Netflix aumenta nuovamente i prezzi in USA, Francia e UK per i piani Standard e Premium

Netflix come da previsione delle indiscrezioni, aumenta nuovamente i prezzi dei suoi abbonamenti e lo fa per il momento in USA portando i piani Standard ad 11,99$ e quelli Premium addirittura a 22,99$ al mese. Ci sarà mai una fine?
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 19 Ottobre 2023, alle 13:16 nel canale WebNetflix
Come anticipato dal Wall Street Journal, Netflix ha deciso di aumentare i prezzi dei suoi abbonamenti negli Stati Uniti, Francia e Regno Unito. Probabile che simili aumenti verranno presto estesi anche ad altri Paesi. L'annuncio arriva alla pubblicazione dei risultati finanziari sugli utili, da cui è emerso che gli abbonati sono saliti di 8,8 milioni solo nell'ultimo trimestre (un aumento del 9% rispetto allo scorso anno). Da qui la volontà da parte di Netflix per questi primi tre paesi di aumentare i prezzi dei piani Basic, Standard e Premium.
Netflix: fino a quando aumenterà i prezzi?
Nello specifico l'aumento dei costi degli abbonamenti riguarda il Piano Basic e quello Premium per gli USA con un aumento di 3 dollari al mese arrivando a costare 11,99 e 22,99 dollari ciascuno. Nel Regno Unito invece ad aumentare saranno i piani Standard e Premium con rispettivamente 2 sterline di aumento arrivando a costare 7,99 e 17,99 sterline al mese. E poi per gli abbonati in Francia ci sarà l'aumento di 2€ per i piano Standard e Premium che costeranno rispettivamente 10,99 e 19,99€.
USA
- Piano Basic da 8,99$ a 11,99$
- Piano Premium da 19,99$ a 22,99$
UK
- Piano Standard da 5,99£ a 7,99£
- Piano Premium da 15,99£ a 17,99£
FRANCIA
- Piano Standard da 8,99€ a 10,99€
- Piano Premium da 17,99€ a 19,99€
Gli attuali abbonati possono continuare a mantenere il vecchio prezzo finché non annullano anche se Netflix ha già eliminato il piano Basic senza pubblicità negli Stati Uniti e nel Regno Unito lo scorso luglio mentre in Italia è stato tolto solo da qualche giorno. L'aumento di prezzo fa seguito alla problematica accorsa e con la soluzione sulla condivisione delle password che Netflix ha messo in atto già da diversi mesi, ottenendo risultati positivi in termini di aumento di abbonamenti.
Qual è la strategia ora di Netflix con questi aumenti? Sostanzialmente da un lato si potrebbe sperare di spingere parte degli utenti scoraggiati dall'aumento del prezzo dell'abbonamento a passare a un piano più economico accettando il compromesso di visualizzare degli spot pubblicitari. O anche di generare più entrate grazie a coloro che accetteranno di pagare un costo maggiore per i loro abbonamenti Premium.
Per quanto riguarda i risultati finanziari, Netflix ha concluso il terzo trimestre del 2023 con un utile per azione di 3,73 dollari, superiore alle previsione di 3,49 dollari. Il fatturato è stato di 8,54 miliardi di dollari. Il numero totale di abbonati è salito a 247,15 milioni, oltre i 243,88 milioni previsti. Lo sciopero di scrittori e attori ha spinto Netflix a rivedere le sue proiezioni sulla spesa per i contenuti a 13 miliardi di dollari nel 2023, presupponendo che gli studi raggiungano un accordo con gli attori “nel prossimo futuro”. Si tratta di una cifra in calo rispetto ai 17 miliardi di dollari che prevedeva di spendere.
25 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSì, quando le perdite per le disdette supereranno gli utili dovuti a chi resta. Netflix, come tutte le grandi corporazioni capitaliste allo stadio terminale, ha un'intera squadra di analisti finanziari, specialisti di mercato, infiltrati nelle comunità, nonché modelli ML impiegati a tempo pieno per trovare questo preciso equilibrio nell'aumentare tariffe e margini sulla sottile linea rossa fra chi resta e chi va.
Non è quello che intendo. Lasciamo stare.
Forse ci siamo dimenticati del salto nei costi del prime di qualche anno fa: da circa venti a cinquanta Euro.
Per capire questo 'limite' sopportabile le aziende usano parecchi mezzi, investono pesantemente proprio per essere sicuri di tarare l'asticella nel punto corretto.
Il boom di abbonati netflix dopo la fine della condivisione, evidentemente, ha avuto il suo peso specifico in questa nuova politica di aumenti: semplicemente ora l'azienda sa con maggiore (e sorprendente) precisione quanta base utenti è disposta ad un sacrificio ulteriore, e subito si spinge più in là con l'abbonamento.
Inutile dire che è un gioco d'azzardo muoversi costantemente su quel limite: se con il prezzo non puoi spingerti oltre, allora puoi solo ampliare enormemente l'offerta (vedi prime) perchè con i prezzi indietro non si torna e la concorrenza è ora molto agguerrita rispetto al debutto dello streaming in Italia.
E' puro rischio di azienda volto a massimizzare il fatturato, ma quando ti muovi sul limite è un rischio DAVVERO tanto alto perchè diventi vulnerabile ai colpi di vento del mercato...se sei già al limite con il costo applicato non hai il salvagente dell'aumento ulteriore in caso di difficoltà.
Tutto questo non fotografa un'azienda in stato terminale dal punto di vista finanziario, ma un'azienda che come tante altre pur di massimizzare il profitto cerca di spingersi sul limite della nostra tolleranza.
In molti lo fanno, ma si sa...la platea è mobile, qual piuma al vento.
Netflix come da previsione delle indiscrezioni, aumenta nuovamente i prezzi dei suoi abbonamenti e lo fa per il momento in USA portando i piani Standard ad 11,99$ e quelli Premium addirittura a 22,99$ al mese. Ci sarà mai una fine?
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si tra 4-5 anni quando chiuderanno.
Ora una bella trappola del toro così da spennare qualche altro pollastro e poi ciao
Credo intendesse il fatto che il capitalismo - come movimento storico economico - sia allo stadio terminale. Ovvero il fatto che tutte le multinazionali stanno spremendo il massimo dalla base (noi utenti), gli azionisti vogliono sempre guadagnare lo stesso o di più incuranti della congiuntura economica, che la maggior parte delle aziende (che contano) sono acquisite da fondi d'investimento che quindi controllano la maggioranza della produzione mondiale, e che i costi di qualsiasi transizione vengono - ove possibile - fatti pagare in massima parte alla base e non alla cima della piramide.
Credo invece intendesse come successione della "ditta", ovvero partire dalla società che approda in borsa fino a diventare un prodotto dell'alta finanza, che ha il solo scopo di massimizzare i profitti per gli azionisti.
Quest'ultima è la fase terminale dell'evoluzione a cui tutte arrivano. Di più non si va, solo poche tornano indietro.
Da notare che $$ per gli azionisti non è equivalente a $$ per la ditta/prodotto, si possono far affari anche con ditte/prodotti in recessione o mandandole a gambe all'aria.
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