Il CEO del fondo crypto HyperVerse potrebbe non esistere

Un'indagine del Guardian non è riuscita a risalire a nessuna conferma circa la reale esistenza di Steven Reece Lewis, il CEO di un hedge fund il cui collasso ha portato perdite per 1,3 miliardi di dollari fra i suoi utilizzatori.
di Rosario Grasso pubblicata il 04 Gennaio 2024, alle 16:01 nel canale WebPer molto tempo si sono diffuse voci sui social media riguardo a Steven Reece Lewis, colui che dovrebbe essere il direttore esecutivo di un fondo hedge di criptovalute chiamato HyperVerse, ora chiuso, secondo le quali si tratterebbe di una "identità fittizia". Dopo un'approfondita indagine, il Guardian ha confermato che nessuna azienda menzionata nel suo curriculum "può trovare alcuna registrazione corrispondente al suo nome".
Dall'indagine del Guardian, sembrerebbe che tutte le qualifiche di Reece Lewis siano state falsificate nel tentativo di attirare investitori a versare denaro in HyperVerse. Quest'ultimo, dal 2021 è considerato come un sistema di investimento in criptovalute illecito, in quanto accusato di operare secondo uno schema piramidale. Quando hanno iniziato a circolare queste notizie, i suoi membri registrati hanno iniziato ritirarsi, innescando prima il blocco dei prelievi e poi nuove promesse di guadagni quadruplicati.
Secondo analisti blockchain, le perdite dei consumatori nel 2022 sono stimate a oltre 1,3 miliardi di dollari, e anche il Guardian riporta perdite milionarie per migliaia di utilizzatori del servizio. Parliamo di un hedge fund, un tipo di fondo comune d'investimento che raccoglie capitali da investitori accreditati o istituzionali e li investe in una varietà di strumenti finanziari con l'obiettivo di ottenere rendimenti elevati.
In un video pubblicato a dicembre 2021, Reece Lewis veniva presentato come CEO e lodato per aver compiuto grandi imprese prima di unirsi a HyperVerse. Si diceva che avesse fatto parte di Goldman Sachs e che avesse venduto una società di sviluppo web ad Adobe prima di lanciare la sua startup IT. Tuttavia, il Guardian ha scoperto che nessuna delle università che Reece Lewis avrebbe frequentato (l'Università di Leeds e l'Università di Cambridge) ha riferimenti alla sua presenza ai corsi nei propri database.
Anche il suo background lavorativo sembra sospetto. Adobe "non ha mai registrato l' acquisizione di una società di proprietà di un certo Steven Reece Lewis in nessuna delle sue presentazioni pubbliche alla SEC" e "Goldman Sachs non riscontra riferimenti sul fatto che Reece Lewis abbia lavorato per l'azienda" si legge sul Guardian. Non c'è nessun account LinkedIn risalente a Reece Lewis, mentre quello di Twitter sembra essere stato creato poco prima della pubblicazione del video nel dicembre 2021.
A quel tempo l'azienda di Reece Lewis offriva una visione audace dei suoi servizi, presentandosi come un'alternativa forte al Metaverso di Facebook con la promessa di poter dar vita a "un mondo virtuale completo", con strumenti finanziari oltre che di tipo social media. Ricevette anche alcuni endorsement illustri, non ultimo quello del co-fondatore di Apple Steve Wozniak.
Nel 2022, tuttavia, sono iniziate ad emergere alcune perplessità, dopo che indagini giornalistiche non hanno trovato riscontri al fatto che le celebrità che avevano fatto gli endorsement effettivamente avessero mai incontrato di persona Reece Lewis. Inoltre, gli attuali leader di HyperVerse, Sam Lee e Ryan Xu, ancora oggi non si sbilanciano sull'identità di Reece Lewis. Gli influencer che hanno detto all'interno delle rispettive campagne marketing di aver incontrato Reece Lewis di persona, inoltre, potrebbero essere stati ingannati in qualche modo dall'azienda.
Sul suo account Twitter, Reece Lewis ha smesso di tweettare nel giugno 2022, più o meno nel momento in cui HyperVerse sospendeva i prelievi dei clienti. In uno dei suoi ultimi tweet c'è un link a un video promozionale per HyperVerse, con una didascalia che recita "dove finisce la realtà e inizia l'immaginazione".
Molti attori nel mondo delle criptovalute preferiscono mantenere un certo grado di anonimato o utilizzare pseudonimi. Questo può essere dovuto a motivi di privacy, preoccupazioni per la sicurezza o al desiderio di separare la loro identità online da quella offline. Tuttavia, in certi casi, spesso per ragioni di marketing, ci si spinge decisamente oltre, e questo sembra uno di quei casi.
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infohttps://m.youtube.com/watch?v=gX_-v...pdXN0byAxMDA%3D
Non esistono fondi e cazzate varie gente, non esistono, o semplicemente non dovrebbero esistere.
Esistono solo chiavi private.
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