Google: ban permanente a 200 siti di bufale, ed è solo l'inizio

Google ha spiegato gli sforzi compiuti nel 2016 per arginare le frodi e gli scam online, fra siti di bufale, fraudolenti, e siti che promuovono prodotti contraffatti o truffe
di Nino Grasso pubblicata il 26 Gennaio 2017, alle 12:41 nel canale WebTempi duri per il populismo o per chi ama i soldi facili. In un post pubblicato mercoledì da Scott Spencer, Director of Product Management for Sustainable Ads di Google, la società ha ufficializzato il ban dalla piattaforma pubblicitaria AdSense di 200 editori. La colpa? Aver pubblicato in maniera continuata storie false, bufale per usare un termine caro agli internauti.
Google ha precisato di aver usato le maniere forti su siti che contenevano, nello specifico, le seguenti tipologie di contenuti: annunci per prodotti illegali, annunci ingannevoli, annunci mobile fraudolenti, annunci che cercavano di ingannare il sistema, promozioni a fini di lucro di siti pericolosi. C'è stata però per la prima volta una particolare enfasi sulla categoria delle "fake news", le notizie false che si dice abbiano favorito Trump nelle elezioni presidenziali USA e che stiano aiutando i partiti populisti ad avere la meglio sulla politica tradizionale.
"Nel 2016 abbiamo notato l'ascesa di siti scandalistici fraudolenti, un nuovo tipo di servizio di scam che cerca di ingannare il nostro sistema fingendo di riportare notizie. Questi servizi si avvantaggiano spesso di argomenti di tendenza - elezioni governative, storie su celebrità popolari - e le loro pubblicità possono sembrare i titoli tipicamente rintracciabili sui siti di notizie. Ma quando la gente clicca sulla storia, ad esempio, che riguarda Ellen DeGeneres e gli alieni, in realtà viene indirizzata ad un sito di vendita di prodotti per la perdita di peso, non verso un sito di notizie
Abbiamo politiche di lunga data che proibiscono gli inserzionisti AdSense di pubblicare banner pubblicitari su siti che aiutano ad ingannare gli altri, come siti in cui compri falsi diplomi o documenti. Nel mese di novembre abbiamo espanso queste politiche introducendo una nuova procedura per contenuti falsi su AdSense, che ci aiuta a prendere provvedimenti contro i proprietari che ingannano la gente con i loro contenuti".
Google è stata quasi forzata ad operare in tal senso dal momento che è da parecchio tempo che viene criticata sulle modalità con cui gestisce il problema delle notizie false sul web. In passato la compagnia consentiva ai siti di bufale di posizionarsi con una grande priorità negli indici di ricerca, competendo ad armi pari con i siti legittimi. Di recente è stato lampante il caso della notizia in cui si leggeva che il nuovo Presidente USA Donald Trump aveva vinto il voto popolare.
Spencer ha infine sottolineato che da novembre a dicembre Google ha revisionato circa 550 siti sospettati di presentare contenuti falsi camuffandosi da testate giornalistiche importanti e riprendendone anche lo stile comunicativo: "Sono stati presi provvedimenti contro 340 fra questi per la violazione nelle nostre politiche, sia per la contraffazione delle notizie che per altre motivazioni, e quasi 200 editori sono stati buttati fuori permanentemente dal nostro network", si legge sul post.
In complessiva, nel 2016 Google ha eliminato dal suo circuito circa 1,7 miliardi di pubblicità trovate in violazione dei termini aziendali, più del doppio rispetto alle 780 milioni su cui erano stati presi provvedimenti nel 2015. Ma non ci sono solo le bufale nel mirino di Big G: la compagnia ha preso provvedimenti su 47 mila siti di truffe per la perdita di peso, 15 mila siti di software non richiesto, 900 mila pubblicità contenenti malware. Google ha poi sospeso circa 6000 siti e 6000 account per aver promosso beni contraffatti, ad esempio imitazioni di prodotti di lusso.
Per quanto riguarda i "tabloid cloacker", ovvero quei servizi pubblicitari che mostrano banner pubblicitari come se fossero titoli scandalistici di news false, Google ha sospeso ben 1300 account solo nel 2016.
107 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCome detto, è stata forzata, gli facevano parecchi introiti. Sacrificio necessario per evitare rotture di scatole.
ha-ha-ha, sei così simpatico che pari un post di spam di Facebook. Dove sta il "Gentiloni keffà?!?111"
Per carità, odio le dinastie di giornalisti (oramai le assunzioni per merito non credo esistano più
Le bufale contro Trump continuano incessantemente, come qualche giorno fa quando fu accusato di aver tolto il busto di Martin Luther King J. dallo studio ovale, poi l'accusa di autismo al figlio che è stato anche bullizzato online da sedicenti artisti, alcuni hanno anche incitato allo stupro della moglie Melania.
Anche il sito vero ha dato il meglio di sé durante il referendum
Occhio a non confondere bufale con informazione faziosa.
Punto cruciale, peccato che gli editori hanno creato una bolgia tale da rendere spesso impossibile fare questa distinzione.
roba che fa rabbrividire.
poi penso a scanzi e allora sì che mi rassereno
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