Gemini, l'intelligenza artificiale di Google non risponderà a domande sulle elezioni politiche

Gemini non si occuperà di politica e non risponderà alle domande che gli verranno fatte a proposito delle prossime elezioni politiche. Ci riferiamo al modello linguistico di grandi dimensioni in fase di sviluppo presso Google, con cui Mountain View vuole rispondere a GPT di OpenAI.

In un blog post, Google ha chiarito quale strada intraprenderà a proposito degli argomenti che riguarderanno le elezioni politiche, dichiarando che la nuova strategia sarà inaugurata dapprima in India, dove si terranno elezioni in aprile. Successivamente, un approccio simile sarà perseguito in Europa, dove elezioni sono previste a giugno per il rinnovo del Parlamento Europeo, e negli Stati Uniti, con le elezioni presidenziali a novembre. In entrambi i casi si teme il rischio della disinformazione e di come questi modelli di IA generativa possano alimentarla.

Quando si porranno a Gemini domande su tali elezioni, risponderà con frasi del genere: "Sto ancora imparando come rispondere a questa domanda. Nel frattempo, prova a fare una ricerca su Google.". A tal proposito, un portavoce di Google ha dichiarato: "Come abbiamo condiviso lo scorso dicembre, in preparazione per le molte elezioni che si terranno in tutto il mondo nel 2024 e per una questione di cautela, stiamo limitando i tipi di domande relative alle elezioni per le quali Gemini fornirà risposte".

Ancora non è chiaro se Gemini si fermerà alle questioni strettamente inerenti alle elezioni politiche, o se non risponderà a nessun tipo di sollecitazione sulla politica intesa in senso lato. Gli sviluppi nell'IA generativa hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla disinformazione e hanno spinto i governi di tutto il mondo ad adottare misure per regolamentare la tecnologia. A tal proposito, nelle ultime settimane, l'India ha comunicato alle aziende tecnologiche che è necessaria un'autorizzazione prima di rilasciare strumenti di IA "non affidabili" o in fase sperimentale.

A febbraio, Google si è scusato dopo che il suo generatore di immagini basato sull'IA, lanciato di recente, ha creato un'immagine dei Padri Fondatori degli Stati Uniti che includeva erroneamente un uomo nero. Inoltre, quando a questo strumento è stato chiesto di generare alcuni soldati nazisti in tenuta da guerra durante il secondo conflitto mondiale, ha riprodotto erroneamente un uomo nero e una donna asiatica.

Dopo questi episodi Google ha messo in pausa lo strumento, e ha chiarito i motivi che portano agli errori con un altro blog post. D'altronde, anche l'altra chatbot IA di Google, Bard, aveva commesso un errore nella prima demo pubblica. In altre parole, Mountain View sembra aver sottovalutato la portata dei nuovi strumenti di intelligenza artificiale generativa, magari per concentrarsi su tecnologie per la ricerca più tradizionali, e ora deve rincorrere la concorrenza che nel frattempo ha fatto grossi progressi.