X addestra Grok usando i dati degli utenti europei senza chiedere il permesso: rischio violazione GDPR
L'impostazione attivata di nascosto nelle scorse settimane, senza chiedere alcun consenso esplicito all'utente: si tratterebbe di una violazione del GDPR che potrebbe costare fino al 4% del fatturato mondiale annuo
di Andrea Bai pubblicata il 07 Agosto 2024, alle 16:30 nel canale WebXTwitter
La piattaforma di micro-blogging X (ex-Twitter) finisce in tribunale in Irlanda: la Commissione per la Protezione dei Dati irlandese ha infatti citato in giudizio Twitter International poiché avrebbe utilizzato i post pubblici degli utenti europei per addestrare la sua intelligenza artificiale Grok, senza però chiedere alcun permesso.
Tutto nasce dalla modifica che X ha implementato nelle scorse settimane, ovvero quell'impostazione attiva di default per tutti gli utenti per consentire alla piattaforma di poter usare i loro post pubblici per le operazioni di allenamento del suo chatbot. La modifica ha preso in contropiede la DPC, che proprio su questo tema era in contatto con Twitter da diverso tempo.
X ha pubblicato una pagina di supporto dove spiega agli utenti come effettuare la rinuncia all'uso dei propri dati per l'addestramento di Grok, ma non ha esplicitamente comunicato loro che l'impostazione per l'accesso ai loro dati sarebbe stata attivata imminente e in modo predefinito.
La DPC ha riconosciuto che X ha messo a disposizione un meccanismo di rinuncia, o opt-out, ma sostiene che si tratta di una misura non sufficiente. Secondo la DPC l'uso dei dati degli utenti da parte di X per allenare Grok è in violazione degli obblighi previsti dal GDPR dell'UE, che stabilisce come debba esistere una base giuridica per l'elaborazione legale dei dati di un utente europeo, compreso l'ottenimento del consenso esplicito o la necessità di elaborare i dati per adempiere a obblighi contrattuali. Secondo il DPC non vi sono, secondo questi principi, fondamenti giuridici che giustifichino l'operato di X.
A spingere la DPC ad imbracciare le armi legali è stato il rifiuto di Twitter International di interrompere l'elaborazione dei dati degli utenti e di posticipare il lancio della nuova versione di Grok, come richiesto dalla stessa DPC. A questo punto è scattata la richiesta al tribunale di sospensione o divieto trasversale per Twitter International di addestrare qualsiasi sistema AI con i dati degli utenti europei di X.
Se la corte dovesse determinare che la piattaforma di micro-blogging abbia violato effettivamente le regole del GDPR, Twitter International potrebbe vedersi recapitare una sanzione fino al 4% del suo fatturato mondiale annuo.
6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl ban si applica se la violazione è reiterata, non esageriamo. E poi il 4% del fatturato sono tanti bei soldini che male non fanno alle casse dell'UE.
Se non erro X è il meno finto/censurato tra i social... se poi dovrà pagare per la privacy, pagherà.
dai.. che ci si aspettava da X.. se lo fa tesla con le automobili, lo fa faccebuk con i suoi clienti, perchè X non doveva farlo ? era ovvio che lo avrebbe fatto
ci si stupisce che l'acqua è bagnata ? fategli la multa che tanto non smetteranno di farlo ma il 4% è troppo poco per chi specula sulla gente..
Di solito Musk è una persona cosi ligia alla legge
libertà di parola selettiva: quello che piace a Musk
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