I cambiamenti della rete dopo il caso Megaupload

La rete si adatta in seguito alla chiusura di Megaupload: i servizi di file sharing browser based sono però ben lontani dal poter morire definitivamente
di Gabriele Burgazzi pubblicata il 12 Marzo 2012, alle 15:02 nel canale WebLa chiusura di Megaupload, due mesi fa, è stato un evento che nel bene o nel male ha segnato il mondo di internet. Proprio questo servizio aveva dato una importante spinta a quello che è stato definito, nel corso del tempo, il filesharing browser-based.
Prima che venisse spento, Megaupload era il servizio più popolare di filesharing browser-based. Secondo un recente studio, condotto da Palo Alto Networks che si occupa di analizzare 1600 network, Megaupload rappresentava circa un quarto del file sharing fatto registrare da questi network. Un valore di 10 punti percentuali superiore al competitor più vicino.
Lo shutdown di Megaupload, registrato il 19 di gennaio, ha portato alla scomparsa immediata di migliaia, se non milioni di link da cui scaricare contenuti (legali o meno). Ora che però Megaupload non c'è più, nuovi servizi di fileshare cercano di dividersi quella importante fetta di utenti ora alla ricerca di soluzioni alternative. Ed è dalle ceneri di Megaupload che vecchi e conosciuti servizi cercano di rinforzarsi e altre emergenti realtà provano a diventare famose.
Putlocker sembra essere quello che, tra i tanti, ha raccolto la maggior parte dei benefici: è così passato dal rappresentare il 6% tra i servizi di file sharing, ad un consistente 28%. Prima della caduta di Megaupload, il popolare servizio di Kim Dotcom, occupava il 25% di share. A raccogliere i frutti della caduta anche il tanto conosciuto Rapidshare, che è passato dall'8 al 15%.
Paradossalmente servizi popolari come Mediafire, Filestube, 4share hanno invece fatto registrare piccoli cali di traffico. A rimanere costante è invece la rete BitTorrent. La necessità di spostare file di grandi dimensioni, slegata dal classico utilizzo illegale che viene subito alla mente, riguarda direttamente anche molte aziende: poter condividere con clienti e colleghi sfruttando le potenzialità dei servizi di cloud storage è una tendenza che, nell'immediato futuro, continua a crescere ed affermarsi. A oggi, secondo la ricerca condotta da Palo Alto, il 92% delle aziende continuerà ad utilizzare servizi di file sharing browser based.
37 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCerto ha alcune lacune sul DCMA, ma è molto promettente.
...e niente più resume.
Ciao, Rapidshare.
bhe puoi sempre pagare almeno l'abbonamento a rapidshare
infatti...suvvia non penso che 10 euro al mese siano un dramma...ho capito tutto gratis ma caspita non pagare un centesimo nemmeno che fornisce il servizio di hosting e pretendere pure velocità e servizio mi sembra un pò da barboni...senza offesa
figa se ti quoto
è un'host che usavo di tanto in tanto, non sono uno di quei tipi che scaricano inutili giga su giga, quindi per me non è conveniente pagare quei 10€ al mese, migro verso lidi più floridi
sono un barbone
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