L'assurda storia di una piccola isola caraibica che potrebbe arricchirsi grazie all'intelligenza artificiale
L'isola caraibica di Anguilla potrebbe generare entrate per 30 milioni di dollari quest'anno grazie al boom dell'IA, in quanto gestisce l'ambito dominio .ai ricercato dalle aziende del settore.
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 01 Settembre 2023, alle 15:26 nel canale WebAI
Anguilla, un piccolo territorio britannico d'oltremare nei Caraibi con una popolazione di soli 16.000 abitanti circa, si è trovata in una posizione fortuita per trarre profitto dal boom dell'intelligenza artificiale. Questo perché Anguilla ha il controllo sul tanto ambito dominio internet .ai.
Come riportato da Bloomberg, la registrazione dei domini .ai è quasi raddoppiata nell'ultimo anno, arrivando a quota oltre 287.000. Lo sviluppatore di software Vince Cate, che gestisce il dominio .ai per conto di Anguilla dagli anni '90, attribuisce gran parte di questa crescita al lancio di ChatGPT lo scorso novembre. Sebbene le registrazioni siano aumentate da dicembre a marzo, da allora si sono stabilizzate, anche se Cate si aspetta ancora che il dominio .ai generi 30 milioni di dollari di entrate per Anguilla quest'anno.
Per mettere questa cifra in prospettiva, secondo i dati delle Nazioni Unite, il PIL di Anguilla era di 288 milioni di dollari nel 2021. Ciò significa che le entrate derivanti dal dominio .ai potrebbero rappresentare circa il 10% della produzione economica totale del Paese. Si tratta di una manna significativa per un Paese con industrie limitate al di fuori del turismo e delle attività bancarie offshore.
Il boom delle startup e dei progetti di intelligenza artificiale delle principali aziende tecnologiche come Google, Meta e Microsoft ha scatenato un'enorme domanda di indirizzi web .ai. Le aziende legate all'intelligenza artificiale desiderano che i domini .ai associno i loro marchi all'intelligenza artificiale e traggano vantaggio dal buzz sull'intelligenza artificiale. Anguilla è in grado di capitalizzare questa domanda attraverso le tariffe che addebita per la registrazione e il rinnovo dei domini .ai.
14 Commenti
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Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi. (A. Einstein)
Aveva proprio ragione!
Aveva proprio ragione!
? qui vedo solo un'incredibile botta di sedere per quest'isola
Mah!.. mi fai venire i dubbi
Veramente, resto basito da come queste stupide correlazioni possano influire tanto, addirittura, su l'economia di un paese.
Eh!.. si, sono io che sbaglio in quest'ottica.
Veramente, resto basito da come queste stupide correlazioni possano influire tanto, addirittura, su l'economia di un paese.
Eh!.. si, sono io che sbaglio in quest'ottica.
stiamo parlando di un'isola, tutto il mondo comprerà siti sui domini dell'isola e in automatico influirà molto sull'economia ma si parla di 30 milioni non di miliardi
Avere comunque un PIL aumentato del 10% non penso che sia brutto, specialmente facendo poco o nulla
L'isola caraibica di Anguilla potrebbe generare entrate per 30 milioni di dollari quest'anno grazie al boom dell'IA, in quanto gestisce l'ambito dominio .ai ricercato dalle aziende del settore.
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non vedo l'utilità per una azienda (se non ha una sede in loco) a registrarsi con il dominio .ia , per come la vedo io, se cerco xxxx.it mi aspetto di trovare il sito della azienda che mi interessa in lingua Italiana e che mi fornisca il servizio che mi interessa. che cosa mi dovrei aspettare da una azienda xxxxx.ia che sia intelligente?
infatti ho detto siano stati fortunati, forse volevi quotare l'altro utente
se sei esperto di marketing prendo spunto dal tuo messaggio altrimenti il tuo e il mio è un pourparler. contano i fatti, se quel dominio permette maggiore visibilità e introiti allora è una mossa corretta acquistarli
Veramente, resto basito da come queste stupide correlazioni possano influire tanto, addirittura, su l'economia di un paese.
Eh!.. si, sono io che sbaglio in quest'ottica.
Stiamo parlando di un'isola dei caraibi con la popolazione di una piccola città italiana. Uno schizzo di uno sputo sul mappamondo che ha avuto la fortuna che le 2 lettere che la identificano ADESSO sono ricercate. Nulla più.
Era già successo anni fa con le Tovalu che erano identificate con .tv e molte televisioni ne comprarono il dominio. Pima ancora era successo con la città di Isernia, potevi registrare il dominio .is.it (leggilo in inglese) e dalla perfida albione arrivarono numerose richieste di registrazione. Era passata la notizia anche su questo sito.
ma dubito migliori il PIL italiano !
Signori, la questione è molto semplice: di domini .com liberi ce ne sono sempre meno, mentre altre estenzioni meno blasonate e più costose hanno meno domini registrati e maggiore possibilità di trovare domini decenti liberi.
vattelapesca.com è occupato
vattelapesca.ai è libero -> prendo questo.
Nessun business (startup o quel che sia) è così pazzo da prendere un dominio con estenzione .ai se il relativo .com è libero.
Altri domini che hanno fatto la fortuna di isolette e staterelli sono .fm, .yt, .tv (anni fa), .io, .gg, .cc (anni fa)
Aggiungo che spesso non si trovano neanche domini con estenzioni "esotiche" liberi, figuriamoci i relativi .com (a me addirittura è arrivata un'offerta legittima a 4 zeri per un dominio ".dev" di cui sono assegnatario... e parliamo di un .dev, non com).
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