Volano stracci tra Amazon e Perplexity: il browser AI Comet è un problema. Ecco perché

Volano stracci tra Amazon e Perplexity: il browser AI Comet è un problema. Ecco perché

Amazon ha inviato una lettera di "Cease and Desist" a Perplexity, accusando l'azienda di violare i propri termini di servizio con l'uso di agenti AI come Comet. Amazon difende il suo controllo sull'esperienza di acquisto, mentre Perplexity sostiene che l'uso di agenti sia in linea con i diritti degli utenti. Un caso che potrebbe incidere sul nascente panorama dei browser AI agentici.

di pubblicata il , alle 06:11 nel canale Web
AmazonPerplexity
 

Amazon e Perplexity AI sono ai ferri corti, cortissimi. Il colosso dell'e-commerce ha infatti accusato - nero su bianco - la società di intelligenza artificiale di violare i propri termini di servizio.

Il motivo del conflitto è Comet, browser AI agentico progettato per semplificare lo shopping online, consentendo agli utenti di acquistare prodotti su Amazon in modo automatizzato. In una lettera inviata a Perplexity, Amazon ha chiesto che venisse interrotto l'uso di agenti come Comet, ritenendo che non vi fosse trasparenza nell'operato degli assistenti AI, che non si identificano come tali durante gli acquisti.

D'altronde, se c'è qualcosa che Amazon controlla da vicino e su cui non vuole perdere il controllo è l'esperienza utente, che cerca di affinare di continuo con un unico scopo: dare agli utenti finali la migliore soluzione per un acquisto sicuro, rapido, trasparente - a discapito di altre piattaforme. Un "funnel di vendita" che Amazon controlla rigidamente e che i browser AI agentici possono, a quanto pare, aggirare o comunque scardinare nelle dinamiche che Amazon desidera controllare e monitorare.

"Riteniamo sia abbastanza semplice che le applicazioni di terze parti che offrono la possibilità di effettuare acquisti per conto di clienti di altre aziende debbano operare apertamente e rispettare le decisioni dei fornitori di servizi in merito alla loro partecipazione o meno", si legge in un comunicato di Amazon. "Questo contribuisce a garantire un'esperienza positiva per il cliente ed è il modo in cui operano altri, tra cui le app di consegna di cibo e i ristoranti per cui prendono ordini, le app di servizi di consegna e i negozi in cui acquistano, le agenzie di viaggio online e le compagnie aeree con cui prenotano i biglietti per i clienti".

"Le applicazioni di terze parti agenti come Comet di Perplexity hanno gli stessi obblighi e abbiamo ripetutamente chiesto a Perplexity di rimuovere Amazon dall'esperienza Comet, soprattutto alla luce del significativo peggioramento dell'esperienza di acquisto e del servizio clienti che offre".

Perplexity, tuttavia, ha risposto con fermezza, accusando Amazon di intimidazione e di voler bloccare l'innovazione. La startup ha descritto la lettera inviata da uno studio legale come un tentativo di "bullismo legale", sottolineando come questa sia la prima mossa legale di Amazon contro una compagnia di AI, con implicazioni che potrebbero influire su tutti gli utenti di Internet. Perplexity, infatti, sostiene che il suo assistente agisca a nome e per conto dell'utente, come un aiuto per ottimizzare le operazioni quotidiane, e che Amazon non abbia il diritto di vietare l'uso di tali tecnologie.

Nella sua risposta, Perplexity ha anche sollevato preoccupazioni più ampie sul ruolo delle tecnologie agentiche: "Per 50 anni, il software è stato uno strumento nelle mani dell'utente, ma con l'ascesa dell'AI agentica, il software diventa anche un lavoratore, un assistente, un dipendente", ha scritto l'azienda. Perplexity sostiene che Amazon sta solo cercando di tutelare il proprio modello di business, che si basa principalmente su pubblicità e upsell. La società ritiene che Amazon non dovrebbe essere preoccupata di semplificare l'esperienza di acquisto per i consumatori, visto che ciò porterebbe a più transazioni e clienti più soddisfatti.

In sostanza, secondo Perplexity, il suo assistente AI ha le stesse autorizzazioni di un utente umano e, pertanto, non è necessario che venga identificato come un agente separato. Questo principio potrebbe essere applicato a tutte le tecnologie emergenti, permettendo agli utenti di sfruttare appieno le potenzialità degli assistenti AI senza ostacoli legali da parte delle grandi corporazioni.

Amazon, d'altro canto, ha ribadito che altri agenti di terze parti sono obbligati a dichiarare esplicitamente il loro status di "agenti". Inoltre, sostiene che l'impiego di un assistente AI riduca l'esperienza di shopping su Amazon, poiché non mostra prodotti personalizzati e potrebbe non garantire le migliori opzioni di spedizione.

