La Francia può adesso bloccare i siti di terrorismo senza autorizzazione del tribunale

I sostenitori del decreto legislativo dicono che la nuova misura è fondamentale per combattere il terrorismo dopo l'attacco a Charlie Hebdo, ma i gruppi per i diritti civili temono un giro di vite sulla libertà di espressione.
di Rosario Grasso pubblicata il 10 Febbraio 2015, alle 08:31 nel canale WebUn nuovo decreto entrato in vigore nella giornata di oggi permette alle autorità francesi di oscurare i siti web con pubblicazioni legate al terrorismo o contenenti materiale pedopornografico senza la necessità di aspettare l'autorizzazione del tribunale.
Secondo le nuove regole, i fornitori dei servizi internet dovranno bloccare i siti incriminati entro 24 ore dalla ricezione dell'ingiunzione governativa. Il ministro dell'Interno francese Bernard Cazeneuve sostiene che il decreto è fondamentale per combattere il terrorismo, ma i gruppi per la difesa dei diritti civili hanno subito reagito, temendo un giro di vite alla libertà d'espressione.
La proposta legislativa sui blocchi senza autorizzazione risale al 2011, ma ha subito una brusca accelerazione dopo i fatti di Charlie Hebdo. A seguito dell'attacco, il governo francese ha lanciato una grossa campagna anti-terrorismo attraverso un nuovo sito web anti-jihad e con l'arresto di decine di presunti sostenitori del terrorismo.
La scorsa settimana, il presidente francese François Hollande ha annunciato l'intenzione di ritenere complici i fornitori di servizi internet che continuano a mantenere attivi quei contenuti accusati di essere vicini al terrorismo, e tra questi rientrano anche Google e Facebook.
Il decreto attua due differenti disposizioni provenienti da due iniziative legislative separate. Da una parte una legge contro la pornografia infantile approvata nel 2011 e dall'altra la legge anti-terrorismo approvata alla fine dell'anno scorso. Un reparto della polizia nazionale francese sarà responsabile dell'identificazione dei siti sospetti, mentre un amministratore del Cnil, l'autorità amministratitva indipendente francese che si occupa di tutela dei dati personali, supervisionerà il processo.
Dopo aver bloccato un sito, il governo caricherà una pagina con la spiegazione del perché è stata presa una decisione del genere. Nel caso della pornografia infantile, si prevede di inserire anche una raccomandazione a rivolgersi a un medico.
I sostenitori del provvedimento dicono che è fondamentale per combattere il terrorismo anche alla luce del fatto che un crescente numero di giovani francesi aderisce ai movimenti jihadisti in Iraq e Siria e perché le campagne di propaganda online da parte dell'Isis si fanno sempre più aggressive. "Oggi il 90% dei cittadini dell'Unione Euroea che decidono di aderire al terrorismo lo fanno dopo aver consultato internet", ha detto Cazeneuve ai giornalisti durante la presentazione del decreto. "Non possiamo combattere il terrorismo senza misure per regolamentare internet".
Ma la decisione del governo ha suscitato le reazioni dei gruppi di attivisti per la difesa dei diritti civili, che accusano le autorità di compromettere così la libertà di espressione. Da una parte si teme che la legge non possa in alcun modo fermare realmente le attività terroristiche, dall'altra che possa essere applicata su contenuti che in realtà non costituiscono un rischio.
Secondo Felix Treguer di La Quadrature du Net, gruppo che si occupa di difesa dei diritti online, il blocco del dominio non è sufficiente, perché può essere facilmente aggirato. "Il provvedimento dà solo l'illusione che lo Stato agisca per migliorare la sicurezza", scrive. "In realtà è un ulteriore passo per limitare i diritti online".
33 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoEsattamente...non gli serve neanche più l'approvazione...praticamente fanno il cacchio che gli pare...
Già vedo tizio caio o sempronio ha un sito che approfondisce storia dell'Islam con critiche verso il mondo occidentale...
ah...
i vantaggi del progresso...
Il governo?
E dovrebbero essere loro a comprendere la differenza tra un sito legittimo e uno no?
E se chiudono dei siti che non c'entrano niente che si fa?
E comunque, se è un sito estero come nel 99% dei casi, che fanno, sempre il solito giochino con i DNS degli gli ISP locali? Che basta settare un DNS estero e super partes come OpenDNS e puoi accedere lo stesso ovunque?
Pagliacciataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.................
il problema è che questa merda permette pesanti azioni di repressione verso qualsiasi cosa non vada a genio al politico di turno.
Esattamente...non gli serve neanche più l'approvazione...praticamente fanno il cacchio che gli pare...
Già vedo tizio caio o sempronio ha un sito che approfondisce storia dell'Islam con critiche verso il mondo occidentale...
Esattamente.
Ma non solo, il livello di "allarme" viene deciso dal censore stesso. Risultato: oggi ci stiamo focalizzando sull'estremismo islamico, ma questi filtri sono, potenzialmente, trasversali. Io posso pubblicare su un mio blog un articolo fortemente critico nei confronti del sistema politico-economico occidentale, magari usando toni un po' più forti del dovuto, ed essere accusato di fomentare il terrorismo.
Non dobbiamo pensare solo a cosa OGGI viene bloccato, ma anche a ciò che, potenzialmente, domani potrebbe subire la stessa sorte.
Quello che, EFF, Stallman, FSF, ecc ecc, vanno ripetendo da anni riguardo al Patriot Act made in USA, insomma.
bravi
è come se a un carabinieri dicessero : no tu questo ladro non lo arresti in flagrante ti serve un permesso del giudice. piu caffe' meno latte la mattina.
è come se a un carabinieri dicessero : no tu questo ladro non lo arresti in flagrante ti serve un permesso del giudice. piu caffe' meno latte la mattina.
Certo, ovvio. Chi stabilisce qual è un contenuto terroristico? Guarda un po'...
I filtri contro la pedopornografia ci sono da anni, eppure mi sembra che sia sempre dilagante. Tra l'altro, nel 2009, un signore importante disse che la pedopornografia era un'ottima scusa per inserire sistemi di controllo/censura in Rete, che, in futuro, avrebbero potuto essere usati anche per altro.
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