Net neutrality: servono 38 voti alla Camera per ripristinarla negli Usa

Net neutrality: servono 38 voti alla Camera per ripristinarla negli Usa

Il provvedimento per ripristinare le regole di neutralità della rete ha ora 180 sostenitori nella Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, ma servono ancora 38 voti entro la fine del mese

di pubblicata il , alle 10:01 nel canale Web
 

Negli Stati Uniti è tornato popolare l'argomento della neutralità della rete, dopo che la storica decisione della Federal Communication Commission (FCC) l'ha sospesa nello scorso aprile.

I sostenitori della neutralità della rete intendono fare ricorso al Congressional Review Act (CRA), approvato dall'Amministrazione Clinton nel 1996, che annullerebbe l'abrogazione delle regole di neutralità della rete da parte della FCC. Ma sono necessarie 218 firme dei membri della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, che corrispondono alla maggioranza, prima del momento in cui il Congresso si riunirà per la sua sessione annuale, occasione in cui potrà essere richiamato il CRA.

Il CRA è un dispositivo che prevede l’opportunità per il Congresso degli Stati Uniti di scavalcare le agenzie federali (in questo caso, la FCC), su norme regolamentari come la neutralità della rete.

Normalmente, per forzare un nuovo voto sulla neutralità della rete al Congresso sarebbe servito raccogliere quel numero di firme entro il 10 dicembre, ma un posticipo della riunione del Congresso ha dato una possibilità ai sostenitori della neutralità. "Visto che la sessione del Congresso è stata ufficialmente estesa, i membri del Congresso potrebbero rimanere in città fino al 21 dicembre", ha scritto il gruppo di difesa della neutralità della rete Fight for the Future. "Ciò significa che abbiamo tempo fino alla fine dell'anno per ottenere il maggior numero possibile di firme".

Nelle ultime due settimane tre parlamentari si sono uniti ai sostenitori della neutralità della rete, ovvero Joseph Morelle (D-New York), Susan Wild (D-Penn.) e Frederica Wilson (D-Florida). Allo stesso tempo le probabilità di innescare le condizioni per forzare il voto rimangono scarse, perché anche se votassero a favore tutti i democratici la mozione non passerebbe. I repubblicani, infatti, detengono la maggioranza alla Camera per 236 a 197 seggi. D'altra parte, se 218 membri sono d'accordo sul fatto che il CRA debba essere richiamato quest'anno, sussistono meccanismi procedurali che possono forzare un voto alla Camera. In ogni caso, il Presidente Trump ha comunque la possibilità di porre il veto sulla risoluzione.

Per effetto delle elezioni mid-term dello scorso novembre, i democratici controlleranno la Camera a partire da gennaio, ma a quel punto sarà necessario ricominciare con una nuova proposta di legge e affrontare una strada più dura al Senato, dove i repubblicani hanno aumentato la loro maggioranza da 51 a 49 a 53 a 47 seggi nelle ultime elezioni.

"C'è una buona probabilità che non arriveremo a 218 firme per il CRA in tempo, ma ogni voto in più che raccogliamo tra ora e la fine dell'anno ci aiuterà a metterci nella migliore posizione possibile", aggiunge Fight for the Future. "Qualunque cosa accada con il CRA, continueremo a lottare per un'Internet gratuita e aperta, a prescindere dal fatto che le strade da percorrere siano i tribunali, le legislature statali o il nuovo Congresso in arrivo nel 2019".

Con neutralità della rete si intende il concetto per cui la rete a banda larga deve essere priva di restrizioni arbitrarie sui dispositivi connessi e sul modo in cui essi operano: qualsiasi utente finale deve essere posto nelle medesime condizioni degli altri in termini di accessibilità ai servizi offerti dalla rete.

13 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
jepessen12 Dicembre 2018, 10:21 #1
La Net Neutrality e' molto importante, siamo tutti d'accordo su questo. Non vorrei mai che determinati siti siano avvantaggiati rispetto ad altri solo perche' hanno piu' soldi, creando una spirale che alla fine porta vantaggio solo ai grandi nomi.

Poi vedo dati come questi

https://www.sandvine.com/hubfs/down...mena-report.pdf

https://variety.com/2018/digital/ne...udy-1202963207/

E mi chiedo se in fondo in fondo non sia giusto far pagare qualcosina ad aziende che da sole occupano piu' del 10% di banda del traffico internet globale, dato che praticamente mangiano sempre piu' banda disponibile rispetto al resto del "mondo" che sta su internet...

Che se poi si fa, pero', se pagano vogliono piu' priorita' (che e' alla base di delle regole di neutralita', cioe' vendere banda al miglior offerente) ammazzando quindi la concorrenza sul nascere…

Se pagano hanno priorita' di traffico dando servizi migliori rispetto alla concorrenza che non puo' pagare, se non pagano sfruttano infrastrutture globali, diciamo aggratise...

