L'IA ha un prezzo per il pianeta. Le emissioni di gas serra di Google sono aumentate del 48% dal 2019

Questo incremento di emissioni è attribuito principalmente all'espansione dei data center e alle emissioni della catena di fornitura. Big G però riconosce che l'integrazione dell'IA nei suoi prodotti sta complicando gli sforzi di riduzione delle emissioni, a causa dell'elevata intensità energetica richiesta per l'elaborazione di questa nuova tecnologia.

Come affermato dal report, Il consumo di elettricità dei data center di Google è aumentato del 17% solo nel 2023, una tendenza che l'azienda prevede continuerà. Si evidenzia un aumento del 17% nel consumo idrico dei data center rispetto all'anno precedente, raggiungendo 6,1 miliardi di litri. Google ha affermato di impegnarsi a utilizzare energia priva di emissioni di carbonio 24 ore su 24 in tutte le sue operazioni entro il 2030.

Alcune testate hanno criticato il report di Google per la mancanza di trasparenza riguardo ai costi energetici specifici dell'IA. L'azienda sostiene che la distinzione tra carichi di lavoro IA e non-IA stia diventando sempre meno significativa, rendendo complessa una valutazione precisa dell'impatto ambientale dell'intelligenza artificiale.

Google non è l'unica azienda che dovrà fare i conti con l'aumento delle emissione a causa dell'IA, ma come lei anche gli altri colossi come Microsoft, Amazon e via dicendo. Infatti, l'Agenzia Internazionale per l'Energia stima che il consumo energetico dell'industria dell'IA potrebbe decuplicare entro il 2026.

Possiamo dire che Google con il suo report ha mandato un messaggio importante, evidenziando il delicato equilibrio che le aziende tecnologiche devono trovare tra innovazione e sostenibilità nell'era dell'IA. Sappiamo che l'IA può anche aiutare il pianeta. Ad esempio, grazie alle proprie funzioni è in grado di ottimizzare i sistemi di irrigazione, creare percorsi più efficienti per auto e barche e prevedere le inondazioni. Insomma, mentre la tecnologia promette soluzioni per affrontare le sfide ambientali, il suo stesso sviluppo rischia di aggravare i problemi che cerca di risolvere. Si riuscirà a trovare un equilibrio?