Il 33,8% delle famiglie italiane non ha PC o tablet a casa e in pochi hanno competenze digitali elevate

Il 33,8% delle famiglie italiane non ha PC o tablet a casa e in pochi hanno competenze digitali elevate

L'Istituto Nazionale di Statistica ha pubblicato un interessante ricerca che riguarda la diffusione di PC e tablet nelle famiglie italiane, corredata anche da altre informazioni. Ecco qualche dato, corredato da qualche considerazione

di pubblicata il , alle 19:21 nel canale Web
 

Interessante indagine condotta dall'ISTAT nel periodo 2018-2019, rivolta a fotografare la digitalizzazione nelle case degli italiani prendendo in esame il possesso o meno di PC o tablet. Una premessa della nostra redazione che ci sembra doverosa: più che in passato, molte persone si fanno bastare lo smartphone, quindi il possesso o meno di un PC o un tablet non significa affatto non avere accesso a internet e all'informazione in genere.

Nel periodo preso in esame, la percentuale di famiglie senza un PC o un tablet si assesta a quota 33,8%, con differenze anche sensibili analizzando la situazione nelle diverse regioni italiane. Nel Mezzogiorno il 41,6% delle famiglie non ha un PC in casa (rispetto a una media di circa il 30% nelle altre aree del Paese) e solo il 14,1% ha a disposizione almeno un computer per ciascun componente.

Il 12,3% dei ragazzi tra 6 e 17 anni non ha un computer o un tablet a casa, quota che sale a quasi il 20% nel Mezzogiorno (470 mila ragazzi). Solo il 6,1% vive in famiglie dove è disponibile almeno un computer per ogni componente. Nel 2019, tra gli adolescenti di 14-17 anni che hanno usato internet negli ultimi 3 mesi, 2 su 3 hanno competenze digitali basse o di base mentre meno di 3 su 10 (pari a circa 700 mila ragazzi) si attestano su livelli alti. Si tratta di conferme note da tempo agli esperti, poiché saper usare uno smartphone non significa affatto avere competenze digitali.

Se vi state chiedendo quali sono i parametri che definiscono una "competenza digitale", esiste uno standard.  Dal 2015 la Commissione Europea, in accordo con gli Istituti nazionali di Statistica, ha adottato una nuova metodologia per misurare le competenze digitali degli individui. L’obiettivo è misurare la percezione degli individui che si sono connessi ad Internet negli ultimi 3 mesi rispetto alla loro capacità di svolgere alcune attività che definiscono quattro domini di competenze definiti dal “Digital Competence Framework”:

Information skill: identificare, localizzare, recuperare, archiviare, organizzare e analizzare le informazioni digitali, e giudicare se sono rilevanti rispetto al proprio scopo.

Communication skill: comunicare in ambienti digitali, condividere le risorse attraverso strumenti on line, collaborare attraverso strumenti digitali, interagire e partecipare alla comunità in Rete.

Problem solving skill: risolvere problemi tecnici, aggiornare le proprie e le altrui competenze.

Software skills for content manipulation: creare contenuti attraverso l’elaborazione di testi, immagini e video; integrare e rielaborare i contenuti già pubblicati; produrre forme espressive creative, essere a conoscenza e applicare i diritti di proprietà intellettuale.

Per ogni dominio sono state selezionate un numero di attività (da 4 a 7). Per ogni dominio viene attribuito un livello di competenza a seconda del numero di attività svolte 0=nessuna competenza 1=livello base 2=livello sopra base. Hanno quindi competenze avanzate le persone che per tutti i domini hanno ottenuto un livello 2.

Ne esce una fotografia dell'Italia dalle tinte fosche? Non per forza. Come premesso, sono molti che si fanno bastare lo smartphone, quindi sarebbe inclemente nel confronto di noi stessi trarre conclusioni affrettate. Dove c'è da lavorare, molto, è nell'aumento medio delle competenze digitali in una fascia di età così importante. Competenza digitale non è il saper digitare velocemente sullo smartphone e cliccare su una app per aprirla.

