Netflix a breve disponibile in nuovi paesi europei, nessuna novità per l'Italia

Diffuso soprattutto negli Stati Uniti, Netflix cerca di allargare i propri orizzonti in tutto il mondo. Il servizio di streaming video on demand raggiungerà sei paesi europei entro la fine dell'anno, ma non l'Italia
di Nino Grasso pubblicata il 22 Maggio 2014, alle 08:01 nel canale WebCon l'obiettivo di espandere e diffondere il proprio servizio di streaming on-demand anche fuori dai confini americani, Netflix ha annunciato su Twitter che verranno raggiunti ulteriori sei paesi europei entro la fine dell'anno: Germania, Austria, Francia, Belgio, Svizzera e Lussemburgo.
Nell'elenco manca ancora l'Italia, reclusa a una posizione di secondo rilievo, penalizzata da un'infrastruttura di rete considerata insufficiente. Secondo la società, il Bel Paese non è ancora pronta a reggere l'impatto derivante dal servizio: in altre parole, le reti italiane non sarebbero in grado di gestire il fenomeno che, in proporzione e in alcuni periodi, occupa un terzo della banda nazionale americana.
In realtà, ci sono anche motivazioni di natura tecnica dietro alla scelta di non includere l'Italia: Netflix può disporre solo di contenuti distribuiti con licenza SVOD (Subscription Video On Demand) o auto-prodotti. Nel Bel Paese potrebbe contare, pertanto, di un numero irrisorio di contenuti, probabilmente nemmeno troppo recenti. Questo elemento rappresenta un grosso limite per la possibilità di diffusione fuori dai confini statunitensi, che Netflix cerca di superare dal 2010 quando sbarcava in Canada.
Nel Regno Unito, infatti, il servizio conta solamente 3000 film, mentre in Italia potrebbe inserirne meno di 2000, laddove un servizio di recente fattura come Infinity ne può vantare già più di 6000. Oltre al Regno Unito, Netflix è disponibile in Olanda, Svezia, Danimarca, Norvegia, Finlandia e Irlanda fra i paesi europei, mentre per i nuovi paesi annunciati martedì non sono stati ancora divulgati i dettagli riguardo a prezzo e disponibilità di contenuti.
16 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoVa bè hanno perfettamente ragione, noi siamo il quarto mondo nelle telecomunicazioni e ci stiamo apprestando ad entrare nel quinto !
Ma però se ci diamo una mossa, forse per il 2020, riusciamo ad andare a parimerito con il deserto del sahara quanto a connettività !
Però non si devono poi lamentare che l'italiano scarica i film sui siti pirata, se non mettono una piattaforma digitale seria !
Io l'abbonamento a netflix, lo farei subito, ma se non volete i miei ( nostri ) soldi, li darò ( daremo ) a qualcunaltro !
E' lo stesso problema che ha Mediaset Infinity, in cui il film più recente è tipo uno di Chaplin. A nessuno interessa un servizio in streaming che non può proporre film/serieTV con meno di tre anni sul gobbone, per quanto poco possa costare.
un po' come con gli ebook: molti editori hanno i diritti per pubblicare solo sul cartaceo, mentre per l'ebook (se non esplicitamente indicato) no...
Un bel film, recente, in 1080P con un bitrate decente direi che sia ancora cosa di la da venire !
Non vedo come ci possano essere più investimenti sulla fibra ottica, a meno che non si metta lo Stato a posarla per poi affittarla agli operatori, non è che puoi obbligare le Telco a cablare in fibra, eh, sono aziende private.
Non sono sicuramente i costi di affitto per la posa che rendono così lenta la penetrazione della banda, è solo un problema di costi/ricavi, la fibra arriva dove gli operatori sanno ci sarà un ritorno economico in un lasso ragionevole di tempo.
Tra l'altro l'unico beneficio vagamente tangibile della fibra così come è offerta qua in Italia, per chi ha già una buona ADSL da 10-15 mbit, è la banda in upload, personalmente avere 30 in down invece di 15 non mi cambia la vita, il taglio minimo dovrebbe essere 50 in down e 10 in up, considerando quanto ti fanno pagare di canone.
Le nostre telco sono così barbone che sono riuscite a rendere asimmetrica anche la banda in fibra.
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