Instagram sospende gli account di tantissimi utenti senza motivo, colpa dell'AI?

Instagram sospende gli account di tantissimi utenti senza motivo, colpa dell'AI?

Nelle ultime settimane, Instagram è stato travolto da una valanga di proteste per sospensioni e ban ingiustificati, con molti utenti che puntano il dito contro l’automazione AI di Meta. L’azienda, però, resta in silenzio, mentre cresce la frustrazione tra utenti privati e professionali.

di pubblicata il , alle 13:31 nel canale Web
Instagram
 

Negli ultimi mesi, Instagram si trova al centro di una tempesta mediatica: migliaia di utenti stanno segnalando la chiusura improvvisa e apparentemente immotivata dei propri account. Il fenomeno, che ha assunto proporzioni virali su forum, social e petizioni online, sta alimentando sospetti sempre più insistenti sul ruolo dell’intelligenza artificiale nei processi di moderazione automatica della piattaforma. Meta, la società madre, non ha ancora fornito risposte ufficiali, lasciando spazio a tensioni e preoccupazioni crescenti sia tra utenti comuni che tra professionisti che basano il proprio lavoro su Instagram.

Un’ondata di sospensioni senza precedenti

Da settimane, le principali community online dedicate a Instagram, come i subreddit e i thread su X (ex Twitter), sono letteralmente invase da testimonianze di utenti che raccontano di essere stati bannati senza aver infranto alcuna regola. Alcuni di loro, dopo aver tentato invano di fare ricorso tramite i canali ufficiali, denunciano di non aver ricevuto alcuna risposta da parte dell’assistenza Meta. “Ho inviato più appelli, caricato il mio documento d’identità e provato ogni canale possibile, ma è come parlare con un muro,” scrive un utente su Reddit, riassumendo il senso di frustrazione diffuso.

Il problema non riguarda solo i profili personali: numerosi professionisti e imprenditori lamentano danni economici e reputazionali. “Instagram è il mio lavoro, la mia principale fonte di clienti,” racconta una personal trainer, mentre una proprietaria di palestra sottolinea come la sospensione abbia messo a rischio mesi di lavoro e branding.

Il ruolo (presunto) dell’intelligenza artificiale

Sebbene Meta non abbia rilasciato dichiarazioni ufficiali, molti utenti attribuiscono la responsabilità di questa ondata di ban a un eccessivo affidamento sui sistemi di moderazione automatica basati su AI. Non è un’accusa campata in aria: grandi aziende tech, per gestire miliardi di contenuti, si affidano sempre più spesso all’automazione, con il rischio di generare ''falsi positivi'', ovvero sospensioni errate di account innocenti.

Il caso di Instagram ricorda da vicino quanto accaduto di recente su Pinterest: anche lì, migliaia di utenti erano stati bannati per errore. Solo dopo settimane di proteste, l’azienda ha ammesso un “errore interno”, pur negando che la colpa fosse dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, la coincidenza di casi simili in diverse piattaforme accende i riflettori sulla necessità di maggiore trasparenza e controllo umano nei processi di moderazione.

Conseguenze gravi e mancanza di trasparenza

A rendere la situazione ancora più grave è la natura delle accuse che, in alcuni casi, hanno portato al ban: diversi utenti segnalano di essere stati sospesi per presunte violazioni gravissime, come lo sfruttamento minorile, senza aver mai pubblicato contenuti inappropriati. Un’accusa del genere, oltre a compromettere la reputazione personale e professionale, può avere conseguenze legali e psicologiche devastanti.

La mancanza di un canale diretto per contattare l’assistenza Meta aggrava ulteriormente il disagio. Meta offre un servizio di assistenza prioritaria solo agli utenti che sottoscrivono un abbonamento “Verified”, lasciando la maggior parte degli utenti senza risposte.

L’esasperazione degli utenti ha ormai superato i confini digitali. Su Change.org, una petizione contro i ban di massa ha raccolto oltre 4.000 firme in pochi giorni. Alcuni utenti stanno valutando l’ipotesi di una class action contro Meta, accusando l’azienda di non tutelare adeguatamente i propri iscritti e di non garantire trasparenza nei processi di moderazione.

Un problema destinato a crescere?

Senza dati ufficiali, è difficile stabilire se il fenomeno rappresenti davvero un picco anomalo di “falsi positivi” o se si tratti della normale percentuale di errori legata all’automazione. Tuttavia, la portata delle segnalazioni e la pressione pubblica stanno mettendo Meta di fronte a una sfida cruciale: trovare il giusto equilibrio tra efficienza automatica e tutela degli utenti. In attesa di una risposta ufficiale, la community chiede maggiore chiarezza, canali di supporto più accessibili e – soprattutto – un uso più responsabile dell’intelligenza artificiale nei processi di moderazione.

4 Commenti
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zbear17 Giugno 2025, 14:00 #1
Lo sta facendo anche quella putt@n@ di facebook. Direi che il problema è lo stesso .....
alethebest9017 Giugno 2025, 16:15 #2
se l'AI è stata addestrata dai moderatori di Meta allora stiamo apposto, tutto torna !!

SpyroTSK17 Giugno 2025, 20:28 #3
Meta? Moderazione? Supporto? Tutte sulla stessa frase, anzi...articolo?
Se inviassimo una lettera a babbo natale chiedendo un regalo di natale a luglio, forse avremmo più chance di ottenere una risposta.
giuvahhh18 Giugno 2025, 00:02 #4
e'dall anno scorso che va avanti questa storia. io ho risolto creando molteplici account e poi con molta pazienza, gli account sospesi vengono riattivati dopo 1 mese con lo stesso documento che prima veniva rifiutato. mai che un gruppo hacker butti giu tutti i social? cosi si riparte da zero con qualcosa di nuovo magari

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