Stakanovismo e AI che rubano: la visione dell'ex-CEO di Google fa discutere (e il video viene rimosso da YouTube)

Dichiarazioni volutamente provocatorie, forse, e un po' sopra le righe: le parole di Eric Schmidt sollevano un acceso dibattito e la copertura mediatica che ne consegue spinge l'ex-CEO di Google a chiedere la rimozione di un video di un intervento a Stanford
di Andrea Bai pubblicata il 16 Agosto 2024, alle 15:33 nel canale WebDurante un recente intervento alla School of Engineering di Stanford l'ex CEO di Google, Eric Schmidt, ha espresso alcune opinioni che hanno innescato un acceso dibattito nel mondo tecnologico. Le parole di Schmidt sono parse essere volutamente provocatorie e forse ironiche, ma sono state probabilmente male espresse o mal interpretate: sta di fatto che il video pubblicato su YouTube della registrazione dell'intervento è stato rimosso poi su richiesta dello stesso Schmidt, dopo aver ricevuto una copertura mediatica piuttosto negativa.
Schmidt si è espresso innanzitutto sul tema delle intelligenze artificiali "copione", proponendo agli studenti un'ipotesi sopra le righe: creare un concorrente di TikTok utilizzando un modello linguistico di grandi dimensioni (LLM). La sua visione, tuttavia, non si è fermata qui. Schmidt ha suggerito di "rubare" tutti gli utenti e la musica di TikTok, personalizzare il contenuto e pubblicarlo rapidamente. Il suo consiglio? Se il progetto decolla, assumere un esercito di avvocati per "ripulire il pasticcio" legale.
L'ex-CEO di Google, probabilmente accortosi di aver esagerato, ha poi cercato di ridimensionare quanto dichiarato sostenendo di non voler incoraggiare il furto illegale di contenuti, e chiedendo di "non essere citato" ("Don't quote me"). Tuttavia quello che Schmidt ha provocatoriamente proposto agli studenti è quello che in parte sta accadendo in questo momento storico del panorama tecnologico: prima si agisce e poi si pensa alle conseguenze, cercando quando necessario di ricorrere a bende e cerotti:
"Nell'esempio che ho fatto del concorrente di TikTok, a proposito, non stavo sostenendo che dovresti rubare illegalmente la musica di tutti, quello che farebbe un imprenditore della Silicon Valley, e spero che lo siate tutti, è che se decollasse, assumerebbe un sacco di avvocati per andare a pulire il pasticcio, giusto? Ma se nessuno usa il tuo prodotto, non importa che tu abbia rubato tutto il contenuto. Non citatemi. [...] Ed è così che di solito si fanno queste cose."
Ma ad aver destato maggior polemica sono state le considerazioni espresse su un altro tema, forse perché in questo caso non pare esservi alcuna provocazione o ironia. Interrogato sui recenti insuccessi di Google nel campo dell'intelligenza artificiale, l'ex CEO ha puntato il dito contro la politica aziendale del lavoro da remoto e l'enfasi sull'equilibrio tra lavoro e vita privata. Secondo Schmidt, la decisione di Google di privilegiare il benessere dei dipendenti rispetto alla "vittoria" nel settore dell'IA ha portato l'azienda a perdere terreno rispetto ai concorrenti.
Former CEO Eric Schmidt explains why Google fumbled its lead in AI
— Startup Archive (@StartupArchive_) August 15, 2024
“Google decided that work life balance and going home early and working from home was more important than winning. And the reason startups work is because the people work like hell.”
He continues:
“There's a… pic.twitter.com/Q8mPCnmvzi
"Google ha deciso che l'equilibrio tra lavoro e vita privata e tornare a casa presto e lavorare da casa era più importante della vittoria", ha dichiarato Schmidt, aggiungendo che "il motivo per cui le startup funzionano è perché le persone lavorano come matte". Prevedibilmente, queste affermazioni hanno scatenato un'ondata di critiche, portando Schmidt a ritrattare in una successiva dichiarazione al Wall Street Journal, esprimendo rammarico per le sue parole su Google e i suoi orari di lavoro.
Come dicevamo più sopra, l'eco mediatica negativa generata dall'intervento di Schmidt ha avuto ripercussioni immediate. Stanford ha rimosso il video del discorso da YouTube su richiesta dello stesso miliardario, un gesto che ha sollevato ulteriori domande sulla trasparenza e sulla responsabilità nel dibattito pubblico su temi così cruciali. Su GitHub, però, si può trovare la trascrizione completa.
Le parole di Schmidt hanno messo in luce le tensioni esistenti nel settore tecnologico rispolverando alcuni interrogativi fondamentali sul futuro dell'innovazione tecnologica: quanto è sostenibile un modello che privilegia la rapidità e l'aggressività a scapito dell'etica e del rispetto delle norme? Come possono le aziende tecnologiche affrontare il complesso tema della proprietà intellettuale nell'era dell'IA? E, infine, qual è veramente il ruolo del capitale umano in questa corsa all'innovazione? Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate!