29 Commenti
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Therinai07 Aprile 2020, 19:43 #1
Il 12,3% dei ragazzi tra 6 e 17 anni non ha un computer o un tablet a casa, quota che sale a quasi il 20% nel Mezzogiorno (470 mila ragazzi)

Sorge spontanea la domanda: come affrontano gli studi questi ragazzi?
Io mi sono diplomato nel 2005 e all'epoca facevo tutto il possibile a mano, ciò non toglie che per fare una relazione anche solo vagamente strutturata un word processor serve. Senza considerare che se arrivi a 17 anni senza aver messo mano sugli strumenti di produttività digitale poi non so dove vai nel 2020...
TigerTank07 Aprile 2020, 19:59 #2
Occhio però, l'articolo dice: "più che in passato, molte persone si fanno bastare lo smartphone, quindi il possesso o meno di un PC o un tablet non significa affatto non avere accesso a internet e all'informazione in genere.".

Per cui magari chi non ha un tablet o un pc ha comunque uno smartphone(magari pure un Iphone ) che però usa solo ad un bassissimo livello di competenza digitale(chat, selfie e poco altro). E magari non un pc ma una console di gioco.
aldo87mi07 Aprile 2020, 20:27 #3
Nulla di cui meravigliarsi. Io fino a 22 anni vivevo in Sicilia e al liceo in una classe di diciannove alunni, soltanto in sette avevamo il PC a casa e soltanto maschi, nessuna delle ragazze aveva un computer e neanche i loro genitori.
Qui in UK è tutt'altra cosa, persino gli anziani lo usano abitualmente e hanno competenze avanzate in questo campo e la diffusione è notevole in tutte le case. La differenza con l'Italia è abissale. E anche i servizi digitali sono avanzati e capillari su tutto il territorio. Anche nelle cose più banali, per es. in Italia il dating on line è vista come una cosa per sfigati e le donne sono in gran parte diffidenti verso questo approccio. Qui in UK invece il dating on line è la norma per conoscersi e non ho mai trovato una tipa che mi abbia detto che è da sfigati. Per non parlare dei servizi digitali ai cittadini, della (poca e snella) burocrazia online, wifi in qualunque negozio, sui mezzi, palestre, cinema, spesa alimentare online che qui è diffusissima, eccetera...la differenza rispetto all'Italia è sterminata
gd350turbo07 Aprile 2020, 20:33 #4
in pochi hanno competenze digitali elevate

Mai verità più vera di questa !
Al tempo, il nostro capo disse:
Non credo che ci sia la maturità digitale per lavorare da casa...
E la gente:
Ma non è verooooo...
Il risultato è che quando partì il lavoro da casa, passai una settimanina a fare problem solving, a spiegare cosa è la bandwith, cosa differenzia il wifi dalla lan, come usare la vpn, ecc.ecc..
e parliamo di gente che usa il pc 8 ore al giorno !
DKDIB07 Aprile 2020, 20:35 #5
Originariamente inviato da: Therinai
Sorge spontanea la domanda: come affrontano gli studi questi ragazzi?


Conosco ragazzi che vanno alle medie: se non hai un PC (col tablet non ci fai un tubo) vai avanti lo stesso, ma sei tagliato fuori.
Un antipasto di quello che gli succederà una volta finita la scuola.

Per far capire a cosa mi riferisco, bisogna considerare che ogni classe ha il proprio social network, ogni alunno la sua area cloud (suddivisa per materia) e molte attività si svolgono tramite web application.
Quando, la prima settimana di marzo, sono cominciate le lezioni in videoconferenza, le insegnanti si sono limitate ad inviare il link al meeting (hanno scelto Hangouts) ed il lunedì sono partiti.

E sto parlando di una normalissima scuola statale di quartiere...
benderchetioffender07 Aprile 2020, 20:59 #6
è letteralmente una vergogna la situazione italiana....

sono abbastanza convinto che in una bella fetta di queste famiglie "poco abbienti" i soldi per un pc o una bolletta non ci siano ma per l'abbonamento Sky Calcio....sia mai!

