps di banda complessiva. Ogni coppia di core condivide 512 KB di memoria cache L2 e sono presenti fino a 60 MB di cache L3 condivisa tra tutti i core. L'interfaccia con la RAM, di tipo DDR4, avviene tramite sei canali ed è presente il supporto fino a 768 GB di memoria. La connessione con le periferiche avviene con 32 lane PCIe Gen3 e sei controller PCIe.
Qualcomm afferma che i consumi sono "inferiori a 120 watt" - un risultato che, coniugato con i dati prestazionali diffusi dall'azienda, renderebbe possibile la realizzazione di datacentre più efficienti e densi. Qualcomm afferma, infatti, che la punta di diamante Centriq 2460 offre prestazioni quattro volte superiori a parità di costo e un rapporto prestazioni/consumi superiore del 45% rispetto all'Intel Xeon Platinum 8180.
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Come riportato dalla stessa Qualcomm nella presentazione, utilizzando il benchmark SPECint_rate2006 i suoi processori hanno un vantaggio competitivo rispetto alle controparti Intel che arriva al 45% nel caso del Centriq 2460, con un'area inferiore e una maggiore densità di transistor.
I processori Qualcomm Centriq sono predisposti per la virtualizzazione e sono compatibili con KVM, Xen e Docker; le principali distribuzioni Linux (Ubuntu, Red Hat, SuSE e CentOS) supportano già i processori e permettono di utilizzare una vasta parte del catalogo software già presente.
Qualcomm ha inoltre confermato che i processori Saphira saranno la prossima generazione di processori, chiamati Firetail. Non si sa ancora se questo sia il nome in codice della nuova famiglia o se sia una nuova linea di prodotti.
I primi processori sono già in corso di spedizione ai clienti, con prezzi che vanno da 888$ per il modello di fascia più bassa, il Centriq 2434 con 40 core, per arrivare a 1373$ per il Centriq 2452 a 46 core e a 1995$ per il Centriq 2460 a 48 core. La disponibilità viene al momento definita "limitata", con un maggior numero di unità che sarà consegnato nel corso del prossimo trimestre.
6 Commenti
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il prestazioni/consumi è sicuramente interessante in certi ambiti d'utilizzo.
Quindi se esiste una possibilità di aumentare le prestazioni abbassando i comsumi... beh che ben venga.. .
Quindi se esiste una possibilità di aumentare le prestazioni abbassando i comsumi... beh che ben venga.. .
Ottimo, sopratutto per evitare il monopolio Intel nel settore; ora c'è Centriq oltre ad Epyc ed al solito Xeon.
La cosa da notare è che nulla vieta di svilupparne altri ottimizzati per "uso desktop" oppure per applicazioni "da supercomputer".
La cosa che fa più paura ad Intel non è un singolo produttore di cpu ARM che l'attacca su tutta la linea, ma l'erosione delle sue quote di mercato da più produttori di cpu ARM ognuno specializzato in varie nicchie, più o meno come e' già successo sul settore mobile/embedded.
Per ora l'unica cosa che avvantaggia davvero Intel sono i requisiti di retrocompatibilità con i software scritti per x86 già in uso.
Ma con Microsoft stessa che cerca di slegarsi dal vecchio software x86 ...
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