Groupon non venderà più prodotti ''fisici''. Ritorno alle origini con le esperienze locali

Nuova vita al colosso delle offerte online Groupon che decide, dopo le cospicue perdite sul mercato, di cambiare le proprie offerte per il pubblico. Via i prodotti fisici a sconto. L'azienda venderà solo ''esperienze locali".
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 20 Febbraio 2020, alle 11:21 nel canale WebGroupon
I tempi d'oro di Groupon sono ormai un mero ricordo del passato. L'azienda di Chicago, pioniere nel comparto degli sconti online per ristoranti ed esercizi commerciali in genere, business che negli anni si è rivelato meno fiorente del previsto, ha raggiunto proprio nei giorni scorsi il crollo del 25% in after market. Profitti netti in crescita ma di fatto l'azienda deve rinnovarsi e per farlo ha deciso di nominare Melissa Thomas come chief financial officer e di cambiare strategia nel mondo delle vendite.
Groupon: nuova vita. Via gli sconti sui prodotti
L'obiettivo dell'azienda è quello di un rilancio che possa permettere agli utenti di ritrovare in Groupon quello strumento utile per trovare "esperienze locali" interessanti come degustazione di vini, pernottamenti in località uniche o anche corsi di qualsiasi genere. Tutte attività chiaramente scontate o esclusive che Groupon dagli albori ha sempre proposti agli iscritti ma che negli ultimi tempi erano andate un po' scemando per la presenza di proposte sempre maggiori di prodotti fisici a sconto o in edizione limitata.
Le cosiddette "Local Experiences" devono tornare a primeggiare e devono accontentare le esigenze degli utenti. Ecco che l'azienda è pronta ad eliminare la sezione "Shopping" che sostanzialmente andava ad occupare addirittura il 40% del portale e che permetteva guadagni che si aggiravano intorno al 20%. La focalizzazione andrà appunto alle esperienze locali che faranno tornare ai giorni d'oro l'azienda, almeno questo è quello che in direzione sperano.
Le vendite di prodotti avevano fruttato comunque a Groupon solo nell'ultimo quadrimestre del 2019 la bellezza di 1,12 miliardi di dollari ossia più del 50% delle entrate totali. Un cambiamento coraggioso dunque che in qualche modo cerca di riportare su di una precisa strada, quella del passato, l'azienda che era stata contesa negli anni passati anche da corteggiamenti di Google e Yahoo!.
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoE guadagna pure?
La provai per curiosità anni e anni fa e ne ho ricordi pessimi.
Pseudo sconti in ristoranti per avere trattamenti di serie B con restrizioni su menù o giorni in cui poter prenotare.
Addirittura "professionisti" che svendevano prestazioni per poi fare lavori coi piedi..
La cestinai praticamente all'istante.
E guadagna pure?
La provai per curiosità anni e anni fa e ne ho ricordi pessimi.
Pseudo sconti in ristoranti per avere trattamenti di serie B con restrizioni su menù o giorni in cui poter prenotare.
Addirittura "professionisti" che svendevano prestazioni per poi fare lavori coi piedi..
La cestinai praticamente all'istante.
Potevo scrivere questo post in maniera identica.
Ad esempio per un rimborso (un ristorante di cui avevo comprato un'offerta in realtà aveva programmato che i clienti groupon fossero obbligati ad andare al Lunedì sera...senza indicarlo) mi avevano fatto aspettare 2 o 3 mesi.
Un ristorante buono, non ha alcun bisogno di groupon !
Dalle mie parti ci sono ristoranti che hanno sempre il tutto esaurito, fanno da mangiare bene, buoni prezzi, quella è la migliore pubblicità !
Idem per i professionisti !
Ad esempio per un rimborso (un ristorante di cui avevo comprato un'offerta in realtà aveva programmato che i clienti groupon fossero obbligati ad andare al Lunedì sera...senza indicarlo) mi avevano fatto aspettare 2 o 3 mesi.
Ormai c'è solo schifezza su groupon. Motivo? Semplice...da vetrina pubblicitaria con un piccolo margine per Groupon che poteva diventare, in realtà è diventata una spesa insostenibile per gli inserzionisti, con quota per il gestore senza senso.
Hanno tirato la corda .... e si è rotta.
Uno acquista se c'è uno sconto sensibile, almeno il 25%. Per cui spesso è già sottocosto, poi ci metti la commissione e hai voglia a rientrare come spesa pubblicitaria che ti fatturano...se vendi alla metà di quello che compri...
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