Originariamente inviato da: TigerTank
Per cui magari chi non ha un tablet o un pc ha comunque uno smartphone(magari pure un Iphone ) che però usa solo ad un bassissimo livello di competenza digitale(chat, selfie e poco altro).


esatto, il problema è che se la cultura informatica parte dallo smartphone si ferma proprio lì: tutto il mondo delle app è un sistema ritagliato per spremere l'utente (informazioni o soldini), nulla a che vedere con la libertà di un pc
Therinai07 Aprile 2020, 22:05 #7
Originariamente inviato da: DKDIB
Conosco ragazzi che vanno alle medie: se non hai un PC (col tablet non ci fai un tubo) vai avanti lo stesso, ma sei tagliato fuori.
Un antipasto di quello che gli succederà una volta finita la scuola.

Per far capire a cosa mi riferisco, bisogna considerare che ogni classe ha il proprio social network, ogni alunno la sua area cloud (suddivisa per materia) e molte attività si svolgono tramite web application.
Quando, la prima settimana di marzo, sono cominciate le lezioni in videoconferenza, le insegnanti si sono limitate ad inviare il link al meeting (hanno scelto Hangouts) ed il lunedì sono partiti.

E sto parlando di una normalissima scuola statale di quartiere...


Che roba, non pensavo fossero così organizzati. Insomma, si torna al solito trito e ritrito discorso del digital divide, c'è chi ha tutto l'occorrente e anche in situazioni di emergenza assurda come quella che stiamo vivendo riesce a portare avanti gli studi e chi rimane totalmente tagliato fuori! Nel 2020!
E dire che mesi fa entrai in un mediaword con un'amica che voleva farsi un'idea dei prezzi per prendere un nuovo portatile, cavolo il primo prezzo era 270€ per il classico portatile da 15.6", possibile che centinaia di migliaia di giovani studenti debbano essere esclusi dalla formazione di base per 270€ ? Pazzesco.
supertigrotto07 Aprile 2020, 23:15 #8
Se non sbaglio la Finlandia ha messo la connessione Internet a banda larga come diritto di ogni cittadino.
L'Estonia,ha fatto grandissimi passi nel digitale,sia a livello di burocrazia,sia a livello di istituzioni.
Il problema è che in Italia,piuttosto che spendere 350 euro di un Pc scrauso,la popolazione preferisce aumentare i pollici nell'acquisto della Tv o altro.
Il computer è restato uno strumento per pochi oramai,la maggior parte delle persone pensa che uno smartphone basta e avanza per tutto.
Se penso che un PC è molto più flessibile di uno smartphone,per ovvie ragioni di potenza,in questo periodo,se la gente cominciasse a capire che,con un PC compatto da pochi soldi,una webcam,una tastiera con trackpad integrato e una TV (con l'hdmi il problema non si pone come una volta),lo studente,potrebbe partecipare alle lezioni direttamente sul divano e quindi con poca spesa fare tutto.
Una TV grande con HDMI ce l'hanno tutti a casa,basterebbe un po' di buonsenso,senza spendere cifre folli in portatili o PC masterace (qualche furbone di figlio secondo me se ne approfitterebbe).
Credo anche che potrebbero noleggiare una cosa simile a costi irrisori o addirittura,prestarli alle famiglie disagiate,come dare la connessione provvisoria a chi non ce la fa economicamente e come connessione provvisoria non intendo il 4G ma una adsl di base da almeno 20 mega o superiore.
luki08 Aprile 2020, 00:02 #9
Essere senza pc al giorno d'oggi vuol dire essere tagliati fuori dal mondo...
E' questione di selezione naturale, col tempo questa percentuale si abbasserà.
Giovani con competenze digitali basse... Però di TikTok e instagram sanno tutto...
lucusta08 Aprile 2020, 02:18 #10
la statistica è comunque già vecchia...

con figlia che va a scuola e moglie che insegna, amiche della moglie che insegnano anche in altre scuole, ho visto che la percentuale delle famiglie che non hanno un PC a casa con figli in età scolastica sono realmente poche, e non raggiungono il 10% (contando che la valutazione è fatta dalle elementari alle superiori su circa una decina di istituti comprensivi che contano circa 500 studenti l'uno, siamo su 5000 studenti e poco meno come numero di famiglie).
in questo periodo mi devo subire anche i consigli di classe e spesso s'informano dei problemi del singolo studente sulla possibilità di sostenere la didattica a distanza (anche perchè, quest'anno finisce così, a scuola non si rientra, con un 6 politico a tutti, già ve lo anticipo).