12 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIn USA si sta ritornando al capitalismo ottocentesco, dove quello che contava di più era lo sfruttamento dei lavoratori per aumentare il plusvalore. Idea insostenibile in una società moderna.
In USA si sta ritornando al capitalismo ottocentesco, dove quello che contava di più era lo sfruttamento dei lavoratori per aumentare il plusvalore. Idea insostenibile in una società moderna.
Non c'è alcuno sfruttamento dei lavoratori, piuttosto qualcuno vuole puntare a cancellarli del tutto.
È comunque una vaccata galattica.
Sarebbe dire che giocarsi lo stipendio in scommesse "funziona" perchè prima o poi qualcuno vince.
Le startup non hanno successo per puro stakanovismo.
Poi è grottesco che abbia proposto lo scenario "ruba dati e contenuti al concorrente".
Quella tecnica fu tentata da Microsoft quando cercarono di scavalcare Google con Bing.
Per un certo periodo di tempo quando Bing non trovava risultati o ne trovava pochi, faceva partire una query su Google e la filtrava presentando i risultati come suoi.
Quando i tecnici di Google si sono accorti dei pattern di traffico anomalo da indirizzi IP riconducibili a Microsoft, hanno indagato, scoperto il giochetto e poi hanno bloccato quegli indirizzi e sputtanato Microsoft pubblicamente.
Sarebbe dire che giocarsi lo stipendio in scommesse "funziona" perchè prima o poi qualcuno vince.
Le startup non hanno successo per puro stakanovismo.
Poi è grottesco che abbia proposto lo scenario "ruba dati e contenuti al concorrente".
Concordo
Per un certo periodo di tempo quando Bing non trovava risultati o ne trovava pochi, faceva partire una query su Google e la filtrava presentando i risultati come suoi.
Quando i tecnici di Google si sono accorti dei pattern di traffico anomalo da indirizzi IP riconducibili a Microsoft, hanno indagato, scoperto il giochetto e poi hanno bloccato quegli indirizzi e sputtanato Microsoft pubblicamente.
Non è andata proprio così. Quell'episodio non è altro che la prova che Google sfrutti la propria posizione dominante per mantenere il monopolio nei motori di ricerca.
L'esperimento che hanno condotto fù fuorviante, perchè utilizzarono tecniche simili a quelle usate dagli spammer per far comparire i propri siti in cima ai risultati, per poi sorprendersi che avesse funzionato
Quando i tecnici di Google si sono accorti dei pattern di traffico anomalo da indirizzi IP riconducibili a Microsoft, hanno indagato, scoperto il giochetto e poi hanno bloccato quegli indirizzi e sputtanato Microsoft pubblicamente.
Chissà perchè quando l'ho letto, ho pensato a quel che facevano in Theranos con le analisi del sangue...loro Theranos Edison MinLab che facevanbo cilecca ed allora poi nel cofano nel retrobottega avevano gli analizzatori Siemens (lo standard de facto )...
L'esperimento che hanno condotto fù fuorviante, perchè utilizzarono tecniche simili a quelle usate dagli spammer per far comparire i propri siti in cima ai risultati, per poi sorprendersi che avesse funzionato
Ti riferisci a quel che è successo nel 2011 o ad un altro caso?
Ho un ricordo molto differente a riguardo.
Usarono tecniche "da spammer " per avere la conferma che davvero Microsoft usava i risultati di Google e li presentava come suoi mantenendo lo stesso ranking.
Quella che citi è la TERZA versione data da Microsoft dopo che Google aveva spiegato come mai copiare paro paro i risultati del loro search engine era l'unico modo in cui Bing fornisse gli stessi risultati (si erano auto- spammati, se Bing avesse usato un suo page ranking non avrebbe dato gli stessi risultati).
https://www.wired.com/2011/02/bing-copies-google/#:~:text="So%20What%3F"-,Google%27s%20anti-webspam%20engineer%20Matt%20Cutts%20accused%20Microsoft%20on%20stage,those%20results%20on%20Bing.com.
Ohibò, mi ricorda qualcuno (Vedi Zuckerberg)
Ho un ricordo molto differente a riguardo.
Usarono tecniche "da spammer " per avere la conferma che davvero Microsoft usava i risultati di Google e li presentava come suoi mantenendo lo stesso ranking.
Quella che citi è la TERZA versione data da Microsoft dopo che Google aveva spiegato come mai copiare paro paro i risultati del loro search engine era l'unico modo in cui Bing fornisse gli stessi risultati (si erano auto- spammati, se Bing avesse usato un suo page ranking non avrebbe dato gli stessi risultati).
https://www.wired.com/2011/02/bing-copies-google/#:~:text="So%20What%3F"-,Google%27s%20anti-webspam%20engineer%20Matt%20Cutts%20accused%20Microsoft%20on%20stage,those%20results%20on%20Bing.com.
Mi riferisco esattamente a quello: https://www.cnet.com/tech/tech-indu...t-claims-again/ (versione del giorno dopo le accuse di Google)
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