Google celebra Bach con il primo Doodle con l'Intelligenza Artificiale. Ecco il video
Si inseriscono alcune note e al resto ci pensa l'Intelligenza Artificiale, trasformando pochi suoni sgraziati in una melodia in stile barocco alla Johann Sebastian Bach. Tutto sfruttando il machine learning e, ovviamente, con tutti i limiti del caso
di Nino Grasso pubblicata il 21 Marzo 2019, alle 19:01 nel canale WebIl primo Doodle che fa uso di algoritmi di machine learning e dell'Intelligenza Artificiale è un tributo a Johann Sebastian Bach, il genio del barocco vissuto nel diciottesimo secolo. Il Doodle trasforma qualsiasi utente in musicista anche se non si hanno competenze in materia: basta scrivere poche note sullo schermo e ad armonizzare il tutto ci pensa il sistema, educato con circa 300 composizioni dell'artista tedesco in modo da replicarne lo stile.
Per farlo Google ha utilizzato le sue conoscenze in ambito machine learning: oltre ad inserire le note sullo spartito l'utente può anche cambiare la chiave musicale e il tempo e, una volta soddisfatti dal lavoro dell'IA (si può ripetere l'operazione quanto si vuole, e ogni volta sarà offerta una rivisitazione differente del contenuto iniziale), sarà possibile condividere il risultato finale o salvare la composizione in MIDI. Non mancano le sorprese, in perfetto stile Google.
Provate, ad esempio, a selezionare il piccolo amplificatore posizionato sulla destra dello spartito, e gli strumenti usati diventeranno dei sintetizzatori ripresi direttamente dagli anni '80!
Dal punto di vista dell'utente il Doodle è solo un giochino divertente con cui passare qualche minuto in maniera spensierata, tuttavia alla sua base c'è un codice estremamente interessante: dimostra, infatti, non solo le possibilità della creazione musicale tramite IA, ma anche le sue limitazioni. L'algoritmo di machine learning è stato allenato con le armonizzazioni in forma corale di Bach, che utilizzano uno stile "conciso, ma con ricche armonie", sostiene Google. Aiuta anche il fatto che Bach è un compositore del periodo barocco.
Quest'ultimo, infatti, rappresenta un genere estremamente formalizzato con regole ben precise, caratteristiche che vanno a nozze con il modo di operare che ha l'Intelligenza Artificiale allo stato attuale. Quello che c'è alla base del piccolo Doodle potrebbe essere un grosso aiuto per i compositori di musica, aiutandoli a riempire le parti mancanti di un pezzo e offrendo loro nuovi spunti e nuove idee da personalizzare e riutilizzare in maniera più rapida rispetto ad oggi. Tuttavia, ci sono anche altre limitazioni.
Ad esempio ad oggi i compositori musicali via IA non sono in grado di realizzare una struttura a lungo termine, coerente con il resto del brano, sia per quanto riguarda l'universo musicale del periodo barocco, sia per altri scopi. Il Doodle, infatti, propone uno spaccato musicale di pochi secondi e non può sfornare un brano complesso e pronto per l'uso. Rimarrà attivo dal 21 Marzo per circa 48 ore, e per chi volesse leggere un interessante approfondimento sul modo in cui funziona può farlo a questo indirizzo.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPerò guardiamo il bicchiere mezzo pieno: spiega cos'è l'armonizzazione di una melodia e magari farà venire un po' di curiosità a un po' di gente.
jhonny sebastiano si starà rivoltando nella tomba.
In ogni caso non credo che una intelligenza artificiale riesca e possa fare meglio dell'animo umano. La creatività e il genio sono ciò che un qualcosa senza emozioni non potrà mai eguagliare. nonostante la musica sembri il terreno perfetto per sperimentare algoritmi rimane dall'altra parte sempre e solo un ascoltatore umano a giudicare. Certo, le varie AI sono sempre libere di comporre o armonizzare per altre AI.
In ogni caso non credo che una intelligenza artificiale riesca e possa fare meglio dell'animo umano. La creatività e il genio sono ciò che un qualcosa senza emozioni non potrà mai eguagliare. nonostante la musica sembri il terreno perfetto per sperimentare algoritmi rimane dall'altra parte sempre e solo un ascoltatore umano a giudicare. Certo, le varie AI sono sempre libere di comporre o armonizzare per altre AI.
Se le emozioni sono un "calcolo", perché no?
È un concetto che cerca sempre di far risultare l'uomo migliore di quello che è in realtà, e irraggiungibile.
Come quando si cercava di negare a tutti i costi che gli animali (ad esempio quelli domestici) avessero emozioni.
Al livello attuale, questa IA non sta creando da zero. Sta "copiando", "imitando" uno stile secondo le istruzioni date da 306 componimenti di Bach.
Ma nel prossimo futuro aspettiamoci pure dei veri e propri compositori, con buona pace di chi crede che il piccolo cervello umano (o la sua anima, per chi vuole) sia irraggiungibile.
È un concetto che cerca sempre di far risultare l'uomo migliore di quello che è in realtà, e irraggiungibile.
Come quando si cercava di negare a tutti i costi che gli animali (ad esempio quelli domestici) avessero emozioni.
Al livello attuale, questa IA non sta creando da zero. Sta "copiando", "imitando" uno stile secondo le istruzioni date da 306 componimenti di Bach.
Ma nel prossimo futuro aspettiamoci pure dei veri e propri compositori, con buona pace di chi crede che il piccolo cervello umano (o la sua anima, per chi vuole) sia irraggiungibile.
la AI non sta ne imitando ne copiando. ha imparato e ha creato un risultato.
Io non sto parlando dell'uomo in generale, ma di JS Bach. Lo avrò ascoltato qualche decina di volte in vita mia a random, non sono un suo fan come lo sono di Verdi o Rossini, ma stiamo parlando di un genio e di una macchina che cerca di eguagliare qualcosa (l'uomo) che per ora (purtroppo) nell'universo non ha eguali, non di una macchina che cerca fa della metodica un metodo infallibile (ad esempio una AI che cerca e individua tra le centinaia di nei che ha un essere umano quelli cancerosi (o probabilmente tali).
Non sono poi tanto d'accordo sul raffronto musica - scacchi relativamente alla AI e questo perchè conosco bene gli algoritmi che governano il calcolo dei programmi scacchistici, ma è un altro discorso.
dubito fortemente dei tuoi ricordi visto che vent'anni fa li avevano già superati
Non sono poi tanto d'accordo sul raffronto musica - scacchi relativamente alla AI e questo perchè conosco bene gli algoritmi che governano il calcolo dei programmi scacchistici, ma è un altro discorso.
La IA scacchistica una volta si basava troppo sul materiale (tant'è che si otteneva una vittoria tramite una combinazione atta a sacrificare materiale per avere vantaggio posizionale decisivo) ma con alpha zero si può già parlare dell'annullamento assoluto di questo "difetto" (che già era diminuito nei tempi recenti, comunque)?
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