Insomma, sia che paghino, sia che non paghino, le multinazionali si stanno ciulando gia' tutta internet.. E si' che una rete mondiale nata per diffondere conoscenza e' diventata praticamente un media per veicolare roba commerciale...
300012 Dicembre 2018, 10:28 #2
La Net Neutrality DEVE essere mondialmente ripristinata e MAI più messa in discussione.
lucusta12 Dicembre 2018, 11:19 #3
le IPTV sono un discorso complicato.
la questione è che si dovrebbe agevolare l'istallazione di server locali, che evitano di saturare le backbone lasciando il traffico in locale.
telecom fa così, molte altre no, e quindi dovrebbero essere pecuniariamente penalizzate.
jepessen12 Dicembre 2018, 11:39 #4
Originariamente inviato da: 3000
La Net Neutrality DEVE essere mondialmente ripristinata e MAI più messa in discussione.


Sono d'accordissimo, ma il mio dubbio e': supponiamo che ho un fantastico servizio web utilizzato da tutto il mondo che da solo consuma il 50% della banda disponibile globale, sottraendo la banda a tutto il resto del web. E' giusto che io utilizzi tutta questa infrastruttura senza pagare niente per mantenerla? E in caso pagassi cosa significherebbe, che e' una tassa e devo stare zitto, oppure dato che pago e che sono il maggior utilizzatore dell'infrastruttura, ho voce in capitolo su come dovrebbe essere utilizzata?
calabar12 Dicembre 2018, 11:52 #5
@jepessen
Prova a cambiare il punto di vista: ad utilizzare tutta quella banda non è la multinazionale che offre il servizio ma l'utente che lo utilizza.
La multinazionale già paga per i server e per la banda utilizzata in uscita (non sono certo gratuiti), ma l'infrastruttura deve essere libera e accessibile a tutti gli utenti finali, che già ne pagano l'accesso e possono scegliere se pagare di più o di meno sulla base della velocità di questo (quando possibile, ovviamente).
s-y12 Dicembre 2018, 12:02 #6
è il libersimo, baby
Flortex12 Dicembre 2018, 12:25 #7
Originariamente inviato da: jepessen
E mi chiedo se in fondo in fondo non sia giusto far pagare qualcosina ad aziende che da sole occupano piu' del 10% di banda del traffico internet globale, dato che praticamente mangiano sempre piu' banda disponibile rispetto al resto del "mondo" che sta su internet...


La cosa buffa è che si sono sempre sentiti autorizzati a filtrare il p2p, perchè "intasava" la rete.
Ora i servizi legali mi sembra ne occupino ancora di più.

Senza addentrarsi nel discorso del copyright, che dal punto di vista del provider è e deve essere irrilevante, come si giustifica questa disparità di trattamento?
jepessen12 Dicembre 2018, 12:45 #8
Originariamente inviato da: calabar
@jepessen
Prova a cambiare il punto di vista: ad utilizzare tutta quella banda non è la multinazionale che offre il servizio ma l'utente che lo utilizza.
La multinazionale già paga per i server e per la banda utilizzata in uscita (non sono certo gratuiti), ma l'infrastruttura deve essere libera e accessibile a tutti gli utenti finali, che già ne pagano l'accesso e possono scegliere se pagare di più o di meno sulla base della velocità di questo (quando possibile, ovviamente).


Ovviamente ha senso.. Il costo dell'infrastruttura e' pagato dal mio abbonamento ADSL (spero, un giorno non troppo lontano, fibra), al cui aggiungo il costo del servizio (a pagamento, pubblicita' etc), quindi io pago sia il servizio che voglio sia l'infrastruttura per farlo arrivare a casa mia, che da un punto di vista logico ci sta.

Boh, sara' che parlo di casi troppo estremi ed ipotetici...
tallines12 Dicembre 2018, 13:00 #9
Originariamente inviato da: jepessen
supponiamo che ho un fantastico servizio web utilizzato da tutto il mondo che da solo consuma il 50% della banda disponibile globale, sottraendo la banda a tutto il resto del web.

E' giusto che io utilizzi tutta questa infrastruttura senza pagare niente per mantenerla? E in caso pagassi cosa significherebbe, che e' una tassa e devo stare zitto, oppure dato che pago e che sono il maggior utilizzatore dell'infrastruttura, ho voce in capitolo su come dovrebbe essere utilizzata?

Paghi e stai zitto, visto l' alta percentuale di utilizzo .
Sputafuoco Bill12 Dicembre 2018, 15:31 #10
La Neutralità della Rete sta a internet come il socialismo sta all'economia.
E' una porcheria totale, è un esproprio della proprietà privata e limita la libertà imprenditoriale.
Il pericolo per la libertà su internet viene dalla regolazione statale, non dalla sua assenza. La neutralità della rete è opposta al Libero Mercato.

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^