spesso però il computer è del genitore o del figlio più grande, e i piccoli non hanno avuto (fino ad ora) accesso a questo mezzo.
i tablet sono considerati più che altro delle console portatili e non certo dei sistemi adattabili (ADATTABILI, perchè per loro natura non saranno mai adatti) al lavoro.

quello che invece noto è la difficoltà dei genitori a gestire questa situazione e quindi alle competenze digitali delle famiglie.
vedo che risulta difficile anche capire come allegare un file ad una email (soprattutto capire che è inutile spedire la foto di un compitino scritto sul quaderno fatta alla massima definizione e che occupa decine di MB, non sapendo che molte caselle postali sono limitate a massimo 10MB per mail!), che molti genitori o ragazzi continuano a chiedere insistentemente l'uso di app socia per comunicare in quanto gli viene difficile mandare file (in zone in cui la fibra è pressochè assente ti ci voglio vedere a mandare la foto del compitino da 10MB con un'ADSL da 100KB in UP quando con il telofonino con LTE ci metti massimo 20 secondi).
senza entrare poi nei particolari (lezioni fatte con videoconferenze, piattaforme strutturate per ben altri carichi di lavoro che vanno in tilt, etc).
lato insegnanti, invece, come sopra...
molti insegnanti che non hanno mai avuto a che fare altro che con whatsapp, in cui si chiede di usare un programma professionale (gentilmente licenziato a titolo gratuito proprio per la situazione), ma che mostra tutti i limiti di quello per cui è stato pensato, ossia videoconferenze business e non certo didattica a distanza e non certo con 25 alunni...
google meet, cisco, skype mostrano tutti i limiti in questo campo, accentuati dalle trabballanti linee che ancora usiamo.
ecco, più che altro ho notato che c'è molta più gente che non ha una linea fissa a casa e che si affidava solo al telefonino come connessione alla rete, che si lamenta dell'estremo consumo di dati delle videoconferenze (circa 9GB all'ora), per la totale assenza di configurazione di tante APP.
in questo mese e mezzo mi avranno telefonato in una 20ina di persone per consigliarli sull'acquisto di un PC/portatile a buon prezzo per sopperire alla situazione (persone che già avevano almeno un PC in famiglia, tra l'altro,,, più un'altra ventina che volevano "aiuto fraterno" per rimettere in uso vecchi cimeli.. a distanza!).

nel mio piccolo avevo già la fortuna di avere programmi di virtualizzazione dei driver e gestione delle webcam (che si affida anche a codifica HW dello streaming, tra l'altro) ed è stato facile spiegarlo a mia moglie per fargli ottenere buoni risultati anche con i programmi per vidoconferenza, ma... anche a lei ho dovuto spiegare i principi di base di una professione ben diversa dall'insegnamento (nemmeno mia... io usavo manycam semplicemente per la videosorveglianza da remoto e per lavorare da casa, mi ha sempre facilitato il compito); pretendono che gli insegnanti diventino degli streamer, registi e produttori multimediali da un giorno all'altro e con mezzi inconsistenti.

ad esempio io ho sempre lavorato con almeno 2 monitor (all'occorrenza anche con 4), mia moglie solo con uno e spesso quello di un portatile...
farle accettare la questione che per gestire il lavoro che deve fare per ottenere una buona "videolezione" deve usare molto più spazio sul desktop per usare contemporaneamente diversi programmi... ci ho dovuto lavorare un po' (e non è tanto asciutta d'informatica, essendo anche animatrice digitale).

è pretendere un po' troppo dal nulla.
questa emergenza ha fatto solo vedere la poca considerazione che tutti (sia i sistemi che le persone) hanno riposto in questi mezzi, investendo una miseria, lamentandosi sempre che erano anche soldi sprecati e ottenendo quindi un asset non in grado di supportare le idee che si son fatte certe persone non hanno bene il sentore della reale situazione della realtà.
ci sono voluti 15 giorni solo per chiarire che ci sono anche questioni di privacy nel dover usare certi mezzi invece che altri, e tutto questo senza l'obbligo o diritto per nessuno di avere un computer, un telefonino o una linea dati a casa...

e ben gli stà...

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