Guai giudiziari per Apple e Nike

Al centro della vicenda giudiziaria il kit Nike+iPod Sport, presentato a luglio dello scorso anno
di Alessandro Bordin pubblicata il 06 Febbraio 2007, alle 09:40 nel canale AppleAppleiPod
Bloomberg riporta la notizia della citazione in giudizio di Apple e Nike da parte di un'azienda del Colorado, la PhatRat Technology, convinta che sia stata utilizzata senza diritti una propria tecnologia. A poche ore di distanza dalla chiusura del processo che vedeva coinvolte Apple Inc. ed Apple Corps. (approfondimenti qui), ecco dunque che potrebbe aprirsi per Apple, in compagnia di Nike, una nuova battaglia legale, anche se con molti meno interessi in gioco.
Il prodotto incriminato è infatti solo il kit Nike+iPod Sport, accusato di utilizzare la stessa tecnologia brevettata da PhatRat e già utilizzata per equipaggiamenti molto simili nel campo dello snowboard, dello sci e del ciclismo.
Nessun commento da parte di Apple e PhatRat, mentre Nike fa sapere di essere impegnata in ricerche di approfondimento. Il brevetto di PhatRat oggetto del contendere è indicato come "shoes employing monitoring devices, and associated methods'', ovvero "scarpe che integrano sistemi di monitoraggio e metodi associati". PhatRat chiede il blocco delle vendite e risarcimento danni per l'utilizzzo della tecnologia proprietaria senza autorizzazione.
31 Commenti
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essere perseguiti legalmente dalla PhatRat... dal "ratto grasso"... mamma mia!!!Direi piuttosto che chiunque tenti di commercializzare qualcosa, innovativo o pseudoinnovativo che sia, anche a distanza di 10 anni rischia di essere imbrigliato in cause legali con gente che brevetta anche l'acqua calda..
5 o 6 anni nel mondo informatico sono cmq tanti, sufficienti a garantire all'autore i giusti introiti della sua idea originale, ma al contempo permetterebbero lo sviluppo di nuove idee e nuove applicazioni senza avere una spada di Damocle sulla testa, per paura di essere citati in giudizio.
Oramai sono troppo radicati nel sistema usa per poter dire semplicemente aboliamoli, viceversa la riduzione di validità mi sembra un strada percorribile.
Scusa ma penso che tu non abbia idea di cosa è divenuto quel sistema che tanto acclami.
Ci sono aziende che brevettano cose come i pulsanti (software) o altri concetti base dell'informatica solo per trarne un profitto.
Tutto lo sviluppo software si base sul riutilizzo di librerie / algoritmi etc, quello che fanno in america corrisponde, in campo informatico, a voler brevettare la sintassi della lingua italiana !
Senza contare che i brevetti che dovrebbero avere come scopo la difesa dei diritti dei creatori di idee, sono diventati un modo per imporre barriere d'ingresso, a volte invalicabili, a nuove aziende / sviluppatori, il tutto a favore delle aziende che già esistono.
Invece che tutelarla, stanno uccidendo la creatività e lo spirito d'iniziativa.
Chiaro che un ideatore debba avere un ritorno per quello che ha fatto, ma questo non è quello che succede col metodo americano. Semplicemente è un metodo sbagliato o quantomeno troppo vulnerabile ad abusi -> da cambiare.
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