Chrome, la nuova piattaforma per le estensioni arriverà nel 2023: ad-blocker a rischio?
La nuova controversa piattaforma per le estensioni, Manifest V3, arriverà nel 2023. Le estensioni che utilizzeranno la precedente piattaforma verranno cancellate definitivamente da Chrome Web Store nel 2024
di Nino Grasso pubblicata il 03 Ottobre 2022, alle 12:01 nel canale WebGoogleChrome
Google si sta portando avanti con i lavori sulla piattaforma Manifest V3 per le estensioni su Chrome, la stessa che andrà a limitare l'efficacia degli ad-blocker. Il colosso delle ricerche online ha pubblicato una timeline che mostra quando la novità verrà distribuita nei vari canali di sviluppo, fino a finire nel canale stabile.
Il post è stato sul blog Chrome Extensions con la firma di David Li, Product Manager di Google. Qui si legge che a partire da Chrome 112, quindi a gennaio 2023, l'azienda inizierà a interrompere il supporto dell'attuale Manifest V2 nei canali Canary, Dev e Beta, mentre a giugno, con Chrome 115, inizieranno i primi test con la sospensione di Manifest V2 anche nel canale Stable.
Manifest V3 arriverà nel 2023
Con il passaggio a Manifest V3 tutte le estensioni sviluppate per la piattaforma precedente verranno catalogate come "unlisted" su Chrome Web Store, ed entro gennaio 2024 tutte le estensioni che faranno uso di Manifest V2 verranno eliminate. Secondo Google si tratta di "uno dei cambiamenti più significativi nella piattaforma per le estensioni dal suo lancio avvenuto una decade fa", con le novità che sono state giustificate con la ricerca di maggiore privacy e sicurezza.
Molti utenti però non hanno accolto la rivoluzione con gli stessi toni trionfalistici, anche perché le novità andranno inevitabilmente a impattare sul funzionamento degli ad-blocker. Molti di questi infatti si affidano all'API "webRequest" del browser per bloccare diverse categorie di richieste HTTP, metodo che può causare ritardi nel caricamento delle pagine e nel tempo di rendering dei siti. All'interno di Manifest V3 c'è una soluzione a tal proposito: gli sviluppatori dovranno adottare un "declarativeNetRequest" che li costringerà a utilizzare una blocklist di URL specifici. La regola imposta da Google è limitare la lista a 30 mila voci, ma molti ad-blocker superano anche di dieci volte quel numero.
Al momento è difficile individuare quale sarà l'impatto per l'utente finale, tuttavia diversi sviluppatori stanno già lavorando su soluzioni specifiche nella sandbox di Manifest V3. Bisogna aspettare fino all'interruzione di Manifest V2, però, per capire se questi metodi funzioneranno davvero.
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24 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIo uso solo Firefox da anni.
Ma a parte quello, da qui al 2024 ce ne passa... vuoi che non trovino una soluzione per adblock su Chrome? Impossibile
Non mi sembra...
per quanto riguarda le estensioni non so come funziona sui cromium based
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