Insomma, siamo di fronte al principio di una battaglia che potrebbe rappresentare un punto di svolta per l'intero settore dell'AI, influenzando le modalità con cui agenti di terze parti interagiranno con piattaforme come Amazon in futuro.

20 Commenti
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coschizza05 Novembre 2025, 06:42 #1
Secondo me Amazon ha ragione , questi agenti impediscono all utente di navigare sui siti così come sono stati pensati, modificando completamente L esperienza utente
pachainti05 Novembre 2025, 07:06 #2
Attenzione agli "AI browser" che introducono nuove vulnerabilità, senza alcun valore reale aggiunto, eccetto la sbornia di infilare la presunta IA ovunque.

Unseeable prompt injections in screenshots: more vulnerabilities in Comet and other AI browsers

Agentic Browser Security: Indirect Prompt Injection in Perplexity Comet

Prompt injection flaw in Opera Neon

Per non essere tracciati e di conseguenza manipolati, ci sono poche alternative.
barzokk05 Novembre 2025, 07:46 #3
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upgrade
D'altronde, se c'è qualcosa che Amazon controlla da vicino e su cui non vuole perdere il controllo è l'esperienza utente, che cerca di affinare di continuo con un unico scopo: dare agli utenti finali la migliore soluzione per un acquisto sicuro, rapido, trasparente - a discapito di altre piattaforme.

ma siamo sicuri che lo fanno per il nostro bene ?
sicuri sicuri ???
quando imposto l'ordinamento per prezzo crescente, non trovo più l'articolo che stavo cercando e ne trovo altri,
per cui sono costretto a beccarmi quelli "consigliati" da loro
matrix8305 Novembre 2025, 09:32 #4
Originariamente inviato da: barzokk
ma siamo sicuri che lo fanno per il nostro bene ?
sicuri sicuri ???
quando imposto l'ordinamento per prezzo crescente, non trovo più l'articolo che stavo cercando e ne trovo altri,
per cui sono costretto a beccarmi quelli "consigliati" da loro


Ma non mi dire... Perchè hai cambiato ordinamento magari? Secondo te se volevano fare quello che dici non potevano farlo direttamente sulla lsita prima ancora dell'ordinamento? Fermo restando che ci sono i prodotti sponsorizzati prima di tutto nella lista e che sono indicati da apposito flag. Poi che Amazon abbia mille gabole per far credere all'utente di fare un affare ok, ma da qui a manipolare i risultati ce ne passa. Anche perchè le aziende pagano le brand page per uscir ein un certo modo e sarebbe contro loro stessi farlo.
matrix8305 Novembre 2025, 09:41 #5
Originariamente inviato da: pachainti
Attenzione agli "AI browser" che introducono nuove vulnerabilità, senza alcun valore reale aggiunto, eccetto la sbornia di infilare la presunta IA ovunque.

Unseeable prompt injections in screenshots: more vulnerabilities in Comet and other AI browsers

Agentic Browser Security: Indirect Prompt Injection in Perplexity Comet

Prompt injection flaw in Opera Neon

Per non essere tracciati e di conseguenza manipolati, ci sono poche alternative.


Risponderò in 2 punti a questa cavolata da privacy addict che non capisce un caxxo.
1) Le vulnerabilità ci sono ovunque, sia nei browser normali sia in quelli AI. Quindi la tesi è irrilevante.
2) Linkando privacytest si vuole far passare l'errato messaggio che Brave sia il browser più sicuro e privacy safe. Lo fanno tutti quelli che usano Brave pensando di fare i fighi. Quello che non sanno è che Brave è famoso per essere tutto meno che sicuro. Infatti fino a non molto tempo fa Brave faceva hijacking delle pagine web degli utenti, inserendo link di affiliazione al posto dei normali link che si trovavano nelle pagine. Sopratutto con servizi di crypto come Binance di cui modificava i link aggiungendo il loro ref code senza dire nulla. Ci fu anche un polverone a riguardo. Ed è tuttora verificabile nel source code sul loro github (https://github.com/brave/brave-core...er_data.cc#L14).
Ma questo chi usa Brave mica lo sa. Continuate a fidarvi di Brave da bravi pecoroni.

