TeRABIT, in arrivo una rete ad altissima velocità per collegare le comunità scientifiche italiane

TeRABIT, in arrivo una rete ad altissima velocità per collegare le comunità scientifiche italiane

Realizzare entro il 2025 una rete di interconnessione di ultima generazione, per rendere più veloce ed efficiente la collaborazione e lo scambio di informazioni tra le comunità scientifiche italiane: questo l’obiettivo di TeRABIT, progetto finanziato nell'ambito del PNRR.

di pubblicata il , alle 10:21 nel canale Web
 

Si chiama TeRABIT (Terabit Network for Research and Academic Big Data in ITaly) il progetto che, nel corso dei prossimi tre anni, realizzerà una vera e propria autostrada digitale di ultima generazione per l'interconnessione e lo scambio di informazioni tra le comunità scientifiche italiane.

Calcolo ad alte prestazioni, simulazioni numeriche complesse, intelligenza artificiale, machine learning, digital twin sono alcuni degli strumenti informatici sempre più essenziali alla ricerca scientifica. Negli ultimi decenni, la produzione di dati scientifici è aumentata esponenzialmente grazie alla disponibilità di strumentazione avanzata e alla diffusione di tecniche di osservazione, analisi e simulazione capaci di ottenere livelli di dettaglio mai raggiunti finora: una mole di informazioni senza precedenti, che le comunità scientifiche devono selezionare, archiviare, condividere, elaborare, interpretare, utilizzare. Per poter eseguire tutte queste operazioni sono indispensabili una rete superpotente e servizi di calcolo ad alte prestazioni.

Il progetto intende realizzare un'infrastruttura integrata di calcolo e rete a elevatissime prestazioni e renderla accessibile alle comunità scientifiche su tutto il territorio nazionale, eliminando differenze nella capacità di accesso al calcolo ad alte prestazioni e aumentando le possibilità per tutti i ricercatori e le ricercatrici italiane di collaborare e competere ai massimi livelli in Europa e nel mondo, indipendentemente dalla posizione geografica. L'infrastruttura basata su fibra ottica dedicata di ultima generazione, altamente affidabile e collegata con tutto il territorio nazionale e il resto del mondo, permetterà infatti di scambiare dati alla velocità del terabit (1000 miliardi di bit) al secondo.

"È un grande onore poter portare, con questo progetto, un contributo così significativo al sistema della ricerca italiana" ha dichiarato Mauro Campanella, coordinatore scientifico di TeRABIT. "Con le infrastrutture di rete e calcolo ad alte prestazioni che realizzeremo con le migliori tecnologie oggi esistenti, il nostro Paese potrà giocare un ruolo determinante a livello mondiale e i nostri ricercatori potranno avere accesso a servizi per l'analisi dati di straordinaria potenza".

Gestito da INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS, Consortium GARR, e CINECA, e finanziato con 41 milioni di euro dal PNRR nell'ambito della Missione "Istruzione e Ricerca" coordinata dal Ministero dell'Università e della Ricerca, TeRABIT integrerà e potenzierà tre grandi infrastrutture di ricerca strategiche: GARR-T, PRACE-Italy e HPC-BD-AI, offrendo entro il 2025 un'infrastruttura digitale all'avanguardia a tutti i ricercatori sul territorio nazionale, in stretta collaborazione con il Centro Nazionale di ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing ICSC di Bologna.

Durante un evento che si è svolto a Cagliari il 13 e 14 marzo, si è discusso su come gli interventi del PNRR possano essere volano per lo sviluppo dell'ecosistema della conoscenza in Sardegna. In particolare, TeRABIT realizzerà in Sardegna una estensione in fibra ottica della rete della ricerca dell'isola e, per la prima volta, un doppio collegamento superveloce in fibra ottica realizzato con cavi sottomarini che assicurerà non solo la rapida trasmissione dei dati ma anche ridondanza e affidabilità del sistema, a favore di tutta la comunità scientifica dell'isola.

L'infrastruttura realizzata da TeRABIT sarà funzionale anche a sostenere la candidatura della Sardegna a ospitare l'Einstein Telescope, il progetto europeo per un interferometro di terza generazione per la rivelazione delle onde gravitazionali. Questa grande infrastruttura di ricerca internazionale produrrà grandi quantità di dati che dovranno essere condivisi con una comunità scientifica distribuita su tutto il pianeta e l'interconnessione ultraveloce del sito di Sos Enattos, candidato a ospitarla, rappresenta un elemento cruciale.

4 Commenti
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Personaggio16 Marzo 2023, 10:53 #1
Mi fa sorridere ogni volta che in qualche film/serie a cavallo tra anni '90 e 2000, viene sottolineato il fatto che per una certa operazione è stata dedicata una linea T1 allo scopo (1.44Mbps)
giovanni6916 Marzo 2023, 10:57 #2
Ricordo bene: il cliente veniva rassicurato proprio dicendo che la nostra T1... ecc
gigioracing16 Marzo 2023, 11:01 #3
a me viene da sorridere quando penso che in molti comuni italiani la linea 4g ormai supera le linee fisse adsl , e la fibra ancora non ce
Personaggio16 Marzo 2023, 11:24 #4
Originariamente inviato da: gigioracing
a me viene da sorridere quando penso che in molti comuni italiani la linea 4g ormai supera le linee fisse adsl , e la fibra ancora non ce


non è che negli altri paesi sia differente, la differenza è che noi abbiamo, in rapporto alla dimensione del paese, molte più realtà di pochi abitanti, ma stai certo che nella stessa California sono tantissime le zone scoperte e anche dal 4G non solo dalla banda larga o ultra larga fissa.
Addirittura negli USA spesso le torri 4G sono connesse alla rete centrale ne in fibra ne in ponte radio come da noi, ma con un ponte satellitare (alta latenza e scarsa banda), torre magari alta più di 100m che fa la copertura ad una area di decine di migliaia di kmq (arrivano a raggi superiori ai 100km) che offre si copertura 4G ma che coinvolge centinaia di migliaia di persone in decine di paesi differenti offrendo una banda condivisa di 100Mbps per tutti e spesso è l'unico sistema che hanno per connettersi ad internet. Insomma non ci fanno veramente nulla. Questo accade soprattutto negli stati centrali.
Mentre in Europa il vero problema che non abbiamo noi, sono i prezzi 10GB/mese in Germania costa come 100GB da noi. Oggi io pago 22€ per una flat 5G vera.

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