Pirateria TV, la nuova legge in Italia: multe salate e carcere per lo streaming illegale

Le nuove norme prevedono sanzioni più severe per chi offre o utilizza servizi pirata. Per gli utenti, le multe partono da un minimo di 150 euro per una singola visione illecita, fino a un massimo di 5.000 euro per chi sottoscrive abbonamenti a servizi non autorizzati. Ma la vera novità è l'introduzione del carcere per i gestori di servizi che non segnalano le attività illegali di cui vengono a conoscenza.

Stretta sul pezzotto: arriva il carcere per chi non denuncia

L'emendamento 6.0.36 stabilisce infatti che i "prestatori di servizi di accesso alla rete" e altri soggetti coinvolti nella distribuzione di contenuti online sono obbligati a comunicare immediatamente alle autorità le "condotte penalmente rilevanti" di cui vengono a conoscenza. L'omissione di questa segnalazione può essere punita con la reclusione fino a un anno, oltre alle sanzioni pecuniarie già previste per i delitti informatici.

La norma si applica a un'ampia gamma di operatori, inclusi fornitori di VPN, DNS alternativi, motori di ricerca e content delivery network, "ovunque residenti e localizzati" ma che offrono servizi in Italia.

Il sistema di contrasto, denominato "Piracy Shield", si basa su segnalazioni automatiche simili agli autovelox, come spiegato dal commissario Agcom Massimiliano Capitanio. L'obiettivo è colpire non solo gli utenti finali, ma soprattutto le piattaforme che distribuiscono illegalmente i contenuti.

Il secondo emendamento, il 6.0.35, modifica invece le procedure per il blocco dei siti pirata. L'Agcom potrà ordinare la disabilitazione dell'accesso ai contenuti illeciti entro 30 minuti dalla segnalazione. Inoltre è previsto che periodicamente si proceda a "riabilitare" i domini e gli indirizzi IP bloccati da almeno sei mesi, se non risultano più utilizzati per scopi illegali.