Ah dimenticavo. L'autore di privacytest è un ex dipendente di Mozilla, ora dipendente di Brave. Casualmente.
barzokk05 Novembre 2025, 09:42 #6
Originariamente inviato da: matrix83
Ma non mi dire... Perchè hai cambiato ordinamento magari? Secondo te se volevano fare quello che dici non potevano farlo direttamente sulla lsita prima ancora dell'ordinamento? Fermo restando che ci sono i prodotti sponsorizzati prima di tutto nella lista e che sono indicati da apposito flag. Poi che Amazon abbia mille gabole per far credere all'utente di fare un affare ok, ma da qui a manipolare i risultati ce ne passa. Anche perchè le aziende pagano le brand page per uscir ein un certo modo e sarebbe contro loro stessi farlo.

Mah, io ho fatto così:
1) con l'ordine di default, mi escono i prodotti che cerco
2) imposto ordine prezzo crescente, non mi escono più, escono prodotti diversi
3) imposto ordine prezzo decrescente, mi escono ma ad un prezzo altissimo

vedi tu

Poi vado su Aliexpress e costa la metà
Tanto vale...
matrix8305 Novembre 2025, 09:46 #7
Originariamente inviato da: barzokk
Mah, io ho fatto così:
1) con l'ordine di default, mi escono i prodotti che cerco
2) imposto ordine prezzo crescente, non mi escono più, escono prodotti diversi
3) imposto ordine prezzo decrescente, mi escono ma ad un prezzo altissimo

vedi tu

Poi vado su Aliexpress e costa la metà
Tanto vale...

Vabbè se dobbiamo fare paragoni di presso con Ali o Temu è ovvio che perde. Tralasciamo questo punto.
Mi fai un esempio reale? Se un prodotto lo vedi in ordinamento di default, non puoi vederlo ad un altro prezzo. A meno che, ed è molto comune, lo stesso prodotto sia venduto da più venditori in diverse inserzioni (ricordiamoci che Amazon è un marketplace con diverse inserzioni dello stesso prodotto se gli EAN non corrispondono) e quindi stai vedendo un'inserzione diversa rispetto a quella che vedevi prima (lo puoi verificare confrontando l'ASIN).
Poi comunque gli ordinamenti di Amazon sono pessimi, perchè sono pesantemente cachati e non rispecchiano i dati in tempo reale dell'ordinamento di default.
Alodesign05 Novembre 2025, 09:53 #8
Io non capisco a volte l'algoritmo di Amazon. Ieri cercavo due relè Shelly.
Vado per il 1 Plus, che è vecchio. 16€ la singola unità.
Poi scopro che c'è la 3 Gen più aggiornata. Metto quella. 14€ la singola unità.
2 unità 29€ (???). 4 Unità 69€ (???).
Ma di solito non è che più compra meno spende?
Ah tra l'altro prima di beccare il prodotto a 14€ ho dovuto scendere un bel po'.
barzokk05 Novembre 2025, 09:53 #9
Originariamente inviato da: matrix83
Vabbè se dobbiamo fare paragoni di presso con Ali o Temu è ovvio che perde. Tralasciamo questo punto.
Mi fai un esempio reale? Se un prodotto lo vedi in ordinamento di default, non puoi vederlo ad un altro prezzo. A meno che, ed è molto comune, lo stesso prodotto sia venduto da più venditori in diverse inserzioni (ricordiamoci che Amazon è un marketplace con diverse inserzioni dello stesso prodotto se gli EAN non corrispondono) e quindi stai vedendo un'inserzione diversa rispetto a quella che vedevi prima (lo puoi verificare confrontando l'ASIN).
Poi comunque gli ordinamenti di Amazon sono pessimi, perchè sono pesantemente cachati e non rispecchiano i dati in tempo reale dell'ordinamento di default.

infatti l'ho cercato nella history ma non lo trovo... non me lo ricordo...
forse era un fanale a LED per auto che lo hanno diversi venditori cinesi... boh
Comunque non è certo la prima volta, ma in questo caso è stato così eclatante che ho sbottato e ho lasciato perdere Amazon
matrix8305 Novembre 2025, 09:55 #10
Originariamente inviato da: Alodesign
Io non capisco a volte l'algoritmo di Amazon. Ieri cercavo due relè Shelly.
Vado per il 1 Plus, che è vecchio. 16€ la singola unità.
Poi scopro che c'è la 3 Gen più aggiornata. Metto quella. 14€ la singola unità.
2 unità 29€ (???). 4 Unità 69€ (???).
Ma di solito non è che più compra meno spende?
Ah tra l'altro prima di beccare il prodotto a 14€ ho dovuto scendere un bel po'.

Quello lo decide il venditore non Amazon. Il problema è che molti venditori hanno sistemi di m...a per gestire le inserzioni in massa e manco controllano cosa fanno. Per quello spesso ci sono errori di prezzo sfruttabili su Amazon.

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