I deepfake di Disney quasi pronti per il debutto al cinema

I deepfake di Disney quasi pronti per il debutto al cinema

I tecnici di Disney hanno mostrato gli ultimi avanzamenti nella tecnologia di deepfake: sono quasi pronti a renderizzarli alle risoluzioni necessarie per poter essere usati nelle grandi produzioni cinematografiche

di pubblicata il , alle 15:21 nel canale Web
Disney
 

La tecnologia che sta alla base dei deepfake può giocare un ruolo molto importante anche al cinema, riportando in vita attori deceduti o per altri tipi di manipolazioni. I tecnici di Disney da parecchio tempo stanno affinando le proprie tecnologie in tal senso, e in un evento dedicato alla computer graphic hanno mostrato i loro più recenti progressi. Naturalmente, lo scoglio principale riguarda la risoluzione: per poter avere i deepfake in un film devono essere renderizzati a risoluzioni molto elevate.

Finora, la tecnologia deepfake si è concentrata sulla sostituzione dei volti anziché sul numero dei pixel. L'obiettivo era rendere questi volti credibili sul piccolo schermo di uno smartphone, ma trasposti sul grande schermo del cinema avrebbero un effetto molto diverso.

Deepfake Disney

I ricercatori della Disney hanno fatto notare che i video con risoluzione maggiore che possono essere creati con il popolare modello di deepfake open-source DeepFakeLab sono a una risoluzione di 256 x 256 pixel. In confronto, il modello Disney oggi disponibile può produrre video con deepfake a 1024 x 1024 pixel.

La tecnologia di Disney è in grado di immettere le caratteristiche del volto di una persona su un secondo modello mantenendo le espressioni facciali di quest'ultimo. Un espediente che può cambiare il modo con cui si creano i film e mandare in soffitta le finora utilizzatissime tecniche di motion capture.

Tuttavia, il modello di Disney, che si basa su avanzati algoritmi di intelligenza artificiale, ha delle limitazioni. Funziona solo nel caso di individui molto ben illuminati che guardano direttamente in camera, mentre inquadrature più ardite o le condizioni di luce meno favorevoli non consentono l'impiego della tecnologia.

Allo stesso tempo i recenti progressi sono ragguardevoli. Fino a oggi, quando Disney ha dovuto sostituire attori deceduti, ha usato tecniche di VFX tradizionali. È successo soprattutto con i film di Star Wars, quando sono stati ricreati gli attori Peter Cushing e Carrie Fisher nel caso di Rogue One (rispettivamente il gran moff Tarkin e la Principessa Leia) e la stessa Carrie Fisher nel recente L'Ascesa di Skywalker. I risultati sono buoni, ma non credibili e fotorealistici come potrebbero essere con il deepfake e l'opportuna intelligenza artificiale.

Le tecniche di VFX tradizionali inoltre sono costose, complicano la fase delle riprese e richiedono molto tempo per il rendering. "In genere richiedono molti mesi di lavoro per ottenere pochi secondi di riprese", scrivono i ricercatori nella documentazione tecnica del loro progetto. I deepfakes, al confronto, hanno bisogno di molta meno supervisione e possono produrre video nel giro di poche ore.

Si avvicinano sempre più al debutto al cinema, magari nel prossimo film della Marvel o in un nuovo Star Wars: anzi, alcuni direbbero che sono già pronti al grande salto.

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