Facebook per sviluppare l'Intelligenza Artificiale utilizza i robot
Per sviluppare l'Intelligenza Artificiale Facebook sta puntando molto sui robot e sulle interazioni con il mondo reale. Non solo robot che si muovono ma anche che usano il tatto per capire ciò che li circonda.
di Mattia Speroni pubblicata il 21 Maggio 2019, alle 09:01 nel canale WebLo sviluppo dell'AI (Intelligenza Artificiale) passa anche dai robot quando si tratta di Facebook. A rivelarlo è la società di Menlo Park in un post dedicato sul blog dove vengono spiegati alcuni dettagli delle ricerche in corso nel dipartimento che ne segue lo sviluppo.
Stando a quanto si legge, i ricercatori di Facebook (tra cui un italiano, Roberto Calandra) hanno pensato di utilizzare robot per migliorare e velocizzare il modo in cui l'Intelligenza Artificiale può evolvere e imparare dal mondo fisico circostante.
Le tipologie di robot impiegati possono essere diverse come per esempio
esapodi, braccia e mani robotizzate con sensori tattili e quindi in grado di muoversi o toccare ciò che li circonda. Interagendo con il mondo fisico è possibile affrontare problemi complessi, variabili difficilmente integrabili in algoritmi (se non complicando il lavoro) e creando ambienti di lavoro attinenti alla realtà.
Quello che stanno facendo in Facebook è dare ai robot modi per sbagliare e imparare. Come scritto nel blog, "per fare questo in robotica, stiamo avanzando tecniche come l'apprendimento di rinforzo basato su modello per consentire ai robot di insegnare a sé stessi attraverso prove ed errori utilizzando l'input diretto dai sensori". Si tratta di passaggi più complessi rispetto alla pura simulazione software.
Come spiegato dal team di Facebook, lo scopo attuale è quello di fare in modo che i robot debbano fare meno operazioni possibili per riuscire a interagire con l'ambiente. Questo consentirà di avere progressi in ore anziché in giorni o settimane.
Nota interessante è che per sviluppare robot con Intelligenza Artificiale avanzata si sfrutta la curiosità, in maniera simile a quanto avviene per gli esseri umani. Non si tratta però di cercare all'interno dell'ambiente in modo casuale, ma con una certa "logica", ottimizzando i tentativi.
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