L'FBI può registrare le nostre chiamate e videoconferenze da remoto

L'ente investigativo federale americano ha il libero accesso ai microfoni di terminali Android e notebook
di Nino Grasso pubblicata il 02 Agosto 2013, alle 12:31 nel canale WebAndroid
Secondo un nuovo report del Wall Street Journal, l'FBI avrebbe il libero accesso ai microfoni dei terminali Android e dei computer portatili, con la possibilità di attivarli e registrare da remoto le conversazioni telefoniche. La notizia proviene da un ex ufficiale statunitense, rimasto logicamente anonimo vista l'entità dell'informazione.
L'idea di intercettare i microfoni dei dispositivi portatili non è comunque nuova, nonostante né Google né l'FBI siano disposti a confermare la notizia divulgata dal quotidiano americano. Nel 2004 sistemi simili sono stati utilizzati contro presunti mafiosi, mentre nel 2002 l'FBI teneva sotto controllo il sistema di chiamate d'emergenza dei veicoli utilizzati da alcuni criminali sospetti.
Nelle notizie divulgate in giornata la novità risiede nel fatto che un gruppo di funzionari dell'FBI entra deliberatamente all'interno dei sistemi informatici utilizzando software di sorveglianza personalizzato o di terze parti acquistato da compagnie private, trasformandosi di fatto in hacker con strumenti simili a quelli adoperati da questi ultimi.
"L'unità per le operazioni remote" installa a volte il software nel computer da rintracciare tramite pendrive USB, ma il sistema funziona anche interamente da remoto come se fosse un vero e proprio malware: accedendo a un documento fittizio o selezionando un collegamento ipertestuale il software viene caricato automaticamente nel dispositivo in uso.
La fonte comunque ha anche informato che l'organizzazione investigativa si occupa di collezionare solo i dati rilevanti, anche se resta qualche dubbio sul modo in cui una cosa del genere potrebbe essere effettuata in maniera regolare.
Il governo americano in genere ha comunque bisogno di un mandato per lo svolgimento di attività di vigilanza, in particolare quando sono coinvolti contenuti privati come - in questo caso - le conversazioni audio. In passato, tuttavia, sono stati utilizzati metodi per aggirare la richiesta ed evitare una qualsivoglia rappresaglia legale.
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infohehe, probabilmente non l' avremmo clicckato se no aveva quel titolo..
E dire che "L'FBI usa malware per spiare" avrebbe attirato altrettanti click ma sarebbe stato più veritiero.
Avrebbe attirato, ma non come la notizia "chock" che trapelava nel titolo... da un impatto maggiore all' utente quel titolo la... a livello da giornalino da due soldi..
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